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Autore: bounty    09/01/2007    3 recensioni
una casa maledetta, un sogno o forse un incubo, uno sbattere d'ali, un'amicizia, un amore...
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’è un lungo corridoio nero, sembra interminabile, eppure infondo intravedo uno spiraglio di luce, vorrei correre verso quel barlume di speranza, ma le mie gambe sembrano incollate a terra ed ogni passo mi costa uno sforzo enorme, allora mi giro di scatto e il corridoio si trasforma in una piccola stanza dal soffitto altissimo, nel mezzo c’è una scala a chiocciola, e sul primo gradino c’è Chiara, sta piangendo, piange forte, singhiozza, sento scricchiolare le scale e alzo la testa per vedere meglio e scorgo qualcuno che si perde nelle volute della rampa di scale saltando due gradini per volta, questo qualcuno sta ridendo, ma è una risata priva di gioia, è una risata malvagia. Mi sento strattonare via, vengo risucchiata di nuovo verso il corridoio buio urlo ma non riesco a sentire il suono della mia voce, sbatto contro una porta, quella porta che nascondeva una breccia di luce, un uccello nero mi vola contro gracchiando, è sempre più vicino, sempre più vicino, sta quasi per graffiarmi il viso con le sue unghiacce sottili e lo stridore che emette mi lacera le orecchie. Mi sveglio di scatto, ansimando, la luce penetra dalla finestra illuminando il cuscino bagnato, è stato un sogno spaventoso, mi sento inquieta, guardo l’orologio sono le 09:15, niente scuola oggi, perché diavolo mia madre non mi ha svegliata? Ho ancora addosso i vestiti di ieri sera, lancio il maglioncino di filo in un angolo e mi sfilo i jeans stracciati, rimango con la canotta azzurra e gli slip con su stampata la faccina di hello kitty, nonostante la temperatura piuttosto bassa non ho freddo, vado a farmi una doccia, sperando di scuotermi di dosso un po’ dell’ansia che mi ha preso, poi entro in cucina e sul tavolo c’è un bigliettino, lo leggo “misurati la febbre, stanotte avevi la temperatura alta, non è il caso che tu esca di casa. Se hai fame per pranzo basta scongelare il polpettone e metterlo nel microonde. Paolo va a studiare da un suo amico. Ci vediamo stasera, non farci stare in pensiero. Baci mamma e papà”. Apro la credenza e con mia somma delusione i cereali sono finiti, così mi tocca mangiare le fette biscottate, non ho voglia di stare da sola a casa e fuori continua a piovere, prendo il termometro, ma per fortuna ho appena qualche decimo, niente di grave. Oddio, cosa faccio tutto il giorno? Accendo la tv, ma non c’è niente di interessante, così decido di frugare un po’ tra le cose di mio fratello, lui colleziona oggetti strani, c’è un portachiavi a forma di bara, una lampada che proietta sul muro delle immagini colorate, una statuetta di quelle che si mettono sulle torte degli sposi e una pila di riviste, inizio a sfogliare la prima, c’è un articolo che parla del triangolo delle bermuda, un altro che spiega il fenomeno dei cerchi nel grano e un altro ancora che vorrebbe documentare l’avvistamento degli ufo nel corso dei secoli, insomma tutte sciocchezze, e anche le altre riviste sembrano essere sulla stessa lunghezza d’onda: uno studio sui fantasmi, come organizzare una seduta spiritica per mettersi in contatto con l’altro mondo...possibile che a mio fratello interessino davvero queste cose? Riordino le riviste e nel farlo alcuni fogli strappati da una rivista scivolano da una cartellina blu, leggo i titoli “Casa maledetta alla periferia di un paesino del beneventano”, “L’appartamento del diavolo” , incredibile! Incuriosita inizio a leggere il primo: CASA MALEDETTA ALLA PERIFERIA DI UN PAESINO DEL BENEVENTANO “Giovane coppia costretta a trasferirsi dopo solo una settimana” - Non metterò mai più piede in quella casa - C’è il demonio lì dentro!- Sono state queste le dichiarazioni rilasciate da Tiziana e Alfonso due giovani sposi che un mese fa si sono trasferiti in casa Morfen, raccontano di come già dalla prima notte hanno avuto i primi sentori che qualcosa non andasse, - L’acqua che sgorgava dai rubinetti era rosso sangue e di notte sentivamo dei rumori stridenti- afferma Tiziana. Sembra una storia assurda, eppure è tutto vero, il terzo giorno al loro risveglio sullo specchio del bagno a caratteri cubitali c’era scritto “LASCIATE CASA MIA”, una minaccia in piena regola, che non ha intimorito i due, ma che li ha spinti a chiamare la polizia che dopo un accurato sopralluogo all’appartamento ha deciso di confiscarlo. Non è la prima volta che in quella casa accadono cose strane, già anni addietro si sono susseguiti diversi inquilini che non sono riusciti ad abitarla per più di un mese intimoriti da minacce simili, la polizia non è ancora riuscita a trovare i responsabili di tali atti vandalici, ma si sospetta che siano stati causati da quelli che si fanno chiamare i “seguaci di Morfen”, una setta che agisce sotto influenza di un capo su di un determinato territorio. Segue a pag. 12 Maledizione! Voglio leggere il continuo, ma non riesco a trovarlo, chissà dove l’avrà buttato Paolo. Affascinata da quella storia mi fiondo sull’articolo seguente: L’APPARTAMENTO