Ed
eccomi spuntare anche nel Fandom di Kingdom Hearts!
Inoltre è la prima volta che mi dedico ad una FanFiction
yaoi.
Quindi,
che dire...Spero vivamente che la fic vi piaccia.
I commenti sono sempre ben accettati. Spero di non risultare noiosa o
rendere i personaggi OOC.
Ma tutto sommato, penso di aver fatto un lavoro...Ehm...Discreto?
Bhò...Si vedrà.
PS: 1) E' probabile che il titolo lo cambierò, se me ne verrà in mente uno più decente. Sfortunatamente non sono mai stata brava con i titoli...Preferisco la sceneggiatura.
2) Ho utilizzato il 13 perchè è il mio numero fortunato. Solo ora, guardando su facebook vedo che è anche l'AkuRoku Day... Lol! xD
Buona lettura!^^
13
Ottobre 2006
"Scatti
a sorpresa"
«Quel che
voglio fare con la fotografia, è quello di catturare quel
minuto, parte della realtà»
Chi l'avrebbe mai pensato che quel misero minuto, avrebbe riscosso un ruolo così importante nella mia vita.
Chi l'avrebbe mai pensato che quel misero minuto, avrebbe riscosso un ruolo così importante nella mia vita.
Roxas e Sora Collins si trovavano al teatro della scuola, insieme ad una marea di studenti, insegnanti e perfino genitori, tutti ad aspettare il grande evento che da mesi annunciavano su ogni bacheca scolastica, il Musical di inizio ottobre.
«Spero
che non sia uno spettacolo
piena di drammi noiosi»
Disse Sora, tra uno sbadiglio e l’altro.
Roxas sospirò per l’ennesima
volta,
prendendo in mano la sua macchina fotografica per pulire per con
attenzione l’obbiettivo «Vedi
di non addormentarti, non ho voglia
di ascoltarti russare per tutta la serata e doverti raccontare le
parti principali, solo per farti fare bella figura
con Kairi».
«Oh
andiamo Rox, per chi mi hai
preso?»
Domandò sorridente il fratello, sedendosi con aria
scomposta e disinvolta.
Roxas restò accanto a lui, troppo
impegnato a controllare la sua macchina fotografica che prestare
attenzione alla quantità di gente che si faceva spazio tra
gli
spalti.
Dopo il terzo sbadiglio di fila, Sora lanciò una veloce occhiata al fratello «Farai delle foto anche oggi?»
Dopo il terzo sbadiglio di fila, Sora lanciò una veloce occhiata al fratello «Farai delle foto anche oggi?»
«Certamente»
«Non
ti stanchi mai di fare
fotografie?»
«Non
ti stanchi mai di farmi queste
domande inutili?»
Ormai era di routine porgli quella
domanda, e Roxas non potè fare a meno di mostrare un piccolo
sorriso, forse di rassegnazione più che
di conforto.
Suo fratello era sempre stato un tipo
molto distratto, non lo faceva apposta ma certe volte lo mandava
all’esasperazione. Perfino il nuovo barista dietro casa loro
sa
quanto la fotografia sia importante per Roxas, per non dire
essenziale. Non ha mai avuto molte passioni, se non
per lo
skateboard che praticava al parco con i suoi amici, un sogno buttato
al vento quando non venne scelto per i campionati.
Era talmente distrutto che accettò
perfino di passare del tempo con suo padre, un fotografo di
professione; mai si sarebbe aspettato di
appassionarsene così
tanto.
Risparmiò i soldi per comprarsi una
macchina fotografica tutta per sé, e non passa giorno che
Roxas esca
di casa senza portarsela dietro.
Tutti erano a conoscenza della
sua passione.
Tutti tranne Sora.
«Terra
chiama Roxas! Mi senti?»
Alzò lo sguardo, notando arrivargli
incontro i suoi due amici, Hayner e Pence.
