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Autore: Blonde_titch    30/12/2006    3 recensioni
James vuole Lily, ed è pronto a fare qualsiasi cosa pur di averla. Ma che succede se, come puntualizza Lunastorta, "Forse... solo forse... devi comportarti bene per più di mezza giornata."
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Once in a while

Autrice: Blonde_titch

Traduttrice: Caleb Lost

Beta: Rejoice

Pate: 1 di 25

Personaggi: Malandrini, Lily Evans, altri

Pairing: Lily/James

Rating: G

Genere: Commedia, Romantico

Avvertenze: nessuna, traduzione

Note: Eccomi qui con una nuova fic! L’autrice è blonde_titch e la versione originale la trovate a questo link: http://www.fanfiction.net/s/2784261/1/

Buona lettura a tutti! Baci, Francesca

 

 

 

ONCE IN A WHILE

Capitolo 1: James’ decision (la decisione di James)

Erano i primi giorni di Dicembre e il villaggio di Hogsmead pullulava di studenti di Hogwarts e i Tre Manici di Scopa era un un brulicare di attività. Tutti i tavoli erano occupati da gruppi di ragazzi, che ridevano e scherzavano. Gli studenti più giovani oltrepassavano, a testa bassa, gli studenti più grandi, che li ignoravano e continuavano le loro precedenti attività. Ogni tanto un grande boato o un po’ di fumo faceva cadere tutti nel silenzio, prima che il chiacchiericcio riprendesse di nuovo.

Un ragazzo nella sua tarda adolescenza si avvicinava timorosamente al bar, scompigliando i suoi capelli e evocando un ghigno sbilenco. Sedendosi su uno dei consunti sgabelli, si rivolse alla strega dai capelli rossi alla sua destra. "Tutto bene Evans?"

"lo andava" La ragazza si voltò così da dargli la schiena. Questo però non scoraggiò il ragazzo che, al contrario, continuò. "Posso offrirti da bere?"

Lei non rispose, allora il ragazzo fece cenno al barista e ordinò due burrobirre. In breve tempo due boccali fumanti erano davanti a lui e il ragazzo ne prese uno, facendo attenzione a non rovesciarlo. Si tese oltre le spalle della rossa per brandirlo davanti al suo naso. "Andiamo Evans!" tubò. La ragazza assottigliò gli occhi verdi e si alzò di scatto, facendolo gridare e rovesciare il drink. Guardò la ragazza, che aveva sorriso compiaciuta e che ora stava uscendo a grandi passi dal bar, i suoi capelli rosso scuro che rimbalzavano sulle spalle.

Irritato, il ragazzo si diresse verso il tavolo all’angolo , dove tre ragazzi della sua età stavano applaudendo alla sua ultima ‘performance’. Il più alto si alzò e, dal tavolo, batté amichevolmente sulla schiena del ragazzo.

"Avrai più fortuna la prossima volta Ramoso"

James Potter borbottò cupamente e scivolò sulla panca, prese la bacchetta dalla tasca posteriore e la agitò in direzione dei suoi vestiti, causando la scomparsa istantanea della burrobirra. Lanciò la sua bacchetta sul tavolo e scivolò sotto la panca, fino a che era visibile solo una fronte grinzosa e una massa incolta di capelli disordinati. "Vi odio tutti."

Questo causò solamente ancora più risate da parte del ragazzo alto e molte teste si girarono nella loro direzione, solo per sorridere lievemente e rigirarsi per continuare a fare qualsiasi cosa stessero facendo. Sirius Black o ‘Felpato’, era sempre stato rumoroso, quasi al punto di diventare sgradevole. Era fortunato ad essere un bel ragazzo, o avrebbe potuto essere in grandi guai. Proprio per questo, era uno degli studenti più ammirati e rispettati della scuola, legato solo agli altri ragazzi seduti con lui.

"Stai zitto Sirius. La gente ci sta guardando. Vuoi essere di nuovo buttato fuori a calci? Perché se è così, noi non verremo con te. Non verrò di nuovo alla Testa di Porco." Il ragazzo castano aveva parlato da sopra la sua burrobirra, con la quale si stava scaldando le mani. Questo era Remus Lupin, noto ai suoi amici come ‘Lunastorta’ per via di un ‘piccolo’ problema che aveva con le lune piene. La voce della coscienza nel gruppo, era probabilmente l’unico motivo per cui gli altri due erano andati avanti per sette anni senza essere espulsi. O rinchiusi.

Sirius rise di nuovo, una piccola sorta di abbaio che lo aveva fatto curiosamente sembrare un cane. "Mi piace la Testa di Porco."

James parlò da sotto il tavolo. "Solo perché se ne fregano che sei minorenne."

