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Autore: E v e l i n e    06/06/2012    1 recensioni
"Come potevo essere rifiutato così spudoratamente?
Io, Louis Tomlinson."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO II 

 
[Eveline] 
Arrivai da Grace alle nove di sera in punto e questa mi fece cenno di entrare in casa sua che al momento, oltre a me, ospitava solo Rachel.
Si stavano vestendo e truccando da più o meno mezz'ora, soprattutto Grace che rimase piantata davanti allo specchio provandosi venticinquemila vestiti, tutti diversi dagli altri. Alla fine decise di indossare un vestitino blu scuro e dei tacchetti bassi e neri come il colore dei suoi capelli corti. Rachel invece, come me, aveva dei pantaloncini corti di jeans una maglietta da sera non troppo attillata e dei tacchi.
- Ti cambi ad una velocità inaudita! - disse Rachel osservando l'immagine di Grace riflessa nello specchio. 
- Mai come Eveline - rispose girandosi verso di me - Lei ci mette metà del mio tempo... - continuò sorridendo e sistemandosi il vestito sui fianchi 
In effetti ero molto più veloce di lei, solo perché avevo partecipato ad alcune sfilate e per essere in passerella con abbigliamenti sempre diversi non si può perdere molto tempo nel camerino. Appena finimmo di prepararci, iniziammo a buttar giù delle idee sul da farsi e infine optammo per fare un giro per i locali londinesi in pieno centro dove le strade erano animate, piene di colori, di luci e di tantissime persone (soprattutto turisti).
 
I locali quel sabato sera erano pieni e tutti i tavoli, compreso il nostro erano occupati, e il barman al bancone stava iniziando a delirare per le troppe ordinazioni. 
Grace osservava il suo cocktail e girava la cannuccia al suo interno muovendo i pezzi di ghiaccio. Il volume della musica era molto alto, e Rachel non riusciva a sopportarlo un minuto di più, forse per colpa delle maniache urlanti al negozio di dischi che quel pomeriggio avevano contribuito a spaccale i timpani.
Prendemmo quindi i nostri cocktail e andammo a sederci su un gradino nella piazzetta esterna popolata da chissà quante persone.
Nello scalino dove eravamo sedute noi, una coppia di ragazze poco più piccole, attirarono l'attenzione di Rachel con i loro discorsi: 
- Hai sentito? - mi chiedeva la rossa ammiccando a quelle due ragazze
- No, cosa stanno... - chiesi, cercando di replicare prima che Rachel stessa mi dicesse di stare zitta per ascoltare meglio. 
Ma quelle due ragazze più che parlare sembrava facessero degli urli contenuti di gioia o qualcosa del genere e mi fecero tornare alla mente le adolescenti di qualche ora prima.
- I One Direction! Dovrebbero essere qui da qualche parte, nei locali di Londra! - strillò una delle due ragazze di fianco a noi mentre l'altra schiamazzava con le mani alla bocca
Rachel mi guardò annuendo e io invece scossi la testa, avevo capito cosa aveva in mente, voleva fare il giro di tutti i bar di Londra cercando quei cinque presuntuosi. 
Così, con in mano ancora i bicchieri iniziammo a camminare per le vie del centro cercando di scorgere qualcosa di "anormale" fuori o all'interno dei pub, mentre Grace, come me, si lamentava ad ogni passo. 
- Dai Rachel non ho voglia di cercare i One Direction... - brontolava 
- Me lo sento! Siamo vicine - replicava l'altra 

In realtà, oramai, era più di mezz'ora che giravamo a muzzo senza alcun risultato fino a quando, stufa, mi fermai sul marciapiede. 
- Ne ho abbastanza, entriamo qua e ordiniamo una birra. Non ho più voglia di girare in tondo - protestai incrociando le braccia al petto. 
Grace, a un metro davanti a me, annuì convinta mentre Rachel di fianco a lei disse di sì ma con riluttanza. 
Prima di entrare alzai lo sguardo verso l'insegna: il locale si chiamava "Hoxton Square". Non ero mai entrata in quel posto, ci ero solo passata di fianco qualche volta per puro caso. 

