Anime & Manga > Host club
Segui la storia  |       
Autore: Alice918    25/07/2012    5 recensioni
L'accademia privata Ouran è conosciuta per: uno prestigio e due la ricchezza. Le persone ricche hanno molto tempo a disposizione. Perciò, nell'Host Club di Ouran... alcuni gentiluomini dedicano il loro tempo a delle adorabili fanciulle. Questo è il gioco elegante ed unico di questa scuola di ricchi.
Hikaru e Kaoru sono a scuola quando improvvisamente vengono chiamati dal preside, le mani di Kaoru tremano, il corpo è pervaso da dolorosi singhiozzi, Hikaru rimane impassibile, sotto shock. Cosa faranno? L'unica cosa che gli rimane è il loro amore ma saranno loro contro tutti.
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hikaru Hitachiin, Kaoru Hitachiin
Note: What if? | Avvertimenti: Incest, Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 3

L'auto nera sfrecciava per la strada velocemente.

Le immagini erano sfuocate dietro la coltre di lacrime che sgorgava dai miei occhi.

Non avevo ancora smesso di piangere.

Ma proprio in quel momento mi accorsi di non ricordare quando avevo cominciato.

Mamma. Papà. Nonna. Nonno. Cugini.

Tutti.

Morti.

Orfani.

Eravamo orfani.

Era troppo. Era tutto troppo stressante, troppo spaventoso e triste. In un momento di lucidità mi chiesi se avrei mai smesso di piangere e logorarmi per questa immensa perdita.

Però... In un certo senso dovevo essere sollevato: Hikaru era con me.

Era vivo. Era lo stesso stupido cocciuto di sempre.

Ma ero comunque tremendamente preoccupato. La sua rabbia era tanta ed era esplosa davanti ai miei occhi proprio pochi minuti prima quando lui aveva colpito il muro facendosi sanguinare la mano.

Dentro alla macchina, appoggiati ai morbidi sedili di pelle beige Hikaru mi cingeva con la mano sana la vita, il mio capo appoggiato alla sua spalla mentre la sua mano sanguinante era stretta tra le mie, morbide e delicate come le sue.

Dalla posizione in cui mi trovavo riuscivo a vedere chiaramente il suo viso, tanto bene che per un attimo riuscii a scorgere il suo timore dietro alla dura scorza di rabbia e testardaggine che si era calzato poco prima.

Ma lui sapeva di non potermi fregare. Sapeva che avrei evitato di farlo sentire a disagio con domande indiscrete perché avrei rischiato di rompere il delicato equilibrio della sua sanità mentale.

Tutto quello che conoscevamo, tutte quelle che fino a ieri erano per noi solide certezze, in un giorno si erano sgretolate come gesso malleabile su duro diamante grezzo.
Eravamo disillusi.

Eravamo distrutti.

Eravamo due.

Eravamo noi: Kaoru e Hikaru, gemelli per sempre.

L’auto si fermò dolcemente. Il riflesso della nostra villa risaltava sulla vernice lucida.

Scendemmo quando George ci aprì la portiera. Incontrai i suoi occhi per un istante e mi sentii morire.

Compassione.

Quello che vedevo nei suoi occhi era davvero compassione?

Decisi che sì. Lo era.

Guardai avanti a me e incontrai lo sguardo di Hikaru. Era rilassante perdersi nei suoi occhi…

Erano così limpidi…

-Kaoru?- la voce di mio fratello mi riscosse dolcemente dai miei pensieri.

-Sono qui- mi asciugai gli occhi da cui continuavano a sfuggirmi lacrime salate e afferrai lentamente la mano ferita che era rimasta adagiata mollemente al suo fianco.

La baciai delicatamente.

Ero consapevole degli occhi di George, di quelli di Hikaru e di quelli delle domestiche che scorgevo seminascosti dalle tende della finestra.

Ne ero consapevole.

Ma per la prima volta non mi importava.

Così presi la mano ferita del mio gemello e la baciai delicatamente. Poi afferrai quella sana e lo trascinai dentro la villa.

Hikaru sgranò gli occhi quando passai dalla porta d’ingresso e percorsi tutta l’anticamera senza neanche salutare le domestiche che ci accoglievano diligentemente.

Sgranò gli occhi quando afferrai entrambe le nostre borse e le lasciai cadere per terra noncurante poco prima di correre su per le scale e raggiungere il bagno.

Non disse niente quando dopo aver disinfettato e fasciato per bene la sua mano ne baciai le dita una ad una.

Aprì la bocca fino a formare una piccola ‘o’ quando, senza dire una parola gli afferrai il mento e lo baciai.

Le mie labbra toccarono le sue. Erano morbide.

Hikaru sgranò gli occhi. Ancora una volta.

Mi allontanai dal suo viso lentamente.

Ero pazzo?

Una singola lacrima sgorgò dal suo occhio destro. –Perché?-

Perché? Mi chiesi io.

Non avevo ancora smesso di piangere.


NB: AUTRICE
Voglio ringraziare tutti quelli che hanno lasciato una recensione, messo tra i preferiti/seguite/ricordate. La storia avrebbe un continuo ma le mie priorità sono cambiate, non scrivo più su questo fandom sfortunatamente.
Grazie! =)
Alice918

 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Host club / Vai alla pagina dell'autore: Alice918