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Autore: Erik Burton    29/07/2012    2 recensioni
Uno strano omicidio costringe Paul Phoenix e Nina Williams ad indagare sulla misteriosa morte di un professore del Trinity College di Dublino che si collega ai due in modo diverso; Paul e Nina saranno alle prese con una caccia al tesoro che li porterà in giro per il mondo,avranno a che fare con i loro fantasmi(ritroveranno un vecchio nemico creduto morto) e dovranno lottare insieme affinché possano sopravvivere e salvare coloro che amano e alla fine dovranno fare luce sull'esistenza di Atlantide. Ma Eros ha già pronte le sue frecce e stavolta nemmeno Paul e Nina possono sfuggirglici.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nina Williams, Paul Phoenix, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Paul camminava nervosamente, andando su e giù per la sua stanza. Dopo la chiamata di Ellis, si era precipitato a fare una doccia veloce e si era vestito con uno smoking molto sexy,un vestito che non si metteva mai salvo rare occasioni. I capelli decise di metterli di nuovo in una coda di cavallo, si fece la barba e alla fine si guardò allo specchio. Non sei più quel ragazzo seducente di una volta Paul, si disse tra sé e sé. Anche se anni fa, le ragazze lo guardavano solamente per questo e per la sua fama ma mai per la sua intelligenza e  doveva ammettere che per una donna in particolare  e lui sapeva benissimo quale era, si sarebbe buttato tra le fiamme o sarebbe diventato un assassino. Dopo aver raccolto la borsa dove all’interno c’era la cartelletta dei suoi appunti, qualcuno bussò alla sua porta. Paul l’aprì e si trovò di fronte un uomo di circa 40 anni,alto e con i capelli brizzolati. Dai lineamenti sembrava americano, ma Paul aveva qualche sospetto.
“Dottor Phoenix?” “Sì?” “Sono Jason Ellis, ci siamo sentiti prima al telefono. Piacere di conoscerla” disse l’uomo tendendogli la mano “Il piacere è mio” Paul gliela strinse. “E’ meglio affrettarci, la signora Frost si chiederà dove siamo”. I due scesero le scale e si avviarono verso una Bentley bianca e partirono per la sala congressi della Fondazione Frost. La strada che presero non convinse Paul, da casa sua era meglio passare per Main Street.
“Credo che abbiamo preso la strada sbagliata” disse Paul guardando l’autista che lanciò un’occhiata strana ad Ellis “Non si preoccupi Doc, la strada è quella giusta” “No,no, stiamo andando dalla parte opposta della città!” . L’autista farfugliò qualcosa a Ellis “My dolzhny izbavitʹsya ot bystro i Nikita*.” “Da, Sergei” Paul intuì qualcosa anche se spiccicava qualche parola di russo ma la conferma dei suoi sospetti arrivò quando intravide una pistola nascosta nella giacca di Ellis. “Ok, ora fatemi scendere signori.” “Mi dispiace arrivare a tanto professore..” Ellis estrasse la pistola e la puntò contro Paul, la caricò e disse infine “La sua corsa finisce qui”. Stava per premere il grilletto, quando una Chevrolet Camaro andò addosso alla Bentley con una discreta forza, facendo sbattere violentemente la testa ai passeggeri. Ad Ellis cadde la pistola. “Che diavolo è stato?” “E’ Williams, dannazione!” Paul si guardò intorno ancora frastornato dalla botta,d’istinto si portò una mano alla fronte e vedeva che stava sanguinando. Tentò di prendere la pistola di Ellis, ma Ellis fu più veloce di lui, lo bloccò e gli fece sbattere la testa contro il finestrino, facendolo sanguinare ulteriormente. “Vai, ora!” disse all’autista. L’autista premette l’acceleratore fino in fondo e si diressero verso il porto. Paul tentò di liberarsi dalla morsa di Ellis, ma per sbaglio fece partire un colpo e prese in pieno l’autista alla testa facendogli perdere il controllo dell’auto che cadde in acqua sfondando uno dei cancelli della banchina. Ellis riuscì ad uscire dalla macchina ma Paul rimase bloccato. Tentò in tutti i modi di liberarsi e fortunatamente riuscì ad uscire dalla macchina ma perse i sensi per via della troppa acqua ingerita. Alla fine,riprese in sensi buttando fuori l’acqua e capì che qualcuno l’aveva fatto tornare alla vita tramite la respirazione bocca a bocca perché sentiva sulla labbra il sapore di un rossetto color pesca. Solo una persona portava un rossetto del genere. Si girò di scattò e vide una vecchia conoscenza che gli porse una mano per rialzarsi.