«E’
da dieci minuti che cerchiamo
di chiamarti»
«Scusatemi,
è solo che…»
«Ah,
lascia stare»
aggiunse Hayner,
sedendosi accanto a lui, seguito a ruota da Pence. «Vedo
che Sora
non vede l’ora che inizi lo spettacolo»
Fu proprio in quel momento che Roxas si voltò, notando il fratello dormire come un bambino.
Almeno questa volta non russa. Meglio così, forse riuscirà a rimanere attento, senza essere continuamente distratto dalle sue stupide domande.
Fu proprio in quel momento che Roxas si voltò, notando il fratello dormire come un bambino.
Almeno questa volta non russa. Meglio così, forse riuscirà a rimanere attento, senza essere continuamente distratto dalle sue stupide domande.
Hayner si lasciò sfuggire una piccola
risata, dando una leggera gomitata a Pence «Kairi
non ne sarà
molto contenta, lei e Olette sono le prime ad andare in scena, se lo
vede in queste condizioni è spacciato»
Sarà stato il fatto di immaginarsi il
fratello che supplicava perdono a Kairi per essersi addormentato
durante tutto lo spettacolo, ma in quel momento Roxas rise.
La prima risata della giornata, ed era
solo domenica pomeriggio, un record personale.
Fissò lo specchietto ormai lucente
della sua macchina fotografica.
Questo periodo non poteva essere di
certo dei migliori, i suoi genitori si erano separati da meno di un
anno e già sua madre usciva con un altro uomo, proveniente
dall’Inghilterra, Luxord.
Ma che razza di nome è?
Scommetto
che non è veramente inglese.
Roxas sembrava l’unico a patire
davvero la mancanza del padre.
«Hey
iniziano!»
Annuncia Pence, con
uno strano entusiasmo che stupì addirittura Hayner.
Il tendone si alzò e le luci si
posizionarono su alcune ragazze che entrarono con timidezza in scena.
Roxas ne approfittò immediatamente per
cercare di scattare qualche fotografia, regolandosi al meglio con lo
zoom.
«Roxas,
posso provarla?»
Domandò
incuriosito Hayner.
Senza neanche dargli il tempo di
obbiettare, l’amico gli sfilò dalle mani
l’oggetto, tentando
invano di capirci qualcosa.
«Hayner,
attento a non romperla però!
Fa attenzione!
Attento!»
«Sì
sì, rilassati è tutto sotto
controllo, dov’è il flash? Ah no aspetta, forse
l’ho trovato!»
Detto ciò si iniziò a
scattare foto a
raffica, senza preoccuparsi minimamente della qualità e
tanto meno
dello zoom che ha utilizzato.
Insomma, Hayner non ha mai avuto buon
occhio per queste cose.
Roxas era troppo impegnato a
controllare che il suo amico non combinasse casini con la
macchina per potersi accorgere dell’incredibile
guaio in
scena, ma non appena sentì le urla schifate delle ragazze,
voltò lo
sguardo, notando il palco completamente ricoperto di vernice rossa.
Rimase talmente sorpreso da non
riuscire a dire nemmeno una parola.
Il musical, i vestiti, il palco…Era
tutto rovinato.
«Ma
che cazz..?!»
«Questo
sì che è uno spettacolo con
effetto a sorpresa!»
Puntualizzò Hayner.
Ma chi può essere talmente idiota da
fare una cosa simile? Per giunta davanti al preside e il corpo
studentesco.
«Ah!
Che cosa…Che cosa è
successo?»
Buongiorno, bella addormentata.
Buongiorno, bella addormentata.
Avrebbe voluto dirgli Roxas, ma in quel
momento era impegnato a guardare altro, invece di prendersela con il
fratello.
Mentre tutti si alzarono dai loro posti
per andare a controllare lo stato degli studenti, Roxas
riuscì a
scorgere la visuale di una ragazza che piangeva a diritto, confortata
inutilmente dalle sue amiche, anch’elle ricoperte di
colorante
rosso.
Naminè, era stata lei ad organizzare
lo spettacolo, ed era bastato lo scherzo di qualche cretino a
rovinare mesi e mesi di duro lavoro.
