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Autore: F l a n    09/04/2007    8 recensioni
"Guardava con occhi vuoti davanti a se... quando quelle immagini di morte avrebbero finito di balenargli nella mente?" Ash chiuse gli occhi e sospirò. Un organizzazzione, un intento di rinascita, e la morte di Misty... ma cosa si cela dietro a tutto questo? Ash saprà affrontare la verità apparente e cercare il fondo della situazione?
Genere: Romantico, Malinconico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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White Rose

Dopo un pò di tempo, rieccomi alla riscossa, con una nuova fanfic drammatica-romantica sui Pokemon. La dedico a tutti coloro che hanno letto Oggetti, Talismani e Pozioni, sperando che anche questa possa farvi emozionare in qualche modo. I personaggi non sono di mia proprietà ovviamente e non sono usati a scopo di lucro. La situazione iniziale tratta di uno schok, a dire il vero l'ho fatta un pò alla ceca, poichè non sò cosa succeda in realtà in questi casi, mi auguro lo stesso che capirete che è frutto di fantasia, e quindi forse un pò irreale. Non mi resta che augurarvi buona lettura, e mi raccomando, aspetto recensioni!

Prologo I

Era una stanza bianca, le luce chiara filtrava dalla finestra, limpida, troppo per lui.
L'odore di medicinali intriso nella stanza, il comodino accanto a lui teneva un bicchiere d'acqua che si era rifiutato di bere, e mentre lui era li, quello schifo di mondo continuava a girare.
La Tv color metallo era posta su una mensola, bianca anch'essa, si era categoricamente rifiutato di accenderla.
A cosa sarebbe servito un apparecchio acceso quando la mente non riusciva a connettere le cose più semplici?
Solo una cosa per lui era chiara.
Dolore.
Passava le sue giornate a fissare davanti a lui, quando scendeva la sera restava al buio, in quel lurido letto di ospedale, con un filo penzolante che conduceva ad un aghetto che si introduceva nel suo braccio, passandogli il cibo rifiutato.
Non voleva la luce elettrica, voleva restare così. A fissare il vuoto.

...

"Ormai è un mese che è in quello stato." Diceva il medico, il suo camice era bianco. Li dentro tutto era bianco.
Brock chinò il capo incontrando lo sguardo del Pikachu che lo affiancava ai suoi piedi.
"Quindi?" chiese il moro con uno sguardo crucciato.
"Quindi non sò proprio cosa possiamo fare. Abbiamo provato, come ben sapete, a farlo parlare con diversi psicologi, ma lui si rifiuta di parlare, anzi continua a ripetere le solite frasi. L'unico problema è che rifiuta il cibo, e quindi adesso dovrà andare avanti a flebo... lo abbiamo detto prima anche a sua madre,finchè non mangia non possiamo fare altro." Enunciò il dottore guardando con risentimento il ragazzo.
"Lo fa anche con me e gli altri."
"Secondo me l'unica soluzione è obbligarlo a fargli fare diverse sedute psichiatriche da qualcuno di veramente esperto. Ma verrò al sodo, il tuo amico sembra sull'orlo della pazzia." Freddo. Come poteva dire così semplicemente una cosa del genere?
Brock dirignò i denti.
"Ha subito un grave schock, tutti sapevamo quanto contasse lei per lui... inoltre il modo in cui..." La sua voce venne spezzata da un inizio di pianto. Era un ragazzo forte, ma se Ash fosse lì lì per non tornare a ragionare avrebbe perso due suoi amici, i più cari per la precisione, e questo, non poteva permetterlo.
"Si, ma quel ragazzo rischia seriamente di essere tenuto per un pò in un ricovero psichiatrico."
Lo fulminò con lo sguardo.
"Ash ha solo bisogno di riprendersi, e non è dandogli del pazzo che lui ci riuscirà!"
"Sei tenace ragazzo, ma guarda il faccia alla realtà." Il dottore lasciò un ridolino sommesso.
"Ma se ne vada in quel posto, lei e le sue opinioni." Girò i tacchi innervosito e Pikachu lo seguì.
Stanza 156 Piano 2.
Quella era la sua stanza,e l'indomani ne sarebbe uscito per tornare a casa, e non in qualche posto che avrebbe segnato ancora di più il suo trauma.
Aprì la porta e si trovò la solita figura davanti agli occhi.
Lui era lì, con le coperte scompigliate, con la faccia inorridita, e l'espressione vuota, la mano tesa verso l'alto e ripeteva le solite parole a rotazione.
"Non ho potuto proteggerla."
Brock si fermò un istante prima di aprire bocca ad osservare ormai la troppa ripetuta scena. Era impressionante, lui era un ragazzo pieno di aspettative, vitalità, e voglia di continuare, adesso, era ridotto ad uno straccio in un letto troppo piccolo per il suo dolore e troppo grande per la sua stazza. Delle sbarre bianche hai piedi del letto sorreggevano una cartella clinica, sul quale lo stesso dottore di prima aveva scritto con un pennarello rosso: "entrato il: 6/11/07 esce il: 6/12/07. Danni corporali= 0. Cause ancora presenti: infermità mentale."
L'amico dai capelli castani lesse con orrore il cartello e lo strappò via, lanciandolo dietro di se.
"Non hanno capito niente... loro non sanno!"
"Pika..." Il piccolo topo elettrico saltò sul letto del padroncino che non si era degnato di chinare la testa e guardava ancora avanti a se, in trance.
"Io l'ho lasciata morire."
Chinò la testa abbassando il braccio proteso in avanti e incontrò o sguardo del Pokemon che parve non vedere. Non lo accarezzò come avrebbe fatto di solito.
"Ehi Ash... ti ho portato qualcosa da mangiare..." Disse Brock posando sul comodino un pacchetto con del cibo, probabilmente sushi cucinato da lui.
Si voltò con lo sguardo perso a guardare il pacchetto e rise malinconico.
"Ahaha io sciocco...merito di morire."
BIl capopalestra strinse i pugni prendendo una spalla di Ash che si lasciò molle sotto la sua presa.
"Nemmeno ci provi Ash?!Nemmeno ci provi??!" In preda alla disperazione si chiedeva se Ketchum provasse a riprendersi, ma a quanto pareva hai suoi occhi no.
Non ricevette comunque risposta, e era sicuro, che non l'avrebbe mai ricevuta.
Si inginocchiò lasciandosi scivolare sul pavimento con le gambe inginocchiate e le braccia che poggiavano sul letto con la testa poggiata su di esse.
Le lacrime gli solcavano il volto dagli occhi dal taglio molto fine.
"Perchè?..." Pikachu diede due colpetti sulla spalla dell'amico del padrone con la zampetta gialla, e il ragazzo fece cenno di ringraziamento.
"Portatemi da lei..."
Ash continuava a parlare, sempre così, sempre le solite frasi, sempre riferite a quel giorno, come un disco incantato ormai esausto per continuare, stava socchiudendo gli occhi, probabilmente abbandonandosi ad un sonno troppo doloroso anche per lui.
E infatti era così.
Sognò ciò che ormai sognava da un mese.

