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Autore: makeDreamlast    09/09/2012    3 recensioni
[...]Esco dalla mia camera seguita da Bella, per giungere a quella di mio cugino. Busso, ma nessuno mi risponde. Busso ancora, più forte. Busso fino a che non apre la porta.
«Che vuoi?» E’ talmente fatto di chi sa quale strana sostanza che se gli chiedo qualsiasi cosa, non sa nemmeno di cosa parlo. È già successo.
«Ehm…volevo chiederti un favore.»
«Il portafogli è lì, sulla scrivania.» Biascica. Glieli ho già chiesti tantissime altre volte, dato che i suoi genitori non mi contano, che ormai ci è abituato a questi miei favori.
«Quanti posso prenderne?» Lo guardo, collassato sul letto, gli occhi chiusi a due fessure, il loro contorno di un violaceo scuro, i capelli scompigliati, la pelle bianchissima. La stanza è coperta da un nube di fumo.
«Quelli che vuoi.»
Apro il suo portafogli, han ben cinquecento euro tutti in banconote! Mi ero fermata ai duecento, non gliene avevo mai visti così tanti, sicuramente mi sono persa qualche pezzo mentre ero intenta a spiare qualcun altro.
Estraggo due banconote da cento, sicuramente per due ore nella piscina più prestigiosa di tutta Berlino sarebbero bastati. Ringrazio Jörg che mugola un «prego» per tutta risposta e raggiungo Bella ancora in corridoio.[...]
Genere: Fluff, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3

*
 

Ad ogni attimo che passa, ad ogni suo movimento che fa sento il mio cuore battere sempre più forte.
«Anche se volessi, non riuscirei a fare l’indifferente e aspettarlo, non per molto. Perciò se tra cinque minuti non è qui, sarò io ad andare lì.» mi confessa.
«Io non so se sarò in grado di reggere. Inizio a sentirmi male! Forse abbiamo fatto tutto con troppa fretta, senza pensare alle conseguenze.»
«Forse.» dice in un sussurro.
Li vediamo imperterriti continuare a divertirsi come bambini, quando "Il Mio" si tira su con le braccia ed esce dalla piscina.
«AIUTO.»
Si scrolla i capelli dal viso e con l’acqua che gli scivola da ogni parte del corpo raggiunge lo scivolo giallo alto almeno tre metri.
«Penso che il tuo lui abbia bisogno di un po’ di sole.» Sorride.
Io resto immobile a fissarlo.
«E anche di un costume nuovo. Quei fiorellini azzurri su uno sfondo bianco non vanno più di moda!»
Continua a ridere mentre io non riesco a togliere lo sguardo da quel suo fisico così poco scolpito ma così tremendamente perfetto. Eppure dovrei esserci abituata. Voglio dire, ho visto un po’ di sue foto senza maglietta, l’ho visto tante volte girare per casa sua a torso nudo. Alice, sveglia! È in costume. Niente vestiti addosso, solo un pezzo di stoffa che gli arriva poco più sotto delle cosce. No, decisamente non sono abituata a vederlo così. Forse non mi sento nemmeno pronta per conoscerlo, per parlarci veramente, per vederlo a un palmo di mano dal mio viso che non sia in una visione. Insomma, ho aspettato due anni, saprò aspettare qualche giorno in più. E chi me la da la certezza che lo avrei rincontrato?
Quando sale tutti gli scalini e sta per sedersi, non so se si sente osservato, fatto sta che si volta e mi sorride. Io distolgo subito lo sguardo, troppo imbarazzata. Mi sento avvampare di calore, una sensazione che non avevo mai provato prima.
«Oddio! Oh mio Dio! Ti ha guardata, Alice capisci? Ti ha guardata e ti ha sorriso! E adesso si butta! Cioè non so se ti rendi conto ma…Lo ha fatto!»
«Andiamocene ti prego, non ce la faccio! Mi gira la testa.»
«Cosa? Dico stai scherzando? Con la fatica che abbiamo fatto per entrare, ora tu vuoi andare via?»
«Non via, entriamo. Ho bisogno di bere.» mi alzo e mi infilo la gonna e le ciabatte con il tacco.
«Aspettami!»
Entriamo e ci rechiamo al bar, io chiedo un po’ d’acqua e zucchero, Bella un succo di frutta. Mi appoggio al bancone, che lo stessi guardando troppo? Che tutta la sua bellezza mi abbia abbagliata? Non so che altre risposte dare. Il punto è che non mi sentivo neanche un po’ di forze in corpo.
