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Autore: RedFoxx    17/09/2012    6 recensioni
Salve a tutti ☺️
Questa storia narra di regni in crisi e di due ragazzi che cercheranno di migliorare la situazione.
La coppia principale sarà SasuNaruSasu.
Dal testo:
«E così la famigerata Volpe Nera ha deciso di farsi vedere.» Sogghignò la guardia con la lancia. [..]
[...] lui è il principe Sasuke Uchiha, erede al trono ma penso che tu lo sapessi già. E tu sei?»
[...]«Forza compagno. Il viaggio e lungo e tu devi uccidere mio fratello.»
é la prima ff che scrivo, quindi siate clementi :')
Spero di avervi incuriosito e buona lettura:)
-2017= Sto revisionando tutti i capitoli, correggendo errori e cambiando qualche frase. Per ora sono stati modificati i primi quattro.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akatsuki, Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Salve a tutti! Qualcuno si ricorda ancora di me? xD
Scusate il terribile ritardo, ma tra una cosa e l’altra non sono mai riuscita a scrivere! Perdonatemi :(
Comunque ecco il nuovo capitolo!
Come sempre ringrazio chi mette la mia storia nelle preferite,seguite,da ricordare e ovviamente chi si prende quei 5 minuti per lasciare una recensioneJ
Buona lettura!


RedFoxx


Capitolo 6

Incontri e scontri





«Sasuke…»

Un sussurro debole, che si perse nel rumore del vento freddo che sferzava gli abiti macchiati di sangue. Un dolore indicibile al fianco costrinse Naruto a portare la mano sulla parte ferita e a premere, per cercare di fermare il sangue che scorreva giù per il fianco e sulla gamba destra.
Dalla ferita sulla fronte continuava ad uscire sangue e gli incollava i capelli alla fronte, impedendogli di vedere chiaramente e costringendolo a socchiudere gli occhi. Era notte fonda e la luna era tramontata da un pezzo e nel giro di un ora il sole avrebbe fatto capolino tra i colli.

«V-vai di là…c’è…c’è un villaggio… in teoria…»

Diceva qualche parola e prendeva fiato. Sasuke, sfinito, lo trascinava praticamente e in più il dolore alla spalla rendeva il tutto molto più insopportabile. Naruto non riusciva a camminare da solo da un ora, ovvero da quando la febbre cominciò ad apparire.

Il principe riusciva a scorgere le luci del villaggio e gli sembravano sempre più lontane: gli sembrava che ad ogni passo al posto di avvicinarsi, il paesino si allontanasse.

Imboccò la strada principale e poco dopo notò una vietta più stretta verso destra che portava ad una abitazione modesta. Decise di deviare ed andare là.
A pochi metri dalla casa vide una figura scura apparire alla finestra e poi le luci accendersi e la porta principale aprirsi.
Le gambe quasi gli cedettero sotto il peso dell’assassino, ma si impose di continuare e portarlo in salvo. Glielo doveva.

La vista cominciò ad offuscarsi e cadde sulle ginocchia e naruto gli cadde affianco e non si mosse; protese una mano verso la figura sulla porta e una parola gli affiorò sulle labbra…
«Aiutami…»
La figura corse verso di loro e riuscì a prenderlo e a sorreggerlo prima che rovinasse a terra anche lui. L’ultima cosa che sentì fu una voce dolce e premurosa, da mamma, che lo rassicurava e poi il buio.




Qualche ora prima, al tramontare del sole…



Naruto e Sasuke erano in viaggio da molto, cambiando un po’ i programmi, ovvero riposavano di giorno e viaggiavano di notte, per essere visti da meno persone possibili, anche perché qualsiasi strada facessero, c’era gente ovunque.

