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Autore: Flaviuz    10/06/2012    3 recensioni
Una serie di episodi censurati dai libri della Meyer.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Una presenza si avvicinava silenziosa alla casa dei due neosposini.
Edward era ancora seduto sul letto, occupato ad interrogarsi sul senso della sua vita e dei suoi capelli, e Bella barcollava verso l’unico luogo che avrebbe potuto soddisfare tutti i suoi bisogni e le sue necessità mattutine, ma quel luogo era ancora inagibile, cosicché decise di prendere un secchio e recarsi nel luogo alternativo, situato all’aperto sul retro della sua dimora.
Una volta raggiunto il luogo, la protagonista di questa storia si calò i pantaloni, e prese anche lei a meditare sulla vita, sull’universo, sui suoi incisivi, e sulle impronte di lupo sparpagliate in giro attorno alla sua dolce dimora.
Non c’erano dubbi - pensò lei, illuminata da uno di quei pensieri geniali che ti prendono solo quando sei chinata a liberarti la vescica. In giro c’è lui, Jackob.
Bella non ebbe neanche il tempo di pensarlo, che vide in lontananza un ragazzo senza maglietta e col naso montato a caso. Era senza ombra dubbio lui, l’uomo lupo.
Il suo petto fresco di ceretta era unto di sudore, nonostante fosse inverno inoltrato e i suoi addominali ritoccati a Photoshop erano così perfetti che quasi non si notava la mancanza dell’ombelico.
Ciao, Bella – disse lui, con una voce così eccitante che tutti gli animali nell’arco di cento metri iniziarono ad accoppiarsi tra loro.
Ciao, Jackob – rispose la ragazza con la voce di chi sta è stato appena interrotto mentre sta facendo la prima pipì della giornata.
I due proseguirono a guardarsi di sguincio per un paio di minuti, finché Bella non ebbe finito ciò che stava facendo.
Ecco, tieni Bella – disse Jackob, levandosi una maglietta che non si da dov’era sbucata fuori.
Bella accettò di buon grado, anche perché pensandoci bene aveva dimenticato di portarsi dietro la carta igienica. Chiusa questa parentesi toilette anche troppo lunga, possiamo proseguire con la storia.
Così alla fine l’hai sposato. Mi chiedo come tu abbia fatto. Dopo tutto quello che c’è stato tra noi pensavo che ci fosse un legame speciale. Speravo che saresti venuta a vivere con me e mio padre nella nostra catapecchia fatiscente, e avresti vissuto il resto della tua vita con noi, passando il tempo a lavorare a maglia e a spaccare legna. Invece hai preferito andare a vivere con lui, in una casa al mare, passando tutto il resto della tua vita nell’alta società a oziare nel lusso sfrenato. Come hai potuto scegliere lui? – disse Jackob, non rendendosi conto che la risposta si trovava proprio nella domanda.
L’amore è irrazionale e non conosce ragione – rispose Bella, citando la frase di un bacio Perugina scaduto e mangiucchiato.
Non prendermi in giro, Bella. Pretendo una risposta che non sia presa da un bacio Perugina scaduto e mangiucchiato – urlò l’uomo lupo, arrabbiato come se non gli avessero accettato un buono per una ceretta gratuita.
Hai ragione, te lo devo – disse Bella. Sai Giacobbo, io un tempo non ero così. Ora mi vedi immischiata in storie d’amore che non stanno né in cielo né in terra, in una sorta di limbo tra la necrofilia e la zoofilia, ma non sono sempre stata così. Io sono cresciuta in città, con mia madre. Avevo la possibilità di vedere mio padre solo d’estate, e in quelle occasioni ero felicissima. Mio padre è un pescatore, specializzato nella pesca delle trote. Ogni estate mi portava con lui, e insieme andavamo a pescare le trote, questi fieri animali delicati ma che esprimevano tutta la forza del regno animale. Le trote. Vederne una mi riempiva il cuore di gioia e mi ricordava tutto l’amore che provavo per mio padre. Ecco, è per questo che amo Edoardo. Ogni volta che incrocio il suo sguardo, così bello, così potente ma al tempo stesso dolce, quando lo guardo non posso fare a meno di pensare alle trote. Ecco perché sono innamorata di lui, perché vederlo mi ricorda le estati con mio padre. Spero tu possa capire, Jack – disse lei, con un tono troppo serio per essere credibile.
Nel frattempo, Jackob aveva approfittato di questo lungo e interessante monologo per trasformarsi in lupo e farsi il bidé con la lingua.
Nel frattempo Edward si era alzato dal letto e, tenendo un teschio in mano, meditava se mangiare cereali o muesli per colazione.
   
 
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