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Autore: Sunny_Blue    20/09/2012    0 recensioni
Ciao a tutti! Questa raccolta vi accompagnerà, spero, fino ad ottobre 2012. Ogni mese posterò una storia, secondo il prompt datomi nell'ambito del contest "12 mesi di fanfiction" di BS.
Il titolo l'ho preso ispirandomi ad un'opera di Pirandello.
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1) HALLOWEEN - Una macabra ricorrenza
2) HALLOWEEN - Chi ha paura della casa infestata?
3) NATALE - Senza famiglia
4) "HO VISTO TANTE PERSONE CHE SE NE ANDAVANO" "E MAI NESSUNO è TORNATO INDIETRO?" - Coniglietti assassini e affinità elettive
5) PROPOSTA FINITA MALE - Una proposta per dire di... no
6) IN UN GIORNO DI PIOGGIA - Lacrime di pioggia
7) POTRANNO TAGLIARE TUTTI I FIORI, MA NON FERMERANNO MAI LA PRIMAVERA [NERUDA] - La principessa reclusa
8) INCONTRO - La promessa del domani
9) COMPLEANNO - Happy birthday, Mr. Weasley
10) "QUESTO CALDO MI STA SCIOGLIENDO IL CERVELLO" - Frammenti di una vita fa
11) HO SEMPRE AMMIRATO LE PERSONE CHE PARLANO CON GLI OCCHI PERCHé MI PAIONO PIù SVELTE A CAPIRE IL MONDO [CHABON] - L'innocenza del condannato
12) "NON HO VOGLIA DI PENSARE AL FUTURO. NON POTREMMO SEMPLICEMENTE GODERCI IL PRESENTE?" - Colpa del whisky
13) KISS THE RAIN [song] - Il destino nel nome
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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13 - Il destino nel no,e

La storia è stata scritta per il 12 mesi di FF
Il prompt di settembre è:
Kiss the rain (song)





Personaggi: Scorpius Malfoy
Rating: Giallo
Genere:
Malinconico, introspettivo

Introduzione: Quando lo guardano, tutti vedono solo il ragazzo privilegiato e viziato. Nessuno sembra rendersi conto delle difficoltà di portare quel cognome... Nessuno sembra rendersi conto di come sia difficile, ogni giorno, ogni momento, fingere che sia tutto a posto...



Il destino nel nome



Hello
Can you hear me?
...
'Cuz I'm trying to explain something wrong

[Kiss the rain – Billie Myers]




Il vento temporalesco mi accarezza il viso. Il cielo è scuro, promette pioggia.
Presto, pioverà presto.
Lo so, me lo sento.
Anche a occhi chiusi riconoscerei l'odore caratteristico del momento che precede la burrasca, quell'aria quasi elettrica che ti si addensa intorno.
Sta per piovere - non mi interessa. Continuo imperturbabile a camminare sulle rive del lago scuro.
Sta per piovere - è esattamente quello che voglio. Venire nascosto dalla pioggia fitta, venire cancellato per qualche minuto.


* * * * *


La gente crede che sia facile, essere me.
Quando mi guardano, le persone vedono solo Scorpius, il ragazzino che ha tutto, quello viziato, quello privilegiato. La vista del mondo a volte è talmente corta, non va oltre una prima impressione. Superficiale, terribilmente superficiale.
Io non sono semplicemente Scorpius, quello che ha tutto.
Io sono Scorpius Malfoy, e questo fa tutta la differenza del mondo.
Il cognome di mio padre, il cognome di mio nonno, mi grava addosso come una maledizione.
È un marchio sulla mia pelle, inciso in profondità contro il mio volere, senza che di fatto io potessi farci niente.
Sono nato Malfoy, e questo fatto non potrà mai cambiare.


Non so molto di quello che è successo in passato – o meglio, non ne sapevo molto prima di arrivare qui ad Hogwarts.
Fino ad 11 anni i miei genitori mi hanno tenuto sotto una campana di vetro, per proteggermi - si sono difesi quando, la scorsa estate, ho gettato contro di loro tutto il mio dolore e la mia rabbia.

Non c'erano molti bambini della mia età, nella mia vita precedente. Sono cresciuto nella Manor, circondato da tutti gli agi, ma fondamentalmente solo.
Mio padre e mia madre non parlavano mai del passato. La mamma mi raccontava le favole prima di andare a letto, mio padre mi insegnava a volare e cose simili. Ma quello che era successo prima della mia nascita, quello che aveva portato alla caduta in disgrazia del nonno e del nostro casato, era un tabù.
Non ho mai fatto domande, perché di fatto ignoravo il problema.
Ho avuto un'infanzia felice. Solitaria, ma felice.

