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Autore: endlessly_    19/08/2012    4 recensioni
'Dimmi che mi ami come io amo te
Mi feriresti, faresti questo a me?
Mi mentiresti? Perché la verità fa male
Molto molto di più
Faresti quelle cose che mi fanno impazzire
Lasceresti il mio cuore sulla porta?
Non ci posso fare niente, sono solo un egoista
Non è possibile che io ti condivida
Mi spezzerebbe il cuore
Ad essere sinceri la verità è che
Se potessi morire tra le tue braccia, non mi importerebbe
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Non ci posso credere, erano due linee, e due linee significavano bambino in arrivo.

Rimasi pietrificata, a guardare quel pezzo di plastica, non sapevo se essere felice oppure piangere,sicuramente non avrei abortito.

Louis si girò verso di me per guardare la mia reazione ma dalla mia faccia ora non puoi capire se sono felice o il contrario.

-Cavolo Rebby, dobbiamo comprare tanti completini, un culla, un passeggino, sarà un maschio o una femmina, bè io vorrei un maschio, c'è dobbiamo pensare a tutte queste cose e tu rimani così?- mi scappò una risata, vedere Louis che và in tilt mi piaceva un casino e lui lo sapeva, infatti lo aveva fatto a posta per farmi ridere.

-Lou?- lo chiamai io, mi ero appoggiata a lui e lo avevo circondato con le mie braccia. La mia testa poggiata sul suo ptto faceva sentire i suoi battiti accelerati.

-Dimmi- rispose lui, aveva abbassato la testa per guardarmi meglio cosa che feci anche io, incontrando i suoi occhi.

-Ti amo- dissi io, risultò la cosa più facile del mondo, ormai sapevo che era Louis l'uomo della mia vita, sentivo fin troppo le farfalle nello stomaco, mi venivano anche se era a un Km da me, mi suscitava qualcosa dentro che mi faceva stare veramente bene.

-Sapendo che ora diventerò padre è la cosa più bella del mondo- mise una mano sulla mia pancia, staccandosi da me per guardarmi meglio negli occhi- quando mi hai chiamato mi hai detto di andare in farmacia la prima cosa che mi è venuta in mente è stata un immagine della nostra famiglia.- prese un lungo respiro e ricominciò – non voglio perdermi niente di lui o lei , voglio essere un padre perfetto, già immagino il momento in cui gli farò il bagnetto, il giorno in cui dirà la prima parola, dio solo pensarlo mi mette i brividi- quelle parole furono le sole cose di cui avevo bisogno, erano la ciliegina sulla torta per cominciare una nuova vita.

Mi avvicinai a lui e iniziai a baciarlo, lui fece la stessa cosa. Mi prese in braccia e mi appoggiò sul mobiletto vicino al lavandino, ma all'improvviso si bloccò.

-Cosa c'è?- chiesi io preoccupata, mise la sua mano sulla mia e abbassò lo sguardo, come se stesse pensando.

-Se è maschio come lo chiameremo?- chiese lui, ci pensai un po' ma poi mi venne l'idea.

-William- dissi io con un sorriso che arrivò fino alle orecchie, sapevo che questo nome gli sarebbe piaciuto, daltronde è il suo secondo nome.

-E se è femmina?- chiesi io, lui adesso doveva decidere, sperò scelga un nome carino.

-Geltrude- disse, io rimasi a bocca aperta, rimasi a fissarlo. Lui scoppiò a ridere cosa c'era da ridere? Non chiamerei mai mia figlia con quel nome.

-Scherzo sciocca- presi un respiro di sollievo-la chiameremo Elisabeth- sèèè che vogliamo fare la famiglia reale? A quel pensiero scoppiai a ridere.







Camminavamo per il centro commerciale mano per mano, sembravamo una coppia di neo-sposi, ogni cosa che diceva scoppiavo a ridere, anche se le battute che faceva facevano cagare, non potevo smettere di ridere.

-Entriamo qua, ti prego!- mi supplicò, voleva entrare in un negozio che vendeva videogiochi, gli dissi che poteva andare e intanto io sarei entrata in un negozio a caso che avevo indicato.

Vidi lui entrare e andai in tutt'altro negozio, entrai e vidi un sacco di cose per bambini, c'erano giocattoli, pannolini, scarpette, girelli, passeggini e culle.

Dire che vedere quelle ragazze con il pancione mi fece venire il magone, tra un po' di mesi sarò come loro, con un essere vivente nella pancia.

Camminai verso il reparto che vendeva i vestitini, erano così adorabili, ma uno mi colpì. Era verde, ed era adatto per i neonati di otto mesi, proprio sulla parte della pancia c'era scritto 'For the love of mom and dad.'

Era bellissimo, sarei venuta a comprarlo prima o poi.

-Ehy- qualcuno posò le sue mani sulle mie spalle facendomi sobbalzare, mi girai e gli sprofondai in quegli occhi azzuri, mi guardavo luccicanti.

-Lou, mi hai messo paura- dissi portando una mano al cuore, per lo spavento mi era anche caduta la tutina che avevo tra le mani, infatti lui se ne accorse.

Si abbassò a raccoglierla e la guardò anche lui.

-é bellissima- disse con la voce di uno che stava per piangere, lo abbracciai e luia sua volta mi strinse forte,

-proprio come te- dissi io a mia volta, sentì lui ridere, ma quella che avevo detto era solamente la verità.



Girammo ancora per il negozio e guardammo tutto, ma proprio tutto, infatti Lou alla fine mi comprò la tutina verde che mi piaceva tanto.

Mi aveva anche regalato un orsacchiotto a forma di carota con gli occhietti e la bocca. Quel ragazzo è davvero adorabile e non si meritava quello che gli ho fatto, sono stata solo una deficiente.

-Ti và di dormire da me stanotte?- mi chiese lui di punto in bianco, io annuì felicissima, infatti lui se ne accorse e si mise a ridere.

Camminavamo mano nella mano mentre io stava facendo dondolare la busta che conteneva la tutina, non vedevo l'ora di vederla indossata al mio bambino o bambina.

-Ehy papà ti và di mangiare qualcosa?- gli dissi io, si l'avevo chiamato papà, si girò un po' scosso e mi guardò-che c'è?- chiesi io preoccupata.

-Niente mi fa strano essere chiamato così- abbassò lo sguardo sulle sue tom's nere, lo baciai a sua sorpresa e poi lo spinsi verso Nando's, il posto in cui si svolto il nostro appuntamento.

-Entriamo, dai!- lo spinsi, alla fine entrò.

Cercammo il nostro tavolo e alla fine ci sedemmo, ordinammo da mangiare e paelammo anche.

-Lou, non vedo l'ora che il nostro bambino indossi questa tutina- dissi io, indicando la busta che avevo in mano, mi faceva strano tenerla in mano, era una comune busta con sopra scritto il logo del negozio di bambini, ma mi faceva piangere il cuore dall'emozione.

-Anche io...come pensi che dovremmo dirlo ai ragazzi?- chiese lui.

-Non lo s...- mi bloccai, vedere quella scena mi fece voltare lo stomaco- Devo andare in bagno, scusami- mi alzai dalla sedia e corsi in bagno, sotto lo sguardo di tutti i presenti e soprattutto suo.









Puonciorno pelle fancciulle!

Vi piace il mio capitolo?

Ciò messo un po' per scriverlo ma alla fine Roberta è ancora viva! Yuppi!

Hahaha vabbè vorrei ringraziarvi per tutte le recensioni che lasciate perchè ogni volta che ne leggo una mi emoziono!

Vabb se vi và

Recensite!









   
 
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