Le Pieghe del Tempo (Past, Present, Future)
[cap. X, part I] [By
Mistress Lay]
[Avventura, azione, romantico] [PG]
[Personaggi: Harry Potter, James Potter, Sirius Black,
Hermione Granger, Ron Weasley, Draco Malfoy, Nuovi personaggi, un po' tutti...]
[Pairing: sorpresa]
[Disclaimer; tutti i personaggi appartengono a J.K.
Rowling, i personaggi nuovi, che escono fuori direttamente dalla mia fantasia
malata... ^___^;;;]
Perdonate l’immenso ritardo!
Sono terribilmente dispiaciuta, sono qui a sventolare una bandiera di pace e
cospargermi il capo di cenere!
A rigor di logica dovrei
tenere più in considerazione questa fanfic, se non altro perché voi che seguite
siete le persone più stupende che un’autrice potrebbe desiderare: come non
rivolgervi parole di ammirazione per la dedizione con cui seguite PdT?
So perfettamente che questa
fic è terribilmente complicata e si ha l’impressione di non capirci niente,
nonostante tutto ci sono ancora persone che la leggono e che s’impegnano in
maniera ammirevole nel districare i miei casini…
Un doppio inchino quindi, sono
cosciente che la maggior parte di coloro che si sono imbarcati nella perigliosa
impresa di leggere PdT poco a poco hanno mollato, ma voi, voi che mi seguite mi
rendete così felice che non so nemmeno dire io quanto! *.*
A tal proposito lasciatemi
avvertire di un piccolo cambiamento di rotta:
Ho aggiunto tra i personaggi
anche la dicitura: Remus/Sirius. Inizialmente non doveva essere così ma
dopotutto che mi costava introdurci anche questa coppia, tra le altre? ^^ Inoltre ho scoperto che questa è una
coppia speciale, particolare e per una fan sfegatata come me del mio adorato
Sirius, questa è un'apoteosi. Quindi viva le Remus/Sirius (di cui mi sto
facendo una cultura) e chissà... quando avrò qualche istante di tempo riuscirò
a scrivere qualcosa anche su di loro, qualcosa di molto più serio che una
semplice shottina come ho già fatto precedentemente.
Cercherò di curarmi anche di
loro, dopotutto avevo proclamato il 2007 come l'anno dei grandi cambiamenti.
Ebbene, le Remus/Sirius fanno parte del bilancio, a costo di rinunciare a
qualche progetto Draco/Harry come ho invece in mente.
CAPITOLO DICIASSETTE
QUESTIONI IN SOSPESO – PAST (Part I)
(ovvero: di equivoci, di bugie, di misteri… insomma, tutta
farina del mio sacco, in tre parole ecco il succo dell’intera fic! XD)
Il capitolo qui postato è
merito tutto di James che ora è lontano lontano, chissà come ha fatto, è
riuscito a sbloccarmi da mesi di tentennamenti.
Grazie in ogni caso, anche per
essertelo letto in anteprima speciale.
__°°Ps°°__
- Io so tutto -
Il cuore di Harry perse un
battito per poi prendere a battere così forte che sentiva ogni pulsazione
rimbombare nel suo torace: come faceva Malfoy a sapere che la vera identità di
Helene era Lily? Aveva capito chi fosse? Sapeva anche della presenza di suo
figlio Scipio?
Possibile?
Com'era possibile?
Forse gli era sfuggito il nome
della ragazza mentre parlava? Forse il nome di Lily era stato pronunciato
distrattamente da Rick o Scipio? O forse aveva origliato una qualche loro
conversazione e i due ragazzi avevano chiamato Helene con il suo vero nome?
- Non darti pena di negare o
dire che non ne sai niente - lo prevenne Draco con voce dura - perchè potrei
giurare che tu sei stato la prima persona alla quale si sono rivolti, mi
sbaglio? -
- Io... -
Mi dispiace...
- Perchè non mel'avete detto
prima? Avevo diritto quanto te di saperlo! - protestò veementemente.
