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Autore: Raphael_15    24/06/2012    1 recensioni
Raccogli una piuma ogni volta che la vedi, perché è scesa dal cielo, la meta a cui si deve anelare.
Sergio Bambaren
Genere: Azione, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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capitolo 3

Rigirai un paio di volte il ciondolo tra le mani. Era molto più piccolo di quanto mi ricordassi. L’ultima volta che glielo avevo visto addosso era al Concilium. Argomento trattato: la mia morte.
Traccia ripetutamente il contorno del ciondolo e il complesso bassorilievo con le dita.

Chiusi gli occhi stringendolo. Lo lanciai lontano da me. Il mio ricordo doveva essere sepolto con il ciondolo.
“Selene.” Dissi vedendolo rotolare vicino al tessuto pesante della tenda. Fuori da essa si sentiva solo lo scoppiettio del fuoco nel falò dell’accampamento.
Quanto è dolce il sapore della vendetta , vero? Ho pregato perché tutto ciò accadesse, pensai. Sorrisi. Mi sdraiai sul sottile materasso di paglia e foglie. Caddi nelle braccai di Morfeo. Non ebbi incubi o visoni indotte dal Passeggero Oscuro. Stavo bene, in fine.

 

Alba. Spalancai gli occhi. Percepivo un odore. La Bestia aveva fame. Si agitava come non mai. Sangue. Si avvicinava sempre di più alle mie spalle. Strinsi il pugno: la pelle improvvisamente divenne squamosa fino ad intravedersi piccole piume blu. Stavo per attaccare: le unghie si allungarono a dismisura diventano artigli.

Avvicinati, continuava a ripetere il Passeggero Oscuro. Lo sentivo era dietro di me, mi voltai.
Si sentì solo in rumore di vetro infranto sul terreno. La mia “preda” sussultò per la paura vedendo l’arto sinistro trasformato. La guardai. Una bambina. Doveva avere al massimo otto anni, aveva gli occhi lucidi come se dovesse piangere da un momento all’altro.  Il contenuto della brocca, iniziò ad espandersi allontanando i frammenti di argilla dall’epicentro della caduta: acqua. La bambina corse via piangendo, l’avevo spaventata a morte. Mi sdraiai sfruttando gli ultimi istanti di buio per rilassarmi. Inutile, il Passeggero Oscuro vendicava il “suo” pasto mancato.  Era ossessionato dalla fama insaziabile di carne.  Sbuffai e mi alzai. Il braccio ridiventò normale, le piume blu aderirono alla pelle prima di scomparire del tutto. Mi tolsi la camicia bianca ancora macchiata di sangue del cervo, era umida. Ero rientrato abbastanza tardi con la notte senza destare sospetti e troppo stanco anche per badarci. Ogni cosa ha il suo tempo, mi ripetevo in continuazione. Forse una di quelle cosa che il mio co-pilota non gradiva affatto.  Sposta il ciuffo di capelli rossi ribelli dal viso prima di percepire due altri odori. Umani, di sicuro. Spostarono i lembi della tenda entrando. Una ragazzina sui tredici anni e la bambina che avevo spaventato a morte. Si nascondeva dietro alla ragazza dai capelli neri con lo sguardo basso. Portava un'altra brocca e un paio di indumenti puliti. Gli appoggiò senza parlare sulla branda provvisoria. Mi guardò con la coda dell’occhio, ricambiai. Arrossì immediatamente, abbassando ancora di più lo sguardo.
Fantastico Valerius,oggi sei diventato l’attrazione principale delle ragazzine, dissi tra me e me.
“ Melissa mi ha detto che ti aspetta da lei, adesso.” Disse prima di uscire seguita dalla bambina silenziosa. Mi diedi una rinfrescata e indossai i panni lindi sproporzionati sul mio corpo. Dovetti arrotolare le maniche della maglia.

 

La vita nell’accampamento proseguiva sempre monotona: i bambini che corrono,gli uomini che cacciano e il Passeggero Oscuro che fa altrettanto. Ci eravamo stabiliti in mezzo alla foresta da un paio di giorni, costretti a migrare a causa degli attacchi degli Immortali, per scampare alla morte certa. C’era stata una piccola battaglia molti degli uomini più forti e preparati alla guerra erano stati uccisi. Il mal contento da giorni era di famiglia tra le persone.  Giunsi davanti alla tenda di Melissa, la capo clan. Suo marito era morto nella battaglia lasciandole il comando.

