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Autore: kurogane92    08/02/2007    6 recensioni
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blackrystal, assistente amministratrice
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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“ormai manca poco” Pensava una ragazza affacciata al balcone del palazzo in cui si trovava,aveva i capelli lunghi e castani raccolti in una treccia,i suoi abiti erano più che consoni alla situazione in cui si trovava, indossava una leggera cotta di maglia, i suoi superiori le avevano proibito di indossare la sua armatura e andare ad aiutare i soldati che combattevano sotto di lei dicendole che aveva altri compiti da svolgere, ma nessuno si era presentato da lei per dirle cosa doveva fare se non aspettare. “Ora basta!”pensò ,si diresse verso la torre più alta del castello,passando per l’armeria prese il suo arco e le frecce per forare le armature.Arrivata in cima alla torre cominciò a tirare i dardi con una precisione che il suo maestro le avrebbe lodato “se solo non fosse morto,ovviamente” . Il Maestro le aveva insegnato che il rispetto delle regole e dei propri compagni era fondamentale se si voleva essere dei bravi cavalieri,ma lei aveva imparato che spesso le regole limitano le azioni delle persone e causano la morte di coloro che agiscono nel giusto,infondo era quello che era accaduto al Maestro,e lei non voleva fare la sua stessa fine;proprio per questo si teneva lontana dalle decisioni degli altri cavalieri facendo sempre di testa sua,preferiva isolarsi dal gruppo e spesso si allenava da sola. Forse per questo motivo, al momento dell’investitura era stata scelta proprio dall’armatura del lupo,ma neanche lei lo sapeva per certo.Sorrise.Quante altre armature del lupo esistevano?Di certo tante,ma la sua era la più potente,la sua era un’armatura di platino. Cosa avrebbero detto i suoi vecchi maestri se avessero saputo che era diventata atea,che non riconosceva più l’autorità di nessuno se non quella dei Saggi che le facevano compiere missioni di alto rischio che pochi altri potevano fare? Presto avrebbe dato una risposta a questa domanda,doveva mantenere la promessa fatta ai maestri. Finite le frecce decise di non perdere tempo e andò subito a far rapporto ai Saggi del suo comportamento di pochi minuti prima.Non le piaceva il fatto di dover rendere conto a sette stravaganti vecchietti del suo comportamento,ma erano i suoi capi e le avevano perdonato un sacco di effrazioni al codice dei cavalieri evitandole l’esilio temporaneo che veniva inflitto a chi era irrispettoso delle regole. Arrivata davanti alle porte che introducevano nella stanza del consiglio incontrò le solite due guardie che avevano il compito di presentarla ai Saggi “come se non mi conoscessero già”pensò ironica. Entrò nella sala del consiglio in cui si trovavano i Saggi,ognuno sedeva su uno dei sette troni messi in fila in fondo alla stanza,quando si avvicinarono, le due guardie si inchinarono,ma lei rimase ritta a fissare impassibile quelle sette persone da cui prendeva ordini: nonostante fossero vecchi, i loro occhi erano pieni di vita e vi si leggeva una saggezza infinita che era uno dei motivi del loro posto a capo degli altri cavalieri, erano immortali,non potevano morire perché erano già morti. -Allora,Lupo,hai la coscienza sporca?-Le chiese il Saggio al centro leggermente ironico -No,siccome mi avete proibito di combattere ho deciso di allenarmi un po’ nel tiro con l’arco e non trovando bersagli disponibili ho pensato di esercitarmi sui nemici.Non stavo combattendo,mi stavo solo allenando- Rispose con calma,senza fretta,erano undici anni che i Saggi le facevano quella domanda e non avrebbero mai ottenuto da lei un ‘mi dispiace’. Dal canto loro i Saggi sapevano quanto potesse essere orgoglioso un lupo e conoscevano abbastanza bene il cavaliere che avevano davanti per non chiederle altro, così la congedarono. “E adesso?Come faccio ad andarmene e arrivare dai maestri in tempo per mantenere la mia promessa?” rimuginava il cavaliere del lupo mentre girovagava per i corridoi del castello,nel frattempo la battaglia era finita e i soldati e i maghi che vi avevano preso parte affollavano il castello,chi per andare nei propri alloggi chi in infermeria.Camminando il cavaliere andò quasi a sbattere contro il cavaliere del falco che si stava dirigendo dalla parte opposta -Ehi,Lupo,bella improvvisata oggi!Lo sapevano tutti che in qualche modo avresti infranto gli ordini dei Saggi- -Ah,ma sta’un po’zitto,io volevo solo allenarmi con il tiro con l’arco Falco- -Non chiamarmi così,sei un cavaliere mio pari e come tale ti permetto di chiamarmi con il mio vero nome,a differenza di te.Non ho ancora capito il motivo perché tutti ti devono chiamare con il nome della tua armatura- -Voi conoscevate mio padre,che fu cavaliere prima di me,e conoscevate il nome di sua figlia,destinata a diventare la sua erede,ma io non mi ritrovo in quel nome ne’tantomeno ho voglia di ricordare colui che così mi ha chiamato- -Ma mi sembra che i tuoi maestri ti abbiano dato un altro nome quando studiasti da loro- -Si,ma solo a loro permetto di chiamarmici,Andrew- -Finalmente ti sento pronunciare il mio nome,Lupo- -E forse prima o poi tu sentirai il mio- e il cavaliere del Lupo fece per allontanarsi,ma la voce dell’altro la fermò -Quasi dimenticavo,i Saggi mi hanno detto che devi recarti in missione,le istruzioni sono nella tua stanza- -Ah,grazie- si voltò verso Falco e lo salutò con un sorriso poco accennato, -Un’altra cosa Lupo,- la richiamò il cavaliere -Cosa c’è?- -…Ricordati di mantenere la promessa-le disse il cavaliere del Falco -Non me la sono mai dimenticata- disse Lupo,sorrise e se ne andò verso la sua stanza,se ne ricordava anche lui allora della promessa.Anche se era una cosa che non lo riguardava,il cavaliere del falco,così come tutti gli altri cavalieri di platino,aveva alle spalle più anni di servizio e la trattava un po’ come se fosse stata una ragazzina normale e lui suo padre “Come se uno non mi fosse già bastato” ridacchiò. Arrivata nella sua stanza trovò sul letto una pergamena con il sigillo dei cavalieri(un cerchio con una spada nel centro)la aprì e vi lesse le direttive dei Saggi,quando ebbe finito le si illuminò il volto e disse: -Maestri sto arrivando-
  
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