Bè... la stava prendendo
meglio di quanto Harry si fosse mai immaginato... forse Malfoy aveva avuto il
tempo di abituarsi alla situazione e di sconvolgersi a dovere prima di fargli
quella sfuriata.
- Era una situazione molto
strana e avevamo paura che potesse succedere qualcosa di irreparabile... -
- E' GIA' SUCCESSO! -
- C-come? -
Draco fece una smorfia
scettica: - Oh, avanti Potter, non vorrai farmi credere che tu non ne sai
niente di questa storia, vero? Risparmiati la scenata... -
- Ti assicuro che non lo
sapevo! -
- Davvero? - ancora non
sembrava molto convinto - Quindi non sapevi nemmeno che stanno, anzi... STIAMO
per sparire? -
Scese il silenzio. Un silenzio
sconvolto.
'- Sono tua figlia! -'
Lily stava per...
'- Chiamami Lily, tutti mi
chiamano così -'
Sta per...
'- Ora stà calmo. Non ci saranno errori. Non ci sarà nessun presupposto perchè le cose cambino e degeneri - '
Lily stava per sparire...
E lui non aveva trascorso con
lei abbastanza tempo... non l'aveva conosciuta abbastanza...
Perchè non gliel'avevano
detto?
- Come stai? -
Lily tirò indietro il capo
dall’armadio vuoto nel quale lo aveva infilato per darvi un’occhiata: aveva
girato qualche minuto per la stanza, osservandola con attenzione, ovviamente
Silente le aveva dato una stanza singola, proprio accanto a quella che
dividevano Rick e Scipio – e a quanto poteva giudicare Harry stavano litigando
– e dava sul lago nero.
Harry era andato a trovarla
dopo cena, inizialmente un po’ imbarazzato dalla strana situazione ma poi,
quando Lily gli aveva aperto con un sorriso tutti i suoi timori erano sfumati.
C’era un affetto così sincero, così profondo, nel suo sguardo…
Per un attimo Harry si era
sentito amato incondizionalmente e l’emozione di sapere che là, in un futuro
non molto lontano, lui era un marito e un padre di famiglia lo aveva
ottenebrato, togliendogli ogni fiato dal corpo: avrebbe avuto una famiglia, una
famiglia sua, una famiglia che lo amava…
Avrebbe avuto una figlia. Un
futuro.
Lily lo aveva fatto entrare,
riempiendolo di commenti su Hogwarts e sulla sua camera, indossava ancora la
divisa e a quanto pareva si era procurata alcuni abiti che aveva appoggiato
senza criterio su una sedia a caso, poi lo aveva invitato a sedersi mentre
apriva tutti i cassetti e le ante dell’armadio e del mobiletto in bagno, Harry
si era seduto sul letto, perdendosi qualche istante a pensare e guardare Lily.
Sua figlia.
Che emozione poter pronunciare
quella parola!
Eccola, di fronte a lui, che
correva avanti e indietro, c’era sua figlia… sua figlia…
Parlava ininterrottamente, gli
lanciava di tanto in tanto qualche sorriso, qualche occhiata, poi riprendeva a
guardarsi attorno, a commentare.
Lily
Jamie Potter.
L’avrebbe chiamata come sua
madre e avrebbe avuto come secondo nome quello di suo padre. Lilian Jamie.
Chissà chi era la madre…
Già… chissà chi era la madre…
Possibile che fosse Cho?
Poi il pensiero di quanto
potesse sentirsi sperduta in quel tempo attanagliò la mente di Harry: sembrava
essere contenta, forse emozionata, ma dopotutto si parlava di passato. Era
stata trascinata da quelle ‘Pieghe del Tempo’ lì, a più di vent’anni dal suo
vero tempo, si era ritrovata catapultata in un mondo completamente nuovo, di
fronte a lei stava suo padre da giovane… senza contare tutti i rischi che
correva…
Chissà che cos’aveva voluto
dire quando erano nella grotta a Hogsmeade con Scipio…
Cambiare il passato… modificare
il presente… davvero avrebbe distrutto il futuro?
