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Autore: _joy    26/09/2012    5 recensioni
Che cosa succederebbe se fosse Caspian a lasciare Narnia e ad arrivare nel mondo reale?
Questa fanfic è ambientata dopo Il Viaggio del veliero.
Troverete delle discrepanze spaziotemporali per quanto riguarda il mondo reale che il giovane re dovrebbe incontrare rispetto a quanto scritto da C.S. Lewis... ma, del resto, questo Caspian è moro e ha profondi occhi scuri...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caspian, Edmund Pevensie, Eustachio Scrubb, Lucy Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Far away'
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Scusate l’enorme, spropositato, mostruoso ritardo nell’aggiornare. Mi sono un po’ persa dietro il mio primo crossover…chiedo venia J
Spero seguiate ancora la mia storia e prometto che non la abbandonerò più per periodi così lunghi.
L’ultimo periodo per me è stato molto difficile e non sono riuscita a scrivere niente. Volevo tornare su Bella, ma sono a quanto pare un po’ arrugginita e il risultato non mi soddisfa molto. Migliorerò, abbiate fede!
Baci a tutti!

 






In piedi davanti allo specchio, in camera sua, Bella osserva pensierosa il suo riflesso.
 
Ha indossato il vestito che ha scelto con Caspian, che ora riluce nella fioca della stanza.
I capelli scuri sono acconciati sulla sommità del capo e ricadono in morbide onde a circondarle il viso.
Agganciando gli orecchini, Bella si sente impaziente.
Di vedere lui, Caspian.
Di passare la serata stretta tra le sue braccia, a danzare.
Di ridere con lui, di parlare, di dargli tutto il suo tempo, la sua attenzione, il suo amore.
 
E poi sospira, valutando la loro situazione.
 
Con Caspian è tutto perfetto.
Sì, ad esclusione del fatto che lui è il re di Narnia, un mondo magico che si trova chissà dove. E che non sa come è arrivato qui e neppure quanto potrà restarci.
Ma Bella ha imparato a relegare in un angolo della mente questi piccoli dettagli, come li chiama scherzosamente quando ne parla con lui.
Narnia, ai suoi occhi, non costituisce un problema, se non per la paura che reclami il suo re, prima o poi (meglio poi, ma molto poi)
Il problema non sono loro due.
Anzi.
Loro due, insieme, sono perfetti.
Il problema sono gli altri.
 
Dannazione.
Come se non avessimo già abbastanza casini.
 
Eustace è arrabbiato con Caspian e Penelope con lei.
Non arrabbiata nel senso che hanno discusso, ma nel senso che…
 
Pen ha capito perfettamente da che parte tira il vento, ormai.
E, dopo l’uscita a cavallo di due giorni prima, è chiaro a tutti che Caspian e Bella stanno insieme.
Non si lasciano più un momento.
E Penelope ha messo il muso.
Non ride e non scherza più con Bella e passa moltissimo tempo con Eustace e Lucy, malgrado Edmund abbia cercato più e più volte di smorzare la tensione.
 
Bella sospira.
Il pensiero di aver ferito, anche se involontariamente, la sua amica è davvero pesante per lei.
Ma Caspian ha reagito con lo spirito di un combattente.
«Non possiamo obbligarli a parlare con noi, Bella. Però abbiamo il dovere di tentare di appianare le cose e, se non altro, di chiedere scusa»
E il momento giusto, secondo Caspian, è proprio il ballo, perché saranno tutti insieme.
 
Sarà.
L’unica cosa che sarò capace di fare io, ci scommetto, sarà fissare Caspian a bocca aperta per tutta la notte, visto che indosserà il tight.
 
Ma il pensiero del suo accompagnatore che la aspetta la mette di buonumore, malgrado tutto.
Bella esce dalla sua stanza e, passando davanti alla porta chiusa di Pen, sente l’amica ridere con Lucy. Sospira sconsolata, pensando a quanto sarebbe stato bello prepararsi insieme, come ai vecchi tempi quando andavano a una festa.
 
