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Autore: mikaela    12/07/2012    3 recensioni
Kurt e Blaine sono sposati, hanno un lavoro e vivono insieme nella grande mela. le loro giornate trascorrono tranquille e felici, ricche dell'amore dell'uno verso l'altro.
ma allora perchè Kurt si comporta in quel modo? cosa nasconde a Blaine?
e fu da li che iniziò una delle più grandi avventure che potessero mai intraprendere: divennero genitori.
Dal capitolo 1:
"Tutti donano giocattoli all’orfanotrofio. Dopo averli lasciati alla responsabile di turno però….- disse camminando in uno dei corridoi dell’istituto-… c’è stato un piccolo imprevisto-
-che imprevisto?- domandò confuso, prima che un tornado di ricci scuri si avventasse su suo marito. Poteva avere 5 anni, più o meno."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una piccola Ohana Potteriana

 

 

Il primo periodo non fu facile come avevano sperato. Perché l’organizzare la giornata per andare un paio d’ore a vedere Kyle in orfanotrofio era completamente diverso dall’avere Kyle a casa. Dovevi pensare a svegliarlo, preparargli la scuola, prepararlo per l’asilo, accompagnarlo, andare a riprenderlo e trovare un modo per non lasciarlo da solo la sera.
E tutto ciò si era davvero complicato. Kurt e Blaine erano davvero occupati con i loro rispettivi lavori, e vi erano degli impegni che non potevano assolutamente rimandare.
In più Kyle mostrava una grande avversione per l’asilo, che non rendeva di certo le cose più facili. Quando lo accompagnavano li e facevano per andarsene, il piccolo si metteva a piangere e non smetteva finchè non tornavano indietro. Solo quando il piccolo si distraeva con altri giocattoli, i suoi papà riuscivano ad andarsene, arrivando in ritardo al lavoro.
Il piccolo non poteva farci nulla. vedere tutti quei bambini li, senza dei papà o delle mamme che li accompagnavano, gli ricordava troppo l’orfanotrofio.
Perché i genitori portavano i bambini li? Non potevano tenerli con loro a casa? Non gli volevano bene abbastanza da tenerli sempre con loro?
Non poteva dirlo con certezza, ma sapeva che se i genitori degli altri bambini non volevano bene ai loro figli, lo stesso non si poteva dire di Kurt e Blaine. Loro gli volevano un mondo di bene, e non si stancavano mai di ripeterglielo.
Però aveva paura. E se un giorno lo avessero accompagnato e poi non fossero tornati a riprenderlo? Non voleva vivere all’asilo per sempre!
Per fortuna le cose non rimasero così per sempre. Kurt e Blaine capirono perché il loro piccolo si rifiutava di andare all’asilo, e affrontarono il discorso, usando uno dei suoi cartoni Disney preferiti.
-Kyle, ti va di fare un piccolo gioco?- chiese Blaine entrando nella sua stanza, con tempere di vari colori.
Il piccolo annuì, guardando rapito tutte le varietà di colore tra le mani di suo padre.
Kurt li raggiunse con qualche straccio che avrebbe usato per ripulire il disastro che sicuramente avrebbero fatto.
-Forza campione, scegli un colore!- esclamò Blaine.
Kyle guardò un attimo le tempere, pensieroso. Alla fine optò per un blu scuro. Kurt a sua volta scelse un arancio-ambra, mentre Blaine prese un azzurro.
-adesso guarda- Disse Blaine. Prese un piattino di plastica, ci mise il colore che aveva scelto e, una volta che il colore si era ben esteso, ci aveva poggiato la mano.
Kurt cercò di trattenersi dal dire che dopo quello gli ci sarebbero volute ore per ripulire le sue mani da ogni macchia di colore, e fece altrettanto con il suo.
Poi Blaine prese un altro piattino, e ripetè l’operazione con il colore di Kyle.
Un po’ titubante Kyle mise la mano sul colore, ma sentendo la sensazione della tempera fredda e liquida sulla sua pelle, non potè che sorridere.
-Adesso vieni qui- gli disse Kurt dolcemente. Si sistemarono accanto a un pezzo di parete bianca, dopo di che Blaine e Kurt premettero le loro mani sul muro, lasciando la loro impronta colorata.
-forza, fallo tu!- esclamò Blaine.
Il piccolo annuì e si avvicinò alla parete. Mise la manina fra le impronte dei suoi papà, e premette più forte che potè.
Poi Kurt lo fece accomodare tra le sue gambe e mentre lo puliva con lo straccio che aveva preso prima, Blaine scriveva qualcosa sotto le loro impronte, usando l’indice sporco di vernice.
-cos’è quello?- chiese Kyle, indicando la parola che non sapeva ancora leggere.
-c’è scritto Ohana- disse Blaine, sorridendogli - sai che cosa significa?-
-Ohana significa famiglia, e famiglia….- iniziò Kurt.
-significa che nessuno viene…- continuò Blaine.
-abbandonato, o dimenticato- concluse Kyle, sorridendo alla citazione di Lilo e Stitch.
-noi siamo una Ohana Kyle- gli spiegò Blaine.
-sai che vuol dire questo?- gli chiese Kurt.
-che non ci abbandoneremo mai?- chiese allora il figlio.
-esattamente- dissero i suoi papà in coro. Blaine si avvicinò a loro, e li strinse in un forte abbraccio, che sapeva di vernice e vestiti sporchi, ma soprattutto di Famiglia.