Non riuscì a scorgere, (forse
perché
troppo distante), le risate incontrollate di un gruppo di ragazzi che
si allontanavano da quella scena con aria soddisfatta.
************
Il giorno dopo non si fece altro che
parlare del Musical rovinato. Il preside era furioso, aveva
interrogato diversi studenti per farsi dire il nome di chi
avesse causato quell’atto teppistico.
Molti avevano già dei sospetti, ad
esempio, Hayner e gli altri erano sicuri che centrasse la banda
dell’ultimo anno, un gruppetto formato da cinque ragazzacci,
promossi solo perché la loro presenza risultava fastidiosa
perfino
per gli insegnanti.
Ma d’altra parte, nessuno avrebbe
fatto la spia senza una prova concreta del loto atto vandalico, a
meno che quel
qualcuno non fosse un aspirante suicida, avrebbe
trovato un biglietto di sola andata per l’ospedale, ed
ovviamente, quella banda non lo avrebbero più lasciato in
pace,
sarebbe stata la loro nuova vittima del giorno.
Giorno-dopo-giorno.
Un vero incubo per ogni studente della
Traverse Town Hight.
«Vi
dico che sono stati loro!»
Aggiunse furiosa Olette.
Lei, insieme a Kairi e ad altre ragazze
del secondo anno erano state colpite durante lo spettacolo.
Olette aveva persino rinunciato ad
uscire i fine settimana per cucire tutti gli abiti di scena, insieme
a Naminè.
Roxas intanto guardava le varie foto
che aveva scattato quel pomeriggio, concentrandosi su una
in
particolare.
Erano appena usciti da scuola, finchè
il gruppo si fermò, notando l’arrivo di alcuni
ragazzi più grandi
di loro, ovvero, la banda accusata dell’atto vandalico.
Che coincidenza. Che amara coincidenza.
Che coincidenza. Che amara coincidenza.
Ovviamente nessuno aveva prove
concrete, per non parlare del coraggio di accusarli
e anche
solo sperare di passarla liscia.
Hayner scosse il capo, cercando di
calmare l’amica, ma non potè evitare di non fare
commenti al
riguardo.
«Guarda,
guarda come ridono! Che
razza di idioti, è palese che siano stati loro!»
«Ma
perché prendersela con noi?!»
«Non
c’è un motivo Olette, sai di
che gente stiamo parlando…»
Mormorò Roxas, senza distaccare lo
sguardo dalla macchina fotografica. «Guardate
un po’»
Fece cenno a loro di guardare la foto
scattata da Hayner, in un primo momento nessuno notò la
differenza,
ma dopo che Roxas mise in funzione lo zoom per ingrandire la foto, si
riuscì a notare la figura di un ragazzo dai folti capelli
rossi,
uscire da dietro le quinte con le mani sporche di vernice.
Evidentemente, l’incredibile
incapacità di Hayner di fare una foto decente, questa volta
si era
dimostrata utile per risolvere il mistero. Quella chioma si sarebbe
conosciuta tra mille, solo una persona era conciata in quella maniera
in tutta la scuola.
Axel Morris,
uno della
banda, come da sospetto.
Un tipo strano, si capiva già da come si conciasse sia i capelli che il viso.
E pensare che proveniva da una delle famiglie più apprezzate di tutto il paese. Entrambi i suoi genitori sono medici specializzati, mentre suo fratello maggiore studia psicologia in un'altra città.
Strano che una famiglia così per bene sia riuscita a sfornare un tipo del genere.
Un tipo strano, si capiva già da come si conciasse sia i capelli che il viso.
E pensare che proveniva da una delle famiglie più apprezzate di tutto il paese. Entrambi i suoi genitori sono medici specializzati, mentre suo fratello maggiore studia psicologia in un'altra città.
Strano che una famiglia così per bene sia riuscita a sfornare un tipo del genere.
Olette non potè nascondere il suo
entusiasmo nel vedere quella foto «Ma
è fantastico! Questa è la prova
che ci serviva!»
«Frena
Olette, prima di agire
pensiamo bene alla sit...»