Poi sono venuto a scuola... ed è cambiato tutto.
Il mondo da cui ero stato tenuto al sicuro fino a quel giorno entrava di prepotenza nella mia vita. Senza chiedere alcun permesso, senza esitazioni.
Ho scoperto molte cose di cui non potevo avere idea. E le ho scoperte nel modo più difficile, nel modo più duro: per mezzo di battute taglienti e spesso offensive sulla bocca dei miei compagni.
La mia famiglia non ha potuto tenermi al riparo anche da questo.
Fin dai primi giorni sono diventato un bersaglio delle malelingue e non solo, un bersaglio facile.

Riesci a guardarti allo specchio, con quello che tuo padre ha fatto?
Non ti vergogni di essere vivo, mentre tante persone non lo sono?
Come sta il nonnino? Ucciso qualcuno questa settimana?
Cattivo sangue non mente.

E ancora, e ancora.
Parole all'inizio senza senso, che piano piano si sono fatte più chiare.
Durante le prime vacanze di Natale passate da studente a casa, i miei genitori hanno dovuto riempire il silenzio di tutta una vita. Alla fine sospettavo che non mi avessero ancora detto tutto, ma almeno avevano parlato.
Questa conoscenza e consapevolezza mi ha reso le cose più facili, dopo, ma solo un po'.

Nei mesi successivi ho fatto appello a tutta la mia strafottenza targata Malfoy, a tutto il mio coraggio, per andare avanti. Ho finto di non sentire le accuse che mi venivano rivolte, ho fatto buon viso a cattivo gioco – per usare un modo di dire.
Ho finto, appunto. Ogni giorno, ogni momento.
E da allora ho continuato a farlo. Ancora, ancora.
Non posso permettere a quelle persone di farmi crollare, non posso permettere loro di vedere quanto questa campagna diffamatoria mi faccia male.
Che colpa ho io di quello che è successo 20 anni fa?
Posso cambiare il passato?
No di certo!
E allo stesso modo non ho certo scelto io di nascere Malfoy, non più di quanto ogni altro essere umano scelga di venire al mondo in questa o in quella famiglia, in questa o in quella situazione. Se potessimo decidere, tutti decideremo per il meglio. Ma è impossibile.
Sono innocente! So di esserlo, e sotto sotto dovrebbero saperlo anche loro. Ma offendermi e tormentarmi è più facile.
Immagino sia la routine in ogni scuola, anche in quelle Babbane. Ci sono gli aguzzini e le vittime, ed essere nel primo gruppo ti protegge mentre stare nel secondo ti affossa.
Mi è andata male, non sono stato molto fortunato.


* * * * *


Sono andato avanti, giorno dopo giorno.
Ho 13 anni, adesso.
Le chiacchiere e le battute non sono del tutto sparite con il passare del tempo.
A volte penso che vada meglio, che il peggio sia finalmente passato, ma poi nel mondo magico succede qualcosa di spiacevole... e allora il fuoco di fila ricomincia.
È che è così liberatorio, per loro, incolpare me e la mia famiglia per qualsiasi cosa. Credo che li faccia stare meglio, che li tranquillizzi.
Non importa se sono tutte sciocchezze, se mio padre non ha fatto proprio niente, e io tanto meno.
Scorpius Malfoy, bersaglio perfetto.
Scorpius Malfoy, sempre disponibile per il linciaggio quando le cose si mettono male.

Sorrido e fingo, come sempre.
Sorrido e non abbasso mai lo sguardo o la testa.
Portamento fiero, schiena dritta. Tutto quello che mi resta è la soddisfazione di non dargliela vinta.
Ma la mia recita è dura da reggere per me, attore principale e incompreso.
Ci sono dei momenti in cui vorrei solo raggomitolarmi in un angolo e piangere – e non importa se questo non fa per niente Malfoy, per niente mago purosangue.
Vorrei, ma non posso. Disonorerei mio padre e me stesso, disonorerei il mio nome, e comunque dopo le cose non sarebbero più facili. Anzi.

Se in certi momenti penso di non farcela, se sento che sono vicino al punto di non ritorno, invece di gettarmi a terra e lasciarmi andare scappo fuori. 
Esco nell'aria fresca del parco del castello, respiro. Camminando i pensieri si aquitano, la sensazione di andare alla deriva si calma. 
Camminando riprendo il controllo.


