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Autore: Seya    06/06/2004    6 recensioni
E se il quinto anno si fosse svolto in un altro modo? Cosa ci sarebbe adesso? La mia prima fic, non siate crudeli e commentate in tanti!!!!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Ciao a tutti. Questa è la mia prima fic su questo argomento quindi non siate troppo crudeli. La storia si svolge durante il quinto anno nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Ho deciso di "ignorare" il quinto libro della Rowling e tutto ciò che è accaduto in quel periodo e spero che voi farete altrettanto. Per favore rescensite in tanti!!!!!

Seya

“PENSATO”

Capitolo 1

LETTERE

Era ormai notte inoltrata e Harry non riusciva a prendere sonno. Forse perché nella sua mente continuavano a riaffiorare i ricordi dell’anno scolastico passato a Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria. Il professor Silente che annunciava l’inizio del torneo Tre Maghi… la sua vittoria contro l’Ungaro Spinato… il Ballo del Ceppo… la morte di Cedric Diggory e, soprattutto, la rinascita del Signore Oscuro, Voldemort. Harry lo aveva incontrato in altre occasioni, ed era sempre riuscito a salvarsi. Ma questa volta non lo aveva sconfitto e se non avesse saputo che il professor Silente aveva fatto un incantesimo speciale sulla casa dei Dursley, capace di tenere lontano Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, in questo momento sarebbe terrorizzato.

“Non che non sia spaventato” pensò Harry, rigirandosi fra le coperte. Incapace di stare sdraiato un momento di più Harry scattò fuori dal suo letto. Si diresse verso la finestra con la speranza di vedere Edvige, la sua civetta, ritornare da uno degli innumerevoli giri notturni. Scrutò il cielo stellato, illuminato solo dalla fievole luce dei lampioni di Privet Drive, e fu alquanto deluso quando si accorse che era completamente sgombro da ogni genere di rapace.

Non ebbe però tempo di chiedersi quando sarebbe ritornata Edvige perché la sua attenzione fu attratta da qualcosa che si muoveva sul marciapiede. Harry strizzò gli occhi per cercare di capire chi o cosa fosse, e fu molto sorpreso nel constatare che si trattava di un gatto grigio che teneva un pezzo di carta fra i denti.

Il gatto si guardò attorno e si avviò su per il vialetto del numero 4. Si avvicinò alla porta e adagiò il foglietto sul tappetino con la scritta “Benvenuti”. In quel momento Dudley, nella stanza accanto, russò fragorosamente e Harry distolse per un momento lo sguardo dal vialetto. Quando tornò a guardare il gatto era sparito.

Harry si chiese se, nel caso il foglio fosse indirizzato a lui, sarebbe stato prudente aspettare il mattino. Ma, ricordatosi della sfuriata che zio Vernon aveva fatto l’anno prima, quando Harry aveva ricevuto una lettera dalla mamma del suo amico Ron, decise che era decisamente meglio andare a controllare in quel momento.

Aprì la porta cercando di far cigolare i cardini il meno possibile e si diresse giù per le scale, ben attento a saltare l’ultimo gradino che scricchiolava.

Sentire zio Vernon russare tranquillizzò molto Harry, che moriva dal terrore solo a pensare a cosa gli sarebbe potuto accadere se l’avesse svegliato.Tolse il catenaccio dalla porta e l’aprì.

Sul tappetino marrone scuro spiccava quella che al buio poteva sembrare una lettera. Harry l’afferrò e cercò di decifrare l’indirizzo alla luce del lampione. Sopra c’era scritto:

Mr. Harry Potter

4, Privet Drive

Little Whinging

Surrey

Sul retro spiccava lo stemma di Hogwarts.

Il cuore di Harry fece un tuffo. Una lettera da Hogwarts! Questo voleva dire che presto Ron ed Hermione si sarebbero fatti sentire per andare ad acquistare l’occorrente a Diagon Alley. Non aveva loro notizie da più di un mese e cominciava a sentire la loro mancanza. Durante l’anno scolastico non l’avrebbe mai ammesso ma gli mancavano perfino le continue saccenze di Hermione.

Harry era così preso da questi pensieri che andò a sbattere contro il vaso che zia Marge aveva regalato a Zia Petunia l’anno passato, il quale crollò rovinosamente per terra, schizzando acqua e foglie da tutte le parti. Dal piano di sopra si sentì un urlo:

Harry schizzò in camera sua e si infilò sotto le coperte, tremando dalla paura. Dopo pochi secondi si sentirono dei rumori terribilmente simili ai passi di un elefante percorrere il corridoio. La porta della camera di Harry si spalancò e apparve zio Vernon, con la faccia rotonda trasformata da una smorfia d’ira e la vena della tempia che pulsava forte.