Quel tratto di paese dell’acqua era molto trafficato, e le strade erano colme di carri e uomini a cavallo che si procuravano le ultime scorte prima che le Grandi Nevi potessero sorprenderli impreparati. Ogni anno, da secoli ormai, c’era un particolare periodo dell’anno che la neve cadeva fitta fitta e un terribile vento si abbatteva sui paesi, rendendo impossibile restare fuori dalle abitazione per più di 10 minuti. Molto cercavano di riempire le dispense di scorte entro l’inizio della bufera e spesso questa calamità avvicinava gli uomini; infatti molti ospitavano nella propria dimora chi era senza un tetto o cedeva un po’ delle sue scorte a chi le finiva prima del tempo.
Persino le guerre si fermano in quel periodo e i soldati si stringono nelle tende degli accampamenti, cercando di arrivare all’alba successiva.

Mancavano e i due volevano raggiungere il palazzo reale di re Itachi prima delle Grandi Nevi, anche se in cuor suo, Naruto sapeva benissimo che era impossibile e contava di raggiungere la capitale dell’Acqua, Mizuno. Se viaggiavano ogni notte con un buon passo, sarebbero riusciti ad arrivare in tempo.

Naruto stava finendo il suo ultimo turno di guardia e guardò il cielo tramontare. Sentì Sasuke borbottare nel sonno, infatti dormiva a poca distanza da lui.

S’alzò e prese dalla bisaccia un pezzo di pane e lo spezzò e svegliò il principe.

«Sveglia principessina. Mi dispiace per te, ma non possiamo star qua a poltrire tutto il giorno.» Disse sorridendo.

Sasuke si stropicciò gli occhi e guardò il pezzo di pane che gli veniva teso dall’altro.

«Buongiorno anche a te.» Rispose, rendendosi conto di essere affamato e addentando con foga il pane, ormai raffermo.

«Tecnicamente è sera.»

«Mamma mia che pignolo! Io appena mi sveglio dico buongiorno, indipendentemente da che ora sia.»

«Se ti fa sentire meglio…»

Questo breve scambio di battute era diventato ormai un rituale tra loro e anche se usavano un tono di voce un po’ sarcastico, sorridevano felici.

Entrambi erano contenti di aver trovato un compagno, anche se non lo avrebbero ammesso l’un con l’altro. Naruto era sempre stato un tipo schivo, ma perché così gli avevano insegnato, e alla Gilda aveva oppresso quello che in realtà è un carattere solare ed socievole. Ora con il principe poteva permettersi ciò che in tutti quegli anni non gli era stato concesso.

Il principe, invece, non avendo mai avuto amici, vedeva in quel ragazzo dal mestiere discutibile, ciò che non aveva mai avuto, ovvero un vero amico, quello su cui appoggiarsi nel momento del bisogno, quello di cui tutte le persone hanno bisogno. Si conoscevano da poco tempo il vivere a stretto contatto insieme a fatto si che era come se si conoscessero da sempre.

Il sorriso sul viso di naruto però, scomparve prima del solito e ciò fece insospettire Sasuke. Dopo essersi incamminati e durante il viaggio era più taciturno del solito e il principe cominciava a insospettirsi.

«è successo qualcosa? Sei silenzioso oggi. Sono ancora troppo rumoroso?»

L’assassino quella settimana l’aveva addestrato a camminare in modo più silenzioso e Sasuke faceva progressi ogni volta, tanto che ora era silenzioso quasi quanto lui.

«No figurati. Anzi, sei fin troppo bravo. E solo che…» Si avvicinò e gli sussurrò all’orecchio «…da quando siamo partiti, qualcuno ci insegue e se l’udito e l’olfatto non mi ingannano, sono in quattro circa.»

Ciò che omise di dire, era che anche lui, addestrato com’era faceva fatica a captare la presenza degli inseguitori e ciò faceva presumere che erano assassini e probabilmente facevano parte della Setta degli Assassini.

Abbandonarono la strada e si addentrarono nel bosco: aveva i sensi vigili e riusciva a captare il ramo spezzato, il sassolino che rotola, lo scoiattolo spaventato che corre via.
Insomma, tutti segnali che qualcuno era dietro di loro e che intendevano raggiungerli.

«Ora cominceremo a parlare tranquillamente, come se niente fosse e quando dirò la parola “uva” cominciamo a correre e non fermarti finchè non te lo dico. Abbiamo un po’ di vantaggio e se ci vedono correre all’improvviso, ci metteranno un po’.»

