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Autore: ScandalousLaRabiosa    27/06/2012    2 recensioni
I Phantomhive sono stati da sempre i padroni indiscussi della guardia alla malavita della regina. Eppure non sempre sono stati gli unici pretendenti per questa carica, in alcune generazioni.
Ad una serata di gala come tutte le altre fa il suo ingresso una ragazza con un inquietante maggiordomo, una ragazza che corrispone al nome di Daffodil.
Perchè questa ragazza sembra sapere i segreti di Ciel? Perchè è sempre un passo avanti a lui e al suo diavolo di maggiordomo? E come mai Undertaker sembra conoscerla molto bene?
E' arrivato un nuovo caso in città.
Il suo nome è Myrcella Daffodil.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Undertaker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3.

Myrcella passava da un gruppetto all'altro, ridendo e scherzando come ogni ragazza di alta società.

Mentre il suo maggiordomo continuava a stare con la schiena contro il muro, come fosse in meditazione.

Il conte preferiva lasciarsi trascinare da Lizzy, mentre si perdeva nei suoi pensieri e faceva le sue analisi su quei due.

Sebastian riuscì a staccarlo da Elizabeth, prendendolo in disparte.

Per un attimo rimase zitto, poi parlò.

-Non vorrei sbagliarmi, ma sembra che la signorina Daffodil vi preoccupi parecchio.

Ciel lo guardò storto. Dannato diavolo....

-Quella ragazza è l'erede della famiglia Daffodil, la famiglia più importante della malavita.

Sebastian sembrò sorpreso.

-Per anni è stata in competizione con i Phantomhive per ottenere il ruolo di cane da guardia della regina. Ma adesso è da qualche generazione che non si fa più vedere e agisce nell'ombra. Nella malavita comandano tutto ed eliminano chi è loro d'intralcio o chi li ha traditi, non occultando nemmeno i cadaveri, dato che, anche se ritrovati da Scotland Yard, è impossibile che si risalga fino a loro. Sono assassini professionisti, da non sottovaluare per nessuna ragione.

-In pratica hanno un doppio volto come voi, signorino?

Ciel annuì.

-Nell'alta società controllano l'esportazione e l'importazione di tessuti pregiati, ma in realtà sotto c'è altro...

-Uhm... Interessante.

-Solo se si considera il fatto che la legittima erede sia comparsa solo adesso.

Mentre parlavano, uno degli invitati si avvicinò barcollando a Myrcella.

Era sicuramente ubriaco, visto quant'era rosso in viso.

Inziò a starle troppo addosso, ad allungare le mani dove non doveva.

La ragazza lo respingeva nel modo più garbato che conosceva, ma era chiaro che i suoi occhi mandassero lampi di fastidio.

Tutti guardavano la scena con disgusto e bisbigliavano. Nessuno ovviamente intervenì.

Ciel, dal canto suo, voleva vedere cos'accadeva adesso, scambiando uno sguardo di intesa con Sebastian.

-Andiamo! Non ti rapisco mica!- disse l'uomo cercando di accarezzarle il volto.

La mano del signore venne fermata a metà.

Il maggiordomo di Myrcella, che fino ad un instante prima era appoggiato al muro, ora era lì al suo fianco, e stringeva con forza il polso del signore, in una muta minaccia.

Gli occhi del ragazzo erano pieni di odio ed ira, mentre fissavano in modo raggelante l'ubriaco.

Quest'ultimo guardò terrorizzato il maggiordomo, mentre sentiva il suo polso scricchiolare e iniziò ad urlare.

Myrcella rimase impassibile davanti a tale visione.

Con nochalance sfiorò un braccio del maggiordomo.

-Nickless, basta così.

Il ragazzo mollò la presa con uno strattone, ringhiando sommessamente, snudando i denti e rivelando uno dei due canini incapsulato d'oro.

Sotto gli occhi ancora atterriti del signore, Myrcella fece un lieve inchino.

-Vi chiedo perdono per l'atteggiamento un po' iracondo del mio maggiordomo, ma non ci possiamo fare niente.

Il signore indietreggiò di un passo e puntò un dito contro Nickless.

-Q-quel ragazzo villano...!

-Questo ragazzo villano ha solo fatto il suo dovere: proteggere la sua signora.- disse fredda Myrcella, con uno sguardo raggelante da torcere le budella.

In due secondi aveva cambiato la sua espressione da angelo in una demoniaca. Quel vecchio infatti rimase come paralizzato.

Myrcella si avvicinò, quasi strisciando sul pavimento.

-Vedo che si è ripreso dalla sbronza. Almeno così può fare il suo di lavoro ed evitare di comportarsi da vecchio maniaco.- gli disse con un sorriso tagliente e una voce falsamente dolce, che la rendeva ancora più... paurosa.