Per questo le aveva chiesto
‘Come sta?’, per sapere come stava veramente, se aveva paura, se era
terrorizzata, se temeva di essere in quel tempo, se dietro i suoi occhi
spensierati c’era qualche segreto nascosto, reso spinoso dalla situazione
attuale.
- Come non potrei stare bene?
– le rispose Lily, sfoderò un sorriso allegro, fece una giravolta – Ti conosco
quando hai la mia età! – tentò di sembrare una bambina ma Harry non si
trattenne e scoppiò a ridere.
Quando si riprese Harry le
chiese, serio: - Intendevo dire… se stavi bene per quello che sta succedendo.
Sei qui e la situazione non è delle migliori… mi chiedevo se… - si bloccò, a
disagio.
Che avrebbe potuto dire, come
spiegare la sua preoccupazione a parole?
Non era abituato a queste
situazione, non era abituato in generale a parlare con le ragazze di niente che
non fosse qualche sporadica chiacchiera priva di importanza o che non
riguardasse la scuola…
Se ci fosse stata Hermione
forse avrebbe capito qualcosa e avrebbe detto le parole giuste…
Strinse i pugni.
Chissà che padre era… chissà
se aveva reso sua figlia orgogliosa di lui…
Poi, i suoi pugni vennero
coperti da due mani calde, morbide, racchiuse a coppa, Harry sollevò lo sguardo
dal pavimento e all’altezza del volto c’era il viso di Lily, lo guardava ancora
con quell’espressione piena di affetto, i capelli le ricadevano lungo le
guance, neri e a boccoli, sorrideva, mostrando la forza della sua serenità: -
Non ti devi preoccupare, pap… Harry… non ti devi preoccupare, davvero. A me
piace questo tempo! E poi come perdermi la versione di te adolescente!? Eh? –
Un pensiero, veloce come la
luce, attraversò la mente di Harry: ‘lei ed Hermione si intenderebbero alla
perfezione’. Istantanea foto di verità.
- Il futuro è… è bello? –
Harry si rese conto che la sua domanda poteva sembrare altisonante, ma la sete
di curiosità era troppa.
Lily perse un attimo della sua
verve: - Dipende da come lo vedi… - rispose.
- Tipo? -
Lily gli lasciò le mani e si
sedette accanto a lui sul letto: - Bè… ci sono cose che potrebbero renderti
felici, altre che potrebbero rattristarti… - forse pensava a qualcosa in
particolare, Harry non riuscì a decifrare la sua espressione pensierosa, ma
soprassedé, capendo perfettamente che dalla bocca della ragazza non sarebbe
uscita sillaba su qualche evento futuro.
- E… come sono io? – lo
domandò con un attimo di disagio. Non solo per la domanda intima, ma anche
perché era una domanda molto sciocca, lo sapeva. Stava chiedendo a sua figlia
come lo trovava nelle vesti di padre.
Dimmi… dimmi…
Lily gli toccò il braccio, e
ancora il suo sguardo di colorò di un affetto tutto nuovo, incondizionato,
divertito, pieno di amore: - Tu sei il mio papà –
- Ma... Non è possibile...
cioè... non 'noi'... -
- Credici. Stiamo per sparire.
Come se non fossimo mai nati! -
Ed eccolo, l'errore,
l'incomprensione...
- Stiamo... cosa? -
Malfoy ebbe un gesto di
disperazione: - Cosa, della faccenda dello sparire non ti è chiara? -
- La 'nostra' parte -
- Nostra? Non è difficile da
capire! Stiamo sparendo! Stiamo sparendo come sta succedendo ai nostri
genitori! -
- E i nostri genitori che cosa
c'entrano? -
- POTTER? SEI SORDO? SEI
RITARDATO? NON CAPISCI UNA FRASE COSI' SEMPLICE? -
- TU NON CAPISCI! NOI NON
STIAMO PER SPARIRE! NOI... -
Draco Malfoy... non aveva
capito niente…
Forse aveva frainteso
qualcosa, forse aveva capito una cosa per un’altra.
