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Autore: CaramellaVolante    03/08/2012    5 recensioni
Salve, sono Emily Evans. Dopo aver perso Josh, il mio ragazzo, in un incidente stradale e passare le notti a fare incubi terribili sull’accaduto, non mi ci voleva altro che trasferirmi a Londra per poter cambiare vita e inseguire il sogno di diventare campionessa mondiale di Hip Hop.
Della nuova vita mi piaceva tutto: Harry, il riccio che mi ospitava a casa sua, Anna, la madre di Harry, la mia nuova amica Ilary, la nuova scuola e tutti gli amici di Harry! Sì… tutti tranne Zayn Malik!
Ovvero quel complicato di un ragazzo vanitoso, egoista, esageratamente sicuro di sè e così simile al mio vecchio ragazzo Josh che ha deciso di sconvolgermi la vita.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E mi ritrovavo lì, inginocchiata su dell’erba secca e gelida quanto il vento tagliente di quel Gennaio dell’anno 2010. 
Inginocchiata che fissavo quella lapide di pietra che mi stava davanti e che portava il nome di Josh. Il mio ragazzo. 


Mi ha abbandonato un anno fa a causa di un fottutissimo incidente in macchina. Causato da me, dal mio cazzo di carattere e dalle mie cazzo di urla che riempivano la macchina in quel momento.

Già, come dimenticare quella notte in macchina?
Stavamo tornando da una festa dove lui aveva scoperto a mia insaputa che molto probabilmente non avrei finito il liceo in Italia e mi sarei trasferita per inseguire il mio sogno più grande: diventare campionessa mondiale di Hip Hop. Avevo assolutamente intenzione di dirglielo ma lo avrei fatto quando mi sentivo pronta e quando avrei colto l’occasione migliore.

 

Appena entrati in macchina per ritornare dalla festa lui tirò fuori l’argomento. Non potrò mai dimenticare come iniziò la discussione.
 

-Da chi lo hai saputo?-chiesi.
-Questo non ha importanza Emily! Quello che importa è che tu non mi hai detto niente di niente! E poi avresti intenzione di lasciarmi così? Trasferendoti improvvisamente dopo un anno che stiamo insieme?!- disse Josh alzando sempre di più la voce.

-Non volevo che lo sapessi così, in questo modo! E poi lo sai che ti amo più di qualsiasi altra cosa! Ma amo anche ballare e se voglio continuare a seguire il mio sogno con il mio gruppo di Hip Hop sono obbligata a trasferirmi! E poi verrò sempre a trovarti e tu verrai a trovare me e ci sentiremo tutte le sere per telefono!- gli dissi con il tono più ottimista che poteva uscirmi dalla bocca.


-Non dire che sei obbligata a trasferirti perché non lo sei! E poi perché questo desiderio di diventare campionessa mondiale? Sei già campionessa europea! Non ti basta?! Non puoi farlo!-

Quest’ultima cosa mi fece imbestialire. Non ho mai sopportato le persone che mi dicevano cosa fare! Per di più lui si stava comportando da grande egoista e invece sarebbe potuto almeno venirmi in contro nelle mie scelte.

Sbottai urlando che lo odiavo quando si comportava così e che non poteva dirmi ciò che dovevo o non dovevo fare e lui continuava a mettere le mie scelte e i miei sogni a un piano sempre più inferiore dicendo anche che le mie decisioni dimostravano che non lo amavo.

Più lui s’innervosiva e più spingeva l’acceleratore e si distraeva dalla guida.                                      
Le nostre voci arrabbiate ma entrambe ferite cominciarono a intersecarsi sempre di più come si intersecavano i miei occhi verdi con i suoi bellissimi occhi color cioccolata, quando ad un tratto, tra quei  “ti odio” che gli scagliavo contro, una luce abbagliante di un camion investì la macchina.

Rumori di clacson, vetri spaccati, qualche urlo ed io persi i sensi.


Ecco cosa successe.
Ed ecco perché mi trovavo davanti alla sua lapide.
Perché io sono sopravvissuta e lui no.  E questo mi lacerava dentro in un modo atroce da un anno.

Già, proprio così, perché è da un fottutissimo anno che mi svegliavo una notte sì e una notte no urlando e piangendo per gli incubi che facevo sull’incidente.

E perché sono stata da sempre convinta che la colpa fosse mia anche se tutti cercavano di convincermi  che era stato solo un incidente.

Da quella notte è come se la mia vita quasi si fosse spenta. Avevo quasi 17 anni, andavo  in 3a liceo e i miei voti erano calati.
Come se non bastasse quei crudeli ragazzi della mia scuola approfittavano della mia perdita provandoci e mandandomi bigliettini sdolcinati e a volte anche porci. Però forse questo lo facevano anche prima, ma solo dopo quella notte ho cominciato ad accorgermene e ad esserne infastidita.
Fatto sta che non avrei avuto intenzione di avere delle relazioni sentimentali con qualcun’altro per paura di soffrire di nuovo.

Per fortuna ho conservato la mia amicizia tra le mie tre migliori amiche Francesca, Federica e Lucia anche se anche loro hanno notato che non ero più la stessa ‘super-pazza-attiva’ di sempre. 

Ma questo non quando ballavo.

Quando la gente mi vedeva ballare non percepiva alcuna sofferenza.
Quando ballavo era come entrare in un mondo parallelo, dove la gente che mi stava intorno non esisteva, dove ci eravamo solo io e la musica.
Quando ballavo sentivo l’adrenalina che attraversava tutto mio il corpo e si impossessava del ritmo.

Proprio perché ho capito che il ballo è l’unica cosa che poteva davvero aiutarmi, ho deciso di trasferirmi da Milano a Londra per inseguire il mio sogno di raggiungere i campionati mondiali con il mio gruppo di Hip Hop. Non avrei avuto alcun problema con la lingua inglese perché sono perfettamente bi-lingua in quanto mio padre è inglese ed è venuto a vivere in Italia con mia madre e, per di più, anche Josh aveva un genitore inglese, per questo motivo spesso tra di noi parlavamo entrambe le lingue.

Sarei partita il  4 Gennaio  per poi essere ospitata da una famiglia inglese che di cognome fa “Styles”. E già dal secondo giorno avrei iniziato a frequentare la scuola a Londra.

Perché solo compiendo questo viaggio avrei dato  fine alla mia malinconia e avrei cambiato radicalmente vita! 

  
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