- Prendiamo quel tavolo! - esclamò Grace indicandolo con il dito. 
Il posto si stava riempiendo e una coppia di ragazzi si stava già per appropriare del "nostro" tavolo fino a quando iniziai a camminare velocemente per poi sedermi su una delle tre sedie vicine ad esso e fare cenno alle mie amiche di raggiungermi. Quando Grace e Rachel si sedettero sulle due sedie vuote, i due ragazzi sbuffarono e se ne tornarono indietro. 
Appena arrivò il cameriere ordinammo tre birre e iniziammo a parlare del più e del meno anche se la musica dentro il locale era anche questa molto alta ma non quanto quella del primo pub e Rachel non aveva di certo voglia di cambiare ambiente per l'ennesima volta, piuttosto si sarebbe tenuta il mal di testa per tutta la serata. 


 

[Louis]
 
Non si sapeva bene chi, probabilmente le fan, avevano sparso la voce che giravamo per i locali di Londra e la notizia in pochi minuti era passata su Facebook, Twitter e quant'altro. 
Agli altri non importava, anzi, adoravano fermarsi per le strade firmando autografi alle fans, a differenza mia.
- Questo non doveva essere il "sabato sera tranquillo con gli amici" ? - chiesi mentre camminavamo in un vicolo scuro e desolato per arrivare prima nel locale suggerito da Liam.
- Eh dai Louis... - rispose Niall dandomi una pacca sulla spalla - vedrai che ci divertiremo anche questa sera - continuò il biondo
Io sbuffai e misi le mani in tasca. 
Alla fine di quel vicolo, svoltammo l'angolo e ci ritrovammo davanti al locale chiamato: " Hoxton Square" , pieno di luci e di suoni che da fuori avevano un suono ovattato. 

Zayn aprì la porta nel Pub e ci ritrovammo immersi dalla musica. Purtroppo i tavoli erano esauriti, quindi andammo verso il bancone per ordinare delle birre per poi berle fuori dal locale.
Il mio cellulare si illuminò una seconda volta e dissi a Niall che sarei andato un attimo in bagno per rispondere alla chiamata.

 

[Eveline]

- Si può sapere qual'è il tuo problema Rachel? - chiesi sorseggiando la mia birra 
- Non vorrei sbagliarmi, ma mi sembrava di aver visto i One Direction al bancone - rispose voltandosi 
In effetti quei cinque tipi al bancone sembravano proprio loro, ma feci spallucce e mi soffermai di nuovo sulla mia birra. 
- Guarda Rachel! - esclamò Grace - C'è Harry Styles nel tavolo di fianco al nostro! - continuò ridendo sguaiatamente
In realtà la stava solo prendendo in giro ma sinceramente avrei preferito che fosse stata zitta per il semplice motivo che Rachel ci aveva creduto e voltandosi di scatto aveva urtato la sua bottiglia facendo finire gran parte della birra al suo interno sulla mia povera maglietta. 
- Scusami Ev! Mi dispiace un sacco! - esclamò portandosi una mano alla bocca 
- Stai tranquilla, non è niente! - risposi alzandomi in piedi - Vado un attimo al bagno - 
Camminai velocemente evitando di farmi vedere bagnata di birra dai clienti del locale, ma la porta del bagno si aprì bruscamente dall'interno e io ci finii violentemente contro.
- Oh mio dio mi dispiace! - esclamò la voce mortificata di un ragazzo 
Ero troppo impegnata a massaggiarmi ad occhi chiusi dal dolore la mia fronte per poter guardare il volto di chi avevo davanti
.
Iniziai a imprecare pensando alla sfortuna che sembrava mi perseguitasse e poi decisi di alzare gli occhi verso il ragazzo-omicida. 
- Maledizione, stai più atten... - mi fermai. Il ragazzo di fronte a me era Louis Tomlinson. Dannazione! Oltre al danno la beffa, come facevo ad essere così sfigata? 
- Ci rincontriamo quindi - disse sorridendo 
- Avrei preferito incontrarti in un altro modo, anzi avrei preferito non incontrarti affatto - risposi scansandolo dalla porta del bagno per entrarci. 
Lui rise e mi seguii - Vedo che hai la maglietta bagnata, vuoi una mano per asciugarla? - disse ridendo
- No grazie - risposi scontrosa - ...e questo è il bagno delle ragazze, dovresti uscire - continuai, senza degnarlo di uno sguardo e sgocciolando la maglietta nel lavandino. 
Ma lui cambiò discorso - Stasera mi è arrivato un messaggio, pensavo fossi tu ad averlo inviato e invece era solo la mia ex  - 
- E perché avrei dovuto? - dissi acida  - Pensavi che avessi fatto come tutte le altre tue stupidissime fan? Non sono come loro - continuai ridendo
Iniziavo però a riflettere sul fatto che, se mi stava dicendo quelle parole, il numero di cellulare me l'aveva lasciato davvero e non era un falso.
- Lo so che non sei come loro - 
Finii quindi di asciugare la maglietta e di bagnarmi il rossore sulla fronte che era praticamente sparito, mentre Louis continuava a fissare ogni mio gesto senza dire una parola e ciò mi inquietava parecchio. - La smetti? - sbottai all'improvviso
- Di fare cosa? - chiese lui con tono innocuo 
- Mi metti ansia! Se hai qualcosa da dirmi bene, altrimenti vattene dai tuoi amici presuntuosi - 

