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Autore: Spencer Tita    28/06/2012    10 recensioni
Buongiorno Upper East Side! Siete pronti a leggere i più profondi segreti dell'elité di Manhattan?
Io sono Gossip Girl, e vi parlerò di come ragazzi perfetti, ragazzi che hanno tutto, riescano puntualmente a rovinare qualunque cosa tocchino, passando sempre e comuqnue impuniti.
I loro segreti sono scandalosi e indicibili, le loro vite peccaminose e piene, le loro feste incredibili e indimenticabili.
Chi sono io? Questo è l'unico segreto che non svelerò mai.
XOXO
Gossip Girl
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Pansy Parkinson, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun contesto
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Buongiorno Upper East Side!

Avete preparato gli zainetti di marca? I vostri Frozen Yogurt sono stati ordinati? Le limousine sono fuori con il motore acceso?

Eh sì, domani torniamo tutti a scuola! L’estate è stata bollente e passionale per tutti, ma finalmente avrò di nuovo l’intera situazione sotto controllo!

Ho già saputo che il nostro B. si è dato alla pazza gioia in Spagna insieme a qualche ragazza profumatamente pagata, mentre la nostra piccola P. non si è scollata un secondo da R. da brava promessa sposina.

Ma la notizia bomba è arrivata giusto dieci minuti fa: una delle mie spie ha fotografato un ragazzo che non vedevamo da un po’ alla stazione centrale.

Ha fatto fatica a riconoscerlo: i suoi capelli sono più lunghi e gli coprono il viso, è ancora più pallido del solito e sembra addirittura dimagrito.

Ma quelle valigie Louis Vuitton non lasciano il minimo dubbio, e i ciuffi biondo platino sono il marchio di famiglia.

Signore e signori, D. è tornato a Manhattan.

Non era partito per il college solo pochi mesi fa? Cosa può aver combinato di così tremendo da essere stato rispedito indietro?

Lo scoprirò presto, miei cari, ve lo posso giurare.

In fondo nessuno può tenere un segreto se io sono nei paraggi.

Godetevi la vostra tranquillità, perché durerà ancora poco.

Sono tornata.

XOXO

Gossip Girl

 

 

 

Pansy Parkinson storse il naso e distolse lo sguardo dalla disgustosa scenetta che aveva davanti.

Sua madre rideva di gusto, la testa leggermente inclinata e appoggiata alla spalla di Lucius Malfoy, che doveva aver appena detto la battuta del secolo.

Anche Ron era lì con loro e sorrideva imbarazzato, prova definitiva che la battuta di Malfoy non era affatto una bella battuta.

Ma sua madre doveva sempre comportarsi come una ragazzina in calore, appena vedeva un uomo più ricco di lei.

-Oh, Lucius, mi fai morire!- rise ancora, sbattendo le ciglia impiastricciate di mascara.

L’uomo gonfiò il petto come un piccione e mostrò in un sorriso i denti sbiancati e allineati.

Pansy si chiedeva spesso come avesse fatto un uomo viscido come Lucius Malfoy a generare una creatura così dolce e aggraziata come Draco.

Oh, Draco. Le mancava terribilmente. Ed era anche tremendamente arrabbiata con lui.

Si fece coraggio e mosse qualche passo in avanti, fino a raggiungere il trio.

-Pansy, tesoro!- cinguettò la madre -Non sei ancora pronta? Gli ospiti arriveranno a momenti!

-Ero venuta solamente a chiedere un consiglio a Ron. Posso rubarvelo un momento?

-Ma certo! In fondo Ronald si stava annoiando con due vecchietti come noi!

-Ma cosa dice, Pamela? La sua compagnia è sempre un piacere immenso- mormorò Lucius con un tono talmente viscido che Pansy ebbe quasi paura che il fiato dell’uomo le si sarebbe appiccicato addosso.

I due ragazzi retrocedettero velocemente e si rifugiarono in camera di Pansy, accasciandosi sul letto in perfetta sintonia.

-Mi hai salvato- gemette Ron -Quei due stavano per saltarsi addosso, ne sono certo!

Pansy sorrise e si alzò per versare un po’ di Sherry in due microscopici bicchierini trasparenti.

Porse un bicchiere a Ron e si sedette aggraziatamente con le gambe accavallate.

Ron era davanti a lei, era suo ed era il più bel ragazzo che potesse desiderare.

Stavano insieme da un anno abbondante, e non avevano mai fatto sesso.

Pansy si sentiva un po’ in colpa di questo, sapeva che per Ron era una vera tortura dover resistere, ma non si era mai sentita pronta.

