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Autore: Kikka_chan99    18/06/2012    2 recensioni
Ho sempre visto delle cose , cose che gli altri non vedevano , non percepivano , ne credevano possibili .
Posso andare oltre alle parole , posso andare oltre ai semplici sguardi , posso sentire e vedere in maniera diversa .
Ma nessuno mi ha mai creduto.Per questo cominciai a scrivere un diario .
Mi chiamo Hannah Larsen e a diciassette anni , sono morta .
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                               Capitolo II- Caldo e freddo
" Paura " .
E' una spiacevole sensazione . Il cuore batte forte , sembra voler uscire dal petto , la testa si fa improvvisamente più leggera .
Lo stomaco è stretto in una morsa , una morsa che sale sino alla gola , mozzando il fiato . La fronte s'imperla di sudore , i brividi ti corrono sulla schiena , la vista si offusca .
" Calore " .
Le mani calde di Jace l'avvolgevano completamente , stringendo il suo esile corpo . La sua costituzione scheletrica faceva quasi paura , era come se non mangiasse da una settimana . Il forte gorgoglio che proveniva dal suo stomaco era fastidioso , probabilmente non mangiava veramente da diverso tempo .
< Ascoltami un attimo > la voce del ragazzo le riecheggiò nelle orecchie .
< Potremmo andare in questura più tardi , ti va ? Magari qualcuno ha denunciato la tua scomparsa . . . proprio non ricordi niente su di te o sul tuo passato , vero ? > La ragazza sospirò , ed annui tristemente . 
Non sapeva neppure il suo nome , non sapeva dove viveva , non sapeva niente di sé . Come non sapeva niente del ragazzo che le stava cingendo la vita , conducendola in un luogo a lei sconosciuto . 
Dopo aver camminato per diversi minuti , la ragazza crollò a terra , inspirando ed espirando violentemente , la nausea si era fatta terribilmente forte ,le sembrasse che le stesse per esplodere la testa .
< Ehi , va tutto bene ? > Jace era chino su di lei , le accarezzava la schiena, nel tentativo di calmarla .
< Come . . .  > iniziò lei < Come può andare bene ? ! Non mi ricordo nemmeno chi sono , e detto francamente mi sento uno schifo > La piccola vocina che aveva nella testa in quel momento stava urlando e gridando di dolore . 
Jace non sembrò ne arrabbiarsi , né scomporsi , dalle grida furiose della ragazza . Si abbassò ancora di più , fino a sfiorarla con la propria fronte , e la prese per mano . La sollevò lentamente , fino a rimetterla in piedi per l'ennesima volta .
La ragazza era molto più bassa di lui , gli arrivava alla spalla , fisicamente era molto più piccola . 
< Siamo quasi arrivati , tenta di resistere . > le sorrise di nuovo . Per un attimo , si chiese chi era quel ragazzo con una infinita pazienza , quel ragazzo che diceva di chiamarsi Jace .
" E' un bel nome " .
Camminarono ancora , a ritmi sempre più lenti , sino ad arrivare ad una casa , isolata da tutte le altre , circondata da un semplice cortile di pietra .
Attirava subito l'attenzione , perché all'esterno era dipinta con un eccentrico rosa . 
< Vivi in una casa . . . così rosa ? > la domanda le era venuta spontanea .
< Già , all'esterno é dipinta tutta in rosa caraibico . > La ragazza rise , perché le sembrava assurdo che Jace vivesse in un posto simile .
< Mia sorella adorava il rosa > 
< Ah ecco , iniziavo a preoccuparmi > disse ancora tra le risate .
< Ma lei non abita più qui , ormai da molto tempo . > aggiunse con tono amaro , prima di aprire il cancello che portava all'interno dell'abitazione .
La ragazza trattenne il fiato per un attimo , alla vista dell'interno : aveva un 'aria terribilmente familiare .
Le tende azzurre , i tappeti rossi , il profumo del cibo appena cotto . 
Un vecchio vaso azzurro , era posato in bilico su un tavolino instabile , sembrava che dovesse cadere da un momento all'altro . 
" Iris " 
Quei fiori erano iris . Uno blu , uno lilla ed un terzo bianco come la neve . 
" Neve " 
La ragazza si chiese , chi era quella voce nella testa che la stava guidando , che le aveva detto sino ad ora che cosa fare .
Come faceva a ricordarsi tutte quelle parole , e niente di se stessa ? . 
Sfiorò lentamente il fiore , percorrendo la sua superficie liscia e delicata , umida e fresca . 
In quel momento era in un mondo tutto suo , la sua mente era concentrata interamente su quell'esserino così fragile , così splendido e . . . freddo .
Le assomigliava molto .
< Sono stupendi , vero ? > la voce del ragazzo la fece sobbalzare . La sua mano compì un movimento brusco e involontario , facendo rovesciare il vaso a terra . Emise un gridolino di stupore , e velocemente si calò a terra , anche se ormai il danno era fatto . 