* Una grotta dove l'acqua gocciolava rintoccando sul terreno, e poi tre figure, lui, Misty e Brock, e sopra la sua spalla un piccolo topo elettrico. Fuori pioveva a dirotto e i tre parlavano allegramente studiando le prossime tappe. Come al solito. Ma un rumore interruppe la loro conversazione.
"Houndom attacca!" Un cane dai denti aguzzi si diresse verso di loro, Ash si era alzato senza esitazioni schierando il suo Sceptile.
Dietro al cane un uomo incappucciato di nero con una rosa bianca dipinta sul mantello ordinava al Pokemon che cosa fare, ma esso uscì sconfitto dalla battaglia
"Che vuoi da noi?!" esclamò Misty.
"Voglio il tesoro che giace nelle profondità dei vostri animi." con calma impressionante, estrasse una pistola puntandola verso di loro.
In panico Ash e gli altri indietreggiarono. Puntò la canna verso colui che stava sognando.
"Tu sarai il primo a donarmi i tuoi poteri."
Non sapeva di cosa stava parlando, non gli interessava, voleva solo vivere, Brock a son di indietreggiare era caduto e Misty osservava inorridita la pistola.
L'uomo teneva il dito sul grilletto e con uno scatto fece pressione, facendo partire il colpo.
Si buttò da un lato per schivarlo, stavolta con successo, ma a suo mal grado sbatè contro una roccia.
"Sceptile attaccalo!"
Una barriera estranea a loro però lo protesse respingendo il pokemon d'erba.
"Illuso." E premette il grilletto una seconda volta.
Chiuse gli occhi di impulso, stavolta il proiettile lo avrebbe colpito, ma qualcosa arrestò la sua corsa, e un sordo urlo di Brock raggiunse le sue orecchie.
Osò riaprire gli occhi con un orrore degno di una simile scena.
"MISTY!"
La ragazza giaceva davanti a lui, senza muovere un dito,gli schizzi di sangue erano arrivati fino al suo volto inorridito e spaventato, e gocciolavano giù fino al mento.
"MISTY!! PARLAMI!" Si mosse d'impulso toccando il corpo della ragazza, scuotendolo freneticamente, ma lei non rispondeva.
Le sue palpebre erano allargate, la bocca semi aperta e i capelli ricadenti sul volto, sul suo petto giaceva una macchia che si stava espandendo sui suoi vestiti.
Era chiaramente sangue causato dal colpo.
"MISTY!" continuò a gridare, mentre sentì dietro di se dei passi veloci, che ne era sicuro, erano quelli di Brock.
"Tu! Dannato! Vai Forretress!" Lanciò il suo Pokemon verso l'uomo che rise e lui si chinò a fianco ad Ash prendendo il polso di Misty cercando di sentire se il cuore batteva ancora.
E si, batteva ancora.
Forretress si avventò sull'altro che lanciò una sfera dal quale uscì uno Sneasel che controbattè abilmente il Pokemon roccia.
"A.. Ash" disse la ragazza ferita, il colpo di quella pistola doveva essere vicino al suo cuore, o almeno è ciò che constato Brock, e gli sembrò un miracolo che fosse ancora viva.
Allungò una mano verso il suo volto.
"Io.." e dopo un sorriso il suo collo si inclinò e il cuore cessò di battere.
"MISTYYY!!!" Probabilmente, quell'urlo, risuonò tanto forte che persino a casa sua avrebbero persino potuto sentirlo.
"Povero ragazzo.. " Disse solamente l'uomo incappucciato ridendo, mentre Brock rimase impietrito.
Ash si alzò lentamente, a capo chino e gli occhi coperti dalla visiera del berretto.
"Tu.." con rabbia.
" L'hai uccisa." con una calma raggelante.
E poi una corsa improvvisa con un braccio proteso in avanti e il pugno stretto, pronto a riempirlo di botte, pronto a ridurlo a sangue, a sbatacchiarlo a terra e tenergli chiusa quella maledetta boccaccia.
Ma quando fu pronto per colpirlo, lui era svanito, e con uno scatto si voltò, notando che stava raccogliendo il corpo di Misty.
"BROCK FERMALO!" Brock si mosse, ma invano. La figura, era già scomparsa assieme al corpo della ragazza.
Battè i pugni a terra, con rabbia, fino a far uscire sangue dalle nocche ferite dalla roccia, fino ad urlare e a rimanere senza fiato. Urlo rabbioso fino a rimanere privo di coscienza.*