Eppure Ron era lì di fronte a lei, indossava il maglione di cachemire verde bottiglia che lei gli aveva regalato ed era incredibilmente affascinante.

Aspettava da un anno, e lei era vergine da troppo tempo.

All’improvviso Pansy seppe di essere pronta. Bevve un altro sorso del suo Sherry. Oh, sì. Assolutamente pronta.

Appoggiò il bicchierino sulla scrivania da tremila dollari, non curandosi affatto del possibile alone che si sarebbe potuto creare sul legno pregiato, e si avvicinò piano a Ron.

Gli occhi celesti del rosso si accesero di speranza. Che Pansy si fosse convinta a...

Non ebbe più dubbi quando la sua ragazza gli catturò le labbra con le sue, guidandogli le mani ai bottoni della camicetta.

Ron tremava leggermente dall’emozione mentre faceva uscire i bottoncini di madreperla dalle asole.

Pansy sospirò e morse leggermente il lobo del ragazzo dai capelli rossi, facendolo trasalire così violentemente che perse la presa su un bottone.

Risero, innamorati e felici.

Risero finché i loro cellulari non avvisarono un messaggio in arrivo, contemporaneamente.

L’eco di una decina di cellulari che squillavano arrivò alle loro orecchie: la festa doveva essere iniziata, e se tutti avevano ricevuto lo stesso messaggio non poteva essere stata che Gossip Girl a inviarlo.

Pansy si slanciò verso il suo comodino e afferrò il Blackberry con le dita pallide proprio mentre Ron tirava fuori il suo dalle tasche dei pantaloni.

Aprirono contemporaneamente il messaggio, lo lessero in fretta e si guardarono con occhi confusi.

Il testo dell’sms era semplicemente D. è tornato.

Sotto alla breve frase c’era una foto a colori di un ragazzo biondo che rovistava in una cartella di pelle, appoggiato a un trolley Louis Vuitton dal gusto un po’ vintage.

Pansy trattenne il respiro. Ron spalancò gli occhi.

Sì, D. era tornato e il suo ritorno si sentiva particolarmente, in casa Parkinson.

 

 

-Avete ricevuto il messaggio?- domandò Daphne Greengrass con la sua fastidiosa voce stridula, stretta in un tubino Valentino talmente attillato da non farla nemmeno respirare.

-Sì! L’ho appena letto!- rispose Lavanda Brown, lieta di potersi unire alla conversazione. Si sentiva già abbastanza a disagio per essersi presentata con un abito lungo. Nessuno indossava abiti lunghi.

-Draco è tornato- mormorò Daphne, leccandosi le labbra.

-Siamo sicuri che sia proprio lui?- domandò timidamente Padma Patil, portando alle labbra il suo drink.

-Certo che lo è- le rispose la sorella gemella Calì -Non lo hai visto? E poi Gossip Girl non sbaglia mai.

-Sono sicura che verrà qui!- esultò Lavanda -Tu che ne pensi Daphne?

Daphne sorrise, compiaciuta di essere stata interpellata per un’opinione importante. Quando Pansy non c’era diveniva lei la Regina.

-Onestamente ne sono convinta anche io- soffiò tra le labbra, accostando anche lei il suo drink alla bocca.

In quel momento Pansy scese rumorosamente le scale dell’ingresso, facendo sbattere un po’ troppo violentemente i tacchi sottili con il marmo del pavimento. Ron la seguiva a poca distanza.

-Pansy!- urlò Calì cercando di attirare la sua attenzione -Siamo qui tesoro!

Lavanda abbassò lo sguardo arrossendo. Pansy non indossava nemmeno un vestito! La sua vita sottile era stretta in una gonna anni 50 di un blu notte e le spalle fragili erano coperte da una camicetta color crema.

Sospirò. Aveva completamente sbagliato la mise.

-Hai ricevuto il messaggio?- indagò immediatamente Calì -Quello su Draco?

Pansy le ignorò tutte e si diresse a passo spedito verso il salone. Calì tossicchiò per mimetizzare la figuraccia appena fatta e Lavanda colmò le sue lacune conoscitive sulla moda riempiendole con dell’alcool.

-Bene, bene- sussurrò una voce profonda alle loro spalle. Le ragazze si girarono di scatto e incontrarono gli occhi furbetti di Blaise Zabini, le cui dita stringevano una gigantesca coppa di Champagne.

-Stavo giusto iniziando ad annoiarmi- mormorò distrattamente, prima di muoversi anche lui verso il salone.

 

Quegli stupidi taxi non accennavano a fermarsi.

