Una
piccola Ohana Potteriana
Il primo periodo
non fu facile come avevano sperato. Perché
l’organizzare la giornata per andare un paio d’ore
a vedere Kyle in
orfanotrofio era completamente diverso dall’avere Kyle a
casa. Dovevi pensare a
svegliarlo, preparargli la scuola, prepararlo per l’asilo,
accompagnarlo,
andare a riprenderlo e trovare un modo per non lasciarlo da solo la
sera.
E tutto ciò si era davvero complicato. Kurt e Blaine erano
davvero occupati con
i loro rispettivi lavori, e vi erano degli impegni che non potevano
assolutamente
rimandare.
In più Kyle mostrava una grande avversione per
l’asilo, che non rendeva di
certo le cose più facili. Quando lo accompagnavano li e
facevano per andarsene,
il piccolo si metteva a piangere e non smetteva finchè non
tornavano indietro.
Solo quando il piccolo si distraeva con altri giocattoli, i suoi
papà
riuscivano ad andarsene, arrivando in ritardo al lavoro.
Il piccolo non poteva farci nulla. vedere tutti quei bambini li, senza
dei papà
o delle mamme che li accompagnavano, gli ricordava troppo
l’orfanotrofio.
Perché i genitori portavano i bambini li? Non potevano
tenerli con loro a casa?
Non gli volevano bene abbastanza da tenerli sempre con loro?
Non poteva dirlo con certezza, ma sapeva che se i genitori degli altri
bambini
non volevano bene ai loro figli, lo stesso non si poteva dire di Kurt e
Blaine.
Loro gli volevano un mondo di bene, e non si stancavano mai di
ripeterglielo.
Però aveva paura. E se un giorno lo avessero accompagnato e
poi non fossero
tornati a riprenderlo? Non voleva vivere all’asilo per sempre!
Per fortuna le cose non rimasero così per sempre. Kurt e
Blaine capirono perché
il loro piccolo si rifiutava di andare all’asilo, e
affrontarono il discorso,
usando uno dei suoi cartoni Disney preferiti.
-Kyle, ti va di fare un piccolo gioco?- chiese Blaine entrando nella
sua
stanza, con tempere di vari colori.
Il piccolo annuì, guardando rapito tutte le
varietà di colore tra le mani di
suo padre.
Kurt li raggiunse con qualche straccio che avrebbe usato per ripulire
il
disastro che sicuramente avrebbero
fatto.
-Forza campione, scegli un colore!- esclamò Blaine.
Kyle guardò un attimo le tempere, pensieroso. Alla fine
optò per un blu scuro.
Kurt a sua volta scelse un arancio-ambra, mentre Blaine prese un
azzurro.
-adesso guarda- Disse Blaine. Prese un piattino di plastica, ci mise il
colore
che aveva scelto e, una volta che il colore si era ben esteso, ci aveva
poggiato la mano.
Kurt cercò di trattenersi dal dire che dopo quello gli ci
sarebbero volute ore
per ripulire le sue mani da ogni macchia di colore, e fece altrettanto
con il
suo.
Poi Blaine prese un altro piattino, e ripetè
l’operazione con il colore di
Kyle.
Un po’ titubante Kyle mise la mano sul colore, ma sentendo la
sensazione della
tempera fredda e liquida sulla sua pelle, non potè che
sorridere.
-Adesso vieni qui- gli disse Kurt dolcemente. Si sistemarono accanto a
un pezzo
di parete bianca, dopo di che Blaine e Kurt premettero le loro mani sul
muro,
lasciando la loro impronta colorata.
-forza, fallo tu!- esclamò Blaine.
Il piccolo annuì e si avvicinò alla parete. Mise
la manina fra le impronte dei
suoi papà, e premette più forte che
potè.
Poi Kurt lo fece accomodare tra le sue gambe e mentre lo puliva con lo
straccio
che aveva preso prima, Blaine scriveva qualcosa sotto le loro impronte,
usando
l’indice sporco di vernice.
-cos’è quello?- chiese Kyle, indicando la parola
che non sapeva ancora leggere.
-c’è scritto Ohana- disse Blaine, sorridendogli -
sai che cosa significa?-
-Ohana significa famiglia, e famiglia….- iniziò
Kurt.
-significa che nessuno viene…- continuò Blaine.
-abbandonato, o dimenticato- concluse Kyle, sorridendo alla citazione
di Lilo e
Stitch.
-noi siamo una Ohana Kyle- gli spiegò Blaine.
-sai che vuol dire questo?- gli chiese Kurt.
-che non ci abbandoneremo mai?- chiese allora il figlio.