Da quel giorno Kyle non pianse più quando i suoi genitori lo lasciavano all’asilo.

Le cose si sistemarono, Kurt e Blaine coordinarono i loro orari in modo che a turno restassero a casa con Kyle la sera, mentre l’asilo fu cancellato dalla lista dei problemi.
Lo stress iniziale fu sostituito alla gioia di avere un piccolo tornado che scorrazzava per la casa, mentre la stanchezza post-lavoro si cancellava a ogni sorriso o piccola risata del bambino.
E vennero quelle giornate cariche di spensieratezza e della gioia di vivere in una Ohana.
Giornate in cui Blaine scoprì a quali livelli suo figlio fosse “acculturato”, in particolare in una certa materia.

-che vuol dire che non lo sa?- chiese Blaine scioccato.
-vuol dire esattamente quello che ho detto: non ha la più pallida idea di chi sia!- esclamò Kurt, divertito dalla reazione del marito a quella scoperta.
-non è possibile, dorme con lui praticamente tutte le notti!-
-certo, ma non sa mica la sua vita, morte e miracoli!- ribattè l’altro.
-mio figlio deve conoscerlo! Che razza di padre sarei altrimenti?-
-secondo me saresti comunque un ottimo padre, ma se non ci credi, domandaglielo tu stesso- lo incoraggiò Kurt.
Blaine non se lo fece ripetere, e fece venire Kyle in cucina, dove lui stava parlando con il marito, che puliva le stoviglie della cena.
-Kyle, piccolo, sai dirmi chi è Harry Potter ?- domandò Blaine.
Il piccolo scosse la testa.
-dai piccolo, si che lo conosci- cercò di incoraggiarlo Blaine.
Quello scosse ancora la testa e aggiunse- l’unico Harry che conosco è lui- disse indicando poi il suo pupazzetto, che teneva sempre tra le mani.
E allora Blaine esplose in mille congetture, imprecazioni, domande e complessi vari, dovuti a quella rivelazione.
Suo figlio non sapeva chi era il mago più famoso di tutto il mondo. Lui, Blaine Anderson, che si era spacciato per il più grande Potteriano d’America, che anni fa diceva a tutti che i suoi figli avrebbero ascoltato come storie solo “le fiabe di Beda il Bardo”, non aveva mai detto a suo figlio chi fosse Harry Potter.
-ma che razza di padre sono? Come ho mai potuto dimenticare una cosa del genere? Povero HP, abbandonato dal suo fan numero 1! No, non posso definirmi un Potteriano, non dopo quello che ho fatto! Come ho potuto dimenticare le regole del buon Fan di Harry Potter? Come…-
E mentre Blaine continuava con gli sproloqui, Kyle si avvicinò a Kurt, senza smettere di fissare il riccio.
-che cos’ha Blaine, Kurt?- gli chiese il piccolo, confuso.
-nulla tesoro. Blaine adora tantissimo questo personaggio, che poi sarebbe anche il pupazzetto che hai tra le mani, e…-
-FERMI TUTTI!- esclamò facendo un salto. Sia Kurt che Kyle sobbalzarono dallo spavento.- so io cosa dobbiamo fare! Kurt fai i pop-corn! Kyle prendi una coperta, io penserò ai DVD!- e detto questo fuggì alla ricerca del suo cofanetto con tutti i film di HP.
Gli altri due, un po’ scioccati, fecero come gli era stato “ordinato”. Poco dopo erano tutti e tre davanti alla tv, con i pop-corn, una coperta gigante, e i loro pigiami.
-Kurt, Blaine è diventato pazzo?- sussurrò il piccolo all’orecchio del padre, il quale ridacchiò divertito.
-penso proprio di si piccolo- rispose annuendo.
-Silenzio! Sta iniziando!- esclamò Blaine, per poi indicare il televisore con insistenza.
-vedi Kyle? Questa è l’influenza di zio Cooper!- disse Kurt, facendo ridacchiare il piccolo.
Ricordava perfettamente lo zio che qualche giorno prima era andato a trovarli e aveva la buffa mania di indicare ogni cosa che gli capitava a tiro.
Ma Blaine li zittì nuovamente, e i due si limitarono a lanciarsi un’occhiata complice prima di guardare il film.

