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Autore: alegargano1    05/06/2012    3 recensioni
salve allora questa oltre a essere la seconda storia che scrivo in assoluto, è anche la mia prima storia originale ci tengo in modo particolare quindi, vi chiedo di dirmi cosa ne pensate anche solo per dire che è orribile e che solo un pazzo potrebbe leggerla.
Ora passiamo alla storia vi propongo un avventura che ha dello straordinario, fra: esseri malvagi, destini non voluti, combattimenti epici, creature straordinarie e bizzarre, teneri amori , e amicizie inscindibili io vi propongo questo strano strano racconto
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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CAPITOLO 1
I DRAGHI

Molto tempo fa quando sulla terra si estendeva ancora il sacro romano impero di Carlo magno, una stirpe antica e potente camminava su di essa, una razza che era già antica quando l’uomo fece la sua timida comparsa e con cui l’uomo aveva convissuto fin da allora, ma e risaputo purtroppo l’uomo è stolto e avido e non riesce ancora a comprendere che esistono forze nettamente superiori a lui, per questo quando Carlo magno esalò il suo ultimo respiro e il suo regno venne diviso fra i suoi due figli, questi spinti dall’avidità di costruire un regno ancora più grande e fiorente di quello guidato da loro padre, fecero l’errore di voler affrontare questa razza per derubarla delle sue ricchezze e si misero alla guida di un esercito di proporzioni smisurate, viaggiarono per giorni finche non giunsero dinnanzi al valico di un immensa catena montuosa, che proteggeva una valle ove quella razza risiedeva da secoli e secoli, l’esercito entrò con prepotenza in quel luogo e si ritrovò al cospetto delle creature che lo abitavano, creature maestose, che incutevano timore con la loro sola presenza, dalle forme e dimensioni più disparate,differivano perfino nei loro colori, ma erano tutti accomunati dalle medesime caratteristiche una livrea reptilea dura come il più puro dei diamanti e gli occhi anch’essi di un rettile ma rossi come il sangue appena versato, c’era un solo nome per definire quelle creature e la loro specie, erano i draghi, l’esercito li conosceva bene li avevano visti sulle vecchie pergamene dove erano riportate testimonianze della loro immensa saggezza, sui tomi antichi dove erano descritti come creature invincibili troppo potenti perche un uomo potesse riuscire a contrastarli e li avevano persino visti qualche volta sorvolare un colle in lontananza, e proprio per questo motivo ognuno di loro era consapevole che non sarebbe sopravvissuto alla battaglia, ma i due re diedero l’ordine di attaccare e dovettero obbedire, si scatenò così una feroce battaglia, in poche ore l’esercito degli uomini venne decimato sembrava finita ma improvvisamente un ruggito di incredibile intensità squarcio il cielo interrompendo all’istante la battaglia.
Una figura stava osservando la battaglia che infuriava davanti ai suoi occhi nonostante la sua gente stesse uscendo indenne dal combattimento decise ugualmente di intervenire spiegò le sue possenti ali e si librò in volo per poi atterrare nel centro esatto del campo di battaglia e con un ruggito dall’incommensurabile potenza interrompere all’istante quell’inutile spargimento di sangue poi fece spaziare il suo sguardo su entrambe le fazioni per poi prendere la parola e dire, ”Perche offendete non solo questo luogo sacro, ma anche i miei vecchi occhi stanchi con questa insensata violenza?”a quelle parole i due re si avvicinarono all’immensa figura che si ergeva loro davanti non potendo fare a meno di rimanere interdetti a fissarla era un drago enorme molto più grande degli altri, infatti se un comune drago superava all’incirca di quindici volte un uomo questo era circa tre volte più grande, il suo corpo poteva ricordare un elefante per come le sue massicce zampe sostenevano quell’enorme mole, a questo si aggiungevano un collo e una coda molto lunghi ma eleganti, che rendevano quella creatura ancor più austera, di quanto già non fosse, la testa poi era affusolata e compatta e adornata da una corona di corna, il tutto ricoperto da una livrea bianca come la luna, in pesante contrasto con i suoi occhi rossi, ciò era più che sufficiente a incutere timore in qualsiasi creatura, ma i due re non si lasciarono impressionare e giunti al cospetto del grande drago il maggiore dei due avanzo di un passo e prese parola dicendo, “Siamo qui per te dragone” quello li guardo sorpreso e chiese, “Cosa vorreste voi da me?” poi fu il minore a parlare e disse “Siamo qui per appropriarci di ciò che voi draghi custodite le leggende parlano di un tesoro incommensurabile che farebbe apparire le ricchezze di cento imperatori come fossero il