Ma è inutile fermare un ragazzo impulsivo come Hayner, prima che Roxas potesse anche solo terminare la frase, il biondo era già partito in quarta verso quel gruppo.
Ma è inutile fermare un ragazzo impulsivo come Hayner, prima che Roxas potesse anche solo terminare la frase, il biondo era già partito in quarta verso quel gruppo.
«Axel!»
Sbraitò, attirando
l’attenzione del rosso.
«Mmh?» Si
capiva già dal suo
sguardo che sarebbero stati guai anche solo aver incrociato la loro
strada.
«Sappiamo
che siete stati voi a fare
quello scherzo idiota al musical»
Axel si strinse le spalle, lanciando
uno sguardo annoiato verso il suo gruppo, era
appoggiato al
muro dell’edificio e con una mano, afferrò un
pacchetto di
sigarette. Solo a quella vista, Roxas storse il naso, infastidito.
Odiava il fumo, gli provocava un senso di nausea anche solo vedere un
pacchetto di sigarette, un po’ come quando Luxord veniva a
far
visita alla famiglia, anche se in quel caso il disgusto era riferito
alla persona.
«E
anche se fosse, piccoletto? Ma devi ammettere che, chiunque sia
stato, ha reso lo spettacolo molto più divertente,
non
trovate?»
Hayner non fece in tempo a controbattere che Axel si voltò, allontanandosi con gli altri della banda.
Hayner non fece in tempo a controbattere che Axel si voltò, allontanandosi con gli altri della banda.
Roxas tirò un sospiro di sollievo,
forse troppo prematuro, poiché Hayner disse quella frase che
non
avrebbe mai e poi mai dovuto
dire ad un tipo come Axel
Morris.
«Sei
solo un codardo!»
«…Come?»
Domandò, quasi con
ironia, forse per dargli tempo di rendersi conto dell’enorme
casino
in cui si stava cacciando. Ma si sa, Hayner è il classico
tipo che
prima sbatte la testa e forse, solo forse, dopo
capisce di
aver fatto un’enorme cazzata.
«Abbiamo
le prove che sei stato tu!
Roxas ha scattato una foto durante l’ incidente»
Frena un secondo...Roxas ha fatto cosa?
Frena un secondo...Roxas ha fatto cosa?
L’amico sgranò gli occhi,
maledicendosi il giorno quando, in prima elementare, aveva condiviso
con Hayner la sua merenda, iniziando così la loro lunga
carriera di
“amici per la pelle”.
Al diavolo, la prossima volta i
biscotti te li inficco nel…
«Se
non vuoi che andiamo dal preside,
confessa le tue colpe e consegnati alla polizia»
Sì, decisamente aveva visto troppi film polizieschi.
Sì, decisamente aveva visto troppi film polizieschi.
Axel rispose con una piccola e sonora
risata, portando una mano tra i suoi folti capelli rossi e,
dirigendosi con disinvoltura verso i due aspiranti eroi.
Tralasciando il fatto che Roxas aveva
raggiunto Hayner solo per poterlo trascinare via da quella
situazione, non si rese conto dell’incredibile vicinanza di
Axel
davanti a sé.
Il rosso gli strappò tra le mani la
macchina fotografica, dandogli una veloce occhiata «Carina,
ma non
me ne intendo molto di queste cose…»
«Hey,
ridammela!»
Axel lo bloccò con una mano, facendolo
indietreggiare di qualche passo, dopodiché gli rivolse un
mezzo
sorriso.
Chissà il perché ma Roxas temeva che quel sorriso non avrebbe portato a nulla di buono.
Chissà il perché ma Roxas temeva che quel sorriso non avrebbe portato a nulla di buono.
«Grazie
per il regalo»
E difatti fu così…
Inutile riuscire a fermare un tipo come
Axel, soprattutto quando è scortato dall’intera
banda.
La macchina fotografica era perduta, e
Roxas potè riprendere fiato solo quando si allontanarono del
tutto.
«Che
razza di cretino!»