 

-quel bambino è proprio antipatico!- esclamò Kyle, indicando Dudley.
-tranquillo piccolo, nessuno lo sopporta- lo rassicurò Blaine, facendo una smorfia.
-perché Harry riesce a parlare con i serpenti?- chiese, guardando il bambino alla tv che chiacchierava tranquillamente con il serpente dietro il vetro.
-è un rettilofono- spiegò Blaine in gergo Potteriano.
-Un cosa?- chiese il piccolo, confuso.
-è un mago, anche se non lo sa. Ed è speciale perché non tutti i maghi parlano con i serpenti- gli spiegò Kurt.
-guarda questa scena!- esclamò Blaine.
Il vetro del serpente era scomparso, e Dudley era caduto dentro l’acqua.
Kyle iniziò a ridere di gusto.
Indicò la tv e disse- ben ti sta!- mentre Kurt mormorò “l’influenza di zio Cooper”.

-posso andare a Hogwarts anzi che all’asilo?- chiese il bambino.
Kurt ridacchiò- non puoi Kyle, ci vanno i bambini di 11 anni!-
-allora posso andarci a 11 anni?- chiese lui.
-deve arrivarti la lettera…- iniziò Blaine, cercando di desistere il figlio da quel proposito. Non voleva che ci sarebbe rimasto male visto che non ci sarebbe mai andato-.. e deve essere un mago-
-un mago tipo con i giochi con le carte? E i conigli nel cilindro?- chiese ancora Kyle.
-una specie….- mormorò Kurt, incerto.
Kyle stette un attimo in silenzio, poi chiese
-a natale mi regalate una bacchetta?-

-Cos’è un Troll?- domandò Kyle, dopo che Il professor Raptor era entra entrato nella sala grande e lo aveva urlato.
-un troll è un mostro enorme e molto stupido, però è anche forte- gli spiegò Blaine.
-…ma da quella parte non ci sono i bagni delle ragazze?- chiese il ragazzino alla tv.
-oh no! Hermione! Era nei bagni! Devono salvarla!- esclamò il piccolo Kyle, preoccupato per la bambina.
-tranquillo Kyle, Harry risolverà la situazione, come al solito- lo rassicurò Kurt.

-Ron è davvero coraggioso!- esclamò Kurt, mentre il piccolo rosso giocava con gli scacchi magici.
-hey! Guarda che è Harry ad andare contro Tu-Sai-Chi!- ribattè Blaine, offeso.
-ma dai, Ron si è offerto spontaneamente! Mentre Harry è stato praticamente costretto!- ribattè Kurt.
-non è vero! Harry è un eroe!-
-Ron è meglio!-
-Harry!-
-Ron!-
-Harry!-
-Ron!-
-Hermione è davvero carina- disse Kyle, sospirando.
Kurt e Blaine si scambiarono un’occhiata e ridacchiarono sommessamente. Il loro figlioletto si era preso una cotta per Hermione Granger.

-è finito! Forza tesori miei, andia…- ma Blaine si bloccò, accorgendosi che gli altri due non lo stavano ascoltando.
Era stato così preso dal film che nemmeno si era accorto che Kurt si era addormentato sulla sua spalla, e che Kyle sonnecchiava sulle sue gambe.
Li guardò entrambi e sorrise, i due uomini della sua vita.

Si, decisamente aveva una bellissima Ohana.

 

 

Angolo Autrice

Mi scuso per l’enorme ritardo, ma in questi giorni sono stata presa da varie cose  (che non sto ad elencarvi per non annoiarvi) ed è venuto male aggiornare prima di oggi.
Vi piace questo capitolo? Sinceramente l’idea dell’Ohana mi è piaciuta molto, ma quella Potteriana l’ho adorata.
Ho rivisto le immagini a mia disposizione, e ho notato che sono in tutto 9 capitoli più un presuto epilogo.
Ho già selezionato tutte le immagini di Muchacha che volevo nella ff, ma se voi ne avete una in particolare che vorreste vedere, non esitate a dirmelo, e io vedrò di inserirla.
Però vi devo avvisare che probabilmente salterò l’aggiornamento della prossima settimana, perché parto per le vacanze e torno il 23…
quindi spero che mi diciate se il capitolo vi è piaciuto!
grazie mille per le recensioni meravigliose che mi lasciate, e grazie anche ai lettori silenziosi che continuano a seguirmi!

Baci Miky

   
 
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