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Autore: iosnio90    07/06/2012    7 recensioni
La prima storia di una serie di tre che raccontano la vita di Stefan e Damon e l'evoluzione del loro rapporto nei secoli. Ogni storia è una raccolta di dieci one-shot più il prologo che vogliono raccontare una parte della loro storia o almeno ci provano. Questa prima fanfiction racconta del loro passato, della loro vita prima dell'incontro con Katherine nella Firenze rinascimentale.
Spero che l'idea vi piaccia e farete un salto per leggere la storia. Ho sempre voluto scrivere una cosa del genere e adesso...eccola qua. Dopo tante storie che parlano delle varie coppie, credo fosse giunto il momento anche per me di andare a fondo in uno dei rapporti più belli in assoluto di questa saga, cioè quello tra i due fratelli vampiri.
Vi aspetto...BACIONI...IOSNIO90!!!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
                                                                                                                                    
                                                                                                                                                                                    12 Febbraio
Caro diario,
ultimamente mi capita spesso di pensare a quanto i miracoli siano indispensabili nella vita di tutti noi per poter andare avanti.
La serenità stessa è un miracolo, un dono che ci viene offerto da un insieme di circostanze e avvenimenti fortuiti che vanno a nostro favore.
E’ da due settimane che non appunto nulla, ho avuto di che pensare e innumerevoli cose da fare e progettare.
Si, finalmente posso fare dei veri progetti anch’io.
Un miracolo è ricaduto su di me, risollevando le sorti della mia vita attuale e illuminando la strada che d’ora in avanti mi impegnerò a seguire con costanza e somma gioia.
Aspetto un bambino, mio fido confidente, potrò finalmente dare un’erede al mio adorato Giuseppe.
Mio marito…ho così tanto temuto di perderlo in questi mesi, ho avuto paura.
Dio, Nostro Signore, mi è testimone quando dico in assoluta sincerità che il nostro non è stato un matrimonio d’amore. Ci siamo sposati perché così avevano voluto i miei genitori. Io, dal canto mio, non avevo potuto obiettare nulla quando mia madre venne a darmi la notizia. Ero a conoscenza delle condizioni economiche in cui verteva la nostra famiglia, condizioni che non erano più quelle di un tempo, quindi accettai sommessamente di essere d’aiuto persino sposando un uomo che mai avevo visto.
All’epoca Giuseppe, Conte di Salvatore, viveva da solo con la sua anziana e saggia madre nella sua lussuosa tenuta in campagna. Tutto ciò che sapevo di lui era che discendeva da una famiglia emigrata dalla Sicilia all’inizio del secolo quando la situazione politica in quelle zone era degenerata. Non avevo mai avuto modo di vederlo di persona, però, non era quel tipo d’uomo a cui piaceva partecipare ai balli e alle feste e questo mi faceva temere che fosse burbero e scontroso, una di quelle persone con cui era difficile avere a che fare.
Oh, quanto mi sbagliavo!
Oh, quanto ero ingenua e sprovveduta!
Lo sposai dopo appena tre mesi di fidanzamento e solo dopo le nozze seppi che l’idea di quel matrimonio in fretta e furia non era partita dai miei genitori, ma da lui stesso che, conoscendo il buon cuore di mio padre e la sua situazione in declino, aveva deciso di farsi avanti ed aiutarlo. Ma l’orgoglio del mio adorato padre è una cosa che conosco e che ho ereditato io stessa, quindi Giuseppe si vide costretto a chiedere la mano di una sconosciuta, la mia, pur di riuscire a convincere la mia famiglia ad accettare la sua offerta d’aiuto. In quanto genero, nessuno avrebbe trovato strano lo scambio di beni tra le nostre due famiglie.
Imparai a conoscerlo pian piano e dovetti ricredermi anche sulle mie convinzioni circa la sua indole. Giuseppe non era né burbero né scontroso, era solo un uomo che aveva perso precocemente suo padre e si era ritrovato a dover portare avanti il buon nome e l’attività di famiglia da solo, facendosi carico di una madre malata e vicina alla morte.
Credo di essermene innamorata poco a poco.
Forse è stato a causa delle sue attenzioni e premure, che non sono mai mancate.
Forse è stato a causa delle lunghe passeggiate al tramonto.
Forse è stato a causa delle chiacchierate e del fatto che ci tenesse particolarmente a rendermi partecipe di tutto, anche degli affari che svolgeva regolarmente recandosi in città.
Non ricordo esattamente quando è successo, so solo che un giorno mi ritrovai a guardarlo illuminato dal sole alto mentre avanzava a passo lento in una delle stradine laterali di Firenze e a pensare che l’amavo con tutta me stessa, di un amore profondo e radicato fin dentro l’anima.
Non credevo di essere in grado di amare così.
Con la consapevolezza di amarlo, però, arrivò anche la consapevolezza del tempo che era trascorso dal giorno delle nozze: due anni, due anni e non avevo partorito nessun figlio.
Mi maledissi Dio solo sa quanto.
Cominciai a pregare ad ogni ora del giorno e della notte.
Pregavo per non perdere Giuseppe e pregavo per una gravidanza, ma il tempo continuava a passare e il mio ventre continuava a rimanere freddo e vuoto.
Giuseppe mi rassicurava dicendomi che non mi avrebbe abbandonata e che qualora Dio avesse voluto benedirci con un figlio allora lo avremmo avuto. Nel frattempo non dovevamo pretendere troppo, ma accontentarci di ciò che avevamo e lasciare che le cose facessero il loro corso.
Lo amavo per questo, amavo che volesse farmi forza e rasserenarmi, ma più lo amavo più la paura che si sarebbe stancato di una moglie incapace di dargli un’erede cresceva in me e mi atterriva l’animo.
La madre di Giuseppe morì in quegli anni ed io mi sentii in colpa per non averle dato la gioia di conoscere un nipote prima della sua dipartita.
Il medico che aveva avuto in cura la contessa mi confidò che forse il mio più grande incubo era vero, che forse io appartenevo alla categoria di quelle donne il cui corpo non era idoneo a mettere al mondo un figlio.
Ma allora - mi chiedevo - a cosa sarei servita in un corpo sterile?
Perché il Cielo mi aveva punita in quel modo?
Mi rassegnai, persi ogni speranza e dissi a Giuseppe che l’avrei capito se avesse voluto prendere un’altra moglie e abbandonare me, la donna inutile che gli era solo di peso.
Lui volle rimanere al mio fianco.
Sono passati quasi quattro anni dal matrimonio, ma finalmente è accaduto, finalmente la notizia più bella è arrivata, finalmente ho reso felice ed orgoglioso di me mio marito e non smetterò mai di ringraziare i Santi del Paradiso per questo.
Verso la fine di quest’anno metterò al mondo un nuovo piccolo conte o una piccola contessina e, lo prometto su ciò che ho di più caro al mondo, amerò mio figlio o mia figlia come non ho mai amato nessuno e sarò per lui o lei la madre migliore che ci possa essere.
Mi impegnerò a fondo per riuscirci, ho già cominciato a pensare ai nomi più adatti.
Se dovesse trattarsi di una bambina sarebbe sicuramente Cecilia, come la compianta madre di Giuseppe.
Se dovesse trattarsi di un bambino….beh…è strano…ho sempre pensato che il mio primogenito avrebbe avuto il nome del primo martire, Stefano, ma alla messa di questa mattina il vescovo ha onorato un santo sconosciuto ai più di cui non si sa molto tranne il fatto che probabilmente in vita è stato un valoroso soldato e allora ho pensato al mio bambino. Questo esserino che cresce in me ha impiegato quattro lunghi anni prima di fare la sua comparsa e adesso sta lottando con tutta la sua forza per venire al mondo, combattendo strenuamente contro la medicina e la scienza che avevano catalogato sua madre come una donna incapace di avere figli.
E’ un combattente, proprio come quel santo di cui si ricorda soltanto il nome: Damiano.
Ho parlato di queste mie impressioni con Giuseppe, è d’accordo con me. Il nostro primogenito avrà il nome di un soldato caduto e divenuto martire pur di difendere qualcosa in cui credeva.
                                                                                                                                                                                                                                                                                    Margherita