Si risvegliò ancora in quel letto di ospedale, affannando di brutto e completamente fradicio di sudore. Si toccò con una mano il petto palpitante. Ash non era uscito affatto di senno, era solo molto spaventato, e per riacquistare la ragione per lui, non sarebbe stato così semplice.
La porta della sua stanza si aprì e entrò una ragazza dai capelli castani e gli occhi azzurri e profondi.
"Ciao Ash." In mano, portava un mazzo di rose bianche...
Le rose bianche...
Lui si voltò e le vide immediatamente, furono la prima cosa che i suoi occhi focalizzarono.
Brock entrò a ruota dopo Vera e assieme a lui c'era Max, impressionato da tale visione.
Ash non era mai stato così.. così… vuoto.
"C.. come stai Ash?" Posò i fiori sul grembo del ragazzo il quale assunse un espressione strana, quasi irata, e con rabbia li prese e sbattè via.
Brock capì immediatamente il perchè di quel gesto, mentre Vera a dirla tutta, c'era rimasta un pò male.
“Le rose bianche.” Brock guardò la brunetta appena entrata e accigliata.
Il ragazzo nel letto si portò le mani al capo, mentre nella sua testa martellavano furiose parole, urla, rumori e lo sparo.
“Gli ricordano quel giorno.” Concluse incrociando le braccia mortificato e avvicinandosi ad Ash toccandogli una spalla, mentre lui si percuoteva furiosamente, come se volesse scacciare così i suoi pensieri.
“Calmati. Calmati…” Sussurrò con voce pacifica l’amico, e poco dopo si calmò e ritornò a fissare il vuoto.
Vera uscì dalla stanza assieme al fratello e l’amico.
“Il tipo che ha sparato quella sera, aveva una rosa bianca ricamata sul suo mantello. Evidentemente Ash l’associa a quello.” Vera chinò il capo.
“Non lo sapevo”
“Non preoccuparti, non fa niente, si è calmato quasi subito, deve aver capito che le tue intenzioni non erano cattive. Nonostante l’apparenza, Ash non è diventato pazzo è solamente profondamente shokkato. Pensa, fino a qualche giorno fa continuava a toccarsi il volto e a guardarsi le mani, come se potesse ancora vedere il sangue che era schizzato su di lui quella sera.” Pikachu emise un piccolo verso alla fine delle parole del amico del suo padroncino.
“Vera, Ash si riprenderà, vedrai.” Max guardò il capopalestra che gli poggiò una mano sui capelli verde scuro.
“Il nostro Ash tornerà da noi.” Le sue parole furono spezzate dal nodo che si portava in gola da ormai troppo tempo.
I petali bianchi giacevano sul pavimento, si chinò a guardali, per quanto potevano essere puri per lui rappresentavano il terrore.

Fine prologo I

Misty sarà morta veramente? Ash si riprenderà dal suo shok? questo e altro nel prossimo capitolo!

Spero di aggiornare i più presto possibile, se non dovessi riuscirci mi scuso in anticipo... è colpa della scuola -.-!

Recensite mi raccomando ^^!

   
 
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