contenuto della borsa di un mendicante e con quelle ricchezze noi potremmo divenire invincibili i nostri regni non avrebbero più bisogno di tasse e potremmo prosperare e il salario per i nostri eserciti sarà assicurato per almeno 100 anni” il dragone li guardò quelle parole lo avevano scosso, non poteva credere che avessero attaccato la sua terra e la sua gente sacrificando migliaia di loro simili in una lotta inutile e persa in partenza per avere che cosa poi quelle inutili cianfrusaglie a cui loro facevano la guardia era disgustato e adirato da quel comportamento ma il suo sguardo non fece una piega si limito a fissare quei due sciocchi umani per poi dire, “Se e solo questo ciò che volete fate pure prendete tutto quello che volete finche riuscirete a portarne ma poi dovrete andarvene e non farvi mai più vedere in questo luogo” ma quelli non sembravano intenzionati ad andarsene poiché, il maggiore si fece nuovamente avanti estraendo la spada e dicendo, “Non ancora c’è un'altra cosa che vogliamo una cosa che solo tu puoi consegnarci una magia antica come il firmamento da cui venite e potente quasi quanto voi che l’avete generata e non lasceremo questo luogo senza di essa” a quelle parole il drago parve realizzare di cosa stessero parlando quegli umani e preso da un moto di collera scaravento quel arrogante omuncolo al suolo bloccandolo con una zampata fissandolo con degli occhi così colmi di odio e rabbia da farlo raggelare sul posto poi parlò e disse “Tu non avrai mai nulla del genere da me ciò di cui parli non è cosa per cui gli uomini siano pronti o che possano comprendere o ancor di più gestire, ascolta il mio avvertimento vattene dalla mia terra e non tornare mai più altrimenti ti schiaccerò con tanta violenza da liquefarti le membra” quello non sembrò neanche prendere in considerazione l’idea di arrendersi diede l’ordine di attaccare ma prima che potesse concludere la frase un rumore orribile ammorbò l’aria e quando il drago rialzo la zampa del corpo del uomo non era rimasto nulla se non una informe poltiglia rossa a quella vista gli umani si immobilizzarono in preda al terrore per un soldato morire in battaglia era all’ordine del giorno ma veder morire un re lasciava il segno il primo a scuotersi da quel torpore fu il re rimasto, posò il suo sguardo colmo di odio sul drago e gli inveì contro dicendo, “Tu orrendo demonio mi ai portato via mio fratello che tu sia maledetto sappi che non troverò pace finché non avrò la tua testa su una picca in bella mostra sulle mura del mio castello oggi me ne andrò ma un giorno vi uccideremo tutti dovessi anche impiegarci 100 vite”, detto questo ordino la ritirata per tornare a casa.
Quella sera i draghi si riunirono per decidere il da farsi, tutti confabulavano fra loro, ma al arrivo del grande drago tutto cadde nel silenzio, poiché questi prese la parola dicendo, “Oggi siamo stati messi di fronte alla prova evidente, che gli umani ormai non sono più in grado di distinguere cosa sia giusto e cosa sbagliato quindi, ritengo che sia giunto il momento di prendere una decisione, cosa fare di loro e di questo mondo” a quelle parole i presenti ripresero a parlare avanzando ogni genere di proposta, ma il grande drago non ne accettò nessuna, gli umani avevano sbagliato ma accanirsi su di loro sarebbe stato uno sbaglio anche peggiore, ma ad un tratto una voce si levò sopra quella degli altri draghi, che rivolgendosi al grande drago disse, “Padre, io propongo di abbandonare questa terra e gli umani che la abitano,poiché essi non sono degni della nostra presenza”, a quelle parole scese il silenzio più totale, che perdurò a lungo, finche il grande drago non prese nuovamente parola e disse, “Approvo la tua idea figlio mio e dirò di più, dato che  gli umani ci hanno aggrediti per derubarci della nostra più antica reliquia, noi useremo proprio quella per andarcene e avere un  luogo dove poter vivere in pace” a quelle parole tutti i draghi lanciarono versi di approvazione e dopo ciò si disposero in cerchio e cominciarono a recitare una formula in una lingua così antica che solo loro ormai la ricordavano, continuarono per ore e infine un fascio di luce si alzò dalla cima della montagna più alta della catena che proteggeva la loro vallata e discese in mezzo a loro e la formula recitata dai draghi mutò all’istante, e la luce cominciò a cambiare colore dopo colore per poi divenire un turbinio indistinto color dell’arcobaleno, ed esplodere infine in un abbagliante manifestazione di energia quando la luce scomparve la vallata era deserta ed dei draghi non c’era più traccia e sulla terra non se ne seppe più nulla                                                           

                      
  
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