Era stanco, aveva viaggiato per ore in treno e stava trascinando un trolley, un borsone e una tracolla da circa dieci minuti, alla ricerca di un mezzo per tornare a casa.

-Taxi!- gridò di nuovo e gioì internamente quando l’automobile gialla accostò accanto il marciapiede.

-Buonasera- salutò l’autista scendendo dall’auto.

-Salve- rispose Draco porgendogli il trolley e sospirando stancamente. Attese che tutti i suoi bagagli fossero caricati e salì sul sedile posteriore.

-Allora, dove la porto?

-Upper East Side- disse il ragazzo -Kensinton Street numero 16. Meglio togliersi subito questo cerotto.

L’autista sorrise e partì velocemente.

Draco appoggiò la fronte al finestrino fresco, intenzionato a chiudere gli occhi almeno fino a casa di Pansy.

 

 

Dopo aver pagato il tassista e avergli chiesto di aspettare lì fuori per alcuni minuti, Draco si fece coraggio e salì le scale che conducevano all’appartamento di Pansy.

Si rese conto troppo tardi di essere capitato nel bel mezzo di una festa.

-Draco?- domandò una voce sorpresa.

Il ragazzo si voltò imbarazzato e sorrise dolcemente alla madre di Pansy.

-Buonasera Pamela.

-Oh, tesoro! Non sapevo saresti tornato!- esultò la donna -Aspetta! Tuo padre è qui! Vado a chiamarlo... e anche Pansy!

-Non è necessario, io me ne stavo andando e...

-Draco?

Eccola, quella voce fredda e strascicata capace di farlo sentire continuamente sotto esame.

-Draco ma come diavolo sei vestito?

Il ragazzo strinse le labbra per non insultarlo.

-Ero passato solo a salutare Pansy, non pensavo ci fosse una festa. Non sono nemmeno passato a casa a cambiarmi.

-Jeans a sigaretta e Timberland chiare? E come ti è venuto in mente di arrotolare le maniche a una camicia bianca?

-Papà, stavo viaggiando- ripeté Draco -Ed è caldo!

-Io non andrei nemmeno a spalare letame vestito così- sibilò Lucius.

Pamela ridacchiò per sciogliere un po’ l’atmosfera, ma padre e figlio continuarono a guardarsi con astio reciproco.

-La mamma è qui?

-Deve essere da qualche parte, caro- rispose la mamma di Pansy.

-Sì, sta cercando di evitarmi- asserì Lucius.

-Proprio quello che cercavo di fare anche io- mormorò Draco fra sé e sé, partendo alla ricerca della madre.

Narcissa Black (ex Malfoy) sorseggiava un drink seduta sul divano, i lunghi capelli biondi raccolti in una dignitosa coda, il fisico esile stretto in un tubino azzurro.

-Mamma- la chiamò dolcemente Draco.

La donna si girò di scatto, riconoscendo la voce del figlio.

-Oh, Draco! Che ci fai qui? E... ma come sei vestito?

-Lo so, me ne sto andando, ero passato solo a salutare ma non immaginavo ci fosse una festa. Dimmi solo dove alloggiamo ora così sparisco.

-Al Palace- rispose schiettamente la donna, con aria annoiata -Vai avanti Draco, io ti raggiungerò tra poco.

Della serie “Vengo con te tesoro, mi sei mancato tantissimo e non vedo l’ora di passare del tempo con te!” pensò Draco sospirando e facendo dietro front per uscire dalla sala passando il più inosservato possibile.

Ce l’aveva quasi fatta -aveva quasi raggiunto le scale- quando si sentì chiamare di nuovo da quell’irritabile donna che era Pamela Parkinson.

-Draco! Draco, ecco qui Pansy!

Si girò di scatto, con il sorriso più finto del mondo stampato in faccia.

-Pansy! Ciao!- salutò l’amica, vergognandosi ancora di più appena la vide vestita elegantemente come al solito, il caschetto nero perfettamente pettinato.

-Ciao! Sei tornato? Perché non me l’avevi detto?- chiese Pansy abbracciando l’amico, annusando a pieni polmoni l’odore fruttato che emanavano i suoi capelli biondissimi.

Lo detestava. Perché non le aveva detto della sua partenza? Perché era tornato proprio quando le cose si erano finalmente riaggiustate? Eri lì per rubargli il suo ruolo da Regina, la sua popolarità.

Era sicura di tutto ciò, ma l’odore di Draco le aveva fatto venire in mente talmente tanti ricordi che non era riuscita a non sospirare nel suo abbraccio.

-Oh Pansy, mi sei mancata! Mi dispiace non averti detto nulla... ti spiegherò, davvero.