-esattamente- dissero i suoi papà in coro. Blaine si
avvicinò a loro, e li
strinse in un forte abbraccio, che sapeva di vernice e vestiti sporchi,
ma
soprattutto di Famiglia.
Da quel giorno
Kyle non pianse più quando i suoi genitori lo
lasciavano all’asilo.
Le cose si
sistemarono, Kurt e Blaine coordinarono i loro orari in
modo che a turno restassero a casa con Kyle la sera, mentre
l’asilo fu
cancellato dalla lista dei problemi.
Lo stress iniziale fu sostituito alla gioia di avere un piccolo tornado
che
scorrazzava per la casa, mentre la stanchezza post-lavoro si cancellava
a ogni
sorriso o piccola risata del bambino.
E vennero quelle giornate cariche di spensieratezza e della gioia di
vivere in
una Ohana.
Giornate in cui Blaine scoprì a quali livelli suo figlio
fosse “acculturato”,
in particolare in una certa materia.
-che vuol dire
che non lo sa?- chiese Blaine scioccato.
-vuol dire esattamente quello che ho detto: non ha la più
pallida idea di chi
sia!- esclamò Kurt, divertito dalla reazione del marito a
quella scoperta.
-non è possibile, dorme con lui praticamente tutte le
notti!-
-certo, ma non sa mica la sua vita, morte e miracoli!-
ribattè l’altro.
-mio figlio deve conoscerlo! Che
razza di padre sarei altrimenti?-
-secondo me saresti comunque un ottimo padre, ma se non ci credi,
domandaglielo
tu stesso- lo incoraggiò Kurt.
Blaine non se lo fece ripetere, e fece venire Kyle in cucina, dove lui
stava
parlando con il marito, che puliva le stoviglie della cena.
-Kyle, piccolo, sai dirmi chi è Harry
Potter ?- domandò Blaine.
Il piccolo scosse la testa.
-dai piccolo, si che lo conosci- cercò di incoraggiarlo
Blaine.
Quello scosse ancora la testa e aggiunse- l’unico Harry che
conosco è lui-
disse indicando poi il suo pupazzetto, che teneva sempre tra le mani.
E allora Blaine esplose in mille congetture, imprecazioni, domande e
complessi
vari, dovuti a quella rivelazione.
Suo figlio non sapeva chi era il mago più famoso di tutto il
mondo. Lui, Blaine
Anderson, che si era spacciato per il più grande Potteriano
d’America, che anni
fa diceva a tutti che i suoi figli avrebbero ascoltato come storie solo
“le
fiabe di Beda il Bardo”, non aveva mai detto a suo figlio chi
fosse Harry
Potter.
-ma che razza di padre sono? Come ho mai potuto dimenticare una cosa
del
genere? Povero HP, abbandonato dal suo fan numero 1! No, non posso
definirmi un
Potteriano, non dopo quello che ho fatto! Come ho potuto dimenticare le
regole
del buon Fan di Harry Potter? Come…-
E mentre Blaine continuava con gli sproloqui, Kyle si
avvicinò a Kurt, senza
smettere di fissare il riccio.
-che cos’ha Blaine, Kurt?- gli chiese il piccolo, confuso.
-nulla tesoro. Blaine adora tantissimo questo personaggio, che poi
sarebbe
anche il pupazzetto che hai tra le mani, e…-
-FERMI TUTTI!- esclamò facendo un salto. Sia Kurt che Kyle
sobbalzarono dallo
spavento.- so io cosa dobbiamo fare! Kurt fai i pop-corn! Kyle prendi
una
coperta, io penserò ai DVD!- e detto questo fuggì
alla ricerca del suo
cofanetto con tutti i film di HP.
Gli altri due, un po’ scioccati, fecero come gli era stato
“ordinato”. Poco
dopo erano tutti e tre davanti alla tv, con i pop-corn, una coperta
gigante, e
i loro pigiami.
-Kurt, Blaine è diventato pazzo?- sussurrò il
piccolo all’orecchio del padre,
il quale ridacchiò divertito.
-penso proprio di si piccolo- rispose annuendo.
-Silenzio! Sta iniziando!- esclamò Blaine, per poi indicare
il televisore con
insistenza.
-vedi Kyle? Questa è l’influenza di zio Cooper!-
disse Kurt, facendo
ridacchiare il piccolo.
Ricordava perfettamente lo zio che qualche giorno prima era andato a
trovarli e
aveva la buffa mania di indicare ogni cosa che gli capitava a tiro.
Ma Blaine li zittì nuovamente, e i due si limitarono a
lanciarsi un’occhiata
complice prima di guardare il film.
