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Autore: givemeapaper    12/07/2012    3 recensioni
Vi è mai capitato di incontrare qualcuno nella vostra vita,che ha influito talmente tanto su di voi fino a farvi venire dubbi sulla vostra identità?
E' il caso di Joy Holsen,una ragazza di 16 anni,definita molto testarda e orgogliosa dai suoi amici e conoscenti,che riuscirà a cambiare.
Non è una favola,probabilmente non ci sarà un lieto fine,questo non lo so nè io,nè la mia fantasia.
E' Joy a deciderlo.
16 anni è un'età abbastanza matura per cominciare a prendere decisioni importanti,compreso trovare la persona giusta a cui affidare il proprio amore.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lasciami raccontare. Capitolo 1.

'' Nonno sorridi ! Ho la mia nuova macchina fotografica,me l'ha regalata mamma! '' dissi,sorridendo.
Accennò un sorriso e mi disse '' Quando sarai più grande ti regalerò una vera macchina fotografica da professionista,così potrai fotografare tutto ciò che vorrai ''.
Sapeva bene che adoravo scattare le foto,era una delle mie passioni più grandi insieme al pianoforte.
Corsi verso mia madre e in preda alla felicità le dissi '' Mamma,nonno mi ha detto che quando sarò grande mi comprerà un macchina fotografica tutta per me!! Voglio diventare grande! ''
Lei ridendo mi rispose '' non avere fretta ''.
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'' Joy,alzati hai solo un'ora per prepararti e tu sei lenta,sveglia tuo fratello,è il vostro primo giorno di scuola '' urlò mia madre dalla stanza accanto.
Balzai dal letto e tutta insonnolita mi aggrappai alla maniglia della porta strofinandomi il viso,mi sentivo come se quella notte non avessi dormito.
Era insolito che quella mattina mia madre era meno arzilla del solito,forse perchè era lunedì..
'' Chaz svegliati,che mamma rompe! '' sussurrai vicino l'orecchio di mio fratello.
Si voltò dall'altro lato del letto e mi disse '' non ti ci mettere anche tu,non rompere ''.
Mi alzai dal letto e quando mi ritrovai davanti alla porta mi girai verso di lui dicendo '' Poi non dare la colpa a me dicendo che non ti sveglio mai ''.
Scesi le scale per andare in cucina a fare colazione,e trovai mia madre seduta vicino al tavolo che sfruttava la leggera pendenza del tavolo,facendo scivolare una calamita.
Aveva gli occhi gonfi di lacrime,ma non riuscivano a scendere sul viso,erano come pietrificate.
Abbassai un po' la testa osservando meglio cosa stesse succedendo '' mamma cos'è successo? ''.
'' Joy..'' mi disse con un tono indeciso e interrotto.
non riuscivo a capire..
'' non è facile..'' mi disse guardandomi negli occhi.
continuavo a non capire.
'' ecco...io..ho un tumore ''.
rimasi esterrefatta e anche i miei occhi cominciarono a colmarsi di lacrime.
'' da quanto lo sai? '' dissi con voce bassa e tremolante.
'' una settimana,non volevo dirlo subito perchè stavo facendo degli accertamenti,scusami ''.
Non riuscivo a spiegarmi come aveva potuto mentrirmi in una settimana fingendo che fosse tutto alla perfezione.
Rimasi qualche minuto di fronte a lei,mantenendo il mio sguardo attonito e strizzai le palpebre per far cadere qualche lacrima.
gli voltai le spalle e silenziosamente me ne tornai in camera mia..
sentii la porta scricchiolare,era mio fratello.
'' come mai sei ancora qui?io sto scendendo..'' disse avvicinandosi a me.
mandai qualche gemito,girandomi dal lato opposto dove lui poteva vedermi.
'' ma tu stai piangendo,Joy '' disse con aria sorpresa.
'' Che c'è non mi hai mai vista piangere? ah si giusto,solo quando mi incolpavi di faccende in cui non centravo nulla '' gli urlai contro.
Ero già vestita,presi il mio zaino e scesi di corsa le scale,dirigendomi verso la porta.
Lasciai che la porta sbattesse alle mie spalle e mi incamminai verso scuola.Ero in ritardo.
Ormai correre non serviva a nulla,la professoressa mi avrebbe sicuramente mandata dal preside.Non potevo tardare il primo giorno di scuola,era assurdo.
Considerando il fatto che mancavano 10 minuti al suono della campanella e necessitavo di  20 minuti per arrivare,la mia vita poteva benissimo concludere qui.
'' Joy sei morta '' pensavo.
Non ero una cima a scuola,soprattutto se si trattava della materia più odiata in assoluto: la matematica.
Ecco diciamo,non andavamo molto d'accordo,ma con qualche compromesso qualche 6 a casa lo riuscivo a portare.
Una volta arrivata davanti scuola,vidi le mie solite tre amiche abitudinarie,Kylie,Jenn e Anna.
Kylie era un tipo schietto,andavamo piuttosto d'accordo,Jenn e Anna,invece facevano coppia fissa.
Erano soprannominate ' le gemelle Kessler ' vestiti uguali,scarpe uguali,voci identiche,e per di più si assomigliavano.
Ho sempre pensato che quelle due fossero gemelle veramente,ma dalla nascita furono separate.Resta il fatto che erano patetiche. Le classiche smorfiose ' Non sei alla moda perciò esci dal gruppo '.
Dovevo adattarmi,avevo sopportato 16 anni quelle due e alla fine non mi costava più di tanto continuare a rimanere con loro. Con me erano tranquille,apparte certi momenti in cui mi veniva da strozzarle.
Non ero del parere che la vita fosse stata tutta rose e fiori,al contrario di Jenn e Anna,l'esempio più esplicito era mia madre,non era più una certezza per me,poteva esserci come poteva sparire all'improvviso,e io questo non potevo saperlo.
Avrei continuato a vivere con la paura e con l'ansia fin quando non ci sarebbe stata una risposta,qualcosa che avrebbe dato una svolta alla mia vita infelice.
Cosi Kylie si avvicinò prima di tutte e mi abbracciò forte '' da quanto tempo Joy! '' mi disse in tono sarcastico.
Non ci vedevamo da un giorno..ma lei,riusciva a tirarmi fuori dei sorrisi,anche se il mondo mi crollava addosso.
Ann azzardò '' Ehi ciao sorella,ma oggi come ti sei vestita? Ad occhi chiusi? '' ridendo vicino a Jenn,che mi fece un sorriso forzato come per salutarmi.
'' Non ti riguarda,scema '' risposi incerta se ridere o meno.
'' Hai saputo la novità? '' mi disse Kylei..
'' No..cosa? '' la guardai stupefatta.
'' Nella nostra classe arriverà un nuovo alunno,non sappiamo nulla di preciso,ma fra qualche ora ci raggiungerà >>.
'' ah..ok ''..sorrisi.
L'unica cosa che in quel momento viaggiava nella mia testa era mia madre e come sarebbe uscita fuori da quella malattia. Kylei mi sorrideva,ma non sapeva ancora nulla.
Mi meravigliai del fatto che la mia migliore amica,mi conosceva da un'eternità e non aveva neanche minimamente percepito che qualcosa non andava.
Sicuramente mi sbagliavo,ma non mi sentivo a mio agio,per niente..




Hei ciao bellezze,vi piace?
volete il secondo capitolo? sono un po' inesperta su questo sito..
Beh che dire,un bacioneee.

Facebook: Ludovica Ingrassia.
Twitter: @carryonbabe


  
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