Però il fatto che io vada al ballo per me è già una conquista – riflette lei – non volevo neppure sentirne parlare…ed è una vita che non vado a divertirmi. Poi è arrivato lui e…bè, ora che ho lui, mi basta. Sono egoista, lo so, mi dispiace per Pen…ma non posso dire che non sono felice, veramente felice…
 
Bella è dunque la prima ad uscire di casa.
Nel giardino trova ad attenderla Caspian, Edmund e Eustace.
I suoi occhi corrono subito a cercare quelli del re, che la guardano ammirati e caldi.
Caspian sorride e le porge la mano, stringendole dolcemente le dita.
Bella saluta gli altri e poi scende un silenzio imbarazzato.
Eustace borbotta un saluto ma la divora con gli occhi.
Edmund se ne accorge e cerca di distrarre il cugino, prima che la pazienza di Caspian si esaurisca definitivamente.
Stanno parlando del più e del meno quando Penelope e Lucy si uniscono alla compagnia, la prima in un abito senza spalline viola e la seconda drappeggiata in un asimmetrico abito turchese.
Lucy ignora Caspian e Bella e si dirige verso il fratello, noncurante.
Pen invece getta un’occhiata malinconica all’amica.
«Sei…davvero bellissima»
Bella le sorride raggiante e lascia le mano di Caspian per prenderla sottobraccio.
Forse, dopotutto, c’è speranza.
 
L’atmosfera tesa è meno percepibile, una volta giunti nell’edificio del campus che ospita il ballo.
La musica, le luci, le persone dividono il gruppetto e la situazione migliora.
Edmund dà una spinta scherzosa a Lucy e la fa inciampare addosso a un giocatore di rugby alto due metri. Pen perde il tagliando del guardaroba in quindici secondi netti.
«Com’è possibile che tu sia sempre così maldestra? Giuro, sei incredibile. Ti ricordi di quella volta che a cinque anni…»
Pen interrompe le reminescenze di Eustace mollandogli un pugno sul ventre che lo piega in due.
«Oh…scusa!» esclama poi, mortificata, mentre Caspian e Edmund si precipitano a sorreggere l’amico «Davvero, non volevo! Pensavo di averti dato un pungo, sì, ma piano»
Bella scoppia a ridere, seguita a ruota da tutti.
Anche Lucy si fa scappare una risatina, che incrina l’aria severa che sfoggia da giorni.
Quasi a volersi riprendere, però, la ragazza sbotta subito dopo:
«Il primo ballo. Vorrai invitare la tua regina, Caspian…»
L’allusione fa irrigidire tutti tranne Pen – ignara – e Caspian stesso, che sorride sereno e prende la mano di Bella, intrecciando le dita alle sue.
«Assolutamente sì, hai ragione»
E porta Bella sulla pista.
 
Stretta tra le sue braccia, mentre volteggiano, lei finalmente si rilassa.
«Sei stupenda» le mormora lui «Finalmente siamo da soli e posso dirtelo»
Bella sorride e gli passa le braccia attorno al collo.
Caspian la stringe.
«A Narnia non balliamo così…bè, preferisco il tuo mondo, sempre di più»
Lei si mette a ridere.
«Bene, perché tanto sei mio prigioniero, non ti rimando a casa…»
«Non ho alcun desiderio di ribellarmi, giusto perché tu lo sappia»
«Perché sai che tanto vincerei io?» lo stuzzica lei.
«Perché io voglio che vinca tu»
 
Gli amici, in piedi ai bordi della pista, li vedono baciarsi teneramente.
 
