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Autore: msmerybolla21    13/06/2012    6 recensioni
Eccomi finalmente con una storia.
Il titolo è tratto dal libro della scrittrice Rosa Viola.
Non sarà molto lunga. Ha inizio dalla fine del Cell Game.
Dal prologo:Il piccolo Trunks, avvertita l'aura del suo papà, aveva smesso di piangere ed aveva iniziato a guardarlo, curioso e felice di rivedere quel viso familiare, ma molto spesso assente
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Nuovo personaggio, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mamma mia ancora un capitolo corto ç.ç ma come devo faree?!?!?!?!?!
Spero che questo non deluda nessuno e se volete, potete indicarmi i vari errori, così che possa aggiustarli. E' un'impresa correggerli tutti, alcuni scappano sempre D:
Buona lettura!



Cap. 4

La brezza marina mi invase le narici e mi accorsi di essere cullata dalle onde del mare. Quel suono mi permise di sentirmi meglio. Ma meglio da cosa? Cosa era accaduto?
Debolmente aprii gli occhi, scoprendomi in una stanza del tutto nuova, con delle flebo attaccate alle vene del braccio sinistro ed una mascherina. Mi accorsi di non essere nell'infermeria della Capsule Corporation, ma all'ospedale di Satan City, quello vicino al lungo mare.
Quando mossi la mano,mi resi conto che, su di essa, una mano più possente era poggiata. Una mano distinguibile anche fra mille. Quel contatto indissolubile, difficile da dimenticare.
Girai il capo pigramente e vidi Vegeta, profondamente addormentato, seduto su di una sedia di fianco al letto. Era in una posizione angelica. Quasi non sembrava il tanto temuto principe dei Saiyan, come amava ogni volta definirsi.
Mi misi retta sul letto. Non ricordavo bene cosa fosse accaduto. Avevo solo sentito il pavimento crollare sotto i piedi, gli occhi annebbiarsi e poi il nulla.
Forse era stato lo stress a farmi perdere i sensi.
Nei giorni a dietro ero stata diverse volte male, ma male riguardante solo capogiri e nausea.
Avevo sperato e sperato ancora potesse essere l'arrivo di un altro piccolo saiyan in giro per casa, ma così non era stato.
Avevo fatto, forse, più di quindici test tutti con risultati negativi.
Per la prima volta avevo avuto paura che succedesse qualcosa di altrettanto catastrofico nella nostra vita.
Uno scatto fulmineo della mano di Vegeta mi fece destare dai miei pensieri.
'Come stai?! Perchè non mi hai svegliato?! Ti sei sentita di nuovo male?!'
Vegeta protettivo, salutare e felice di vedermi? Non l'avrei mai più visto, per questo sorrisi senza accorgermene. Un sorriso che rischiarò in lui un'espressione pacata e serena, strana per la sua immagine.
'Sto bene, ma cosa è successo? Da quanto tempo dormo?' avevo troppe domande da porre e forse il principe avrebbe risposto ad alcune di esse.
'Da tre giorni! Eri in coma...' freddo, distaccato, inanimato. Si avvicinò alla finestra e solo allora mi accorsi di come era vestito.
Aveva un camice verde e delle scarpe come quelle che usavano i medici.
Girai il capo più volte per vedere dove mi trovavo di preciso.
Una stanza sterile, ovattata. In quel preciso istante l'odore del disinfettante mi infettò le narici. Cosa era successo? perchè mi trovavo in una stanza così e Vegeta aveva letteralmente troncato le sue parole gelide con un sussulto, quasi singhiozzo?!
Le domande stavano diventando troppe. E pensandoci, non volevo avere neanche una risposta.