-quel bambino
è proprio antipatico!- esclamò Kyle, indicando
Dudley.
-tranquillo piccolo, nessuno lo sopporta- lo rassicurò
Blaine, facendo una
smorfia.
-perché Harry riesce a parlare con i serpenti?- chiese,
guardando il bambino
alla tv che chiacchierava tranquillamente con il serpente dietro il
vetro.
-è un rettilofono- spiegò Blaine in gergo
Potteriano.
-Un cosa?- chiese il piccolo, confuso.
-è un mago, anche se non lo sa. Ed è speciale
perché non tutti i maghi parlano
con i serpenti- gli spiegò Kurt.
-guarda questa scena!- esclamò Blaine.
Il vetro del serpente era scomparso, e Dudley era caduto dentro
l’acqua.
Kyle iniziò a ridere di gusto.
Indicò la tv e disse- ben ti sta!- mentre Kurt
mormorò “l’influenza di zio
Cooper”.
-posso andare a
Hogwarts anzi che all’asilo?- chiese il bambino.
Kurt ridacchiò- non puoi Kyle, ci vanno i bambini di 11
anni!-
-allora posso andarci a 11 anni?- chiese lui.
-deve arrivarti la lettera…- iniziò Blaine,
cercando di desistere il figlio da
quel proposito. Non voleva che ci sarebbe rimasto male visto che non ci
sarebbe
mai andato-.. e deve essere un mago-
-un mago tipo con i giochi con le carte? E i conigli nel cilindro?-
chiese
ancora Kyle.
-una specie….- mormorò Kurt, incerto.
Kyle stette un attimo in silenzio, poi chiese
-a natale mi regalate una bacchetta?-
-Cos’è
un Troll?- domandò Kyle, dopo che Il professor Raptor era
entra entrato nella sala grande e lo aveva urlato.
-un troll è un mostro enorme e molto stupido,
però è anche forte- gli spiegò
Blaine.
-…ma da quella parte non ci sono i
bagni
delle ragazze?- chiese il ragazzino alla tv.
-oh no! Hermione! Era nei bagni! Devono salvarla!- esclamò
il piccolo Kyle,
preoccupato per la bambina.
-tranquillo Kyle, Harry risolverà la situazione, come al
solito- lo rassicurò
Kurt.
-Ron
è davvero coraggioso!- esclamò Kurt, mentre il
piccolo rosso
giocava con gli scacchi magici.
-hey! Guarda che è Harry ad andare contro Tu-Sai-Chi!-
ribattè Blaine, offeso.
-ma dai, Ron si è offerto spontaneamente! Mentre Harry
è stato praticamente
costretto!- ribattè Kurt.
-non è vero! Harry è un eroe!-
-Ron è meglio!-
-Harry!-
-Ron!-
-Harry!-
-Ron!-
-Hermione è davvero carina- disse Kyle, sospirando.
Kurt e Blaine si scambiarono un’occhiata e ridacchiarono
sommessamente. Il loro
figlioletto si era preso una cotta per Hermione Granger.
-è
finito! Forza tesori miei, andia…- ma Blaine si
bloccò,
accorgendosi che gli altri due non lo stavano ascoltando.
Era stato così preso dal film che nemmeno si era accorto che
Kurt si era
addormentato sulla sua spalla, e che Kyle sonnecchiava sulle sue gambe.
Li guardò entrambi e sorrise, i due uomini della sua vita.
Si, decisamente
aveva una bellissima Ohana.
Angolo Autrice
Mi scuso per
l’enorme ritardo, ma in questi giorni sono stata presa
da varie cose (che
non sto ad elencarvi
per non annoiarvi) ed è venuto male aggiornare prima di oggi.
Vi piace questo capitolo? Sinceramente l’idea
dell’Ohana mi è piaciuta molto,
ma quella Potteriana l’ho adorata.
Ho rivisto le immagini a mia disposizione, e ho notato che sono in
tutto 9
capitoli più un presuto epilogo.
Ho già selezionato tutte le immagini di Muchacha che volevo
nella ff, ma se voi
ne avete una in particolare che vorreste vedere, non esitate a dirmelo,
e io
vedrò di inserirla.
Però vi devo avvisare che probabilmente salterò
l’aggiornamento della prossima
settimana, perché parto per le vacanze e torno il
23…
quindi spero che mi diciate se il capitolo vi è piaciuto!
grazie mille per le recensioni meravigliose che mi lasciate, e grazie
anche ai
lettori silenziosi che continuano a seguirmi!
Baci
Miky