L’ultimo membro del gruppo fece uno squittio di risata, e poi si fermò subito quando realizzò che James non stava scherzando. Peter Minus era il più piccolo dei quattro ragazzi e, a dir la verità, il meno attraente. Aveva degli sporchi capelli biondi, occhi piccoli e un viso rotondo. Comunque, il fatto che i suoi amici erano i grandi ‘Malandrini’, come erano soliti chiamarsi, significava che non era poi così impopolare nella scuola,e veniva guardato con ammirazione dal corpo studentesco.

I quattro erano seduti felicemente nell’angolo dei Tre Manici di Scopa, ridendo e scherzando rumorosamente, come stavano facendo da tutto il pomeriggio. Presto, Sirius venne mandato a prendere il prossimo giro di burrobirre e James fece un annuncio agli altri due. "Quest’anno sarà l’anno. L’anno in cui Evans realizzerà finalmente che io e lei siamo fatti l’uno per l’altra!"

Ci fu un momento di silenzio prima che Remus dicesse che James aveva certamente esagerato con la burrobirra.

"No!" obbiettò James, "sono serio!"

Sirius, che era appena tornato al tavolo, aprì la bocca per commentare. Ma James lo stroncò.

"Felpato. Se solo pensi di farmi uno scherzo, ti affogo nella tua burrobirra." Si rigirò verso Remus e Peter, "Comunque, non piaccio ad Evans perché" si guardò solennemente intorno, come se stesse per rivelare un grande segreto, e gli altri tre si avvicinarono, "pensa che ho la testa troppo grossa."

Un altro micidiale silenzio, che venne nuovamente rotto da Remus. "Ti prego non dirmi che hai davvero pensato questo."

"E questo è anche il motivo per cui", continuò James, come se Remus non avesse parlato, "ho deciso che ogni tanto eviterò di fare incantesimi e scherzi alla gente. Perfino Mocciosus. Hey!"

Sirius aveva appena sputato una boccata di burrobirra sul grembo appena asciugato di James. "Cosa!!!" disse a fatica.

James scrollò le spalle, e Sirius lo fissò, a bocca aperta. La sua bocca era praticamente spalancata. Anche Remus sembrava scioccato, e Peter aveva una mano sulla bocca. L’abbassò per sussurrare. "Vuoi smettere di fare scherzi alla gente?"

"Woah!" James sollevò una mano. "Non ho mai detto questo! Ho detto che ogni tanto avrei evitato di fare scherzi alla gente. Se poi se lo meritano, beh, non sarà ogni tanto." Si portò la burrobirra alle labbra, su cui era stampato un ghigno familiare. Sirius sembrava ancora shockato, meno di prima, ma si era ripreso abbastanza da asciugare la burrobirra che aveva sputato sul tavolo con la sciarpa di Remus.

Dopo alcune ore i Malandrini decisero finalmente di andarsene. Il pub si stava svuotando e la solitamente placida Madama Rosmerta gli stava lanciando delle occhiate maligne, ovviamente voleva che se ne andassero per poter chiudere. Afferrarono i loro mantelli e le loro sciarpe e, ridendo di Remus che si era appena accorto che la sua sciarpa era inzuppata di burrobirra, uscirono dal pub sulla fredda strada. Le luci di Natale gli ammiccavano (lampeggiavano, tremolavano) e i loro respiri formavano delle nuvole davanti ai loro visi. I quattro ragazzi si dirigevano verso Hogwarts, salutando i pochi studenti in ritardo e parlando ad alta voce tra di loro. Non ci volle molto prima di arrivare al lago. La sua superficie stava già cominciando a ghiacciarsi, un sottile strato di ghiaccio aveva velato l’acqua e procedeva lentamente verso il centro.

Le brillanti luci delle torce li accolsero mentre entravano nel castello di Hogwarts,e Sirius distrattamente le congelò un po’, le fiamme si trasformarono in un vortice di ghiaccio mentre Sirius agitava la bacchetta pigramente. Erano tutti stanchi ora e non c’era molto di cui parlare, a parte qualche imprecazione quando qualcuno gli pestava i piedi o entrava nella traiettoria dell’incantesimo congelante di Sirius.

 

 

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Remus e Peter erano già a letto quando James uscì dal bagno e cominciò a cambiarsi. L’aria era gravida quel tipo di silenzio assonnato che c’è solo durante le buie notti invernali.

"Come puoi non fare più scherzi?" Sirius sbadigliò mentre si metteva la maglietta del pigiama.

"non lo so." Rispose James, "Troverò un modo."

"Non lo farai mai."

James ridacchiò a bassa voce e tirò una scarpa a Sirius. "Dovremo aspettare e vedere, non credi?"

Sirius schivò la scarpa e sbuffò ridendo quando questa colpì Remus sul fianco. Questo si lamentò, cercò a tentoni la scarpa e la rilanciò più o meno in direzione di Sirius, ma lo manco e atterrò su Peter, che la ignorò e continuò a russare.

 

 

 

-FINE I CAPITOLO-

  
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