Improvvisamente tutto andò al
suo posto.
Ma certo, Lily aveva scelto il
suo cognome Evans e Malfoy aveva pensato che fosse la madre di Harry, visti
anche i suoi straordinari occhi verdi, calzava a pennello anche che questa
fosse particolarmente portata alla precisa materia delle pozioni e che non
prendeva in giro Piton come il resto dei Grifondoro. Inoltre era quasi sempre
assieme a Harry, quando solamente Hermione si accompagnava a Harry al di fuori
degli orari scolastici.
Rick poteva essere
tranquillamente scambiato per Arthur Weasley, non era molto alto come lui, ma
era ovvio che avesse qualche ascendenza Weasley, dal momento che Lily era la
madre di Harry, Malfoy aveva fatto due più due e aveva pensato che Rick fosse
il padre di Ron. In fondo dovevano essere compagni di scuola se non di classe.
Restava Scipio.
E qui forse i dubbi di Malfoy
si erano manifestati: Scipio era il classico serpeverde e il classico Malfoy,
capelli biondissimi di Lucius Malfoy e i suoi stessi occhi, il portamento
superbo e lo sprezzo nei suoi occhi oltre all’odio inveterato verso Rick.
Fin qui, poteva calzare
perfettamente che Scipio in realtà fosse Lucius Malfoy.
E poi sorgevano le domande:
come mai si accompagnava in maniera così amichevole con Lily Evans? Perché
trovava la compagnia o la presenza di Draco Malfoy così sgradevole? Ok che non
erano mai stati così vicini ma… insomma, era pur sempre un’emozione vedere il
proprio figlio, no?
Forse Malfoy aveva pensato ad
una possibile intromissione di Harry, forse credeva che avesse avvelenato la
mente del padre dicendogli chissà cosa sul suo conto…
Era un’ipotesi azzardata,
Harry lo sapeva, ma dopotutto lui e Malfoy non erano mai andati d’accordo
quindi era possibile che Draco stesse solo cercando un altro spunto per un
litigio con i fiocchi oltre che scoprire la verità su suo padre.
Beh, l’importante era che
Malfoy non avesse scoperto la verità.
- Noi cosa, Potter? – domandò
digrignando i denti Draco. non gli piaceva quella situazione, ancor meno andare
a parlare con Potter, ma quando era necessario, era necessario, poche storie.
Una remora però l’aveva:
l’espressione di Harry, quello sbigottimento dipinto a chiare lettere sul suo
viso, e ora la sua espressione pensierosa, gli davano molto da pensare.
Si sentì completamente escluso
da un segreto che le labbra di Potter gli tacevano.
Riguardava suo padre, la madre
di Potter e il padre di Weasley?
Chissà.
Di certo lo avrebbe scoperto.
- Noi cosa, Potter? – ripetè
con voce melliflua.
Harry si riscosse dai suoi
pensieri turbinosi, guardò in faccia Malfoy e cercò di negare tutto, persino
l’evidenza: - Niente! Tu ti sei sbagliato, Malfoy, non hai capito niente e…
avanti, davvero non crederai che Helene, Parker e Rick siano… è la così più
stupida alla quale tu possa mai aver pensato! – si sforzò di scoppiare a
ridere, per buttarla sullo scherzo – E ora, se non ti dispiace, mi hai
trattenuto fin troppo – e lo oltrepassò.
Malfoy gli afferrò subito il
braccio, sbattendolo violentemente contro la parete fredda: - TU SAI CHE COSA
STA SUCCEDENDO E ORA ME LO DIRAI! –
- LEVAMI LE MANI DI DOSSO! -
- TU SAI QUALCOSA, DIMMELO
IMMEDIATAMENTE! -
- NON VEDO perché DOVREI SAPERE
QUALCOSA, FURETTO! SONO SOLAMENTE DEGLI STUDENTI STRANIERI IN VISITA A
HOGWARTS, NON C’è ASSOLUTAMENTE NIENTE CHE IO SAPPIA E CHE TU DEBBA SAPERE! -
- NON PRENDERTI GIOCO DI ME!
