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Autore: white_poison    23/09/2012    1 recensioni
Come ama un uomo?
Tutti ci chiediamo e assistiamo a come una donna soffre e ama un uomo. Questa storia parla di un uomo, che nasconde da sempre le sue emozioni , che si innamora della persona sbagliata, e che questo lo porta a fare cose che nessuno immagina. Un uomo che si innamora. Matteo, che si innamora.
L'amore cambia le persone nel modo di pensare, vivere; L'amore è quella piccola concretezza che ti riempie il mondo. ''Diciotto anni, pochi ma buoni.'' ripete sempre Matteo, pochi ma ugualmente pronti a farle perdere la testa, letteralmente.
Quando la ragazza che ama scompare, si dissolve come sabbia al primo soffio, un pezzo di mondo si stacca dal cuore di Matteo.
Amare per un uomo, non è facile.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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''Beatrice...''
Cerco di gridare il più forte possibile il suo nome, non perché lei non lo sente, perché io non lo sento. Non ho più voce in gola, sussurro ormai tutta la mia vita.
Mi osserva, con aria vaga, ha lo sguardo vuoto, spento.
''Beatrice , sono io...''
Grido di nuovo, piano, forte.
MI riguarda.
''C-chi sei?''
Tremante, debole, mi dice.
Beatrice non mi riconosce.
''Sono Matteo...''
''Non lo so.''
Dice cose senza senso. Mi ha rimosso dalla sua memoria, non so se ha voluto farlo davvero, o è solo la malattia.
''Beatrice, qualunque cosa tu voglia, io la farò. Basta solo chiedermelo.''
Si gira di spalle, si rimpicciolisce, la sua posizione è fetale. Come un bambino nel gembro, in questo momento Beatrice è così, debole , bisognosa d'amore.
Le accarezzo il braccio e le bacio delicatamente il collo, secco e screpolato. Non fa più quell'odore di lavanda, adesso il suo odore è di medicine forti, di dolore, di lacrime, sangue.
Mi alzo dal letto, che lascia la fossa del mio peso, il peso del mio cuore.
Beatrice invece, non lascia nessuno stampo, lei è leggera quanto una piuma, inconsapevole di quello che sta passando, incosciente per certi versi. 
Ormai il mio viso ha delle compagne. Le mie lacrime mi accompagnano fino a casa, fino al sonno e costituiscono i miei sogni.
Giorno dopo giorno , non ho il coraggio di tornare da Beatrice, e ho paura che possa arrivarmi la brutta notizia, un giorno. 
Io però la amo, e se lei non mi ama più, amerò ancora , anche per lei.
Esco di casa a piedi, non mi interessa più di niente, nemmeno che ho la macchina. Sto riscoprendo il piacere di camminare a piedi, per la citta incasinata. Ormai più fiorita, piena di primavera.
Suono al citofono.
''Chi è?''
''Matteo.''
Mi apre, una voce che non è quella di sua madre.
Salgo su per le scale e trovo la porta aperta. 
Entro e chiudo, vado in camera di Beatrice. Un immagine commuove i miei occhi, il mio cuore.
Sta leggendo, di nuovo, forse allora sta meglio. 
''Beatrice!'' Stavolta la voce esce ben ferma.
''Ciao...''
''Beatrice, come va?''
''Sto imparando a leggere.''
Imparando? Che significa? Entra sua madre.
''Beatrice, ha perso le sue capacità, ricorda solo le persone che vede ogni giorno, poi niente.'' Mi sussura prima che io possa dire qualcosa di inappropiato.
Non è più lei, Beatrice è scomparso, è rinata. Però se mi ha riconisciuto vuol dire qualcosa. La amo ancora di più.
 Mi avvicino a lei e mentre si sposta, mi indica di sedermi.
''Tu sai leggere?''
''Certo.''
''Mi impari allora?''
I suoi occhi si illuminano di oro.
''Ovviamente.''