Sasuke annuì col capo e cominciò a chiacchierare…

«Sai, a palazzo ero abituato a pranzi enormi, dove potevi mangiare quello che vuoi. Mi mancano tutte quelle pietanze.»

«Hai voluto accompagnarmi, adesso non lamentarti e assumiti le responsabilità delle tua azioni.»

Naruto aveva usato un tono di rimprovero e nel mentre gli fece l’occhiolino e l’altro capì di dover stare al gioco.

«Non mi avevi detto che avremmo dovuto vivere in condizioni così misere!»

«Forse dovevi chiedere! Non puoi aspettare che ti venga sbattuto in faccia tutto sai?»

«Be, mi sembrava una cosa fondamentale da sapere, ma il qui presente so-tutto-io da per scontato che tutti sappiano tutto come lui vero?»

I toni della discussione si alzavano sempre di più e cominciarono a sentire l’adrenalina scorrere e il respiro farsi più affannoso, i muscoli pronti alla corsa che li avrebbe attesi da lì a poco.

«Come se io sapessi tutto veramente! Non so neanche quale sia il tuo frutto preferito!»

Sasuke sgranò gli occhi e si fermò per fronteggiare Naruto.

«Be se ti interessa, è il pomodoro.»

Il biondo lo guardò sorpreso.

«E così il principino sa che il pomodoro è un frutto. Bravo, stai guadagnando punti.»

«Si ok e il tuo? Qual è il tuo frutto preferito?»

Si sorrisero e Naruto disse

«L’uva.»

Come finì la parola, avevano già cominciato a correre, uno di fianco all’altro, cercando di aprirsi un varco nella vegetazione non molto folta. Sasuke vedeva solo la schiena e il mantello svolazzare dell’altro davanti a lui e fino a quel momento non aveva mai sentito la presenza degli inseguitori, ma ora la sentì anche lui, infatti qualcuno alle loro spalle aveva urlato “ stanno scappando, inseguiamoli!”.

All’improvviso sentì un dolore indicibile alla spalla e voltandosi vide una freccia che spuntava. Sempre correndo la afferrò e con uno strappo deciso si tolse l’arma dalla carne e il liquido caldo cominciò ad inzuppargli la schiena

Naruto sentì il sibillio di una freccia che gli sfiorava l’orecchio e così decise di fermarsi e voltandosi all’improvviso, si ritrovò il principe addosso, che non accortosi subito che l’assassino si era fermato, gli rovinò addosso.

Naruto spinse via il corpo e si mise in guardia,sguainando la spada e il pugnale.

«Stai indietro.»

«Non se ne parla!» Sasuke si alzò, una mano appoggiata alla spalla come a fermare il sangue che usciva copioso dalla ferita.

«Tu devi salire al trono, non io! Se muori adesso, questo viaggio è tutto inutile! Stai dietro di me!»

Si era fermato nel luogo adatto dove avere uno scontro, infatti gli alberi intorno formavano un cerchio e Naruto tastò il terreno intorno a sé col piede, per controllare che non ci fossero sassi o buche che potessero fargli perdere l’equilibrio durante il combattimento. Velocemente passò l’arco e la faretra a Sasuke e tornò in posizione.

Gli occhi acuti, sondò il paesaggio intorno e non sentendo alcun rumore, suppose che si erano fermati. Il vento portò l’odore acre di sudore e tabacco.

“Sono quattro, ora lo so con certezza e sono giusti giusti davanti a me. Spero di riuscire a ucciderli o per lo meno ferirli in modo che Sasuke possa scappare.”

Tese le orecchie e sentì un rumore inconfondibile, il rumore di una corda che viene tesa al massimo.

«Giù!» urlò e lui e il principe si abbassarono giusto in tempo, infatti la freccia passò sopra le loro teste e andò a conficcarsi sull’albero dietro di loro.

«Fatevi avanti, sono stufo di questi giochetti!»

La sua voce si perse nel buio e sentì dei passi avvicinarsi. Nel cerchio di luce fornito dalla luna entrarono quattro individui, vestiti allo stesso modo: pantaloni in cuoio, una casacca nera e un corpetto in cuoio, tutto rigorosamente nero.