DEL DIAVOLO Alcune ricerche eseguite dai docenti della facoltà degli studi sul paranormale di Parigi, dimostrano che un’abitazione frequentata da persone aventi inclinazioni malvagie e kharma negativi resta impregnata di tali energie ostili rendendo l’ambiente favorevole ad eventi che noi chiamiamo “paranormali”. Questo è quello che è successo in un comune vicino Benevento, dove è ubicata una casa che è stata occupata per anni da una setta che praticava riti satanici: non è possibile aprire le porte di determinate stanze, l’acqua dei rubinetti non è potabile, le finestre sbattono le imposte nelle notti di luna calante. Tali eventi sono testimoniati da un notevole numero di pretendenti inquilini che però non sono mai riusciti ad occupare l’ “appartamento del diavolo” per più di un mese. L’epoca in cui la casa era abitata dalla setta ci è ignota e appartiene comunque a molti anni fa. È certo che da allora l’appartamento non è stato più accessibile. L’articolo continua con la storia di altre case similmente affette da fenomeni paranormali. Sono sempre stata scettica per quanto riguarda la magia, le arti oscure e altre stronzate simili, eppure queste letture mi hanno messo un po’ d’inquietudine. Non tanto per la storia del sangue dai rubinetti e nemmeno per le finestre e le porte scricchiolanti, il vero problema, quello che mi impaurisce maggiormente, è che l’abitazione in questione è proprio quella che si trova un piano sotto di me. Ma chi diavolo è sto Morfen? Butto sul letto la cartellina blu con gli articoli di giornale e mi dirigo verso lo studio, accendo il computer, vado in cucina prendo uno yogurt dal frigo e torno in salotto, mi siedo davanti al pc e mi connetto: internet, una santa cosa, con un clic del mouse hai tutte le informazioni che vuoi, e con una velocità sorprendente, come avranno fatto i nostri nonni a vivere senza?digito google e mi si apre l’home page del motore di ricerca. Morfen. Nessun elemento trovato, forse volevi scrivere Morfina? Morfina? No che non volevo scrivere Morfina, dannato aggeggio! Che c’entra la morfina poi?bhà…s’è capito, oggi non è giornata. Meglio se me ne torno in camera mia e guardo un po’ di tv. Lascio il computer acceso, attraverso il corridoio e mi rifugio nella mia “tana”, mi siedo sul divanetto arancione e accendo il televisore, “l’albero azzuro” no, “robin hood” nemmeno, “la prova del cuoco” ma chi se ne frega! Ecco, il tg, non essendoci niente di meglio guarderò questo. Come sto per adagiarmi sui cuscini squilla il telefono, e ti pareva! Mi alzo alla ricerca del cordless che ovviamente non si trova mai, lo sento suonare dalla stanza dei miei, ma quando arrivo lì ha già smesso, avevano fretta evidentemente!torno in camera mia, il telefono riprende a squillare, ma che pizza! Sai che c’è di nuovo? Non voglio rispondere! Se è importante richiameranno. Sono finalmente stesa sui cuscini nella mia stanza davanti al telegiornale, era pur ora di rilassarsi un po’…allora vediamo cosa c’è di nuovo dal mondo? Il papa ha inviato un nuovo messaggio di pace…blablabla…il premier ha parlato chiaro…blablabla…suona la porta, ah ma non mi vogliono proprio far star tranquilla!? –Non ci sono per nessuno!- urlo, suonano ancora –Edel fammi il piacere apri!- è la voce della madre di Marco, che vuole da me? Mi alzo -Arrivo!- prendo una camicia dall’armadio e me la infilo al volo esco di corsa dalla stanza e apro la porta, Sandra ha il volto contratto, sembra preoccupata –oh grazie al cielo!- esclama, la guardo un po interdetta –è successo qualcosa?- -dov’è Marco?- dov’è Marco?e io che ne posso sapere, tra noi è finita, sono solo fatti suoi dov’è! Apro la bocca per risponderle, ma non mi lascia dire niente –è da ieri che non si fa vedere a casa, ho provato a telefonargli ma risulta sempre irraggiungibile, da Fabio non c’è e nemmeno da Chiara, speravo tu sapessi dirmi qualcosa, sono in pensiero! Non vorrei che gli fosse successo qualcosa!- ora sono preoccupata anch’io. Dove si può essere cacciato? – Sandra sta tranquilla avrà il cellulare scarico, si vede che è andato a dormire da qualche compagno dell’università, non c’è motivo di preoccuparsi!- cerco di tranquillizzarla, ma non sono tanto convinta nemmeno io, Marco non è il tipo che dorme fuori e non avvisa a casa e poi con una madre ansiosa come Sandra, fa sempre di tutto per non darle pensieri. E lei lo sa. Cosa diavolo gli sarà capitato? Cerco di ricordare se ieri mi ha detto qualcosa a riguardo, ma non mi viene in mente niente, so solo che quando ci siamo lasciati lui era a pezzi almeno quanto me, forse non avrà avuto voglia di tornare a casa, forse non voleva vedere nessuno. Spero solo che non sia andato a bere da qualche parte, oh Marco, Marco, quanti pensieri che mi dai…se ti succede qualcosa…dio non voglio nemmeno pensarci! Invito Sandra ad entrare –hai bisogno di rilassarti, ti preparo un thè!- -no Edel davvero, torno a casa, faccio un po’ di telefonate, se sai qualcosa avvertimi, mi raccomando!- -certo, tranquilla!- Sandra si allontana giù per le scale, abita due piani sotto di me, proprio di fronte all’ “appartamento del diavolo”.
  
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