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Autore: Acqua Dolce    04/07/2003    1 recensioni
Gli anni passano le persone cambiano. Tre vite tre strade si incontrano per formarne una sola. Tom, Chantal e Muriel...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Benchè l'autogol di Becker fosse risulatato validissimo, il Paris Saint GErmain vinse la partita con facilità.
Chantal aveva tenuto gli occhi sempre fissi su Tom Becker, che finita la partita fu letteralmente assalito dai giornalisti.
Ma la giornalista che gli interessava era scomparsa tra la folla.
Erano le sei. L'aereo era alle otto. Se tutti sti idioti non si fossero incollati a lui, avrebbe senzaltro fatto in tempo a parlare con lei e andare ad Orly, ma la situazione sembrava complicata e se non si fosse dato una mossa non l'avrebbe vista più.

Aveva fatto una pazzia!Tom aveva fatto una pazzia per... per lei...
"Grazie di avermela tenuta signora." disse riprendendosi Muriel e senza attendere risposta si fiondò nel suo appartamento e iniziò a battere velocemente sul suo pc portatile.
Non l'avrebbe fatto di certo Ambrose un articolo del genere. Doveva portarlo entro le sette e mezza a casa di Sellier.
Lo squillo del telefono interruppe per qualche secondo il suo lavoro.
Non aveva tempo per rispondere, la segreteria l'avrebbe sostituita egregiamente.
"Chantal, sono Pierre" Pierre? Ma che voleva quel farabutto Casanova? "Ma che è successo me lo spieghi tu? Tom non ha voluto dirmi niente... Chantal? Lo so che ci sei, che sei lì a trastullarti col cpmputer..."
"E Va bene Pierre che vuoi?" aveva risposto.
"Voglio sapere che hai fatto a quel pazzoide!"
"Niente."
"Lo so che si è preso una bella cotta per te, bellezza, allora che è successo?"
Certo che insisteva... però... alt! 
Cotta? Come poteva sapere cosa...
"Cosa?" chiese cercando elegantemente di informarsi.
"Eheh, sei curiosa adesso?"
"Pierre! Che ti ha detto Tom?"
"Niente. Ma ogni volta che nella conversazione compari tu, eccolo che drizza le orecchie, che ti difende da complimenti pesanti e a mettere in luce i tuoi pregi... questo. Lo sai se ne va in Svizzera?"
"Si a quest'ora sarà già partito."
"No bella, parte alle otto. Hai ancora un'ora e mezza per corrergli dietro... ehi Chantal? Pronto??"
Aveva riattaccato.
Cavolo alle otto. Finì più in fretta che poteva il suo articolo e quando salì in macchina con in una mano l'articolo e nell'altra Muriel che rideva nel vedere tanta fretta, erano le sette e un quarto.
"Maledizione, non arriverò... non lo rivedrò..." era al limite della disperazione.
Parcheggiò davanti al portone di Sellier e infilò nella buchetta delle lettere l'articolo e corse in macchina.
Doveva, doveva arrivare in tempo.
"Ma che sto facendo? Sono più pazza di lui!"

Tom scese dal taxi che lo aveva accompagnato ad Orly.
Mancavano tre quarti d'ora prima che l'aereo decollasse... e non era riuscito ad andare da lei.
Il sesamo si aprì e si richiuse alle sue spalle.

"Oh accidenti! Accidenti al traffico! Accidenti a me! E accidenti a tutto quello che mi è saltato in testa da quando ho rincontatro Pierre all'aereoporto!" 
guardò Muriel trattenuta al sedile del passeggero solo dalla cintura di sicurezza.
Se l'avessero fermata le avrebbero ritirato la patente. Andava a tavoletta, a superato contro mano, non dava la precedenza e... infatti.
"Signora, mi può dare i documenti?" 
I vigili l'avevanp fermata.
"Si ecco le do direttamente la patente, ma pra devo andare!"
"Con calma. Lo sa che la bambina dovrebbe stare nell'apposito seggiolone da viaggio e soprattutto dietro?"
"Si lo so, ma è un'emergenza devo andare la prego..."
Il vigile scosse la testa.
"Mi dispiace, ma andava troppo forte... come minimo dovrei farle una multa da capogiro."
"Me la faccia in fretta devo andare all'aereoporto!!"
Il vigile ebbe pietà e non le ritirò la patente.
Chantal stava per ripartire, ma la macchina non si mise in moto.
"Ohhhhhhhhhhh nooooo!" scese tirando un calcio alla gomma posteriore e ranicchiandosi vicino al confano scoppiò a piangere.
"Signora si sente male?" domandò l'anziano vigile.
"Da morire..." non riusciva più a fermare le lacrime "Non lo rivedrò più..."
L'uomo la fece alzare in piedi e dandole un fazzolettino di carta per asciugarsi le lacrime scosse la testa.
"I giovani d'oggi sono così superficiali!"
Ecco che la intratteneva con la predica, poi guardò gli occhi arrossati dal pianto della ragazza e si mise a ridere "E' bello vedere che è rimasto qualcuno capace di fare pazzie per amore. Venga con me."

Le otto meno dieci. Ancora cinque minuti e poi si sarebbe dovuto imbarcare. Avrebbe dovuto farlo prima, ma qualcosa glielo aveva impedito.
Niente da fare. Adesso se ne sarebbe andato in Svizzere, da suo padre per un po'. Aveva chiuso con il calcio, con Pierre e con Luis. Aveva fatto domanda per entrare all'accademia d'arte nel corpo insegnanti. Non era la sua massima aspirazione, ma avrebbe fatto qualcosa che lo appassionava quanto il latte e allo stesso tempo che non lo avrebbe condotto ad elemosinare sui gradini di Notre Dame.
Diede il biglietto alla hostess e si avviò verso la scaletta per slaire sull'aereo.
Non vide che più in là stava atterrando un'elicottero della polizia...

"Grazie!" urlò Chantal scendendo dall'elicottero con in braccio Muriel.
"Quando vuole signorina!" la salutarono festosamente i due giovani piloti.
Chantal vide un addetto alla manutenzione.
"Qual è l'aereo per Berna?" 
"Laggiù. Stanno finendo di imbarcare."
Chantal era già sparita. 
Correva cercando di non inciampare nel cappotto lungo e tentando di non far cadere Muriel.
"TOOOOOOM! TOOOOOOOOOM!" urlava con tutto il fiato in gola che aveva.
Becker stava per salire l'ultimo gradino quando sentì una voce femminile chiamarlo. Lui e tutti gli altri passeggeri si girarono per vedere chi fosse la pazza che urlava in quel modo.
"CHantal?!" esclamò ad alta voce.
"La conosce?" chiese una signora dietro di lui.
Becker non la degnò di uno sguardo e ridiscese la scalinata.
Chantal era ormai arrivata da lui... da Tom... il suo Tom...
"Sei impazzita?" le disse astenendosi dal non sorriderle.
"Lo so me lo hanno sempre detto tutti!" disse con il fiatone.
"Papà..." disse Muriel tendendogli le braccine e riconoscendo Tom...
Tom guardò la bimba e poi Chantal. Tenendo gli occhi fissi sulla ragazza prese la bimba in braccio e porse una mano alla ragazza sfinita.
"Andiamo?"
Chantal sorrise e lo baciò.
Insieme si avviarono verso l'aereo pronto per partire verso la Svizzera.

FINE

  
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