«Naruto, quanto tempo! Ti ricordi di noi? Eravamo compagni, o mi sbaglio?»

Sasuke vide Naruto agitarsi e le mani cominciarono a tremargli leggermente.

«Non potrei dimenticarmi mai del pazzoide fissato con gli esplosivi, Deidara. Non ti sei ancora fatto saltare in aria? Peccato.»

Finse un sorrisino ironico, ma non pensava di rivedere proprio loro e un brivido gli attraversò la schiena, quando tutti i ricordi di quel periodo buio della sua vita cominciarono ad invadergli la mente.

«non volevo darti questa soddisfazione, caro il mio biondino. Anzi, vedo che ci sono cambiamenti di colore. Va be, ti ricordi anche di loro no? Hidan, Sasori e Kakuzu. Eravamo compagni di corso da piccoli, ma tu avevi talento e diventasti un prescelto molto presto. Ti davano sempre il merito di tutto e ora indovina? Ora noi siamo diventati l’elite della setta e Pain ci ha ordinato di prenderti.»

Veloce, Naruto si passò il pugnale da un mano all’altra e con quella libera prese 4 coltelli da lancio e li scagliò addosso ai quattro assassini che li schivarono facilmente.
Senza dar tempo di riprendersi si scagliò su Deidara e Sasori.

Sasuke non perse tempo e scagliò qualche freccia in direzione degli altri due che le schivarono e sguainarono le spade, imitati dal principe e si fronteggiarono. Ora aveva la possibilità di mettere in pratica gli insegnamenti dell’assassino.

Naruto dopo una serie di stoccate riuscì a disarmare Sasori e la sua spada volò lontana tra gli arbusti, e tirò fuori il pugnale. Sia il rosso che il biondo ora erano armati di pugnale e caricarono l’altro.

“ devo uccidere uno dei due,altrimenti non riuscirò a sopravvivere!”

Combatterono, finchè Deidara non riuscì a dare una botta col pomo dell’arma sul polso di Naruto, il quale lasciò cadere la spada, raccolta prontamente da Sasori e scagliata distante.
Combattevano furiosamente, quella danza mortale che facevano già da bambini, ma che poi ognuno aveva perfezionato, mettendoci del suo. In quella danza di pugnali e colpi, Sasori riuscì a ferire di striscio l’altro braccio di Naruto.

«Il primo sangue è mio.»

Era un graffio, niente di più e Il ragazzo riuscì a ferirlo di rimando e sorrise ironico. Naruto con una rapida mossa riuscì a evitare la traiettoria del coltello del biondo che si dirigeva verso la sua faccia e passandogli sotto il braccio teso, conficcò il pugnale in profondità nella gabbia toracica, finchè non sentì la punta della lama toccare l’osso, allora tolse la lama con decisione e fronteggiò Sasori.

Nel frattempo Sasuke se la cavava abbastanza bene con gli altri due, e notò che quello che gli aveva insegnato Naruto gli stava tornando utile, anche se era coperto di graffi e la stanchezza cominciava a farsi sentire. Sapeva di non poter resistere ancora a lungo e sperò che Naruto si sbrigasse ad uccidere gli altri due.

Come non detto, vide il corpo del biondo accasciarsi per terra e il rosso urlare e accorrere il compagno ferito.

Naruto guardò Sasori Buttarsi su Deidara e vide le lacrime scorrere sul viso pallido. Si scambiarono un bacio casto e il ragazzo non gli diede il tempo di alzarsi che gli era già addosso, puntandogli la lama del pugnale alla gola.

«Mossa sbagliata.»

E gli tagliò la gola e il sangue inzuppò il viso e il petto del biondo, sopra il quale si accasciò.

Si girò e accorse in aiuto a Sasuke che venne disarmato e che indietreggiando cadde rovinosamente a terra. Indietreggiò carponi, spaventato. Gli si leggeva il terrore negli occhi e quando Hidan calò la spada per dargli il colpo di grazia, trovò un ostacolo, infatti naruto riuscì ad interrompere il tragitto dell’arma e nel mentre dare un calcio sulla bocca dell stomaco a Kakuzu, che si piegò in due.