NON SONO STUPIDO COME WEASLEY, SO CHE STA SUCCENDENDO QUALCOSA E IO VOGLIO
SAPERE CHE COSA! -
Harry si morse il labbro,
fissando intensamente e con furia Malfoy.
Che cosa voleva adesso?
Maledizione, perché non si era
bevuto la storia che tutto era una fandonia?
Idiota.
Ora che cosa si poteva
inventare? Che cosa?
Sai Malfoy, Scipio è tuo figlio.
E ti odia.
- Rick? Posso farti una domanda? -
Rick alzò lo sguardo dalla sfera di cristallo che aveva di fronte leggermente stranito. Evidentemente divinazione non era la sua materia preferita.
- Ogni cosa pur di non addormentarmi di nuovo… - rispose Rick nascondendo a stento uno sbadiglio.
- Come mai Scipio è così freddo con suo padre? -
Il Grifondoro si schiarì un attimo la gola, chiaramente a disagio, si guardò per un istante attorno, controllando a quanti passi di distanza fosse la professoressa Cooman, poi si chinò verso Harry: - Se te lo dico prometti di non farne menzione con Lily? –
Harry annuì vigorosamente, avvicinandosi ulteriormente per poter ascoltare i sussurri di Rick: - Dimmi –
- Scipio odia suo padre. E la cosa è reciproca… -
- Ma perché? -
Rick spalancò un attimo la bocca poi la richiuse, indeciso su cosa dire: - Non so nemmeno io perché… non so tutta la storia… -
Era evidente che fosse una bugia.
.
Lily li trovò così, uno
di fronte all’altro a fulminarsi come inguaribili nemici.
C’era nei loro occhi una
rabbia e un’intensità di altre emozioni che lei non era mai riuscita a
decifrare se non quando un uggioso pomeriggio non aveva scoperto il Segreto di
suo padre. Quel segreto che aveva sempre impaurito mamma dal profondo del
cuore, quel segreto che legava con un filo indissolubile papà a Draco Malfoy.
Ho scoperto una cosa, mamma.
Dimmi, è vera?
Mamma si era bloccata per
un istante mentre riponeva un enorme librone nella loro piccola e ben fornita
biblioteca. Non aveva mostrato agli occhi della figlia nient’altro che un
attimo di sorpresa, Lily era di spalle, quindi non potè vedere la smorfia
dolorosa del suo bel viso.
Tesoro, non so a cosa ti riferisci.
Lily strinse
convulsamente le mani nella stoffa della divisa, mordendosi il labbro a
disagio: eccoli lì di fronte a lei, le due facce della medaglia, le due nemesi
a fronteggiarsi. Pensò con vivo rammarico che se lei non fosse mai venuta lì
Draco e Harry non avrebbero mai avuto quella conversazione.
Si rese conto di essere
estremamente egoista. Che cosa aveva creduto quando si era decisa a vedere come
si evolvevano le cose tra suo padre e Draco Malfoy?
Sciocca, si era lasciata
guidare dalla curiosità e dal desiderio di vedere sul viso del padre ben più di
uno sporadico sorriso che spesso rivolgeva alle persone: per tutti lui era il
grande Harry Potter, era sempre quello a cui potevi dire tutto, ma Lily si
accorgeva che spesso lo sguardo del padre era lontano, perso in qualche antro
della sua mente.
Stava per caso
rimpiangendo la sua scelta di sposare Hermione?
Stava rimpiangendo la
figlia?
Mamma lo sapeva, lo
avvertiva, non a caso era la vera madre di sua figlia e poi conosceva Harry da
più di vent’anni.
- Mamma, posso parlarti un attimo? -
Hermione le aveva sorriso, incoraggiante, era alla sua scrivania, si era alzata, portando un grosso librone allo scaffale parietale alla sua destra: - Dimmi Lily – le aveva detto con voce dolce.