Sbottò Hayner «Se
solo non fosse alto due metri gli avrei già tirato un pugno
in
faccia»
In tutta risposta, Roxas gli rivolse il
commento più naturale e spontaneo possibile.
«Hayner,
vaffanculo!»
*************
Il giorno seguente, terminata la
scuola, Olette propose di andare al cinema, forse per cercare di
calmare l’ira di Roxas verso il suo amico.
Magari era meglio così, durante il
film sarebbero stati zitti, in questo modo Roxas si sarebbe rilassato
e magari avrebbe potuto perdonare l’impulsività di
Hayner, anche
se in parte, lo aveva già fatto.
Non era da lui tenere il muso a vita.
E poi la colpa era soprattutto di Axel.
Anche se in cuor suo sperava che prima o poi avrebbe rivisto la sua
macchina fotografica.
Forse, nei meandri più nascosti della
sua, diciamo…Umanità, Axel
Morris aveva un cuore, e non
avrebbe distrutto i sogni e le speranze di un povero ragazzo di cui
la sua unica, vera passione era la fotografia.
«Ma
guarda un po’… Il piccolo
Peter Parker»
Parli del diavolo…
Axel raggiunse Roxas proprio mentre
aveva finito di ordinare pop-corn e bibite per i suoi amici.
Il suo sorriso pareva divertito e per
nulla sorpreso, al contrario del biondo.
Ma
è possibile che non possa passare
un giorno senza finire nei pasticci? Di solito il combina guai della
famiglia era Sora.
A questo punto ne aveva la certezza,
entrambi attiravano i guai come le api coi fiori.
In conclusione, Axel era un insetto
fastidioso e Roxas era il povero fiorellino indifeso.
Doveva assolutamente sfuggire dalla sua
mira, doveva andarsene.
Fece qualche passo, dimenticandosi
addirittura di prendere i pop-corn, ma Axel lo raggiunse,
afferrandolo ad una spalla.
«Stai
forse cercando di scappare?»
«N_no…»
Bugiardo.
Bugiardo.
«Allora
mi volevi evitare»
«T_ti sbagli»
«T_ti sbagli»
Doppio bugiardo.
Axel sospirò, costringendolo a
voltarsi, ma Roxas tenne comunque lo sguardo fisso sul pavimento.
Cercando di ignorare i suoi continui commenti.
«Non
è forse da maleducati
rispondere ad una persona senza guardarla negli occhi?»
«Non è forse da ladri rubare qualcosa che non è tuo?» Ribatté, alzando questa volta il viso e incrociando gli occhi verdi del ragazzo. Sembrava, stupito.
«Non è forse da ladri rubare qualcosa che non è tuo?» Ribatté, alzando questa volta il viso e incrociando gli occhi verdi del ragazzo. Sembrava, stupito.
Forse perché non si sarebbe aspettato
una sua reazione simile, ora, di fronte a tutta quella gente che
entrava
e usciva nelle varie sale del cinema.
«Ah
quella…»
Borbottò lui,
portando le mani in tasca «Ormai
fa compagnia alla discarica»
Per un solo istante, tutti i motivi che
gli avevano impedito di rispondergli svanirono completamente.
«Che
cosa?!»
Il rosso portò una mano sui capelli biondi del ragazzo, spettinandoli un poco.
Il rosso portò una mano sui capelli biondi del ragazzo, spettinandoli un poco.
Il più piccolo arrossì
leggermente a
quel contatto, sperando con tutto il cuore che non se ne accorgesse,
non voleva dargli vinta neanche questa sua capacità di
metterlo in
imbarazzo.
Ma d’altra parte si sentiva, confuso.
Per quanto di sforzasse, non riusciva a capire se quei gesti erano:
a) Per simpatia.
b) Per pietà.
c) Solo puro divertimento nel vederlo arrabbiarsi inutilmente.
a) Per simpatia.
b) Per pietà.
c) Solo puro divertimento nel vederlo arrabbiarsi inutilmente.
