Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Scarr    21/09/2012    2 recensioni
C'era una volta, una ragazza che, a causa della sua adolescenza difficile, aveva deciso di diventare la Cacciatrice più brava, diventando anche superba e senza amici. Qui non ci sono principi o reami incantati. C'è solo un ragazzo, un semplicissimo ragazzo, che le farà scoprire il significato della fiducia, e, soprattutto, dell'amore.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Capitolo cinque.

 

La velocità con cui il mio umore cambiava negli ultimi tempi era impressionante.
Quella giornata era stata piena di alti e bassi, e non ci ero affatto abituata.
Ma la mia vita era tutto fuorchè normale, quindi non potevo certo fare commenti.
Stavo correndo a per di fiato, l’eccitazione era alle stelle.
Avevo un’idea fissa: prendere tutto quello che mi sarebbe servito e scappare anche subito.
Il prima possibile, almeno.
E Andrew.. Andrew non aveva altra scelta, credo.
Era scappato, non poteva certo restare lì a casa mia per sempre.
Da solo.
L’idea non mi piaceva per niente; sia perché le guardie, dopo la mia scomparsa, sarebbero sicuramente andati a controllare per prima cosa a casa mia, sia perché non me lo immaginavo proprio un Andrew responsabile e attento.
Arrivai a casa mia più in fretta di quanto pensassi, tutta sudata e appicicaticcia.
Nel bosco avrei avuto tutto il tempo che volevo per lavarmi, ora non era davvero il momento.
Aprii la porta con forza tale che avrei potuto staccarla dai cardini.
Andrew era lì che camminava avanti e indietro senza sapere che fare.
-Ah! Meno male, sei arrivata. Sto morendo di fame.- esclamò.- Che hai comprato?
-Nulla. Dobbiamo andare.- risposi frettolosamente.
Andavo avanti e indietro per le camere, senza una ragione precisa.
L’unica cosa di cui ero assolutamente certa era che dovevo sbrigarmi, ma non riuscivo a ragionare con lucidità.
Andrew non riusciva a starmi dietro; cercava di seguirmi ma ogni volta cambiavo strada e gli andavo addosso.
-Cosa? D’accordo, ho capito. Vuoi che me ne vada?- rispose sconsolato.
-Che cosa? No! Ma come ti è venuto in mente?- gli dissi.
-Uh, meno male. Pensavo..-
-..ce ne andiamo tutti e due.- continuai.
-..che volessi.. aspetta. Cosa? Perché?
-E’ meglio così.
-Senti.. d’accordo. Immagino di non avere altra scelta, no?
-Già, hai immaginato bene.
-Insomma, so che sono davvero attraente e tutto il resto, ma non immaginavo che tu ti innamorassi di me solo dopo un giorno.
Saltai sul posto per la sorpresa e il sangue affluì nelle mie guance.
Come avrei voluto avere la pelle più scura per nasconderlo!
Così cercai un modo per non farglielo notare e iniziai a ridere. Peccato che la mia sembrasse più una risata isterica.
-Che cosa!? Ma come ti viene in mente?- dissi, continuando a ridere.
-Ma sì, dai. Non devi vergognartene, è successo a molte ragazze prima di te.
Smisi subito di ridere.
-Non hai mai sentito dire che la qualità più attraente in una persona è la modestia?
-Vale solo per le persone brutte. Forse un giorno gli ultimi saranno i primi, ma per ora sono i vanitosi a divertirsi di più.- disse facendomi l’occhiolino.
Rimasi a bocca aperta per un po’. Come poteva una persona essere così.. così.. non c’era un termine adatto per una persona come lui.
Richiusi la bocca e mi preparai per ignorarlo per tutto il tragitto da lì fino al bosco.
Poi avrei dovuto trovare una soluzione efficace per fare di lui un ragazzo modesto (o quasi), e non quello che era ora, e cioè il tipico sono-figo-e-le-ragazze-cadono-tutte-ai-miei-piedi.
Che poi io non ero caduta ai suoi piedi.
Semplicemente non volevo farmi mettere a soqquadro casa mia.
E, in più, eravamo completamente diversi.
Io ero la pioggia, lui il sole.
Io ero quella che ci pensava su prima di agire, lui era quello che si buttava.
Semplicemente, io ero Annabelle, e lui Andrew.
Due mondi opposti.
Così gli feci un sorriso incerto e incominciai a raccogliere roba in giro.
Non avevo dubbi sul fatto che sarebbe stato difficile ‘convivere’.
Ma, stranamente, in cuor mio sapevo che ce l’avremmo fatta.
Bastava ignorare i difetti dell’altro.
Già, ci saremmo riusciti.
 

Per la cronaca: ho il vizio di cambiare idea spesso.
E, dopo qualche ora, il mio giudizio su quell’impresa era cambiata completamente.
Continuavo a ripetermi: ‘non ce la faremo. Sicuramente.’
Non molto stranamente, era Andrew quello tranquillo.
Se ne stava lì a fischiettare, chiedendo ogni tanto quanto ci volesse per arrivare.
Avevamo deciso di partire di notte, così non avrei dovuto incontrare tutta quella gente.
Era un vantaggio sia per me che per Andrew.
Anzi, più per lui che per me.
Se si fosse fatto vedere da qualche guardia, il piano sarebbe andato in fumo.
Così camminavamo di soppiatto (la prudenza non era mai troppa) per le strade del villaggio, guardando a destra e a sinistra per controllare se per strada
ci fosse qualcuno.