< COSA STAI COMBINANDO? Ti sembra il caso di fare così tanto rumore a quest’ora? E se ti sentissero i vicini?> Il terrore di zio Vernon era che qualcuno scoprisse che Harry era un mago.

ribatté Harry coraggiosamente.

disse sospettoso zio Vernon < E sarà meglio per te che non sia una delle tue stranezze o te la farò pagare >

Nell’esatto secondo in cui Mr. Dursley uscì dalla stanza di Harry, dalla finestra aperta planò dolcemente Edvige. A Harry si gelò il sangue nelle vene. “E adesso cosa faccio?” pensò.” Dove la nascondo? Cosa dico a zio Vernon?”

Era così spaventato che non appena sentì i passi di zio Vernon salire le scale, prese Edvige e la cacciò sotto il suo letto.

< È caduto il vaso di Marge> annunciò zio Vernon < Ma stai attento, ragazzo, perché ti tengo d’occhio. Se ne combinerai qualcuna delle tue non mi farò troppi problemi a sbatterti fuori casa. Sono stato chiaro?>

< Tuut! > tubò allegramente Edvige da sotto il letto.

< COSA? > esclamò esterrefatto zio Vernon.

< Oh, ehm, certo, si, insomma, chiarissimo! > disse rapido Harry. Gli occhietti porcini di zio Vernon saettarono sospettosi dal viso di Harry al suo letto. Poi, senza dire nulla, uscì dalla stanza. Non appena Harry sentì la porta della camera degli zii sbattere tirò un lungo sospiro di sollievo.

Attento a non fare il minimo rumore fece uscire Edvige da sotto il letto e le accarezzò la testa. Notò subito che trasportava un grosso pacco di fogli.La liberò dal fardello e le aprì la gabbia, dall’altra parte della stanza. Poi tornò sul suo letto, e aprì la busta della scuola. Essa conteneva due fogli. Il primo era l’elenco dei libri da comprare. Il secondo, una lettera della prof.ssa Mc Granitt, direttrice del Grifondoro e insegnante di trasfigurazione.

 

 

 

Caro signor Potter,

La informiamo il prossimo anno scolastico avrà inizio in data primo settembre. L’Espresso per Hogwarts partirà alle ore undici dal binario nove e tre quarti della stazione di King’s Cross.

Le ricordo inoltre che il prossimo anno riprenderà il campionato di Quidditch. La preghiamo quindi di ricordarsi l’iscrizione alla squadra del Grifondoro, sempre che Lei voglia prenderne parte.

Allego la lista dei libri necessari per il prossimo anno.

Cordialmente

Professoressa M. Mc Granitt

Vicepreside

Harry provò una gioia immensa quando finì la lettera. Non aveva avuto l’occasione di giocare a Quidditch da ben due anni e non vedeva l’ora di ricominciare. Il suo pensiero andò subito alla Firebolt, chiusa nel sottoscala, e provò l’irrefrenabile desiderio di farci un giro sopra.

Con una certa difficoltà riuscì a scuotersi dai suoi pensieri e volse lo sguardo verso il mucchio di roba che aveva portato Edvige. Come prima cosa decise di prendere il grosso pacco che sovrastava sul resto delle lettere. Con curiosità aprì la lettera allegata e cominciò a leggere:

Caro Harry,

Auguri di buon compleanno. Io sono appena tornato dalla Romania dove sono andata a trovare Charlie. Ho rivisto l’Ungaro Spinato che hai affrontato al torneo tre maghi. È cresciuto di dieci metri.

Hermione ha passato le sue vacanze in Spagna e dopodomani verrà qui alla Tana fino all’inizio della scuola. Mamma ha detto che verremo a prendere anche te. Quindi fatti trovare pronto mercoledì alle 3 e un quarto. Non ti preoccupare per i Babbani perché Silente ha dato a papà il permesso di fare un incantesimo in modo di convincerli più facilmente. E non penso che il ministero avrà voglia di mettersi contro Silente. Per i libri, andremo a Diagon Alley insieme.

Fred e George, come lavoro estivo, fanno i commessi da Zonko. Dicono che si devono esercitare se vogliono aprire un negozio. Mamma non è molto contenta, sai, lei voleva che lavorassero al ministero con papà e Percy. Ma mancano anche a lei le esplosioni che venivano dalla loro stanza.

Ci vediamo fra tre giorni, Harry!

Ron

P.S. Non ci crederai ma Percy ha ottenuto una promozione. Dovresti vedere come si vanta.

Harry sorrise e afferrò il grande pacco. Sull’involucro c’erano un mucchio di scritte come “FRAGILE” oppure “ATTENZIONE, CONTENUTO DELICATO”.

Curioso, Harry lo scartò non appena diede un occhiata al contenuto si commosse. Il pacco conteneva il modellino perfetto di un campo da Quidditch sopra al quale una quindicina di minuscole personcine volavano, passandosi quattro palle ancora più piccole. Harry lo osservò a lungo e solo dopo molto si accorse del biglietto attaccato su un lato della scatola trasparente.

Harry, questo è un modellino del campo di Quidditch di Hogwarts.Se usi la bacchetta magica puoi cambiare le squadre. Ora c’è Grifondoro contro Serpeverde. Se guardi bene ci siete anche tu e gli altri.Per questo regalo però devi ringraziare anche Fred e George perché hanno contribuito anche loro. Strano… non è che voi tre mi state nascondendo qual cosa? Ciao

Ron

Harry si ricordò che l’anno precedente aveva regalato ai due gemelli mille galeoni d’oro. Gli spiacque di non poter dirlo a Ron ma non voleva offenderlo.

