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Autore: frodina178    18/05/2004    3 recensioni
Una storia stravagante, confusionaria e divertente che immagina un'incredibile vita di Elijah Wood.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elijah Wood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E allora sarebbe tutto finito così?Improvvisamente era iniziato ed improvvisamente era terminato.Esteriormente lo era,perché non credo di aver mai provato un dolore così forte come quel giorno,era come se tutto quello che avevo fatto nella mia vita mi si fosse rivoltato contro,tutta la mia fatica e il mio dolore spenti in un attimo…..per una persona,per una persona che aveva avuto solamente una piccola alzata di sipario nella mia vita,ma che aveva per me significato tutto il secondo atto della rappresentazione.E come uno spettacolo teatrale finisce,così lo era stato anche il mio.Solo che non c'erano applausi,non c'era la soddisfazione,tutti se ne erano andati dalla sala,lasciando solamente i due attori a recitare,con qualche comparsa che si era però presto stufata di quella farsa.
Raggiunsi il mio appartamento.Entrai.Mi diedi un'occhiata intorno e odia quelle mura e quegli oggetti che mi si presentavano con una rabbia assurda:urlai e presi a rompere tutto quello che mi capitava a tiro.Mi fermai con il fiatone,gli occhi chiusi dalle lacrime secche e umide,le labbra serrate e i pugni stretti.Arraffai alla meno peggio qualche vestito e i miei libri,li stipai alla rinfusa in un valigione,sputai sul tappeto persiano della sala.Mi sarei lasciata tutto indietro.La cancellazione dall'università l'avrei fatta dall'Italia.Dall'Italia?Dovevo tornare a casa?Ma quale casa?C'era ancora qualche cosa che mi legava?Sì…..c'era la mia vita che urlava di essere vissuta,necessitavo di respirare aria pura.Avevo bisogno di ricominciare a vivere,a vivere come persona.
Mi sbraccia chiamando un taxi,e ringraziai il cielo quando uno di questi finalmente si fermò.Afferrai le poche borse che avevo poggiato per terra ed entrai nervosamente:"All'aereoporto per favore!"

"Il primo volo per l'Italia?"
I secondi che trascorsero mentre l'addetta controllava mi sembrarono infiniti.Non desideravo altro che posare il deretano su quell'aereoplano e volare via,lasciandomi indietro tutto,ricordi compresi.Avevo mentito a Diana,non la volevo nella mia mente,non ora almeno.Quello che si era venuto a creare mi faceva vomitare.

"Tra due ore!Le faccio il biglietto?"
"Sezione fumatori per favore!"
"Mi dispiace,sono tutti occupati!Se vuole posso prenotarle un volo per domani matti….."
"No!No!Grazie va bene lo stesso!!"
Sistemate le faccende burocratiche andai alla cabina.Non avevo programmato niente,e nemmeno avevo i soldi per potermi pagare l'albergo quando sarei arrivata in Italia.
"Michela?"
"Sì,chi parla?"
"Meno male che hai ancora lo stesso numero!Dopo due anni me lo ricordo ancora…." -ero imbarazzatissima.Per venti mesi non mi ero mai fatta sentire,e ora ricomparivo così dal nulla,e per di più domandandole un grosso favore…..
"Michelle?!?Sei tu?!?"
"Si….."
"O mio dio!Che bello poterti sentire di nuovo!!!Dove diavolo sei sparita!?!?"
"Sono negli Stati Uniti,ma oggi ritorno!"
"Devi raccontarmi tutto!!"
"A dirti la verità… -la voce mi tremava dalla vergogna -….ti ho chiamato per chiederti un grosso favore…."
"Ma certo!Dimmi pure!!"
"Non è che mi ospiteresti per qualche giorno?Solo il tempo di sistemarmi -precisai io -Devo tornare in fretta e non ho fatto programmi!!"
"Michelle…….."
"Sì?"
"Ma sei scema?!?C'è anche bisogno di chiederlo!Lo sai che la mia porta è sempre aperta!"
"Grazie Michela…"
"Allora ti aspetto per domani mattina?"
"Sì…"
"Ti ricordi ancora dove abito vero?"
"Certo! -risi io -Come potrei dimenticarlo?!?"


Riagganciai la cornetta leggermente sollevata,mi aveva fatto bene parlare anche solo per qualche istante con una mia vecchia amica.E allora cosa dovevo fare….pensare mi faceva male,provavo un dolore indescrivibile.L'aria Americana si era fatta più pesante di quello che mi era inizialmente.

"Grazie…."-ringraziai distrattamente il ragazzo che mi aveva riconsegnato la valigia.Mi avviai a grandi passi verso il corridoio d'imbargo,appena consapevole di tutte quelle persone che mi roteavano attorno.

