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Autore: Inception_    10/08/2012    8 recensioni
Salve. Torno con una Long -senza Oc- .
Il titolo non è dei migliori, infatti cambierà. Non so quando ma cambierà.
Allora, Reina Yagami ha sedici anni, la famiglia è di contadini poveri. La sua passione sono i duelli con le spade, anche se inizialmente le loro amiche non l'appoggeranno.Andando nel Villaggio Proibito, capirà che dovrà fare una scelta:
Combattere per salvare la famiglia o andare in povertà più di quello che lo era prima ed essere schiavizzata.
I suoi amici l'appoggeranno e l'aiuteranno a prendere la strada giusta.
CrackPairings: ReinaHiroto, BanMaki, ReanHeat, PanDi (?) e altre che sono in corso di aggiornamento (?)
Personaggi: un po' tutti, ma sopratutto i ragazzi dell'Aliea Gakuen.
Dal Capitolo 2:
" Honoka guarda per qualche secondo e poi esorde < come ti chiami? >
< io mi chiamo Reina Yagami. > lo dico con durezza, orgoglio con gli occhi che esprimono solo odio verso di lei.
< Bene, Reina Yagami. Oggi tu morirai al posto di Saneki Arute! Demete! Finiscila! >
Mi volto e schivo per un pelo la spada.
< Muori, maledetta! > "
[sempre in aggiornamento.][ho avuto problemi di Html, e ho ripostato mi spiace per il disagio]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1. Il Villaggio Proibito

Mi chiamo Reina Yagami, ho sedici anni e vivo in campagna. Sono di famiglia povera, più precisamente di contadini. Sono la prima genita della famiglia, infatti ho altre due sorelle di quindici e sei anni: Fumiko Kii Yagami e Kui Ruru Yagami. Quando mio padre seppe che avrebbe avuto altre due femmine, ebbe un attacco isterico, tant’è che mia madre scappò con me . Adesso viviamo di nuovo insieme, papà dopo essersi calmato, ritornò da noi. I nostri giorni sono sempre uguali. Ci alziamo la mattina presto e lavoriamo nei campi sin dalle prime ore dell’alba e fino alle prime ore del pomeriggio . Mia madre lascia sempre me e le mie sorelle andare a giocare con gli altri figli dei contadini. La passione per i ragazzi sono i combattimenti con le spade da loro costruite in legno, mentre per le ragazze, be’… parlare. Non capisco né mia sorella Fumiko, né le altre mie amiche, Maquia, Ai, An, Nozomi, Kuri, Yuki, Clara e altre. Cosa ci troveranno di bello solo nel parlare? Io preferisco di gran lunga guardare i maschi duellare. Sì, perché è anche un modo per autodifendersi da malviventi che gironzolano nelle nostre terre.
< Ehi, Hiroto, viene a giocare! È il tuo turno e ti batterò! > un ragazzo dai capelli rossi scompigliati e occhi color dell’ambra liquida, sfida con aria da strafottenza Hiroto Kiyama.
< Nagumo, l’avrai ripetuto così tante volte che ora non riesco più a tenerne conto. > dice sorridendo con aria tranquilla di uno che sa il fatto suo.
< stavolta so che sarà la volta buona! Avanti, ti sfido a duello! > dichiara sicuro di sé, puntandogli la spada di legno ormai malconcia.
< e va bene. Ma se vinco io darò un fiore alla più bella. >
< e se vinco io, invece… ehm… > abbassa il braccio e si mette una mano tra i capelli < ehm… tutti faranno quello che dirò io! >
An schiocca la lingua con disapprovazione. < e ti pareva che mio fratello non dicesse la sua ennesima sciocchezza! Ma quando imparerà? > e si mette una mano in faccia con fare disperato.
< Fratello non ci riuscirai. Arrenditi, sennò verrai di nuovo preso in giro. > lo avverte il ragazzo con la bandana in testa.
