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Autore: Minerva Bellatrix    01/06/2012    0 recensioni
«Due settimane fa, è morto un uomo... L'hanno trovato completamente dissanguato, ma non c'erano tracce di sangue intorno al corpo. Anna lo conosceva, ed è stata lei a chiamarmi, dandomi i nomi dei vari Vampiri con cui è in contatto e chiedendomi di trovare chi l'aveva ucciso»
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'arrivo della notte portò con sé l'ora del coprifuoco e la bambina, fatte le valigie per tornare a casa il giorno successivo, tornò a dormire nella piccola infermeria, sotto le lenzuola candide.
Per tutto il giorno si era interrogata sull'uomo biondo, e ormai il dubbio sulla sua esistenza stava rodendo anche lei.
«Quindi domani vai via?»
La bimba fece un balzo sul letto, sollevandosi di scatto. Si trovò davanti agli occhi chiarissimi dell'uomo dai lunghi capelli biondi, che la guardava sorridendo.
«Ma allora sei reale!» esclamò lei, facendolo sghignazzare.
«Direi di sì, altrimenti come avresti fatto ad uscire dal fosso?»
«No, perché tutti dicono che ti ho sognato»
«“Tutti” chi?»
«Gli animatori»
«Beh...» le appoggiò una mano sul braccio «... Direi che sono tragicamente in errore. Comunque... Se chiedessero di nuovo, tu lascia stare. Non capirebbero»
La bimba assentì.
«Quindi... Dicevamo. Domani vai via?»
«Sì, torniamo a casa.... E tu come lo sai?»
«Ti ho vista fare le valigie. Volevo essere sicuro che non cadessi in qualche altro fosso»
«Non sono così incapace!»
«Certo che no, signorinella»
La bambina sbuffò, sentendosi presa in giro. Poi rifletté sul discorso «Mi hai vista... Ma allora vivi qui? Ma nessuno ti conosce!»
L'uomo sembrò pensarci su un momento, poi rispose «Beh, in effetti vivo in questo palazzo... Ma in un'altra ala, e non giro un granché, di solito. Di solito non ho una signorinella da tenere fuori dai guai»
«Vabeh, ma domani vado via. Come ti chiami?» aggiunse, realizzando di non averglielo ancora chiesto.
«... Dimmelo prima tu, no?»
«Nadia»

***

«Di chi era Donatore? Sai se fosse un Vampiro o un HLV, o almeno il nome?» chiese la Fariselli, tornando a sedersi.
«Credo... Fosse un... Un HLV, ma... No, non lo so. Non ne sono sicura... Ha accennato un paio di volte al fatto che non fosse di qui, e mi pare si chiamasse... Oddio, com'era...? Fi... Fo... Fogacci? Sì, credo Fogacci»
«Non era di qui? E dove viveva?»
«Qui vicino» rispose Lidia «Mi pare fosse di Bologna»
La donna la fissò per qualche istante, poi scoppiò a ridere, mezzo accasciandosi sulla poltrona.
L'ira montò di nuovo nella ragazza che chiese, sprezzante «Sono così comica?»
«No, scusami, non è per te, giuro!» cercò di calmarsi «E' che... No, son due settimane che giro e la traccia stava in casa mia, non ci credo!» sorrise, raddrizzandosi «Anch'io sono di Bologna»

***

«E' un bel nome» commentò l'uomo dai lunghi capelli biondi «Nadia. E' russo, giusto?»
«Diminutivo di un nome russo. Significa speranza»
«Proprio bello»
«Ora tocca a te, però!»
«... Aidan»

***

La Gravi non parlò più, limitandosi a fissare la donna che metteva il bloc-notes nella valigetta.
«Senti, Lidia...» cominciò ad un certo punto la Fariselli, continuando a rovistare «Senti...»
Tirò fuori un mazzetto di siringhe ipodermiche e le mise in mano alla ragazza, che fissò con sguardo stupito sia lei che quelle.
«Solo ed esclusivamente quando sarai maggiorenne, bada! Ma... Beh, un prelievo fatto così è molto più sicuro e sicuramente meno doloroso»
«... Ma...» rimase per qualche istante senza parole «... Grazie» mormorò, arrossendo.
«Di niente. Considerale... Considerale un pagamento per le informazioni. E se Victor ti fa storie anche quando sarai maggiorenne, menalo. Funziona»
Lidia rise, per la prima volta «Proverò. Ma... Perché cerchi... Quell'assassino?»
«... Mettiamola così. Ufficialmente i Vampiri non esistono, ergo le forze ufficiali non hanno possibilità o mezzi per catturarli. Io sono ufficiosa, ergo ho facoltà di prenderli»
«Sei una Cacciatrice?»
«Sì e no. Sì se il Vampiro attacca o uccide gli uomini. Assolutamente no se i suoi Donatori sono consenzienti. Molte volte quelli che mi chiamano sono i Vampiri stessi, sai?» sorrise, alzandosi e dirigendosi verso la porta «Se tu o Victor doveste avere qualche problema, chiama Fariselli, ovverosia la sottoscritta. Faccio prezzi onesti, e sono la migliore!»
La donna uscì, richiudendosi la porta alle spalle.
Beh, a quanto pare ora aveva un ottimo motivo per rientrare a casa.

  
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