Cinque canzoni dopo, Bella sente una lenta carezza del suo cavaliere lungo la schiena e alza la testa dalla sua spalla, per sorridergli.
Lui le bacia la fronte e poi la punta del naso.
«Per quanto io voglia passare ogni secondo con te, direi che ora dovrei smettere di abbracciarti e iniziare a pensare ai nostri amici»
Lei si stringe subito a lui, facendolo ridere.
«Va bene, cinque minuti» si corregge il re.
«Dieci?»
«Hai detto mezz’ora?»
«No, scusa…hai detto un’ora?»
Ridono entrambi e poi Bella si alza sulle punte per baciare il suo cavaliere.
«Ripensandoci, forse un’ora è comunque poco» mormora lui.
Lei gli stuzzica le labbra con piccoli baci e Caspian le fa scivolare le mani lungo la schiena e poi attorno ai fianchi.
All’improvviso, una coppia li urta.
«Ohi ciao Bella!» esclama allegra una ragazza con i capelli tinti di rosso, stretta al suo cavaliere e un po’ barcollante «Non pensavo di vederti stasera, non ci sei mai…accidenti, che bello il tuo vestito!»
«Ciao, Justine» Bella le sorride, in pace con il mondo «Grazie, sei molto bella anche tu»
La ragazza alza gli occhi su Caspian e trattiene il fiato.
«Ehm…ciao…sono…un’amica di Bella…»
«Ciao, sono Caspian»
«Sì, scusa, che sciocca, non te l’ho presentato. È il mio ragazzo…» aggiunge Bella, sensibile allo sguardo di desiderio negli occhi dell’altra.
E subito sente il braccio di lui circondarle la vita e stringerla forte…e se lo immagina ridere sotto i baffi.
 
Pazienza riflette, accoccolandosi al suo fianco.
 