Abbiamo appena iniziato a bere, nessuna percezione mi avverte. Neanche un avviso che mi dicesse "Vi stanno venendo a parlare!", così colte alla sprovvista ci ritroviamo davanti i due ragazzi dai capelli neri.
«Ciao!» dice quello basso. Io e Bella ci guardiamo. L’acqua e zucchero non sarebbe servita, così prendo un’altra bustina in segreto della barista e la verso nel bicchiere. Convinta che nemmeno quella sarebbe servita, ripeto l’azione altre due volte. E’ diventata talmente densa e dolce, ma forse mi potrà aiutare.
«Hey, quanto zucchero!» dice l’altro.
«Ehm, si. Mi gira un po’ la testa.»
«Per questo siete scappate?»
«Penso…Penso di si.»
Tutti e due ridono, quello basso entra nella conversazione «Come "pensi"?»
«Dai, Romeo, non importunarle!»
«Guarda che anche tu le stai importunando!»
Interviene Bella «No, non importunate per niente!» mi guarda cercando il mio consenso, che però non arriva.
«Beh allora…Non abbiamo potuto non notarvi al vostro arrivo, e siccome siete le uniche che state occupando la piscina insieme a noi e siccome non sarebbe da ragazzi gentili non lasciarvene neanche un po’, vi andrebbe di unirvi?»
«Ci andrebbe di unirci? A voi? Ah! Certo che no, come potrebbe "andarci"? A noi fa molto piacere!» per un attimo è stata capace di farmi credere che stesse rifiutando il loro invito.
«Perfetto, venite.»
Finiamo di bere e li seguiamo. Mentre giungiamo ai nostri lettini ci togliamo gonne e scarpe, le buttiamo alla rinfusa e ci avviciniamo al bordo vasca.
«Ragazzi! Guardate chi vi abbiamo portato!»
Mi viene lo strano presentimento che in quel momento stiamo per diventare le loro bambole di pezza.
«Ma che maleducati! Non ci avete avvisati? Ora per presentarci siamo tutti bagnati!» dice "Il Mio".
"Come se fosse un problema toccarti se sei bagnato!" penso. Subito mi rimangio ogni pensiero. Si, è un problema. È un problema più grosso di quanto potessi pensare. Perché è a un palmo di mano da me e posso toccarlo. Alice, trattieniti!
«Ciao!» mi fissa negli occhi.
«Ehm…ciao.» rispondo io, distogliendo ancora una volta lo sguardo.
«Mi chiamo Sebastian.» mi tende la mano aspettando che l’afferri.
Forza e coraggio. Su, è solo una mano, non ti mangia! Alzo la mia, leggermente, cautamente. «Lo so…Voglio dire, piacere! Io mi chiamo Alice.» la sfioro e la lascio subito andare. Lui mi sorride.
«Io sono Kristian!»
«Come se ci volesse un genio per saperlo!» mi sussurra Bella.
«Tu come ti chiami?» scoppio a ridere dentro di me. Bella si è pietrificata. Fai pure la spiritosa, poi vedi quello che succede!
«Io?»
«Eh.» Kristian si china di pochissimo fissandola negli occhi.
«Io…Ehm…Bella.»
«E’ un bellissimo nome.»
«Grazie.» mi guarda, evidentemente spiazzata.
Si presentano anche Tim, Hannes e Romeo invitandoci poi ad entrare in acqua con loro.
«E’ fredda?» chiedo a Bella che, giustamente, ne sa quanto me.
«No, non tanto. Ma lo vuoi sapere un bel modo per non aver freddo?» risponde Sebastian.
«S-si?» balbetto.
«Seguimi.»
Guardo Bella cercando di farle capire con lo sguardo se è il caso che lo segua o no. Si limita a farmi l’occhiolino. Così mi avvio dietro di lui. Mette un piede sul gradino dello scivolo e mi guarda.
«No, sali prima tu.» si sposta per lasciarmi passare, ma io sono immobile.
«Eh? Cioè fammi capire bene, io dovrei entrare in acqua dallo scivolo?»
Annuisce.
«No, no no! Non c’è proprio dubbio! Scordatelo!»
«Dai, è divertente! E non stai nemmeno ad aspettare che l’acqua si scalda lentamente!»
