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Autore: SpiraleOvale95    30/05/2012    9 recensioni
-Figliolo, come tu ben sai, voglio mandarti a fare una missione di primaria importanza sulla terra, devi..-
Il figlio lo interrupe bruscamente. –Si Padre, lo so! Per favore non dilungare ancora le mie pene e dimmi tra quanto dovrò partire!-

Forse per la fragilità che mostrava negli occhi tutte le volte che lo guardava con quello sguardo omicida, oppure per il suo passato, così simile a quello del Principe, ma una cosa era certa: Bulma gli interessava, per la sua voce, per il suo fisico, per il suo carattere e per il suo essere una donna estremamente diversa dal comune.

Poi dando una forte spallata al Saiyan, C18 uscì dalla stanza, ma non appena fu a pochi passi dietro di lui si voltò per girare ancora il dito nella piaga.
-Non prenderla sul personale Vegeta, sono solo, affari!-

-Perché l’hai fatto.. Non ti importava di me..- si accasciò sino a cadere al suolo in ginocchio. Aveva i capelli zuppi ed insieme alla pioggia delle gradi lacrime stavano solcando il suo candido viso martoriato dalla disperazione.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18, Altri, Bulma, Chichi, Crilin, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta | Coppie: 18/Crilin, Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 
Partenza Forzata



Quel pomeriggio Vegeta non aveva proprio voglia di allenarsi, era chiuso nella sua stanza da ore.
In quei giorni il suo umore rasentava la disperazione poiché tra poco avrebbe dovuto intraprendere una spedizione di primaria importanza impòstagli da suo padre, Re Vegeta, poche settimane prima.
Il Padre, infatti, era venuto a conoscenza dell’esistenza delle 7 Sfere del Drago che vi erano sulla Terra e dei suoi incredibili poteri, voleva prenderne possesso, ad ogni costo, quindi era per questo, che un compito così delicato ed importante, non poteva essere assegnato che a suo figlio, Vegeta, il Principe dei Saiyan.
Così, come un carcerato che aspetta la sua sentenza, il ragazzo stavi lì, sdraiato sul letto, ad aspettare che il Padre decidesse il giorno della sua partenza, e con essa anche la sua sorte.
Egli, chiaramente, non voleva partire, intraprendere un viaggio così lungo era assai faticoso e difficile, e dal tronde non aveva la minima idea di che pianeta si sarebbe trovato davanti nel momento del suo arrivo, e poi, come avrebbe fatto a trovare le 7 Sfere del Drago?
A questi “perché” il Padre non vi fece caso più di tanto, preso dalla smania di potere non gli interessava mandare suo figlio di appena 17 anni su un pianeta sconosciuto a cercare qualcosa senza nemmeno sapere da che parte cominciare.
Qualcuno bussò alla porta della stanza di Vegeta.
Il Principe fece finta di nulla, fingendo di non aver sentito, sperando così, che colui che lo volesse disturbare ci ripensasse lasciandolo in pace.
Ma il picchiettio di quella piccola mano fastidiosa continuò sopra alla grande portone in acciaio che separava la stanza del Principe con il resto del regno; il Saiyan passatasi una mano tra i capelli rispose con aria seccata.
-Avanti!- La sua voce era molto roca per essere quella di un ragazzino, ed il suo corpo, altamente sviluppato, era pieno di muscoli dovuti al tanto allenamento che egli si sottoponeva giornalmente. I suoi capelli erano neri come la pece e sparati verso l’alto come una fiamma ardente, ed i suo occhi neri, sempre seri, resi ancora più cattivi da quelle grandi sopracciglia costantemente accigliate.
Un esserino verde con una toga bianca si fece avanti facendo spuntare solo la testa da dietro la porta di metallo.
-Principe, il Re.. Ha deciso.. Vuole vedervi..-
Ormai tutti a palazzo sapevano dell’imminente partenza del ragazzo, e come lui aspettavano questa sua sorte che ormai stava per giungere.
Vegeta sentì una fitta allo stomaco, quanto avrebbe voluto che quello fosse tutto un sogno..
Si alzò da letto; l’esserino era già sparito dietro la grande porta. Si passò ancora un altra volta la mano fra i capelli sino ad appoggiarsela dietro il collo. Sospirò. Proprio non riusciva a incamminarsi per raggiungere la grande sala e con lei anche il Padre che lo stava aspettando per parlargli.
Uscì dalla stanza, ma sentì in lontananza uno scalpitio fastidioso avvicinarsi verso lui.