Salii sul pulmino che avrebbe attraversato la pista e mi avrebbe condotto al mio aereo;la via di fuga era sempre più vicina….ormai a pochi metri ci fecero scendere,prendendoci le valige. Avevo ormai poggiato un piede sul primo gradino dalla scaletta,quando qualcuno urlò lontano:"MICHELLE!!!!MICHELLE!!!!!!!!
Mi voltai:Elijah stava correndo verso di me,inseguito da due poliziotti e più indietro ancora da Diana,che aveva i tacchi e continuava ad inciampare.
"elijah……." -riuscii solo a mormorare io,sconvolta.
Lui mi raggiunse e si gettò tra le mie braccia,facendomi cadere all'indietro.La mia schiena battè duramente sul cemento,ma la lingua di Elijah nella mia bocca mi fece dimenticare il dolore. "Ti amo…….TI AMO!!" -continuava a dire lui,piangendo fortissimo e baciandomi.
"Anche io…..anche io -bacio-anche io-bacio bacio pianto sorriso -ti amo -bacio sorriso pianto-ti amo!!!"
I due agenti ci staccarono di forza,trattenendo Lij per le braccia,perché stava tentando forsennatamente di divincolarsi.Finalmente anche Diana mi fu vicina:"Non sono riuscita a fermarlo……" -mi disse con il fiatone e un sorriso.
"Per favore si calmi…." -tentava un poliziotto visto che Elijah aveva cominciato a tirare calci. "Lo lasci per favore…" -sfiorai appena supplicante uno dei due uomini.Questo mi guardò indeciso prima di lasciare la presa.
Il ragazzo si gettò nuovamente sulle mie labbra.
"Non te ne puoi andare…..non te ne puoi andare Michelle….ti prego…."
"N-non -singhiozzavo io tentando di non piangere,baciarlo e parlare tutto insieme -n-non mi rendere t-tu-tutto così difficile amore….ti prego…"
"IO TI AMO!COSA POSSO FARE PER FARTELO CAPIRE!?!?" -mi afferrò per i capelli dietro la nuca,stringendomi a se.
"Devo andare Elijah……"
"Va bene…. -mi fece un sorriso enorme,a cui si unirono altre lacrime di gioia -Allora verrò con te…..adesso……."



Dicembre 2008, Mozambico

"Michelle!Tra un'ora c'è bisogno di te!!"
"Arrivo Karuthi!Finisco di fare una cosa!!"
Mi ripiegai sulla lettera che mi stavo accingendo a scrivere,trassi un profondo respiro e afferai la penna:

Mia dolce Diana,
oggi ti scrivo da un piccolo villaggio del Guatemala.Ci spostiamo praticamente ogni settimana ed è molto dura.La gente qui è fantastica,ti fa sentire importante in quello che fai,e mi sono velocemente resa conto che c'è veramente bisogno di aiuto per questa gente!Non hai idea in che condizioni vivono!!Lo sai…..è stato difficile entrare in "Medici Senza Frontiere",ma sono ripagata di tutte le fatiche.Ogni goccia di sudore è una soddisfazione enorme.Penso che non tornerò a Settembre come si era inizialmente programmato!Questa è la vita che ora sento di dover vivere.
Come va la danza?Mi ricordo ancora….quando mi hai detto che avevi scoperto che la tua passione non era la medicina ma la danza ci sono rimasta….ma visti i risultati e l'entusiasmo che mi hai descritto nell'ultima lettera sono contenta che tu abbia seguito il tuo sogno!Non vedo l'ora di poter assistere a un tuo spettacolo!Proprio non ti ci vedo in tutù….lo so lo so!Non mi picchiare!!Il tutù non si usa più….ho fatto anche la rima!!Grande!!
Non posso più scrivere altro,perché alla frontiera controllano le lettere,e quelle più lunghe di due facciate non le fanno passare….capisci in che situazione vivono queste persone?!? Appena ci sarà la possibilità di usare un telefono ti chiamerò!
Ti voglio bene puzzona!!!!
Ps:veramente ti sei sposata?!?!?Devi raccontarmi tutto tutto!Non ti ci vedo proprio con la fede al dito…….
Ciaooooooo da Michelle e da tutta l'Africa!

"Michelle puoi venire un momento?"
"Arrivo Elijah!!" -chiusi la busta e la misi in tasca.
"Secondo te…. -si avvicinò lui -sarebbe meglio mettere prima la scena in cui portate qui la bambina o la scena della disperazione della madre?"
Lo guardai sorridendo,teneramente:"Sei tu il regista amore….. -gli diedi un bacio -Sei tu che devi decidere!"
"Dottoressa Potente!!" -qualcuno mi chiamò
"A dopo….." -dissi ad Elijah
"mmmm… -si limitò a mugugnare lui,grattandosi la testa e osservando un bambino che giocava con della terra - lui sarebbe perfetto per fare il fratello……."
Lo lasciai ai suoi ragionamenti per andare nell'infiermeria improvvisata.
Seguirmi nei miei viaggi e approfittarne per farne un film sulla condizione africana era stata un'idea fantastica.Aveva portato gioia e voglia di fare.
Mentre ascoltavo quello che avevano da dirmi mi misi una mano sulla pancia:mi sembrava già quasi di poter sentire il bambino che dentro di me gridava che voleva uscire….gridava che aveva voglia di vedere il sole……che aveva voglia di incontrare i suoi genitori…..Michelle e Elijah…..
  
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