Sentii la porta aprirsi.
Una signora di circa cinquant'anni di colore si apprestò a raggiungere il mio letto, con fare deciso e movimenti pacati e sereni. Non sembrava avere cattive notizie, almeno così speravo.
'Salve signora Brief, sono la dottoressa Sid. Sarò il suo medico curante finchè non sarà in grado di tornare a casa. Volevo informarla che, inizierà la fiseoterapia già da domani.
E non si preoccupi, lei è in ottima salute. Forse il troppo lavoro vicino a olio e ruggine cosparsi da diversi batteri, hanno fatto si che accadesse ciò che è accaduto. A stasera e si riposi.'
Non aprii bocca per tutto il discorso. Vegeta non si era voltato nemmeno un attimo, aveva continuato a fissare le onde del mare frantumarsi incontrando gli scogli.
Non stava bene, gli si leggeva in volto. Sembrava amareggiato e sconvolto.
'C'è qualcosa che non va?' le parole mi uscirono limpide dalla bocca. Cercai di alzarmi per raggiungerlo, ma sentendo il dolore innalzarsi dalla schiena, decisi di rimanere suduta, distendendo il capo all'indietro.
Era... strano.
Con passo svelto si apprestò a ritornare alla sedia e a sedersi. Prese a guardarmi con quel cipiglio arrogante e presuntuoso, era tornato l'acerrimo principe.
'Non hai sentito la dottoressa! Dormi!' mi fece segno di stendermi per prendere a dormire. In effetti mi sentivo molto stanca e senza accorgermene ero già in un sonno profondo.

Il mattino dopo, di consueto, iniziò la fisioterapia, ma di che cosa?
Mi portarono giù con una carrozzina e mi fecero entrare in una grande palestra.
Dovevo camminare, ecco cosa dovevo fare, per muovere le ossa della schiena e delle gambe. La fisioterapia serviva a quello, me ne ero accorta sin dal giorno prima che la schiena ne aveva risentito più di ogni alto osso o organo vitale o meno.
Ogni minuto passato a camminare su quel tappeto rullante era un minuti di sollievo, sentivo le ossa vive nel corpo, ma in realtà quello che volevo di più era tornare a casa, abbracciare il mio Trunks che non mi avevano dato la possibilità di vedere, di riabbracciare i miei genitori e di sentirmi amata da Vegeta.
Quei giorni in ospedale erano stati una vera tortura. Avevo voluto che nessuno sapesse della mia permanenza li, doveva rimanere un segreto, anche perchè di li a poco, tutto sarebbe tornato alla normalità.

Due giorni dopo ero ritornata alla Capsule Corporation. Mi madre, protettiva al massimo, aveva voluto rimanessi a riposo e soprattutto lontano dal laboratorio in fase di disinfestazione.
Le parole della dottoressa erano arrivate anche alle sue orecchie, così aveva deciso con mio padre che tutte le stanze adibite ai laboratori venissero sterilizzate, per prevenire ulteriori malattie.
Il piccolo Trunks aveva iniziato a passare molto più tempo con me. Continuava a dire, per tutta la casa, quanto mi volesse bene e quanto fosse bello passare del tempo insieme alla sua geniale mamma.
Vegeta invece riuscivo a vederlo soltanto durante i pasti oppure la notte, tra le lenzuola. Aveva del tutto cambiato modo di fare. Sembrava che qualcosa lo turbasse, come un pericolo imminente pronto a devastare, un'altra volta, le nostre vite dopo quegli anni di pace.

'Cosa ti turba? Lo sai che con me puoi parlare...' gli dissi, sperando in una sua risposta.
Lo vidi cambiare posizione, portando le braccia sotto il capo e iniziando a guardare il soffitto.
'Sento che qualcosa sta cambiando nell'aria. Una nuova energia sta crescendo da qualche parte. Non è affatto nulla di buono.'
Ecco perchè quell'aria preoccupata, quelle intense riflessini che lo portavano lontano da casa ogni giorno. Studiava da dove arrivasse quell'energia.
Poggiai il capo sui suoi addominali scolpiti. Mi inebriai del suo profumo.
Ci addormentammo così quella notte, intersecando i piedi nudi, con l'inquietudine che potesse accadere ancora qualcosa di irreparabile.
  
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