NOTE:
Ciao a tutti!!!
Oddio, si ricomincia! Sembra ieri che ho messo fine ad una storia e adesso gia ne riparte un'altra!XD
Che dire....non c'è molto da dire...è solo il prologo questo, una semplice pagina di diario che vuole solo aprire la storia facendo capire un pò la situazione in cui ci si trova e scritta da una donna la cui identità mi sembra abbastanza paleseXD
La storia vera e propria partirà dal prossimo capitolo, il primo vero capitolo, questo era solo un assaggio così com'è per ogni prologo in ogni storia.
Spero comunque che vi sia piaciuto e che vi abbia fatto venire voglia di continuare a leggere questa serie che, mi rendo conto, soprattutto in questa prima storia è diversa dalle mie solite fanfiction e da quelle che ci sono in giro visto che...beh...niente Elena, niente Bonnie e, già che siamo in argomento, anche niente mostri o nemici. In questa serie infatti non ce ne saranno e, se ce ne saranno, saranno nelle prossime storie e scompariranno nel giro di un capitolo. Vi ho già detto, infatti, che queste storie saranno delle raccolte di one-shot, più o meno, che riguarderanno principalmente il rapporto tra Damon e Stefan sia nel bene che nel male. Verranno trattati altri temi, ma sempre in relazione a loro due.
Questa storia riguarderà il loro passato da umani, dalla nascita all'incontro con Katherine, ma questo già ve l'ho ripetuto e non mi va di annoiarvi ancora.
Ah...una cosa...per il nome di Damon...non sapete la faticaccia. Insomma, ovviamente "Damon" non andava bene e come sapete la Smith non ha mai detto nulla in merito (io continuo a pensare perchè sia veramente convinta che Damon sia un nome italiano usato nel 1500XD), quindi ho cominciato a pensare: devo scegliere un nome simile a Damon, ma italiano? Oppure gliene metto un completamente diverso scelto a caso e poi faccio che se lo cambia lui stesso una volta diventato vampiro? Nel dubbio, ho fatto scegliere ad una mia amica ed ha scelto la prima opzione, quindi Damiano! E' il più simile, mi sembra.
Poi...come sempre aggiornerò di un capitolo alla settimana, il giovedì sera, e gli spoiler saranno sul blog il lunedì sera e risponderò alle recensioni con il metodo fornito dal sito.
A proposito del blog...entro domani apporterò dei cambiamenti, di tanto in tanto ci vuole. Probabilmente proverò a mettere anche una chat provvisoria. Vediamo come va, nel caso la tolgo, quindi per qualsiasi cosa mi trovate anche in chat di là!!
Adesso vi lascio, va....che ho scritto un saccoXD
Vi aspetto lunedì sul blog per lo spiler mentre per il capitolo...
A giovedì...BACIONI...IOSNIO90!!!
   
 
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