«Accidenti, Bell!» esclama l’altra «Cosa aspettavi a presentarcelo? E dove lo tenevi nascosto?»
«Nell’armadio» ribatte il re e Justine osserva perplessa la coppia mettersi a ridere.
«Ehm…sì…» dice per riprendersi «Lui è Tom»
Bella cerca di darsi un contegno.
«Sì, certo, ricordo. Ciao Tom, scusa. Come stai? Come va il football?»
Poi si morde il labbro per evitare di scoppiare nuovamente a ridere, visto che Tom le sta palesemente fissando il seno.
Caspian si irrigidisce immediatamente e la tira indietro. Contemporaneamente, Justine molla una gomitata al suo accompagnatore.
«Ma è possibile che guardi tutte così?! Io mi sono stufata, ti avverto: alla prossima..»
Bella e Caspian si defilano in un momento.
«Simpatici. Che coppia gradevole..»
Lei ride.
«Justine era con me nel comitato di organizzazione degli eventi benefici…poi ho mollato tutto, non la vedo quasi più…»
«Nemmeno il buon Tom, spero. Per lui. Perché se lo vedo nuovamente fissarti così gli cavo un occhio…»
«Geloso?» lo stuzzica lei.
«Di te? Assolutamente sì»
La risposta la lascia senza fiato.
Bella ripensa a com’era stare con Bob: sempre insicurezze, mai un gesto romantico, mai chiarezza. Certo, con il senno di poi, è ovvio. Stava per sposarsi. Difficilmente poteva comportarsi con lei come fa ora Caspian. Eppure…non sarebbe comunque stato capace di comportarsi così. Di farla stare così bene. Lei non era così felice con Bob.
Guardando pensierosa il profilo di Caspian, si scopre a pensare che di Bob non ricorda poi molto. Aveva un modo particolare di arricciare il naso, quando sorrideva? Gli si illuminavano gli occhi come a Caspian? Le sue mani erano così affusolate e, insieme, forti?
Ne dubito…
«Anche tu però mi sembri gelosa, principessa»
Bella arrossisce, ma Caspian non sembra affatto seccato.
E di nuovo lei ripensa a tutte le volte che ha cercato rassicurazioni da Bob, che ha cercato di dimostrargli con l’affetto e con piccoli gesti quanto teneva a lui…ricevendo in risposta solo atteggiamenti stizzosi e insofferenti.
«Sono molto gelosa» ammette, riluttante «È solo che…non so, sembra troppo bello per essere vero..ho paura, quasi…»
«Non devi. Io sono tuo» esita un attimo e poi riprende «Capisco, da quanto mi avevi raccontato, che per te sia difficile fidarti. È normale, dopo aver avuto una brutta esperienza in passato. Ma io voglio stare con te, ho scelto di stare con te e non sono il tipo di uomo che torna indietro sulle sue decisioni o si rimangia la parola data. Non sono un volubile. Fidati di me, ti prego»
Bella si ferma, gli occhi incatenati ai suoi.
«Mi fido di te. Te l’ho detto quando mi hai raccontato di Narnia. Spero solo – voglio solo – che non ci divida nessuno. L’unica paura che ho è che tu sparisca. Vorrei solo sapere che starai sempre qui, con me»
Lui la prende tra le braccia.
«Mi chiedi l’unica cosa che non posso promettere. Se mi chiedi cosa voglio io, non ci sono dubbi»
«E io non voglio che pensi di non essere l’unico per me. So che ti ho raccontato del mio passato…ma non hai motivo di temere che questo mi crei dei pregiudizi su di te. Su di noi. Non c’è paragone con quello che provo per te, con la persona che sei tu»
Viene ricompensata da un sorriso radioso.
«Questo sì che mi rende felice» mormora il re, affondando il viso tra i capelli di lei.
«Magari sono io che dovrei preoccuparmi del paragone con una certa Susan…» dice Bella, tentando di avere un tono scherzoso.
«No, davvero» Caspian la guarda negli occhi «Susan era molto bella…ammetto che quando l’ho conosciuta ne sono rimasto…affascinato. Ma lei non era come te. Tu non sei soltanto bella. Sei determinata e forte, ma sei anche molto dolce. E con te io mi sento completo, come non mi è mai successo. Mi sento…bene»
Bella sente un groppo in gola.
Sta dicendo che…mi sta facendo una dichiarazione?
Gli sistema appena la cravatta e intreccia le mani dietro il collo di lui, cercando le parole per confessargli i suoi sentimenti, quando una mano gentile le sfiora il gomito.
Edmund.
«Stai monopolizzando la ragazza più bella della festa» dice quello, scherzoso, a Caspian «Che ne dici se io invito Bella e tu…Pen? O Lucy?»
«O entrambe?» anche Caspian sorride «Certo, Ed. ma, visto che ti affido la dama più bella, sappi che ti tengo gli occhi addosso»
Sia Bella che Edmund sorridono, ma la prima mormora un “non ce ne è affatto bisogno” sporgendosi a baciarlo.
Edmund si schiarisce la voce al terzo bacio e al quarto sbotta:
«Ragazzi! Ma siete imbarazzanti! Insomma, mi vedete?»
Bella lo ignora serenamente, stringendosi di più a Caspian.
«Torni presto, vero?»
«Prima di subito» mormora il re.
«Secondo me invece avete bisogno di aria. Tutti e due. O di un cervello nuovo, visto che sembrate due scemi, sempre a guardarvi negli occhi e farvi moine. Insomma, e dire che, prima che vi incontraste, Bella era una statua di ghiaccio e Caspian aveva in testa solo il suo regno»
«Ma sai, si cambia…» il re sorride e fa un’ultima carezza a Bella.
«Esatto, e tu dovresti apprezzare la felicità dei tuoi amici» rincara la dose lei.
«La apprezzo, Bella. Non ho mai visto Caspian così sereno e anche tu sei molto più felice e…non ricominciate!!!!»
 
Caspian si allontana ridendo e Bella sorride a Edmund.
«Forse anche io dovrei chiedere un ballo a Eustace, che ne dici?»
«Mi sembra un’ottima idea. E, Bella…grazie»
«Per che cosa?» chiede lei, perplessa.
Ma Edmund guarda Caspian, che ha invitato Penelope a ballare.
«Perché lo rendi finalmente felice»
 
 

   
 
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