- Ho scoperto una cosa, mamma – esordì Lily, si era chiusa la porta alle spalle per puro riflesso, perché si sentiva nervosa, non perché avesse timore che qualcuno ascoltasse la loro conversazione ma semplicemente perché non sapeva esattamente da dove cominciare. Decise di andare direttamente al punto e non tergiversare troppo – Papà ha avuto una relazione con Draco Malfoy. Dimmi, è vero? -
La sua era una domanda retorica e Lily lo sapeva bene, non c’era bisogno di chiedere conferme alla madre, lei SAPEVA che c’era stata una relazione tra papà e il padre di Scipio. Voleva vederci chiaro in questa faccenda.
Hermione si era bloccata nell’atto di riporre il libro che aveva in mano nello scaffale, guardò in avanti, la sua mano che spingeva in avanti il libro voluminoso, chiuse gli occhi un secondo, cercando di non far trapelare dalla voce il suo turbamento interiore, rispose: - Tesoro, non so a cosa ti riferisci –
Lily si era appoggiata stancamente alla porta, le mani giunte contro il legno e sospirò: - Lo sai mamma. Non ho bisogno che tu confermi, voglio dire, lo so già che papà è stato con Malfoy, mi chiedevo soltanto… -
Hermione spinse stancamente il libro nel ripiano, incastrandolo tra altri due tomi di ugual dimensione, fece scorrere l’indice lungo la rilegatura e poi sospirò impercettibilmente. Conosceva sua figlia, aveva la sua stessa perspicacia e intelligenza unita all’incredibile testardaggine di Harry, non avrebbe lasciato cadere la questione nel dimenticatoio.
Con le spalle rigide tornò alla scrivania, posò una mano su questa e vi si appoggiò leggermente, guardò sua figlia dritta negli occhi, quegli occhi smeraldo che mandavano lampi di determinazione, i suoi capelli a boccoli neri come l’ala di corvo, e le labbra strette in una posa innaturale rispetto al consueto perché Lily era sempre stata la persona più sorridente e solare che Hermione avesse mai visto.
Non l’aveva mai toccata la disgrazia della guerra, non si era mai lasciata abbattere, non si era mai lasciata traviare dalla fama del padre, no, lei non si era mai schermata schiva alla stampa, non si era mai esibita orgogliosa, era una che avrebbe sorriso alla stampa dicendo ‘Non ho nulla da dire. Buongiorno’.
E ora aveva scoperto il segreto del padre.
- Come lo hai saputo? – domandò Hermione rassegnandosi all’evidenza.
Lily scrollò le spalle e la tensione la lasciò. Per fortuna non aveva dovuto pregare la madre o scendere con lei in una lite per sapere la verità.
- Ho trovato una scatola in soffitta -
Hermione per un istante s’irrigidì, trattenne il fiato, sconvolta.
- Mamma? -
La vecchia scatola… la scatola dei ricordi…
Harry non l’aveva gettata, non l’aveva mai fatta vedere ad anima viva e Hermione si era sempre chiesta che cosa contenesse.
Ora sua figlia le annunciava che era venuta a conoscenza della relazione tra Harry e Draco. quindi, evidentemente, in quella scatola c’era qualche ricordo di quel rapporto tra vecchi nemici.
- Mamma, vorrei solo sapere la verità… - aggiunse dolcemente Lily.
Hermione sospirò e le fece cenno di sedersi.
- Cominciò tutto nell’estate tra il mio quinto e sesto anno… tuo padre era dai suoi parenti babbani e… -
Lily chiuse gli occhi dolorosamente memore di quella conversazione avuta con la madre poco prima di partire per Hogwarts per il suo quinto anno.
Ora trovandosi a quella scena Lily non potè fare a meno di indietreggiare di un passo, sentendo un acuto dolore al petto.
Oddio, che stava succedendo adesso?
Si appoggiò stancamente alla parente sentendosi senza forze come se fosse in vita per puro caso, una mera coincidenza.
Le mancava poco evidentemente.
.
