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Autore: Giuli Directioner    22/08/2012    0 recensioni
Credere sempre nei propri sogni, sembra facile a dirsi, però molte volte noi tutti ci siamo scoraggiati e abbiamo pensato che non saremo mai riusciti a realizzarli. Questo è quello che succede a Giulia un'adolescente che nonostante alcuni alti e bassi cerca di credere nei suoi sogni e riuscirà a farli avverare, forse... Buona lettura!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi avvicinai alla ragazza.

Lei alzò il viso e mi guardò con gli occhi pieni di lacrime, che faceva sembrare il celeste delle sue iridi ancora più chiaro e cristallino. Solo a guardare i suo occhi iniziai ad intristirmi.
Le lacrime ormai solcavano le sue guance e sembravano inarrestabili.
Aprii la borsa, afferrai i fazzoletti e glieli porsi, lei ne sfilò uno e cercò di asciugarsi le lacrime.
Quando si calmò le dissi:
«Hey, perché piangi? E’ successo qualcosa?»
«Mi hanno appena chiamato i miei dicendomi che hanno un impegno di lavoro e che sono dovuti partire subito quindi oggi e domani devo occuparmi di mia sorella e rinunciare al concerto, non può essere vero, non veglio crederci.. »
«Non possono chiedere a qualcun altro? »
«No, non abbiamo parenti qui e non abbiamo abbastanza soldi per pagare una baby sitter che segua due bambine. Dopo tutto questo tempo passato a risparmiare per riuscire a comprare il biglietto e il pass vip per realizzare finalmente il mio sogno non possono farmi questo! Li voglio e li devo vedere, sono la mia vita, ho bisogno di questo concerto, di sentire le loro canzoni, di respirare la loro aria e di emozionarmi con le loro voci. Perché succedono tutte a me? »
«Calmati, non succedono solo a te. Figurati, io sono qui all’insaputa dei miei e non sono riuscita a risparmiare abbastanza soldi per per prendere il pass vip, è già troppo se sono riuscita a permettermi il costo del biglietto del concerto . Comunque ho una soluzione, tu come tutte noi meriti di vedere questo concerto, ci riuscirai. Che lavoro fanno i tuoi?»
«Fanno i giornalisti. Sono partiti qualche ora fa in l’Abruzzo per fare un servizio, tornano tra una settimana.»
«Perfetto, ho un’idea aspetta un’attimo»

Mi avvicinai a Chia, che stava tenendo il posto e nel mentre chiacchierava con una ragazza.
«Hey Chia, devo chiederti una cosa.» le dissi toccandole la spalla.
«Okay…torno subito Marti» disse rivolta alla ragazza con cui stava parlando prima.
Ci allontanammo un po’ e mi disse:
«Dimmi tutto ciccia»
«Qualche settimana fa mi avevi detto che Cri ha fatto la baby sitter giusto?»
«Si, ama stare con i bambini! Perché?»
«Questi giorni ha da fare?»
«No, perché? »
«La ragazza che stava piangendo prima è stata chiamata dai genitori che sono dovuti partire per lavoro e le hanno detto di badare alle sorelline, ma così perderebbe il concerto, può occuparsene Cri? Ovviamente la pagheranno, non tantissimo, ma lo faranno!»
«Certo, ne sarà felice! » disse mentre prese il cellulare per chiamare la zia e comunicarle tutto.

Corsi subito dalla ragazza corsi subito dalla ragazza per darle la bella notizia. Fu così felice che mi si buttò al collo e iniziò a piangere dalla felicità. Appena si calmò disse:
«Oddio, grazie! Non puoi capire quanto ti sono grata per il tuo aiuto, grazie mille davvero!»
«E di che?! Comunque piacere Giulia» dissi sorridendo.
«Piacere mio, mi chiamo Claudia» rispose ricambiando il sorriso.
«Vieni, mettiti affianco a noi, così ti presento la mia migliore amica e le altre ragazze conosciute qui» le dissi indicando il punto dove avevamo tutta la nostra roba.
«Certo, con molto piacere!» disse prendendo le sue cose. Con lei portò anche una sua amica che poi ci presentò.

Chiara e tutte le altre ragazze si presentarono e così iniziammo a chiacchierare e a conoscerci meglio. Cenammo tutte insieme e poi aprimmo i sacchi a pelo per dormire.

Ormai mancava pochissimo e l’emozione cominciava a farsi sentire tanto che non riuscii e a chiudere occhio.

L’indomani dopo aver chiamato i miei fingendomi al mare con Chia e la famiglia, andai al bar a prendere la colazione per tutte. Verso le 11 e 30 le svegliai e facemmo colazione.
La mattinata e il pomeriggio tra chiacchiere, riflessioni e risate passarono.
Ormai erano le 20 e 15, solo un quarto d’ora e il sogno sarebbe iniziato..
  
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