Cercò di riconoscersi fra quei minuscoli omini e non gli fu difficile. Era il più mingherlino dei giocatori. Vide Angelina segnare un gol e dovette trattenersi non poco dall’urlare di gioia. Appoggiò il regalo sul comodino, prese la lettera di Hermione e si mise a leggere.

Caro Harry,

fra pochi giorni ci rivedremo! Dopodomani vado da Ron e il giorno dopo verrai anche tu. Non so se Ron te l’ ha già detto, è molto probabile che se ne sia dimenticato, in ogni modo ora lo sai quindi vedi di preparare i tuoi zii (Sarà difficile, pensò Harry).

Quest’anno sono andata in Spagna. Là è molto difficile trovare tracce di maghi antichi.Ti avverto che non ho alcuna intenzione di far copiare il tema di Rüf sulla rivolta dei Goblin del 1679 a te e Ron, quindi ti conviene di finirlo il prima possibile.

In vacanza mi sono fatta recapitare la Gazzetta del Profeta e ti posso assicurare che Rita Skeeter non ha scritto neanche mezza parola. A proposito, anche quest’anno devi ringraziare Edvige per il tuo regalo. È comparsa qui mezz’ora fa e ora è in cucina con i miei genitori. A loro è piaciuta subito. Spero solo che non si affatichi troppo. Trasporta già la lettera di Ron!

Ci vediamo dopodomani Harry!

Tua

Hermione

Harry prese il pacchetto di Hermione che sembrava molto leggero e lo scartò. Conteneva una penna d’oca verde smeraldo con attaccato un biglietto azzurro.

Sopra c’era scritto:

Questa è una penna d’Augurey incantata. Se la appoggi su un libro e le ordini cosa cercare, comincerà a scorrere le pagine fino a che non troverà un capitolo su quello che cerchi. Così fare il tema per Rüf ti sarà facile anche senza copiare.Stai attento a non perderla perché è molto rara.

Tua

Hermione

Harry si ripeté nella mente che doveva ringraziare assolutamente Hermione.

Poi mise la piuma accanto al regalo di Ron e prese la lettera successiva. Capì subito che era una lettera di Sirius perché l’indirizzo era stato scritto in un modo molto stilizzato probabilmente per non far riconoscere la calligrafia.

Improvvisamente gli tornò in mente che poco tempo prima aveva visto il suo padrino a scuola e da allora non si era più fatto sentire.

Caro Harry.

Mille auguri per il tuo compleanno. Ti prego di scusarmi se il regalo non te lo mando ora ma la tua civetta sembrava molto affaticata e non volevo sovraccaricarla. Credo che a scuola avrai qualche sorpresa anche quest’anno. Ma ricordati bene che i figli di quelli che erano Mangiamorte saranno più spavaldi di prima. Mi hai parlato spesso del figlio di Lucius Malfoy. Dì anche a Hermione di stare attenta. Sai bene che a loro non interessa che il sangue di un mago. E non ti preoccupare per me, sono in un posto sicuro.

A presto Harry

Sirius

Harry tremò di rabbia al ricordo di Draco Malfoy, l’essere più spregevole che pensava di conoscere.

Non gli sembrava comunque possibile che Malfoy si azzardasse a fare del male a Hermione, a meno che non fosse così idiota da farlo sotto gli occhi di Silente. Harry raccolse le lettere e si sdraiò nel suo letto. Cominciò a pensare all’invito dei Weasley. Non vedeva l’ora di liberarsi dai Dursley per un anno ma sapeva che quei tre giorni sarebbero stati lunghissimi per lui.

Stava per riaddormentarsi quando notò che sul davanzale della sua finestra ancora aperta, spiccava alla luce della luna un’altra busta che prima non aveva notato. Curioso si alzò e la prese cercando di capire da dove poteva arrivare quella busta così piccola e senza indirizzo.

Quando l’aprì rimase a bocca aperta perché riconobbe la scrittura di Hagrid.

Caro Harry (diceva la lettera).

Come ti butta? Per i primi mesi di quest’anno scolastico non sarò a Hogwarts. Non mi chiedere perché, il motivo non te lo posso dire. Sono affari della scuola. Non fatti mettere sotto da quel Malfoy mentre sono via. Dopo quello che è successo l’anno scorso dovete tutti dimostrare che non conta avere il sangue perfetto. Fatti valere, Harry! Ci si vede a Hogwarts.

Hagrid

Harry si sentì improvvisamente triste quando lesse non avrebbe visto Hagrid per altro tempo. Ma si vede che era troppo stanco per chiedersi quali erano gli “affari di Hogwarts” perché si addormentò, con la lettera ancora in mano e il cuore un po’ più leggero di com’era il giorno prima.

 

 

 

Ecco qui... sono nelle vostre mani. Aspetto recensioni ^^!!!

 

 

  
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