“Eve” dissi raggiungendo l’entrata. La figlia di Melissa non rispose scostando il lembo della tenda. Un getto d’aria  calda mi investì.
“Melissa” dissi cercando di scusarmi per il clamoroso ritardo.
“ Idiota di una chimera. Cosa credevi di fare uccidendola?” mi chiese indicando il cadavere di Selene.
“Non l’ho uccisa io, l’ho trovata.” Risposi.
“Si. Vai a raccontare la palla a qualcun altro. Tutti sanno che la volevi morta e puff …  è morta per davvero!”
“Eve. Calmati , per favore.” La rimproverò Melissa.
“Come fai a saperlo che la volevo morta?”
“Le persone parlano nell’accampamento, non sarebbe la prima volta che ciò accade..” Melissa la interruppe mandandola fuori.
Piccola stronzetta dalla lingua biforcuta, pensai.
“Che ha tua figlia? È più ingestibile del solito?- domandai ma non ci fu nessuna risposta- Parliamo di cose serie. La puoi svegliare? “
Melissa aggrottò le sopracciglia.”Perché lo stai facendo?”
“Può essere utile come merce di scambio. Il Concilium è ancora stabile grazie a lei, non la getterebbero via così.”
“Io non ne sarei così tanto sicura.” Rispose. Melissa si allontanò lasciandomi solo nella tenda.
Voleva veramente fare quel rito su Selene? Perché era disposta a così tanto?
"Troppe domande ti stai ponendo Valerius. Nulla è certo tranne io." Il Passeggero Oscuro si intromise nel filo dei suoi pensieri richiamandolo all’attenzione.
“Stai zitto.” Dissi ad alta voce.
“Hai detto   a me!” rise di gusto.

 

 

Un urlò agghiacciante mi trapassò le orecchi distandomi dalla mia interessantissima lettura. Poco dopo seguito dal passo veloce di Melissa.  Aveva tutto l’occorrente per il rito: me, Selene e il terzo incomodo.

Le urla provenivano dal corpo martoriato di un soldato a servizio degli Immortali, era tenuto da altri due uomini . il soldato si agitava come un pesce fuor d’acqua. Appena vide il corpo della ragazza si stupì. Anch’io d'altronde per la sua espressione.
I soldati in genere non hanno consulenza con gli Immortali e nessuno a parte me e gli Immortali stessi l’hanno mai vista, pensai. Venni interrotto da un improvviso dolore alla mano. Melissa e il suo dannatissimo coltello nero. Strinsi i palmo della mano facendo scendere il mio sangue in una bacinella di bronzo.
“Non c’è di che per il sangue. Potevi almeno avvisarmi.” Dissi a Melissa fasciandomi la mano con un pezzo di straccio.
Il soldato si agitava ma i suoi movimenti erano impediti dai lacci di pelle intorno ai piedi e ai polsi.
La voce della capo clan riecheggiò nella tenda intonando un canto monotono. Enochiano ,solo pochi lo sapevano parlare ed usare, io ero tra uno di quelli.
Il rito consiste nel trasferire il corpo di una persona in quello di un'altra curandola o in questo caso riportarla alla vita. Nel secondo caso il corpo del morto ritorna in vita ,la vittima immolata muore.
Il sangue , il questo caso il mio, è il collegamento tra i corpi. La vittima viene segnata sul petto da simboli in enochino. Di solito il rito è possibile farlo solo tra consanguinei, in casi particolari se sei una chimera, il gioco è fatto.  Forse è anche per questo che la stronza di Selene mi dava la caccia? Domandai fra me e me.
Melissa finì, il soldato che prima si agitava ora era fermo immobile come morto.
La donna le tastò la carotide  in cerca del battito. Nulla. “Morto- disse – il rito a funzionato. Avvisatemi appena si sveglia. Vaan … ti devo parlare.” Detto questo uscì. Era notte.
  
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