1. Pranzo.
“Ottomilasettecentosessantatré”.
Zoro
sollevò il peso fino alla fronte, assottigliò le
labbra e lo
abbassò, le parti finali dell'oggetto sfioravano da muro a
muro la
stanza degli allenamenti.
“Ottomilasettecentosessantaquattro”.
Lo
alzò di nuovo, sistemò le dita della mano
sull'impugnatura e
strinse l'unico occhio per impedire che una gocciolina di sudore vi
entrasse nella sua corsa verso il mento.
Non
un filo d'aria nella stanza rotonda che lo spadaccino usava per gli
allenamenti.
Abbassò
il peso fino alle caviglie nude su cui spiccavano i segni di cucitura
risalenti a Little Garden, l'estremità della fascia rossa
che gli
legava il kimono sfiorò terra e le maniche della casacca
scivolarono
leggermente sulle spalle, allargando la visuale sul petto nudo
segnato dalla cicatrice fatta due anni prima al Baratie.
Quella
sua maledetta sconfitta.
“Ottomilasettecentosessantacinque”.
Alzò
ancora il peso, mosse appena la testa facendo tintinnare i tre
orecchini che aveva al lobo sinistro, i capelli verdi madidi di
sudore si mossero leggermente allo spostamento d'aria.
Abbassò
di nuovo allargando appena le gambe fasciate dai pantaloni verde
scuro.
“Ottomilasettecentosessantasei”.
Rialzò
l'oggetto, sentì un rumore provenire dalla sua destra e
voltò il
capo, rimase immobile osservando un cappello di paglia apparire dal
buco che dava alle scale, seguito da un braccio che lo teneva e
infine un capo sorridente.
Impossibile
da confondere.
“Ohy,
Zoro!”.
Luffy
poggiò entrambe le mani sul pavimento e saltò, la
fascia gialla gli
sfiorò l'orlo arruffato dei pantaloni.
Portò
la sinistra sul cappello, sistemandolo accuratamente e alzò
la
testa, allargando il sorriso.
“Si
mangia, si mangia!” esultò.
Lo
spadaccino sbuffò, lanciò il peso poco
più in là e la nave
ondeggiò per l'improvviso spostamento di peso.
Il
Capitano allargò le braccia, le maniche larghe della giacca
rossa
ondeggiarono e uno degli orli si alzò coprendo per un attimo
parte
della cicatrice a croce sul petto nudo.
Lo
spadaccino si sporse e lo afferrò per un polso,
strattonò impedendo
al Capitano di cadere e grugnì guardandolo.
“Attento,
idiota” borbottò.
Luffy
alzò il capo dal petto di Zoro, ridacchiò e
annuì, si allontanò
avvicinandosi nuovamente alle scale.
“Sbrigati,
io ho fame! Sanji ha fatto tante cose buonissime!” disse.
Il
maggiore si tolse la bandana dalla fronte con un movimento e la
legò
attorno al braccio, vicino alla spalla.
Si
sistemò il kimono e la panciera, legò la cinta
rossa in modo che
non penzolasse e prese le spade rimettendole al suo fianco.
Luffy
aveva già sceso vari gradini, allungò il collo di
gomma fino a
superare l'entrata e guardò il suo Vice.
“Insomma,
Zoro!” si lamentò.
Lo
spadaccino si piegò sulle ginocchia, guardò male
la testa del suo
Capitano e si diede la spinta con una mano, saltando giù
senza fare
le scale.
Il
minore rise, fece tornare il collo al suo posto e balzò
giù a sua
volta, corse verso la cucina.
Si
voltò di scatto, puntò il dito contro lo
spadaccino continuando a
correre.
“Non
voglio assolutamente che mangino tutto gli altri! Se non trovo cibo
sarà colpa tua, Zoro!”.
Il
Cacciatore di Pirati grugnì, scosse il capo e
piegò le labbra in
una smorfia.
<
E se sbatti sarà colpa tua, idiota > pensò.
Vide
il Capitano voltarsi di nuovo ed entrare nella porta della cucina,
sorrise appena passandosi una mano tra i capelli verdi sudati.
<
Mi toccherà rimanergli dietro > si disse.
Varcò
l'uscio della cambusa, la tavola era già apparecchiata e
Sanji era
impegnato ad assicurarsi che Nami e Robin non venissero importunate
durante il pasto dai ragazzi, che si erano buttati tutti sullo stesso
cosciotto di mostro degli abissi.
Luffy
voltò il capo, tra le labbra un pezzo di carne.
Tirò
con forza, staccandone una porzione, ingoiò e il sorriso gli
coprì
l'intero volto.
“Zoro!
Sbrigati, o finisce tutto!” disse.
Il
maggiore scosse il capo, si mise seduto pesantemente accanto al
Capitano e afferrò la bottiglia di sake messa proprio
davanti al suo
posto.
“Smettila
di urlare, sono qui” borbottò.
Cappello
di paglia allargò ancora il sorriso e annuì.
“Sanji!
Ho ancora fame!” urlò, allungando le braccia.
Zoro
scosse il capo e bevve un lungo sorso.
<
Sia mai che faccia danni da solo > pensò.
Avrei tante cose da aggiornare, praticamente tutte le mie storie. Lo farò, lo sapete che prima o poi lo faccio sempre. Ma attendendo quel giorno, per ora vi beccate questa nuova storia. Sarà una ZoLu ricca di avventura che punta a finire nel rating rosso, con accenni di altre coppie e possibili spoiler. Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!