-Ti fermi a cena?- domandò Pamela, introdottasi nella conversazione.

-Sì, fermati a cena!

-Oh, no grazie! Sono sfinito e non mi sento molto bene, ci vediamo domani a scuola ok?- Draco chiuse frettolosamente il discorso e scivolò giù per le scale, sentendosi addosso gli occhi di tutti gli invitati.

-Domani a scuola, eh?- mormorò Pansy alle sue amiche -Quindi è tornato per restare.

-Ma tu non lo sapevi?- domandò Lavanda spalancando gli occhioni.

Pansy trasalì, ma si sforzò di non darlo a vedere.

-Sì, certo, lo sapevo.

La mora si staccò dal gruppo, dirigendosi nella sala dove stava per essere servita la cena. Le quattro amiche la seguirono in fretta, sculettando sui tacchi e con i menti all’aria.

Blaise Zabini, invece, era affacciato sulla tromba delle scale e seguiva ogni movimento del biondino. Era sempre stato ammaliato dal suo corpo: così femmineo e longilineo, così magro e aggraziato.

Non staccò gli occhi dal sederino di Draco finché il biondo non alzò gli occhi magnetici in alto, tre piani più giù.

Vide Blaise, non sorrise, non fece alcun cenno. Lo guardò per pochi brevi istanti, il tempo che impiegò l’altro ad alzare il calice in segno di saluto, e riprese la sua corsa verso l’uscita.

Blaise tracannò il liquido rimanente e se ne andò lentamente in sala da pranzo, gongolando tra sé e sé.

Draco era tornato, e Draco portava sempre con sé una serie di intriganti e scandalosi eventi.

 

 

Il biondo uscì di corsa dall’edificio e si fiondò sul taxi, indossando gli occhiali da sole nonostante fosse sera inoltrata.

Dall’altra parte della strada un ragazzo dai folti capelli neri guardò il taxi finché non scomparve dietro una curva. A quel punto scosse la testa e spinse gli occhiali sul naso.

Infilò le mani nelle tasche dei pantaloni e iniziò a camminare lentamente verso la fermata del bus.

Aveva visto quello che voleva vedere.

 

 

Buonasera Upper East Side!

La notte è scesa sul nostro ultimo giorno di vacanza, e che ultimo giorno!

Sollevate i vostri bicchieri e brindate al ritorno di Draco! Speriamo si sia portato dietro un po' ’i segreti da svelare!

D. ci ha deliziati con il suo rientro in società stretto in un paio di jeans da quattro soldi. Mi dicono che nonostante la scarsa qualità modellavano comunque alla perfezione il suo (scusate il francesismo) meraviglioso culo.

D. si è presentato a casa della sua migliore amica P. giusto in tempo per interrompere il suo tentativo di rendere finalmente appagato il fidanzatino.

Chi era alla festa ha potuto sentire l’aria vibrare per le scintille di tensione che c’erano tra gli sguardi di D. e P. nonostante ce l’abbiamo messa tutta per non darlo a vedere!

Si dice anche che B. non abbia mai levato gli occhi dal fondoschiena di D., ma chi lo farebbe?

Intanto, a sopportare stoicamente l’ultima calura di agosto, un Ragazzo Solitario emerso dalle profondità di Brooklin ha seguito il nostro biondo preferito fino a casa Parkinson, per poi rimanere a fissare il marciapiede vuoto per almeno dieci minuti.

Ragazzo Solitario, è inutile! Draco non fa particolari distinzioni tra uomini e donne, questo è vero, ma non è roba per te! Dovresti avere minimo un conto in banca trenta volte superiore a quello che hai adesso!

Oh, ma guardate un po’! Sono già le undici! Non vorrete andare a letto tardi? Domani vi aspetta il primo giorno di scuola dell’anno!

Mettete le vostre maschere idratanti sul viso, stendete le uniformi sulla poltrona e preparate le scarpe.

Domani si balla.

Buonanotte Upper East Side.

XOXO

Gossip Girl

 

 

 

 

 

ANGOLINO

E buongiorno a voi, frequentatori di EFP! Per chi mi conosce, sa bene che questa è una storia un po’ fuori dal mio stile, ma amo talmente tanto Gossip Girl che mi è venuta un’incredibile voglia di scrivere qualcosa di simile con i nostri personaggi preferiti come protagonisti.

Spero seguirete la storia, perché da questo momento in poi le cose si faranno un po’ più piccanti ^^

Grazie per aver letto, fatemi sapere quello che pensate tramite recensione.

Gossip Girl ha bisogno di opinioni per vivere.

XOXO

Tita

  
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