Axel si lasciò sfuggire un innocuo
sorrisetto, avvicinando le labbra al suo orecchio.
Quel sorriso cominciava davvero a dargli i
brividi.
«Guarda
il lato positivo piccoletto.
La prossima volta, evita di giocare a fare il detective privato, o la
macchina fotografica non sarà l’unica cosa che si
romperà…Non
so se mi spiego.»
Gli sussurrò.
Evidentemente, era la risposta esatta era la c).
In pratica, se avesse continuato a dare retta ad Hayner, quel tizio gli avrebbe spaccato le ossa.
Messaggio ricevuto: Hayner, cavatela da solo.
In pratica, se avesse continuato a dare retta ad Hayner, quel tizio gli avrebbe spaccato le ossa.
Messaggio ricevuto: Hayner, cavatela da solo.
Dopo la spiacevole
chiacchierata, Axel si allontanò sghignazzando.
Roxas potè nuovamente riprendere fiato
una volta recuperate le eventuali distanze. Forse
c’era davvero un’entità superiore che
voleva vederlo morto entro
fine settimana.
Se continuava di questo passo, Axel non
gli avrebbe lasciato vita facile.
*************
«Era
ora!»
Commentò Pence,
afferrando due bibite per volta «E
i pop-corn?»
Merda.
Sapeva di essersi dimenticato qualcosa,
ma l’arrivo di Axel lo aveva letteralmente fatto innervosire.
«Scusate,
vado subito a
prenderli»
«Il film sta per cominciare Roxas, li prendiamo durante l’intervallo»
«Il film sta per cominciare Roxas, li prendiamo durante l’intervallo»
Anche se Pence non era molto d’accordo,
si trovò ad accettare la proposta di Olette, piuttosto che
scendere le scale
ed andare al bar, avrebbe aspettato ben volentieri.
Sembrerà strano, ma era persino
più
pigro di Roxas.
Il cinema di Traverse Town era enorme,
una delle poche ragioni che spingono una persona a rimanere in
città,
possiede sette sale, di cui la prima è composta da due
piani, Roxas
e gli altri cercavano sempre di trovare i posti al piano superiore,
ormai il era diventato uno dei loro luoghi preferiti.
Ma bastò solo abbassare lo sguardo
qualche secondo, per accorgersi della sua presenza.
Inutile dire che con quello strano
colore di capelli non poteva di certo passare inosservato neanche
durante la proiezione di un film.
Non-è-possibile.
Con tutte le sale, con tutti
i fottuti film in uscita, con tutte le persone che
poteva incontrare, proprio
Axel?
Il lato positivo? Si trovava al di sotto, almeno non lo avrebbe sentito sghignazzare con i suoi “simpatici” amichetti, vantandosi di quanto fosse tosto e bello.
Il lato positivo? Si trovava al di sotto, almeno non lo avrebbe sentito sghignazzare con i suoi “simpatici” amichetti, vantandosi di quanto fosse tosto e bello.
Frena frena Roxas, evitiamo di fare
questi pensieri assai inquietanti. Gli ripeteva la sua
vocina
interna.
Doveva davvero farsi vedere da uno
psicologo, ora parlava addirittura con sé
stesso?
Scosse il capo, afferrando
una delle bibite che aveva preso per i suoi amici e voltandosi un
ultima volta verso quel diavolo dai capelli rossi.
Era tutta
colpa di Sora, sì solo sua.
Non sapeva il perché, ma dare la colpa
al fratello in un certo senso lo rasserenava.
Finchè non avvenne la tragedia.
Una spintonata, fosse voluta dal
destino, o semplicemente perché la sua ora stava per
giungere al
termine. La bibita gli scivolò tra le mani, prendendo in
pieno il
gruppetto di Axel.
Oh cazzo…Oh cazzo!
Sentiva già le campane suonare per il
suo funerale. Presto sarebbe morto.
Se siete arrivati fin qui...CONGRATULAZIONI! Non vi ho annoiato!^^
Il seguito lo posterò a breve, appena riprenderò possesso del mio computer xD
Adios