“Ma te le vai sempre a cercare eh, Paul?” “Tu? Ma che ci fai qui?!” chiese Paul sorpreso. Lui le tese la mano e si rialzò a fatica. Nina lo seguì, con la tuta ancora bagnata. “Bel vestito.” “Cosa?” chiese Paul ancora frastornato da quello che gli era successo, prima di accorgersi che la camicia era strappata e gli si vedeva il petto. “Oh,porca miseria!” disse tentandosi di coprire con la giacca “Scusami se devi vedere questo spettacolo!” “Ho visto di peggio credimi. Ora sarà meglio andare via da qui. Di qua” Nina e Paul si diressero verso la Chevrolet Camaro semi distrutta dalla parte del cofano. “Ora mi vuoi spiegare perché diamine mi hai salvato la vita?” “Ti salvato la pellaccia perché ho avuto l’incarico di  sorvegliarti” “Tipo una guardia del corpo?” “Non esattamente, ma arrivo al punto. La CIA ha messo gli occhi su di te dato che io lavoro per loro.” “Come mai questo interesse?” “Credono che tu sia un sospettato di omicidio” “Omicidio?! Io? Nina mi conosci, sai che non ucciderei mai nessuno” disse Paul salendo in macchina  “Oh, su questo non ci giurerei. Stai bene?” "Si,si a parte questo taglietto." "Aspetta te lo medico" Nina prese dell'ossigeno e iniziò a medicare la ferita di Paul. Dopo averla medicata con un cerotto, Nina salì in macchina assieme a Paul e la mise in moto. All’improvviso Paul fu assalito da un atroce dubbio. “Oh, accidenti! Gli appunti! Vent’anni di lavoro andati a puttane!” “Tranquillo, li ho salvati io.” “Meno male che erano dentro in una cartellina! Se li avevo messi nel Mac, erano almeno 300$ andati nel fondo del Hudson!” “E tu spendi 300 $ per un computer quando non riesci neppure a trovarli i soldi?!” “Ehi, quello e’ un regalo di mia sorella per il mio compleanno!” “Ok,ok."Nina pensò un attimo a dove potevano parlare in santa pace e chiese a Paul “Senti, qua in giro se ci trovano quei figli di buona donna siamo morti. Dove possiamo andare?” “Casa mia è fuori discussione. Non so vedi tu, sei tu l’esperta dei nascondigli.” “Hai detto che hai un appuntamento con questa signorina Frost?” “Sì, perché?” “Perché è là che ora ti sto portando. Tieniti forte!” Nina premette l’acceleratore fino in fondo in direzione del JFK, dove li stava aspettando  un jet  della Fondazione Frost che li avrebbe portati ad Oslo dove aveva sede la Fondazione. Vicino a una banchina, un uomo stava telefonando al cellulare. “E’ tutto pronto,signore. Ora non resta che attendere la loro prossima mossa. Non ci metteranno molto a scoprire la verità ma per allora saranno morti e sepolti.”


Altro capitolo di questa fantastica storia, ringrazio tutti quelli che l'hanno recensita. Chi sarà quell'uomo? E che interessi ha nei confronti di Nina e di Paul? Tutto questo lo scoprirete nei prossimi capitoli. E.B.
  
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