< M-mi dispiace , non l'ho fatto apposta > afferrò a mani nude un coccio del vaso , ma la ritrasse di scattò : aveva sentito un fortissimo dolore alla mano , imbevuta improvvisamente in una strana sostanza .
" Rosso "
" Caldo "
" Sangue " . Jace strabuzzò gli occhi alla vista di quella sostanza di colore rosso cremisi , che sgorgava lentamente , facendosi posto sul pavimento .
Si accovacciò affiancò alla ragazza , sfiorandole l'arto ferito .
< Ti fa male ? > lei scosse la testa , confusa . < Ti sei tagliata con il vetro del vaso . Il vetro lacera la carne , devi stare attenta . > Si girò e fece dietrofront , in cerca di una garza pulita .
La ragazza sembrava estasiata : non sentiva dolore , anzi , il calore del sangue che le scendeva dalla mano , le piaceva terribilmente .
Riprese il pezzo di vetro , iniziò a rigirarselo tra le mani , prima lentamente , poi sempre più in fretta , percorrendo la parte esterna dei polsi , fino a salire sulle braccia .
Rideva . stava ridendo . Le mani grondanti di sangue , un espressione felice sul volto . Una ciocca di capelli le oscurò la vista per un attimo , ma bastò a tagliarsi in modo ancora più profondo .
Iniziò a ridere ancora più forte , macchiandosi anche il viso , nel tentativo di scansare i capelli sottili .
Jace la vide e per poco non gridò per lo stupore . Per il terrore . Si fiondò su di lei , lanciando lontano i pezzi di vetro afferrandole le mani , fino a portarle sul suo petto .
< Sei impazzita ? > Guardò velocemente gli innumerevoli tagli che si era volontariamente inflitta , sconvolto e allo stesso tempo spaventato .
< Non lo fare mai più ! Possibile che tu non riesca a capire quando può far male un oggetto affilato come un coltello ? ! >
La ragazza smise per un secondo di ridere , e rispose di tono , come se niente fosse : < Questa sostanza . . . il sangue . E' così caldo ! Assomiglia molto alla tua pelle , Jace . Il caldo mi piace . Se sfioro il mio corpo . . . sento solo freddo . E' come se fossi " vuota , come se dentro di me ci fosse solo il " nulla ". Tu invece sei caldo . Mi piace > 
Jace a stento credeva alle parole di quella che , ai suoi occhi , sembrava appena una bambina , così sola e spaventata . 
Pensò a lungo alle parole da pronunciare , ma alla fine riuscì solo a sussurarle : < Adesso servirà ben più di una garza . . . Forse è il caso di portarti all'ospedale , o al pronto soccorso. > Posò lo sguardo su uno dei tagli , particolarmente profondo , il sangue sgorgava a fiotti .
Ad un tratto un ricordo o un'immagine confusa , balenò nella mente della ragazza, freddo come un getto d'acqua  : " Ospedale , manicomio . Uomini vestiti con camici bianchi , donne che si portavano appresso sempre tre o quattro siringhe . Odore di medicinali , follia densa come l'aria . E dolore . Tanto dolore . "
< No! > scattò , in preda al terrore . < No , no ,no , no , no ! > . 
Si accasciò su se stessa , in preda alla paura .
" Ma lei sapeva cos'era la paura ? " .
< Mi faranno del male ! Loro . . .  loro hanno le siringhe , mi rinchiuderanno in quelle stanza . . . fredde come il ghiaccio , con le pareti imbottite . Non ci voglio tornare ! Non voglio > 
Iniziò a singhiozzare , in preda agli spasmi , portandosi il viso tra le mani .
Anche Jace le prese il viso tra le mani , fino a portarlo al contatto con il suo petto . 
< Va tutto bene . Non ti porterò in quel brutto posto , okay ? > La ragazza annui , ancora in preda ai singhiozzi .
< Ma tu devi permetterti di aiutarti . Quindi d'ora in poi non voglio più vedere una goccia di sangue in giro per casa , d'accordo ? > Anche stavolta la ragazza annui . Almeno si era calmata un poco , il suo respiro si era fatto più regolare .
< E poi se hai così tanto bisogno di calore potrei darti una coperta , o una felpa . . . si insomma , basta che non ti metti a girare per casa con una mannaia , pronta a colpirti come una masochista . . .  >
" O potrei abbracciarti io " il pensiero durò appena un attimo , ma basto a farlo arrossire .
Come se li avesse letto la mente , lentamente la ragazza si strinse più forte a lui , ignorando il dolore dal braccio . Adesso tutto ciò di cui aveva bisogno era proprio li . Caldo e delicato , pronto ad accoglierla .
 
 
 
 
Note dell'autrice : 
E anche il II capitolo , è andato ! Grazie a tutti per aver letto fino in fondo il capitolo, e scusate se ci ho smesso tanto tempo a pubblicarlo ( ho scoperto di essere una pippa col computer! ) .
Spero che recensirete ! Baci baci
                                                   Kikka :3
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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