Rimase immobile, quasi volesse aspettare chiunque stava arrivando, poiché ormai sperava in qualsiasi cosa, in qualsiasi miracolo, e che la sua spedizione fosse annullata.
Una ragazza dai capelli neri e corti e dagl’occhi corvini, brillanti come il cielo di notte girò l’angolo, aveva corso a perdifiato e ciò lo si poteva notare dalla sua aria scomposta e dal fiatone che essa aveva. Appena la ragazzi vide il Principe i suoi occhi s’illuminarono.
-Vegeta!- Gli corse in contro.
Si ricompose e con la schiena dritta e le spalle larghe parlava a quel ragazzo che non la guardava nemmeno in viso, amareggiata, così,dalla sua costante indifferenza nei suoi riguardi.
-Ho saputo della sua partenza! Volevo salutarla prima che se ne vada..-
-Apprezzo, che come tutti, stai facendo finta che t’importa davvero qualcosa di me.. Ma non c’è bisogno.. Torna pure ai tuoi doveri..-
La ragazza non riuscì più a trattenersi e scoppiò in lacrime, come se fosse appena esplosa un emozione dentro lei.
Il suo pianto era formato solo da piccoli singhiozzi soffocati, seguiti da delle dolci lacrime calde, ma sia lei che il Principe sapevano che se fosse stata da sola quella sceneggiata si sarebbe trasformata in disperazione pura. Non perse la posizione composta, e nemmeno si asciugò le lacrime, rimase immobile e impassibile alla tanta indifferenza del Saiyan lasciando che quelle piccole gocce di dolore le solcassero le guancie sino a bagnarle il petto.
Vegeta non la guardò nemmeno per un secondo, avanzò dritto e rigido verso la propria strada fermandosi solo qualche passo più avanti.
-Lora! Raggiungimi da me questa sera, voglio salutarti meglio.. A modo mio!-
Tra Vegeta e quella ragazza c’erano stati più e più volte dei rapporti, e nulla poteva negare che lei provasse qualcosa d’immenso per lui, ma purtroppo il Principe non era tipo da dedicare la sua vita a quelle smancerie femminili a dir poco smielate e vomitevoli, lui preferiva decisamente di più il piacere carnale, e odiava che tutto ciò potesse essere correlato a dei sentimenti. Almeno sino ad allora.
La ragazza dietro a lui sorrise allungando una mano verso il viso per asciugarsi l’ennesima lacrima che lo bagnava, era consapevole che il Principe non l’amasse, ma ciò le bastava, sapeva che quello era il suo piccolo sogno irrealizzabile, un sogno dalla quale prima o poi si sarebbe dovuta svegliare, ma ciò le stava bene così, per ora.
Vegeta percorse tutto il corridoio senza abbassare mai la testa, guardava dritto avanti a se senza mai mancare al suo nobile ruolo. Arrivò infine davanti alla porta che lo divideva da suo Padre, varcarla sarebbe stata dura, ma in fin dei conti, era il suo destino per quanto brutalmente gli possa essere stato imposto.
La grande porta fu aperta da due guardie che sorvegliavano la sala, Vegeta la varcò, ed in un baleno furono richiuse dietro ad egli procurando un tonfo sordo e spettrale.
Il Re Vegeta alla vista del figlio si alzò in piedi.
-Vegeta! Prego vieni avanti! Perché ci hai impiegato così tanto tempo a raggiungermi?-
-Mi ero fermato a parlare con.. una persona..- I Principe ci teneva a tenere tra lui e suo padre un certo distacco tra la sua vita privata e quella pubblica; molte volte lo trattava come un estraneo, ma ciò non dava fastidio a nessuno dei due.
Il Padre si sedette sopra al proprio trono; nella sala vi erano solo loro due e visto che era una stanza immensa l’eco delle loro voci rimbombava sulle pareti.
-Figliolo, come tu ben sai, voglio mandarti a fare una missione di primaria importanza sulla Terra, devi..-
Il figlio lo interrupe bruscamente. –Si Padre, so già quali sono i miei doveri! Per favore non dilungare ancora le mie pene e mi dica tra quanto dovrò partire!-
-D’accordo, come vuoi.. Partirai domani, appena le tre lune spariranno all'orizzonte, la tua navicella è già pronta prendi tutto l’occorrente e non deludermi!-
Il Figlio sentì la solita fitta prendergli lo stomaco. Domani, era davvero troppo presto, non si sentiva ancora pronto.. Ma quale altra scelta aveva?