Così ho fatto adesso.
L'omicidio di un noto esponente del Ministero della Magia ha fatto rimontare alla massima potenza le frecciatine e le accuse contro di me e tutta la schiatta dei Malfoy.
Gli ultimi giorni sono stati molto pesanti da sopportare.
Oggi sono arrivato al limite, quando un secchio di vernice rossa – “Rosso come il sangue che macchia le mani della tua famiglia” – mi è accidentalmente caduto in testa.
Potevo scegliere: lasciarmi andare alla disperazione, cedere, oppure reagire.
Ho optato per la seconda opzione.
Senza scompormi mi sono ripulito con un incantesimo e ho tirato dritto. Senza un lamento, senza una parola. Sentivo il battito accelerato del mio cuore rimbombarmi nelle orecchie.
Ciò nonostante ho continuato a camminare composto, apparentemente tranquillo.
Solo quando ho oltrepassato il portone di ingresso e mi sono ritrovato avvolto dalla caligine temporalesca ho preso a correre a perdifiato.
Non mi sono fermato fino a quando non ho avuto più aria nei polmoni. Allora mi sono lasciato andare contro un albero. E ho pianto.
Dopo qualche minuto mi sono tirato su, e ho preso a passeggiare.


* * * * *


Sto passeggiano anche adesso, mentre la pioggia si prepara a cadere.
Cammino quando le prime gocce mi bagnano il viso, scivolano sul mio corpo, lavano via gli ultimi residui di vernice rossa.
Non mi fermo neppure quando la pioggia diventa più forte. Adesso è più simile a una tempesta - non mi interessa.
Nell'ululato del vento posso gridare a pieni polmoni tutta la mia rabbia, senza paura che qualcuno mi senta. Nel fragore dei tuoni che si susseguono le urla di un ragazzo solo e incompreso non corrono il rischio di venire intese da orecchie umane.

Se in cielo c'è qualcuno di sovrannaturale, capirà.
Ma non potrà tradirmi.


* * * * * * * * *




NdA

L'idea per la storie me l'ha data un post su Facebook. Non mi ricordo l'autore del commento, ma questa persona si chiedeva perché, nelle storie su Scorpius, nessuno pensasse mai alle sue difficoltà in quanto discendente dei Malfoy. Ho voluto supplire alla lacuna con questa one-shot.

Ho immaginato che Scorpius sia stato cresciuto un po' sotto una campana di vetro, cosa che ci può stare, senza che i genitori volessero affrontare il tema della guerra e del loro ruolo in questa. La scuola, si sa, cambia tutto...

Ho usato la canzone “kiss the rain” come spunto, sia per l'ambientazione temporalesca della storia che per la “confessione” gridata al cielo di Scorpius. Le parole di Billie Mayer mi hanno fatto pensare a questo.



* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * **



Siamo giunti alla fine del 12 mesi di FF cominciato – ebbene sì! - nel novembre 2011.
Mi sono divertita molto a partecipare e sono anche molto fiera della mia costanza. Ammetto che all'inizio avevo un po' il timore che non sarei riuscita a rispettare le scadenze e scrivere davvero 1 storia al mese. Invece è fatta!
Arrivare alla fine di un progetto a me lascia sempre un po' di amaro in bocca. Se poi questa “avventura” ti ha tenuto compagnia per 12 mesi be', il dispiacere è almeno doppio.

Concedetemi un angolino per i ringraziamenti.
Grazie alla promotrice del contest BS per avere avuto l'idea, non importa se la presenza è andata in calando nell'ultimo periodo.
Grazie anche alle altre partecipanti, che mi hanno tenuto compagnia con le loro ff e mi hanno fatto conoscere personaggi “nuovi” e stili diversi dal mio.
Grazie di cuore a tutti quelli che mi hanno seguito, che abbiano o meno commentato.
Infine un grazie particolare va a Beatriz Aldaya, recensorA fedelissima e instancabile di tutte le mie storie.


Visto che “l'impresa” di 12 storie per 12 mesi si è rivelata fattibile, e che ormai mi sono abituata, penso di lanciare una iniziativa simile su Facebook. Ogni mese un prompt (immagine/canzone/citazione/parola) su cui scrivere e tutti possono partecipare scrivendo e linkando le storie. Che ve ne pare? ^^


   
 
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