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Autore: UnVecchioFratello    05/09/2012    3 recensioni
Dall'alto di una città distrutta, il caos domina per le strade.
Un sorriso bianco puro, e il mistero relativo al marchio angelico. Quali altri segreti riuscireste a sopportare?
Genere: Guerra, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aveva perso la cognizione del tempo, non sapeva da quanto era li. Due, tre giorni al massimo? Seduto su quella scomodissima sedia in sala d'attesa. Le infermiere gli chiesero più volte di tornare a casa, ma lui no, imperterrito rimase la. Quella sera, Luke era scioccato. Riuscì a portare la ragazza all'ospedale, e non sapeva nemmeno lui perchè la stesse aspettando. In fondo non la conosce, non l'ha mai vista prima d'ora, non ha nessun legame ne motivo per interessarsi a lei. Dovrebbe pensare ai suoi affari, alle sue consegne. Ha già perso un paio di giorni di lavoro. La Nikky non si produce da sola, essendo l'unico produttore della sua potentissima droga, le sue richieste aumentano vertiginosamente. Eppure è li da lei.
Era talmente immerso nei suoi pensieri che non notò una strana persona vestita di nero camminare a passi lenti verso la stanza della ragazza.
Celine era sdraiata nel letto dell'ospedale, stanca e frastornata dalla morfina che le hanno somministrato. I suoi occhi notano subito dei strani fiori, erano di un violetto chiaro, a forma di campana. Dentro di lei sa che tipo di fiori sono. "Asagao.." strano. Non li aveva mai visti in vita sua e di certo non conosce il suo nome. Eppure sa come si chiamano. Era rimasta incantata dalla bellezza di quei fiori, tanto da non sentire la porta aprirsi.

"Permesso.. "

"Sì, salve..  ma la conosco?"

"Oh no, lei non mi conosce e non credo avrà la fortuna di conoscermi bene. Però le regalerò una gioia immensa." disse sogghignando.

"Cosa intende dire? Così mi spaventa.."

"Non c'è motivo di spaventarsi per così poco. Bisogna essere pronti a subire le conseguenze delle proprie azioni, lo sa? Non voglio farti soffrire molto cara, non amo le grida di dolore. Quindi cerca di stare in silenzio ok?"

Il volto di Celine inizia a sudare freddo.
"Cosa, c-cosa vuole fare?"

"Sss. Non serve parlare. Ti saluta calorosamente Mephisto."

Celine vide estrarre una pistola da una tasca interna del giubotto di pelle nero, sgranò gli occhi cercò una via di fuga, ma invano. Aveva ragione sua nonna, non si può sfidare la Morte e sfuggirle per sempre. Però, lei non voleva morire. Ci sono così tante cose a questo mondo da vedere, emozioni da provare, posti da scoprire. Il solo pensiero di non poter più assaporare il profumo dell'aria le infondò coraggio. Urlò con tutto il fiato che aveva in gola. In quel momento vide aprirsi la porta..

Luke sentì uno sparo provenire dalla stanza della ragazza. Iniziò a correre il più veloce possibile, il cuore gli saliva in gola, non riusciva a respirare, aveva paura. Lui, stava provando paura per la vita di una ragazza che neanche conosce, "Starò diventando pazzo" pensò.
Arrivò davanti la porta. Per terra, riversa in una pozza di sangue, vede un'infermiera con un foro da proiettile proprio in mezzo agli occhi. Guardando nella stanza, vede la ragazza in lotta con un omone enorme. L'uomo notando la presenza di Luke, gira la testa verso di lui, mostrando un sorriso perfetto, con tutti e trentadue denti di colore rosso sangue in mostra. Lo fissa negli occhi, lascia la ragazza e si lancia giù dalla finestra sorridendo e gridando: "Non pensavo fosse una tua protetta. Ma tanto non cambia, il vostro Destino è già scritto nell'Apocalisse. Ci rivedremo di nuovo Phiox."
"Di nuovo quel nome. Cosa diamine centro io con tutto questo?!" gridò al vento Luke.
La ragazza iniziò a piangere e a gridare. Dopo un'ora riuscì a tranquilizzarsi e addormentarsi sul letto. Per la prima volta, Luke notò il suo viso angelico. Lunghi capelli neri che scorrono lungo i fianchi, un nero lucente proprio come i suoi. Un viso chiaro, che emana purezza e trasmette una sensazione di calore. Come può una ragazza così carina, passare tutte queste atroci sofferenze?

Quella sera Luke, decise di vegliare la ragazza tutta la notte. Dopo tutta la stanchezza arretrata, crollò subito dal sonno appoggiandosi sulle gambe del letto. Persino nel sogno, l'immagine di quella strana persona lo tormenta. Quei denti color rosso sangue vivo; una cicatrice che taglia mezzo volto, chiudendogli un occhio; e quell'espressione. La conosceva bene quell'espressione, era la stessa che facevano i suoi clienti quando si calavano giù una dose di Nikky. Quell'incredibile senso di onnipotenza e potere. Eppure quell'espressione aveva un qualcosa in più. Era naturale.
Al mattino, quando Luke aprì gli occhi, si ritrovò sdraiato sul letto della ragazza. Tentò di alzarsi subito per cercarla, ma non ci riusci. Lei era abbracciata a lui. Il suo cuore iniziò a battergli forte, riusciva a sentire il respiro della ragazza, un respiro talmente soave che gli provocò una tranquillità incontrollata in tutto il corpo. Dopo un paio di minuti, passati a ripensare alla notte trascorsa, vide che la ragazza si svegliò. Lei lo guarda, gli sorride e gli da un bacio sulla guancia.

"Grazie per essermi stato vicino. Posso sapere il tuo nome?"

"Piacere fanciulla, Luke. Potresti per caso farmi scendere dal letto? Non voglio creare equivoci."

"Scusami, per stanotte." Si scosta. "Sentivo freddo e ti ho notato ai piedi del letto, tu ti sei svegliato e mezzo sonnambulo ti sei sdraiato con me."

"Ero talmente stanco che non mi ricordo nemmeno. Posso sapere il tuo di nome invece?"

"Piacere, Celine. Celine Mrox." sfoggiando un tenero sorriso.

"Vedo che ti senti meglio, riesci a camminare?"

"Perchè dovrei? Non ho un posto dove andare, non conosco un solo angolo di questa maledetta città dove poter star tranquilla..."

"Allora non conosci casa mia" disse Luke mostrandole un sorriso come non aveva fatto prima. "Cosa sto facendo?! Sto invitando in casa mia, una sgualdrinella trovata per strada?!" Iniziò a pensare Luke, sentendo dentro di sè, un qualcosa che lo attrae sempre di più verso quella misteriosa ragazza.

"Davvero? Saresti disposto ad ospitarmi in casa tua? Di solito evito sempre gli sconosciuti, ma c'è qualcosa in te di familiare."

"Strano! Pure io ho la stessa convinzione. Sa, io ho un pò di fame, vuoi qualcosa?"

"Mi porteresti una brioches? Alla crema, le adoro!"

"E brioches alla crema sia, arrivo e vedi di non sparire. Che poi mi tocca cercarti per tutto l'ospedale." disse ironicamente Luke.

"Va bene" rispose sorridendo.

Luke uscì dalla stanza, mentre si dirige verso il bar continua ad avere un pensiero fisso in testa.
"Perchè ho l'impressione che questa ragazza sia qualcuno che non vedo da molto tempo? Non ci sto capendo niente. In questo momento ho solo voglia di bere."
  
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