A quel punto la gente non sapeva se a fare più paura fosse il maggiordomo o la sua signora.

La ragazza si allontanò con un sorriso soddisfatto.

-Nickless, è tutto a posto. Riposo.

A quelle parole il ragazzo si mosse con molta calma, fino a tornare dal solito muro.

Al suo passaggio le persone lo lasciarono passare, quasi il suo copro scottasse.

La festa tornò alla sua solita vitalità, anche se non avevano tutti dimenticato.

Myrcella andò da un tavolo a prendersi da bere, ritornando calma come prima.

-E' incredibilmente veloce il vostro maggiordomo, lady Daffodil.

La ragazza non era pre niente sorpresa nel vedere al suo fianco il conte Phantomhive.

-Oh, vi prego, se dovedete darmi della “lady”, chiamatemi Milady, come tutti mi conoscono.- disse con una mano teatralmente posata sul petto.

-Comunque si, Nickless è veloce. È il migliore della nostra servitù, ma è anche la testa calda di turno.- mandò giù un sorso.-E comunque, anche il vostro maggiordomo sembra molto capace.

Un'altra volta: quella ragazza aveva di nuovo nominato Sebastian. E aveva di nuovo fatto centro. Doveva sapere qualcosa.

-Sebastian fa solo il suo lavoro.

Myrcella accennò un sorriso:-Si, anche Nickless lo fa, anche se a modo suo.

Iniziò a guardare Ciel come a studiarlo:-E voi siete capace di fare qualcosa senza il suo aiuto, conte?

-Con questo cosa vorreste insinuare?- chiese lievemente irritato nell'orgoglio.

Milady fece spallucce:-Niente di particolare, solo che gira voce che eravate parecchio cagionevole di salute, fino a qualche tempo fa, magari il vostro maggiordomo fa tutto ciò che dovreste sapere fare da solo.

Ciel impiegò tutte le sue doti di attore per non fissarla in cagnesco e tenere i nervi saldi.

Myrcella gli passò accanto e gli accarezzò una guancia con due dita, che lo paralizzarono.

-Per il momento non ti devi preoccupare, cane da guardia della regina. I miei genitori mi stanno facendo muovere nell'alta società per farmi abituare. Per il momento non entreremo in competizione. Alla malavita sono abituata da tempo e non ho bisogno di abitudini. Sono come in pausa da quello.

Milady passò oltre, lasciando Ciel spiazzato.

Fredda e diretta. E anche molto pericolosa.

Myrcella passò di fianco a Sebastian, che aveva osservato tutto e ora guardava Milady con sguardo impenetrabile, porgendo un piccolo inchino al suo passaggio.

La ragazza si congedò così, andandolo a dire a GreyStone, facendo un lieve segno con il capo al suo maggiordomo e uscendo dalla porta principale.

Quando se ne fu andata definitivamente, l'atmosfera si alleggerì di molto.

Quella Myrcella non è normale... o almeno, non è come gli altri. E il suo maggiordomo sono quasi sicuro che non sia umano... ragionò Ciel, non riuscendo a togliersi dalla mente il tocco di Milady.

 

Ciel e Lizzy andarono via dalla festa prima, perchè troppo giovani per poter stare oltre.

Il conte era ancora perso nei suoi pensieri e dal finestrino della carrozza osservava Londra distratto, annotando mentalmente che al suo ritorno avrebbe dovuto parlare con Sebastian in privato di Myrcella e Nickless, se così si chiamava.

Anche Lizzy era rimasta zitta durante il tragitto.

-Va tutto bene?- le chiese Ciel, sorpreso di tale silenzio da parte della ragazza.

Elizabeth si riprese come dal trance e guardò il ragazzo interrogativa.

-Come stai?- chiese in modo diverso.

-Bene... solo che... quella ragazza...

-Myrcella Daffodil?

Annuì.

-Si, Myrcella... come dire... mi ha fatto un po' paura...

-E perchè mai?

-Bè... sembrava fosse fatta di ghiaccio e... e come ha parlato a quel lord ubriaco... e poi...

-Si?

-E poi, mi ricordava quasi una versione più spaventosa e agghiacciante della tua nobile madre, Ciel. Ciò era molto più inquietante.

A quelle parole il conte rimase paralizzato.

Allora non era stata solo una sua impressione, anche Lizzy se ne era accorta.

In effetti ricordava molto sua madre: capelli biondi, occhi chiari, carnagione pallida...

Però all'interno era completamente diversa.

Erano come il Ciel che era un tempo e quello che era diventato dopo quella notte.

Scosse piano la testa per non darlo troppo a vedere.

Non doveva ricordare.

Doveva solo parlare con Sebastian, e anche al più presto. 

  
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