In quel momento, a distruggere quell’idillio poco idillio, giunse Hermione, attirata da quelle grida rabbiose era corsa in soccorso di Harry, lanciò un’occhiata di disprezzo a Malfoy: - Venti punti in meno a Serpeverde per aver aggredito un compagno, Malfoy –
Malfoy non la prese per niente bene, sogghignò leggermente: - Non puoi togliere dei punti alla squadra d’inquisizione, o te lo sei scordato Mezzosangue? Trenta punti in meno a Grifondoro e ora vattene –
Hermione alzò il mento, infastidita: - Qui l’unico che dovrebbe andarsene sei tu, Malfoy – fece passare una mano sotto il braccio di Harry – Andiamo, Harry, il professor Silente ti vuole –
Fu quello che fece desistere Malfoy ma prima di lasciar andare via Potter lo guardò intensamente con quel suo solito sguardo glaciale dicendogli: - Dobbiamo parlare. E mi dirai la verità –
- Sai una cosa, Draco? quel Parker ti assomiglia, in un
certo modo – commentò Blaise a pranzo.
Draco si infastidì: - Che diavolo dici, Blaise? –
- Non so… il portamento forse, il viso… - Blaise
reclinò il capo, pensoso – Non so… c’è qualcosa che mi ricorda te… che dici,
sarà tuo fratellastro? – scherzò.
- Non scherzare, Blaise! – lo ammonì con voce stentorea
Draco.
- Scusa, Draco… stavo solo facendo dell’ironia pura e
semplice, nessuno voleva insinuare che tu avessi veramente un… -
- Blaise, stà zitto e mangia! -
Parker gli assomigliava?
Ma, che, stiamo scherzando?
Anzi.
Quel Parker gli dava i nervi!
Troppo riservato, troppo vicino a quella Grifondoro che
stava sempre appiccicata a Potter, troppo ribelle… lo guardava malissimo, come
se la causa di tutti i mali del mondo fosse sua!
Ma che cosa voleva da lui?
Non si conoscevano neanche!
E poi quella sua espressione arrogante, quel suo
comportamento facevano venire i nervi a Malfoy: lui e solo lui era il principe
dei Serpeverde, faceva il bello e il cattivo tempo, a lui solo tutti i
Serpeverde dovevano rispetto. Ora, questo nuovo arrivato si permetteva di
contrastare le sue decisioni.
Ma come si permetteva?
Quell’imbecille di Blaise cominciava a fare paragoni
idioti di somiglianze fittizie, poi quella cretina di Pansy cercava di far
sentire Scipio a suo agio. Ma come poteva sentirsi a suo agio Parker in quella
gabbia di serpi, senza abbassare il capo?
E poi, se non ricordava male, non c’era nessun Parker
nell’albero genealogico dei purosangue. Certamente era un mezzosangue. Che
feccia.
- E poi non hai notato che Loveless assomiglia molto a
Weasley e la Evans a Potter? – continuò imperterrito Blaise.
- Merlino! Ma che ti prende oggi, Blaise? -
- Ti stavo solamente facendo partecipe delle mie riflessioni
e dei miei dubbi! – protestò veementemente Blaise.
- Che razza di dubbi puoi avere? -
- Non so – borbottò contrariato Blaise bevendo un sorso
di succo di zucca – E’ strano che tre studenti arrivino a quasi fine anno da
una scuola extra continentale. È strano che non ci è stato dato l’avviso prima,
è strano che questi tre siano così simili a te, Weasel e lo Sfigato Potter. Ci
sono molte cose che non quadrano -
- Non essere cretino, Blaise – lo rimproverò con
durezza Draco – Stai correndo troppo con la fantasia. Ancora un po’ e
comincerai a parlarmi di fantomatici viaggi nel tempo -
- Non ti sta per niente simpatico Scipio, vero? -
- Mi guarda come se gli avessi seviziato il gatto
preferito – scimmiottò Draco, fece una smorfia – Non lo reggo. No. È un odio
istintivo. E poi si accompagna a quella cretina della Evans. Si atteggia come
la mezzosangue, hai notato? Stupida Grifondoro. Subito al braccio di Potter -
- Che c’è, sei geloso? – bofonchiò Blaise.