Dopo un pomeriggio lungo di sue risate e stentate parole pronunciate , lette, è ora di andarmene. A me di ridere non se ne parla, e invece di leggere la sua anima mi viene sempre più perfetto, più facile. Fa male leggere la sua fragilità.
Giorno dopo giorno, mi rendo conto che il suo stato peggiora, che le sacche di sangue, servono spesso, che Beatrice si sta spegnendo.
Come farò? E' inverno, di nuovo. A me non va di vivere morto. Se lei se ne va, io vivrò senza vita. Devo prepararmi al fatto che non la vedrò più, nemmeno in questo stato.
Sta soffrendo, un giorno si e un giorno no, ha dei dolori atroci a tutto il corpo, in quei momenti non tollera nessuno. Ma tutti la perdoniamo, non è la Beatrice che conosciamo.
Che senso ha? Che cosa significa per lei vivere così? E' un pensiero che non riesce ad esprimersi, un anima rinchiusa in un corpo ammalato.
Ogni giorno sfioriamo la tragedia, un giorno per le crisi respiratorie, un giorno per i dolori, un giorno per l'incoscienza, un giorno per il suo continuo dormire, che non fa immaginare il meglio.
Beatrice, lo sento nei suoi nuovi modi di fare , non mi ama. Però lei mi ha amato,  e adesso è debole, e amo io per lei. 
Beatrice, se te ne vai, io vengo con te. Perché non voglio essere un insensato insieme di carne e sangue che vive, mentre altre persone come te meritano di non morire mai.
''Lo sai che ti amo vero? Amore, sono con te sempre.''
Ormai parlare a Beatrice è solo un proprio sfogo, non risponde, non annuisce. E' come se in quel letto non ci fosse nessuno, invisibile. Puoi capire solo dai suoi occhi. Desidera 
tranquillità, si vede, ha gli occhi profondi, occhi di chi non vuole più soffrire.
Il dottore ha comunicato che mancano poche ore. A me sembra come se non importi, vorrei uccidermi. Che significa che non mi importa? 
Io sono un uomo, e amo. Perché sento queste cose? Non voglio rendermi conto che sto male solo quando non potrò più vederla, mi distruggerà.
Cosa c'è dopo? Forse niente, forse tutto, però di una cosa sono sicuro, io senza di lei qui non voglio esserci.
Oggi se il dottore, non sbaglia, è l'ultimo giorno. Io le sto il più vicino possibile , proteggendola, quasi imprigionandola da tutto e tutti.
Beatrice non lo merita ed io ancora non ci credo. E' come una sabbia bianca, delicata, debole e bagnata dalle lacrime di tutti.
I suoi sospiri diventano più profondi, sempre più affannosi, sempre più trattenuti. Lei quasi non respira, io quasi non vivo. Nessuno ha il diritto, di far soffrire la mia Beatrice.
Di farla soffrire così tanto. E' sofferente , anche se non si nota, anche i suoi occhi ormai non lo dicono più. Chiude le palpebre, e le chiudo anche io. 
Mi appoggio , sul suo ventre. Sento il suo leggero respiro, non sento quasi più il mio. Le appoggio la mano sulla sua, non è capace di stringermela, e nemmeno io. 
Lei è in agonia, io ho il cuore da troppo tempo paralizzato. Anche lui merita un po di riposo. 
Mentre prima ci accordavano poche cose, adesso abbiamo un solo sentimento in comune: il dolore.
Conto ogni suo respiro, fino a quando non mi sento molto bene.


''Milano, morti due ragazzi 18enni. La ragazza soffriva di cancro, causa arresto respiratorio. Lui, morto con cause sconosciute.''
Lui l'amava, e le risultava difficile lasciarla andare. Lui amava come un uomo, e un uomo coraggioso non lascia mai andare la sua donna. Assistere alla sua morte per lui, sarebbe stato impossibile.
Matteo si è spento con Beatrice, lo stesso giorno, la stessa ora, gli stessi minuti. Insieme perché se un uomo ama, ama per sempre. 

   
 
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