Hidan lanciò la spada e sguainò il pugnale.

«A noi due, Naruto.»

Combatterono, in un turbinio di corpi, tanto veloci i movimento che Sasuke faceva fatica a distinguerli. Era come se prevedessero l’uno le mosse dell’altro e che riuscissero a procurarsi solo tagli superficiali.

Era incantato e non vide Kakuzu alzarsi da terra tenendosi la pancia e tendere la spada di fronte a sé. Si rese conto troppo tardi e non poté far altro che urlare.

«Nooooooooooooo!»

Naruto, che combatteva, si voltò leggermente e Kakuzu ne approfittò per piantargli la spada nel fianco e spinse, spinse finchè non vide la lama spuntare dall’altra parte.

Il ragazzo sgranò gli occhi e un verso strozzato gli uscì dalle labbra e quando la spada fu tolta dal suo corpo, guardò incredulo il fianco e il liquido scarlato imbrattargli la casacca e le braghe.
Cadde sulle ginocchia e si premette le mani sul fianco e riprendendo controllo di sé, guardò con astio i due. Kakuzu gli andò dietro, gli prese i capelli e lo costrinse a tirare indietro la testa e gli premette il coltello alla gola. Lo girò in modo che guardasse nella direzione di Sasuke.

Hidan si avvicinarono al principe che indietreggiò ulteriormente fino a sbattere con la schiena contro un tronco.

«Addio principino.»

Per la seconda volta si vide la spada calare verso di lui, ma si spostò giusto in tempo. Naruto urlò e si divincolò nella presa dell’altro e con il gomito riuscì a fargli perdere l’equilibrio ma così facendo si procurò un brutto taglio sulla fronte, inferto dal coltello di Kakuzu che cadeva.

Gli prese il pugnale e glielo piantò in mezzo agli occhi e l’uomo rimase disteso a terra, gli occhi sbarrati dalla sorpresa, prese il pugnale e si lanciò letteralmente su Hidan.

Combatteva come un animale ferita che cerca, con le ultime forze, di uccidere il cacciatore.
Gli occhi si tinsero di rosso e le pupille si ristrinsero, i canini diventarono più aguzzi e sembrava aver acquisito nuova forza, nonostante fosse ferito e perdesse molto sangue.

Con furia menò fendenti e parate col pugnale, tanto che l’altro poté solo difendersi finchè non perse l’equilibrio e cadde e allora Naruto gli fu addosso e gli piantò il pugnale nel petto. S’allontanò dal corpo e si alzò, guardando Sasuke.

Gli occhi tornarono del loro colore naturale e Naruto si accasciò al suolo. Sasuke si tirò in piedi e noto che l’altro era svenuto e con poche sberlette sulle guance, riuscì a svegliarlo.

«Dobbiamo andarcene…e subito…»

Era poco più di un sussurro, ma era un tono di comando che non ammetteva repliche. Il principe annuì, cercò di sostenere anche l’altro passandogli un braccio sotto le braccia tornò verso la strada.





Alcune ore dopo…


Sentì il sonno abbandonarlo e la coscienza tornare sempre più finchè si costrinse ad aprire gli occhi. Era in una stanzetta piccola e di fianco a lui nell’altro letto, riposa Naruto, con un’espressione serena in volto.

“Che bello che è. Sembra quasi innocente quando dorme”

Si strinse le coperte e sospirò. Si aprì la porta e una donna fece capolino e vedendolo svegliò gli sorrise e si avvicinò al suo letto.

«Ben sveglio.»

Sasuke si guardò intorno e socchiuse gli occhi alla troppa luce.

«Dove sono?»

La ragazza gli sorrise di nuovo.

«Mi chiamo Sakura e qui siamo a casa mia. Benvenuto al piccolo paesino della Nebbia.»






Spero che vi sia piaciuto! Recensite mi raccomando e al prossimo capitolo ;)
  
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