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Autore: EvansLove    17/04/2007    3 recensioni
Immaginatevi i Malandrini a Roma... povera Lily!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bè...questo è senz'altro il capitolo più demenziale che io abbia mai scritto!! Ma fa parte della storia, per cui abbiate pazienza dio leggerlo!
Buona Lettura!

Quella giornata si concluse presto. Alle sei erano tutti già tornati in albergo e si erano dati appuntamento alle otto per la cena. Susan si buttò sul letto, guardando il soffitto "Mamma, sono stanchissima!" Lily fece lo stesso sul suo letto, solo che, invece di parlare, dentro lei scorrevano le immagini e le sensazioni che non accennavano a calare. Perchè quel battito si faceva sempre più insistente? "Lily, vuoi fartela prima te la doccia?" disse Susan all'improvviso. Lei sussultò, era ancora persa nei suoi pensieri "Eh?Ah... sì, grazie!" e si alzò. Sembrava in trance per come camminava e si muoveva, accompagnata da occhi vacui. E Susan aveva notato che c'era qualcosa di strano, aveva intuito anche quello che era successo e si chiedeva come potesse Lily essere così scombussolata solo per aver quasi dato un bacio. C'era evidentemente qualcosa in più, una specie di confusione interiore. Sospirando, Susan si alzò e andò alla finestra. L'albergo era a Trastevere e la loro camera dava precisa sul fiume. Era un'incanto quello scorrere lento, tanto che pareva immobile, eppure qualcosa cambiava in quel fiume. Come nel cuore di Lily. Lily aprì il rubinetto dell'acqua tiepida e lasciò scorrere l'acqua mentre si spogliava dei vestiti e delle preoccupazioni, sospirando. Restare da sola era proprio quello di cui aveva bisogno. S'immerse a occhi chiusi in quella muraglia penetrabile e si lasciò trasportare dalle sue emozioni. Era buffo, per una volta, combattere fra la testa il cuore. Lei, forte molto più di qualsiasi altra studentessa, non aveva mai partecipato a questa battaglia, ed era molto più difficile vincere questa che prendere un'Eccezionale nella materia di Ruf. Nella sua mente appariva nitido il volto di James, anzi, il sorriso. E quelle labbra erano così morbide e invitanti. Sapeva che, se il barcaiolo non li avesse chiamati, lo avrebbe sicuramente baciato. Ed era quello il punto. Perchè ora, dopo sette anni che lo rifiutava, voleva baciare James Potter??Solo perchè lui gli aveva dimostrato di essere fragile? Dimostrato, poi! Aveva solo detto una cosa... forse era solo una parte del corteggiamento serrato di cui lui la faceva vittima da sempre. Ma,se quel corteggiamento era, come lei aveva sempre pensato, solo per avere un trofeo in più da contemplare, James,avrebbe giocato anche la carta del ragazzo fragile? Non era così meschino ad arrivare a giocare con i sentimenti! E ora Lily aveva paura, perchè sapeva, che a ogni occasione possibile, lei ci sarebbe ricascata e stavolta non ci sarebbe stato nessun barcaiolo a fermarla. Quindi il barcaiolo era stato un colpo di fortuna perchè lei potesse rendersi conto di quello che stava facendo, o solo sfortunaccia nera? Lily scoppiò a piangere. Dubbi, confusione, paura. Ecco ciò che avvolgeva la ragazza.

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"Sirius, ti sbrighi ad uscire dalla doccia, cavolacci neri?" bussava furente James alla porta del bagno della sua camera. Tutto quello che voleva era stare un pò da solo con se stesso, ma, essendo quattro ragazzi in una stanza, l'impresa era un pò impossibile. L'acqua dentro il bagno continuava a scorrere senza che il ragazzo ricevette una risposta. Furente, James diede un'altra botta forte alla porta del bagno e si buttò poi sul suo letto (matrimoniale che condivideva con Sirius XD). Remus si sedette accanto a lui. "Eddai, si dovrà pur riprendere da una sbornia, no?" James fece una smorfia, masi trattenne dal parlare. "Che è successo James?" chiese Remus sospirando. "Cosa?" disse il moro, corrugando la fronte. "Oggi. In barca. Cosa è successo?" James alzò le spalle e rimase zitto. "James... lo sai che ti conosco... non avresti mai liquidato una gita in barca con la Evans con un 'non è successo niente'!" James sbuffò "Ma che cavolo!Non te lo voglio dire, ok?Non sono affari tuoi Remus!" e si girò dall'altra parte, lasciando l'amico sbigottito. Poi, in men che non si dica, cambiò idea e si rigirò "Scusa Lunastorta, solo che... non ci sto capendo più niente!" Remus alzò un sopracciglio "E, credimi James, si vede!!" James stese le labbra in un sorriso. Poi raccontò all'amico quello che era successo. "Bel guaio!" "Ma perchè poi è diventata così scostante?Io davvero non la capisco quella ragazza!" Remus alzò le spalle. "Non lo so!Posso solo dirti che non penso che lei stia meglio di te!" James fece un verso sarcastico e disse "Così sì che mi aiuti molto Lunastorta!". Quello che avvenne dopo, fu una rapida successione. Sirius aprì la porta del bagno, avvolto nei suoi asciugamani, e James si fiondò nel bagno. Mentre Sirius doveva prendere coscienza che quello spostamento d'aria gelida era causato da James (e quindi era fermo in mezzo alla stanza) si aprì la porta della stanza, facendo intravedere Susan che emise uno strilletto acuto e richiuse la porta. Sirius (ancora gocciolante, con un'asciugamano legato alla vita e l'altro attorno al collo) s girò verso Remus che aveva preso a ridere convulsamente e si fece trascinare dalle risate. Poi entrò Peter (che era andato a fare spesa per i rifornimenti notturni) con una vaga espressione scettica. "Qualcuno sa dirmi perchè qua fuori Susan mi ha detto 'informa i tuoi compagni di stanza che io desidero parlare con Remus e che Sirius non riuscirà a conquistarmi mostrandomi due pettorali da quattro soldi!' tutta scazzata????" Sirius si rabbuiò a quel commento sul suo fisico, mentre Remus rideva sempre più come un pazzo e disse (fra le lacrime ormai) "Dì... che... arrivo subito.. in camera... sua! Ahhaahahah!" e batteva i pugni sul materasso. Peter si strinse nelle spalle e uscì a consegnare il messaggio.

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"Susan, sono Remus!" disse il ragazzo, bussando alla porta della camera delle ragazze. Ringraziando il cielo che il ragazzo fosse venuto presto, la mora si precipitò ad aprire la porta (in bocca aveva un lecca lecca) "Entra!" disse. Poi la maniglia si abbassò e la porta finì sul naso di Susan, che si abbassò e gridò per il dolore, e, in quello stesso istante, Lily uscì dalla doccia. "Susan dove sono gli asciuga..." la rossa era nuda, perchè non aveva trovato gli asciugamani e si trovò precisamente davanti a Remus che non poteva evitare di guardare neanche se avesse voluto. Le guance di entrambi i ragazzi si tinsero di rosso e non riuscirono a spostarsi prima che Susan, ripreso il controllo di sè, chiuse improvvisamente la porta sul naso di Remus e, in contemporanea, gli stava andando di traverso il succo della lecca lecca.

Io vi avevo avvertiti!!! Recensite sinceramente!! Un bacio a tutti!

  
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