-Si Padre!- Vegeta fece una specie d’inchino forzato, e poi si girò per levare le tende.
-Un ultima cosa!- Il figlio si fermò senza voltarsi indietro. –Sulla Terra vive un altro Saiyan, il suo nome è Kakaroth, ed è il secondo genito di Bardak!- All’udire di quel nome Vegeta aguzzò le orecchie. -Crediamo che sia lui ad avere in proprio possesso le Sfere del Drago, devi sottrargliele e tornare qui nel minor tempo possibile!-
Vegeta sorrise, si girò verso il Padre. –Allora è lui quello che devo cercare! Grazie Padre, non sapete come mi avete reso facili le cose adesso!- Si fece una grassa risata.
-Non cantar vittoria, egli ha un livello di combattimento molto alto che eguaglia il tuo, quindi per non rischiare di fallire e far rimanere incompiuta la tua missione devi prima farti dire dove le nasconde e poi quando finalmente ne sarai in possesso puoi fare ciò che vuoi!- Allungò una mano come se quello che stesse per dire fosse una cosa normale. -Puoi pure distruggere il pianeta se questo ti aggrada!-
-Non ne vedo il motivo Padre, se io lo anniento troverò le Sfere del Drago e farò ritorno qui prima di quanto voi possiate immaginare!-
-Vegeta! Tu non sei a conoscenza del luogo dove egli le nasconde, e se devo dirti la verità, i nostri scienziati l’hanno spiato e calcolato la sua potenza, ed hanno affermato che hai ben poche possibilità di annientarlo! Anzi, il 90% di loro pensa che tu soccomberai se dovessi ritrovarti in un scontro contro di lui! Quindi io ti “ordino” di fare come ti dico, e se farai di testa tua non prenderti nemmeno la libertà di tornare, perché per me sarai esiliato a vita!-
Quelle parole così forti colpirono Vegeta, ma non tanto per la crudeltà e la freddezza con cui furono pronunciate dal Padre, ma perché gli sembrava impossibile che ci fosse qualcuno più forte di lui nella Galassia.
-Farò come dite Voi.. Ora vado a prepararmi!-
Egli uscì dalla sala e si diresse in camera sua, non appena la porta della sua stanza gli si fu richiusa alle spalle egli si accasciò al suolo battendo forte i pugni sul pavimento.
-Dannazione!-
La sera arrivò, e con lei anche Lora. Entrò scaltra dalla finestra senza dare troppo nell’occhio. Il Saiyan era sdraiato sul letto che giocherellava con il proprio Scooter facendolo dondolare con la coda.
-Finalmente sei arrivata! Non c’è la facevo più!-
Prese la ragazza e la tirò verso se, stettero tutta la notte insieme, ma non un solo baciò volò dalla bocca del Saiyan verso la giovane.
La passione echeggiò sino a che non iniziarono a intravedersi le prime luci del mattino.
Il ragazzo allora si ricompose mettendosi la tuta e lo Scooter all’occhio.
-Quando tornerai?- Chiese lei coprendosi le proprie nudità con il lenzuolo sporco di sangue e liquido staminale.
-Presto.. Non voglio starci più di tre mesi su quel lurido pianeta!-
-Mi mancherai..- Disse a bassa voce curandosi bene dal non farsi sentire. Poi alzò un po’ il timbro. -Ti aspetterò qui, Vegeta.-
Il ragazzo si mise i guanti e uscì dalla stanza, tutto il palazzo dormiva. Andò nel area di decollo dove la sua navicella lo stava aspettando. Davanti ad essa c’era suo Padre e altri due scienziati che rifinivano le coordinate di volo per il viaggio.
Quando il re lo vide gli andò incontro. –Sei pronto?-
Il figlio fece una risatina sforzata. –Non vedevo l’ora..- Il Padre colse il sarcasmo di questa frase e si avvicinò al figlio bisbigliandogli qualcosa all’orecchio.
-Quando tornerai con le 7 Sfere ti prometto che il primo desiderio sarà il tuo, ora va e rendimi fiero di essere tuo Padre!-
Vegeta sentì quella frase come un invito, e fu molto più invogliato a partire.
Salì a bordo e quando fu comodo chiuse lo sportello. Dopo pochi secondi la navicella emise un gran boato e partì verso la volta celeste.
Il Principe guardò il suo pianeta allontanarsi sino a sparire come un puntino in mezzo all’universo.