Certo, se Andrew avesse smesso di fischiettare, avrei potuto sentire meglio se fosse arrivato qualcuno.
Ma fischiando metteva tranquillità anche a me, quindi lo lasciavo fare.
Eravamo a metà strada quando vidi una guardia di lì a pochi metri.
Mi fermai di botto e Andrew mi venne addosso.
Stava per urlarmi qualcosa quando gli misi una mano sulla bocca; poi gli indicai la guardia che passeggiava tranquilla per la strada.
Lui annuì e si liberò la bocca dalla mia mano.
Gli feci cenno di rimanere lì dov’era, in modo che rimanesse nell’ombra e la guardia non lo vedesse.
Poi mi allontanai da lui e andai verso il soldato.
Non mi vide subito, ma feci un colpo di tosse e quasi cadde per terra dalla sorpresa.
-Ehi ma chi diavolo..? Oh! Signora cacciatrice.. non mi aspettavo che fosse.. mi dispiace davvero che..-rispose balbettando.
-Non preoccuparti.-gli risposi, guadagnandomi un’occhiata incredula da parte sua. Non c’era davvero il tempo per comportarmi da cacciatrice.
-Oh, si.. certo. Posso aiutarla?
-Veramente sì. Stavo per andare a cacciare. Sa, non riuscivo a dormire.- feci una risatina, per smorzare la situazione. Intanto, però, stavo cercando di guardarmi attorno per riuscire a trovare Andrew, che, per fortuna, era ancora nascosto nell’ombra.
Anche la guardia fece una risatina, giusto per cercare di non offendermi, o almeno credevo.
Non avevo argomenti di cui parlare, con una guardia.
Ma dovevo trovare qualcosa altrimenti saremmo rimasti lì.
-Uh! Non ci posso credere! Ma quello è il ragazzo che ho messo in prigione!-urlai contro la guardia, che si voltò subito in direzione del mio dito.
-Dove!?
-Ma lì! Non lo vedi!? E’ scappato da quella parte!
La guardia iniziò a correre biascicando frasi senza senso, lasciando a me e ad Andrew la strada libera fino al bosco.
Andrew uscì dal suo nascondiglio con un sorriso smagliante.
Fece una risatina, poi mi sussurrò:
-Tranquilla, avremo modo di lavorare sulla tua scarsa fantasia nel bosco.
Ok, dovevo ammetterlo: non è stata una delle mie più grandi idee, ma era sempre meglio di niente.
E poi aveva funzionato, quindi non poteva dirmi nulla.
Non gli risposi, quindi mi misi davanti a lui e gli indicai la strada.
Non c’era molto da camminare, mancava veramente pochissimo al bosco.
Iniziarono ad affollarsi domande su domande nella mia mente.
Era stata una decisione saggia? Saremmo riusciti io ed Andrew a sopravvivere nel bosco?
E, quella più pesante: E’ proprio vero che hai fatto questa scelta per ricominciare? O magari era solo per scappare?
Non mi ero accorta di aver iniziato a camminare più lentamente.
Andrew ormai era avanti a me, e cercava di capire da che parte andare, perché evidentemente si era accorto che io non stavo più guidando.
A quel punto mi fermai completamente.
Andrew si girò, sicuramente pronto per chiedermi le indicazioni, ma restò zitto.
Si avvicinò un pochino; allungò la mano, ma poi sembrò ripensarci e la ritirò indietro.
Disse solo: -Ne sei sicura?
Cercava di sorridermi per mettermi coraggio, ma si vedeva benissimo che aveva paura che lo mandassi via.
Probabilmente ne aveva da quando mi aveva chiesto di entrare in casa mia.
Ma, anche se cambiavo idea in continuazione e avevo paura di prendere la decisione sbagliata, sapevo che mandarlo via sarebbe stato un errore.
E in quel momento pensavo, con tutta onestà, che non potevo prendere decisione migliore.
Sarebbe stato difficile, davvero difficile.
Ma, sinceramente, nulla poteva essere peggio di recitare una parte che neanche ti piace per tutta la vita.
-Si. Si, ne sono sicura.- gli risposi sorridendo.
E così ci avviammo verso il bosco, facendoci coraggio, e, per la prima volta, tenendoci per mano.

 

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Buongiorno gente!
Come va? Mi scuso subito per aver messo il secondo capitolo così tardi, ma tra la scuola e la scarsissima ispirazione non riuscivo a scrivere il capitolo, perciò posso considerarlo quasi un miracolo che oggi l'abbia messo! u.u
Comunque, spero sia venuto bene perchè l'ho scritto pensando al capitolo successivo, quindi la mia mente ora non vuole collaborare D:
Spero comunque che vi piaccia:D
Ah, e le frasi sulla modestia che si scambiano Andrew e Annabelle sono state prese dal libro 'Shadowhunters - Città di cenere'.
Al prossimo capitolo belli:3
Un bacio enorme,

scarr.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Scarr