Mi guarda con quel suo cavolo di sorriso perfetto e solo qui noto un particolare che fin’ora mi è sfuggito: non è truccato.
Scocciata salgo i gradini, lui mi segue. Improvvisamente chiudo gli occhi. Posso vederlo fissare le mie curve. Non che mi dispiaccia certo, ma che si contenga un po’! Mi siedo sulla plastica gialla e liscia e faccio per scendere.
«No aspetta!» mi ferma. Allora mi blocco e sento le sue gambe sfiorare i miei fianchi.
"Ma cosa fa?" penso.
Intanto Bella si è già tuffata e cinge da dietro le spalle di Kristian che l’ha portata sul punto più profondo.
«Vieni qui.» mi abbraccia in vita e mi tira con uno strattone a sé. Sussulto. «Sei pronta?»
«No!!»
«Dai, mica ti mangio!» fosse quello che mi fa paura. Ho una paura pazzesca di affezionarmi a lui. Troppo.
Stacca le mani dalle ringhiere laterali dello scivolo per stringere le mie. Sicuramente tuffarmi nell’acqua ghiacciata potrebbe attutire tutto il calore che si sta diffondendo nel mio corpo. Con il sedere si da un leggera spinta per poi scivolare giù abbracciati. Riesco a liberare un braccio appena in tempo per chiudermi il naso e non respirare sott’acqua. Tocco il fondo con i piedi, piego le ginocchia e torno su facendo un gran respiro. Seb è ancora dietro di me.
«Allora, fa freddo?»
«Un po’.» inizia a tremarmi il labbro inferiore.
«Vieni qui.» mi cinge in un abbraccio.
Ma che fa? È per caso impazzito? Cioè, non così presto! Il sangue in circolo nelle mie vene inizia a ribollire.
Non ho il coraggio di alzare le braccia per ricambiare l’abbraccio, eppure sento qualcosa che mi spinge a farlo.
«Hai paura del profondo?»
«Se non mi lasci no!» Eh? Alice, sei impazzita tutta in una volta?
Con le braccia attorno alla mia vita mi tira su infilandosi automaticamente tra le mie gambe costringendomi ad aprirle e a tenermi stretta al suo bacino con esse. Decisamente ciò che mai mi sarei aspettata. Salterellando contro la spinta dell’acqua arriviamo sul lato opposto della piscina.
«Sei pronta?»
«No, non lasciarmi!» si gira appoggiandosi con la schiena al bordo. Riesco a vedere i cespugli che circondano il prato.
«Cos’hai capito?» sorride poi mi stringe i fianchi con le mani e mi tira su. Inizio a tremare per il freddo ma subito dopo sento di nuovo caldo. Le sue labbra stanno sfiorando la mia pancia, il piercing mi graffia. Non pensavo potesse succedere così in fretta. Lentamente mi fa riemergere in acqua sfiorando la mia pelle con le labbra fino ad arrivare sul mio seno. Mi invade un bruciore interno, diffuso dallo stomaco fino a riempire ogni parte di me, e quando raggiunge il cuore non può far altro che impazzire.
Quando sono di nuovo immersa nell’acqua prendo tutto quel coraggio che fin’ora non ho avuto, gli passo le braccia sulle spalle e lo stringo dietro al collo poi mi abbandono contro il suo petto. Sono troppo curiosa di vedere cosa sta facendo Bella, e dato che se mi girassi si noterebbe troppo, decido che per almeno una volta posso usare il mio potere su di lei. Chiudo gli occhi, ancora legata a Sebastian che cerca di farmi fare su e giù nell’acqua, e cerco di immaginarmi Bella in una delle nostre scene di tutti i giorni. Eccola, mi sta tendendo la mano per presentarsi, si mi ricordo! È la prima volta che ci siamo parlate a scuola, da lì siamo diventate grandi amiche! Improvvisamente quella scena scompare e mi ritrovo lei tra Kristian e Tim poco più avanti di noi. È abbracciata a Kri, ma Tim l’abbraccia da dietro. Kristian le sta sfiorando il collo con le labbra, Tim invece le accarezza i capelli. Lei ride, sembra felice. No, forse lo è veramente. Non l’ho mai vista così felice in quattro anni! Vedo arrivare anche Hannes e Romeo che si mettono al suo fianco e iniziano, per quanto l’acqua ne lasci la possibilità, a strusciarsi sul corpo di Bella. Impossibile trattenere un sorriso.

 
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