< Netsuha! Sta zitto e non gufare! Stai tranquillo vincerò io! >
Netsuha è il fratello di mezzo. An è la più piccola, eppure lei ha un atteggiamento decisamente più maturo rispetto ai suoi due fratelli. Ha una cotta per Shigeto, l’unico ad essere figlio unico. Diciamo che la sua attrazione non è per niente segreta, salvo appunto per l’interessato.
< Non so dove andrete con le spade di legno, per giunta ormai rotte! > puntualizza Shigeto con fare polemico.
< Ma insomma! Volete stare zitti?! Mi fate perdere la concentrazione! > ribatte Haruya , calpestando il terreno.
< Non usare troppo il cervello che poi va in sciopero. > ribatte ironicamente Suzuno Fusuke.
Per un buon quarto d’ora, il rosso e l’albino continuano a litigare, ma poi Saginuma entra in scena, con tono autoritario:
< ragazzi, siamo troppo grandi per giocare con dei bastoni > fa per prenderne uno e lo piega come niente fosse.
Cala un silenzio d’imbarazzo. Purtroppo anche se siamo piuttosto grandi, ci arrangiamo con quel che ci circonda: Sassi, foglie, bastoni e altro. La nostra vita è monotona e va a rilento. Le ore proseguono molto lente e non possiamo che giocare.
< Potremmo fare un giro nel villaggio, non credo sia un problema. > conclude Nozomi stiracchiandosi.
< I nostri genitori lo vietano. O te lo sei scordata, cugina? > la canzona Midorikawa.
Lei gonfia le guance e poi comincia ad avviarsi nel luogo da lei nominato.
Il ragazzo dagli occhi color della notte, va su tutte le furie e comincia a rincorrerla. Li guardiamo finché non diventano due puntini all’orizzonte. Guardo le foglie che danzano ad ogni soffio del vento. I campi di grano formano un bellissimo mare dorato, che con l’aria, si muovono dando un spettacolare effetto. Intorno a noi, regna solo il gracidare delle rane, il ronzio delle api e gli ultimi raggi del sole che ci accarezzano la pelle, prima di nascondersi tra i monti.
Che si fa? Andiamo al villaggio, nonostante sia vietato a noi contadini, o rimaniamo nella noia più totale?
< Be’… la cugina di Midorikawa non ha tutti i torti. Io vad… > Maki viene interrotta dalla terra che trema sotto di noi.
< Buaaah! Un terremoto! > urla spaventata Ai abbracciandosi al fratello maggiore Shujii.
< Non è un terremoto! Sta arrivando una calesse! Leviamoci se non vogliamo essere stirati! > avverte Hana, buttandosi fuori dallo sterrato. Tutti seguono il suo esempio, tranne io che cerco Kui disperatamente. Continuo a gridare il suo nome, ma mi accorgo che la calesse si sta avvicinando. < Reina Levati da lì! > Hiroto mi spinge verso il prato…
Succede tutto troppo in fretta perché io possa focalizzare ciò che sta accadendo, e l’unica cosa che riesco a capire è il rosso è sopra di me che mi protegge.
Dopo una manciata di secondi, ci rialziamo tutti, e Segata chiede se stiamo tutti a posto.
Nessuno dei presenti si è fatto male, ma manca qualcuno:
< Reina! Reina-nii-san! Dov’è Kuro?! Dov’è?! > strilla mia sorella, spaventata.
< Onee-chan! Non lo so! La mamma si arrabbierà quando lo scoprirà. Non possiamo tornare indietro senza la nostra sorellina! > mi passo una mano tra i miei capelli turchesi, con fare nervoso.
< Be’ allora andiamo a cercarla! Sicuramente è al villaggio. Andiamo presto! Prima che faccia buio! > Maquia esorta gli altri nell’iniziare le ricerche.
Gli altri annuirono e la seguirono correndo, mentre Kiyama si avvicina e ci rassicura:
< Non abbiate paura. Kuro non sarà lontana. Scommetto che sarà al sicuro. >
< Lo spero tanto. > sospira Fumiko per poi avviarsi anche lei.
Il ragazzo dalla pelle chiara si avvicina e mi sussurra un “Stai bene” ed io annuisco lievemente.
Mi prende per mano ed insieme ci avviamo verso il villaggio.

  
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