- Non sono presuntuosi! - rispose serio incrociando le braccia al petto e appoggiandosi sul muro 
- Certo come no... - 
Finalmente avevo finito di sistemarmi. L'odore della birra sulla mia maglietta rimaneva lo stesso ma almeno non era bagnata. Iniziai a camminare a passo svelto verso l'uscita della toilette e in quel momento mi andò bene che oltre a me e a Mr-Io-Non-Sono-Presuntuoso non c'era nessun altro. Mi afferrò per il polso e mi fece voltare verso di lui 
- Ti sembra il caso di ignorarmi? - chiese, guardandomi con i suoi occhi azzurri. 
- Si può sapere cosa vuoi da me?! - dissi, strattonandomi dalla sua presa - Perché non vai a fare il filo alle tue centinaia e centinaia di fan invece di venire da me a rovinarmi la serata? Come minimo non ti ricordi neanche come mi chiamo - 
- Eveline - rispose solamente con un cenno di un sorriso. 
Per la prima volta nella mia vita rimasi senza una degna risposta, non era mai successo neanche quando litigavo con Amber. Gli interessavo davvero? 
Feci spallucce e dopo essermi liberata dalla sua presa appoggiai la mano sulla maniglia della porta
- Ci si vede Louis - dissi infine aprendo il passaggio. 
Lui lo sapeva, se avessi avuto intenzione di chiamarlo l'avrei fatto, la decisione era soltanto mia.
 

 

[Louis]

Amareggiato, uscii dal bagno sbattendo la porta e ritornai dagli altri. 
- Hey Louis! Abbiamo preso una birra anche per te! - esclamò Harry vedendomi da lontano, io ringraziai e pagai il mio conto. 
Pensieroso uscii per ultimo dal pub osservando da lontano Eveline senza capire il motivo della sua continua testardaggine nel volermi evitare. Davvero, non lo capivo, era assurdo che una ragazza poteva rifiutarmi così sfacciatamente, mi dava sui nervi.
Le parole di Harry mi risvegliarono per un istante: 
- Chi era al telefono? - 
- Era Eleonor - risposi con gli occhi fissi sulla birra 
- Ancora? -
- Già - dissi bevendo il primo sorso - non se n'è ancora fatta una ragione in poche parole - 
- E' assurdo! Dille di farsi una vita, non può continuare a... - lo fermai 
- Harry scusa ma non ne voglio parlare adesso... - 
Lui fece una faccia perplessa per poi fare un lungo sorso dalla sua bottiglia 
- Sei sicuro che è tutto apposto Louis? - chiese voltandosi preoccupato verso di me 
Io annuii e ritornai a sorseggiare la mia Becks.
Mi dispiaceva per Harry, in fondo lui come anche gli altri si era sempre preoccupato per me e anche quando lo rassicuravo dicendo che stavo bene,tutte le volte,se era una bugia, se ne accorgeva al 99% dei casi e non poteva fare granché.
Io però, ero sicuro che con Eleonor avevo chiuso definitivamente. Certo,mi mancava il rapporto che avevamo in passato ma sono contento che sia finita e dopo il suo tradimento sapevo già che sarebbe tornata da me prima o poi, ma io per la testa avevo già un altra e sicuramente avrei faticato tanto per averla...


 
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Ciao a tutti! :D 
Ho notato che in tanti hanno iniziato a leggere questa storia, anche se sono un po' povera di recensioni D:
Ma complessivamente sono lo stesso molto soddisfatta, sopratutto perché è la mia primissima Fan Fiction e non sono molto pratica nella scrittura, infatti se qualcuno ha dei consigli da darmi ben venga!   

In conclusione, per il prossimo capitolo potrebbe volerci più del previsto dato che non ho tanto tempo a mia disposizione.
Un saluto spppppeciale :D 
E v e l i n e.
  
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