Nella sua mente intanto una domanda lo stava martellando. –Quale sarà il mio primo desiderio? Potrei desiderare l’immortalità? O la potenza assoluta! Ma si certo, potrei desiderare di diventare il più forte essere di tutta la Galassia, dopo avrei l’universo sul palmo della mia mano, si! È il desiderio perfetto!-
Chiuse infine gli occhi e si accasciò sopra alla poltroncina che lo sorreggeva, non gli era mai sembrata così comoda, ma forse era perché aveva passato la notte scorsa a far follie con quella sua fiamma che si lasciava usare come fosse una bambola.
Non gli era mai piaciuta Lora, era una donna perfetta, certo, con tutte le curve al posto giusto, e anche un sacco di muscoli, ma non aveva polso, si faceva manovrare da lui come se fosse una marionetta, ed ogni cosa egli dicesse lei pendeva completamente dalle sue labbra.
Vegeta non sapeva se stesse veramente cercando un amore, ma se mai si sarebbe innamorato nella sua vita voleva una ragazza speciale, con della grinta e del carattere, ma che non lo facesse stare troppo sulle spine, ma quei pensieri ogni volta che gli offuscavano la mente venivano violentemente ricacciati via per far posto al suo solito carattere crudele e spietato.
Infine si soffermò a pensare anche a Kakaroth, aveva sentito parlare di questo giovane Saiyan, e sapeva che egli era il figlio di Bardak, l’unico della sua stirpe ad essere riuscito a superare il limite.
Tutti credevano che le storie su egli fossero solo una leggenda o una diceria, ma egli sapeva bene chi era Bardak.
Padre di Radish e Kakaroth, ucciso per aver commesso un solo ed unico sbaglio. Non esser riuscito a salvare la moglie del Re da morte certa ed averlo superato in potenza riuscendosi a trasformare nel fatidico Super Saiyan.
La sua pena fu così unica ed esemplare, ucciso per mano del Re davanti a tutto il popolo, con un onda d’energia che gli passò la testa da parte a parte.

Purtroppo Vegeta se lo ricordava bene quel momento, e all’inizio non era  d’accordo con questa sua scelta, ma poi crescendo con la mentalità del padre, col passare degl’anni si era convinto che era la cosa giusta da fare.
Per fortuna Radish era troppo piccolo per ricordarsi come suo padre fosse stato ucciso, e prima che la madre potesse inculcargli la vendetta nel sangue fu strappato da essa e messo sotto le veci del Re e della corte facendolo diventare un forte guerriero sotto i severi insegnamenti di Nappa.
Invece Kakaroth che al tempo era solo un pargole in fasce fu mandato su un altro pianeta di nome Terra e di lui si perdettero le tracce, sino ad allora.
Il Principe guardò la tabella di marcia per un ultima volta, essa segnava che sarebbe dovuto arrivare sulla terra, se tutto procedeva normalmente, entro circa una settimana, era un tempo decisamente lungo, ma accettabile visto che i viaggi nella galassia erano consuetudine per lui, e poi ne aveva svolti anche di più lunghi e impegnativi, delle volte lunghi addirittura 2 mesi.
Si mise tranquillo e cominciò a dormire, per quanto potesse riuscirci.
I suoi sogni però erano più che altro incubi, su Kakaroth, sulle Sfere del Drago e su suo Padre.
Eppure quel viaggio era ancora lungo, e lui era solo all’inizio.
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Ecco a voi l'alba di una mia nuova Fic! Lo so che sono in anticipo, però è sempre meglio che essere in ritardo! Comunque se siete arrivati a leggere sino a qui vuol dire che la storia vi sta iniziando ad interessare.. (O almeno lo spero..) Fatto sta che per chiunque non lo spasse questa Nuova Storia sarà basata soprattutto su una relazione che nascerà tra Bulma e Vegeta, come forse avevate già intuito, ma non è nemmeno questa la novità! Questa storia è tipo un Musical! Diciamo che è un copione (Tipo...) dove io scriverò il testo della canzone allegandoci di fianco il link che vi porterà su Youtube dove potrete ascoltare la Song, ed infine, sempre mentre ascoltate la canzone, accuratamente scelta da me per quel capitolo, dovrete leggere cosa sta succedendo mentre i personaggi cantano.. è una cosa un pò contorta, ma sono sicura che voi avrete capito meglio di me.. Comunque vi ringrazio per aver letto questo primo capitolo e vi aspetto al secondo dove ci sarà la prima canzone della Fic.. Un abbraccio!

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