- Di chi? Di una sciacquetta dagli occhi verdi? – Draco
sbuffò – Sei un idiota Blaise -
- Io parlavo di lei. Dovresti essere geloso della
Evans, non di Potter -
- Ma che cazzate stai sparando, Blaise? Fammi il
piacere di stare zitto. Non menzionare più il nome di quei due mezzosangue -
.
- Che stava succedendo tra te e Malfoy? – domandò un poco agitata Hermione. Teneva ancora la mano sul braccio di Harry, un contatto amichevole, intimo, che la stava tranquillizzando. Decise di non palesargli i suoi dubbi in proposito alla conversazione che aveva avuto con Malfoy poiché lei era stata dietro l’angolo tutto il tempo ad origliarla, senza farsi vedere: era preoccupante che Harry non l’avesse messa al corrente degli ultimi sviluppi, della madre, di Lucius e Arthur provenienti, a quanto pareva, dal passato.
Ecco, ora si era scoperto come mai Harry era così sollevato e così felice quando era in compagnia di Helene Evans, era sua madre, e Hermione quando l’aveva sentito velatamente dire da Malfoy aveva dovuto farsi forza per non palesare la sua costernazione, si era dovuta mettere una mano sulla bocca per soffocare un sussulto meravigliato.
Certo, c’era qualche incongruenza che proprio non le quadrava, ma avrebbe chiesto a Harry… era la sua migliore amica dopotutto, lui l’avrebbe messa al corrente della situazione attuale.
Harry scosse la testa, sembrava un po’ scosso: - Niente, Hermione – cercò di sottrarsi dalla presa dell’amica. Lo metteva a disagio pensare che in un futuro non proprio molto lontano lui si sarebbe sposato con lei e avrebbero avuto come figlia Lily.
La conversazione con Malfoy lo aveva un po’ messo a disagio: fortunatamente quell’idiota non aveva capito che cosa stava succedendo però aveva qualche dubbio ed era certo che sarebbe andato da Scipio per sbattergli in faccia la sua dannata teoria.
Doveva trovarlo al più presto possibile, lui e Lily e Rick.
- Harry, sei sicuro che non vuoi dirmi niente? – domandò ansiosa Hermione – Andiamo in sala comune se vuoi… -
Harry la guardò: - Ma Silente non…-
La ragazza scosse la testa: - No, me lo sono inventata io sul momento… non sapevo come toglierti da quella situazione e… -
- Devo andare in infermeria -
- Stai male? – domandò subito Hermione preoccupata – La cicatrice? Voldemort? -
Harry per un attimo fu tentato di dirle la verità ‘No, vado a trovare Scipio’ ma poi si rese conto che l’espressione di Hermione era stranamente angosciata, materna, come se stesse trattando con i guanti Harry.
Richiuse la bocca e si morse l’interno guancia: Hermione aveva sentito della conversazione con Malfoy? O forse semplicemente stava recitando la sua solita parte da ansiosa chioccia?
- Volevo chiedere a Madama Chips una pozione per dormire – rispose tranquillamente, cercando di mascherare la bugia con una smorfia dolorante del viso.
- Ti accompagno -
Harry scosse la testa: - No, lascia perdere, vado e torno subito – la lasciò lì, ferma in mezzo al corridoio, piena di domande.
- Harry… - sussurrò Hermione ferita – Non fare così… -
- Harry? Dove sei stato fino ad ora? -
Harry sobbalzò nel sentire il rimprovero dell’amica,
richiuse il ritratto dietro di sé, lanciandole uno sguardo colpevole: - Non è
così tardi… - si giustificò subito.
Hermione chiuse seccamente il libro di aritmazia che
stava studiando, lo appoggiò sulle ginocchia e lanciò ad Harry la sua migliore
occhiata severa, una perfetta imitazione di quella della McGranitt: - Harry,
non credo che tu stia prendendo molto seriamente i G.U.F.O. –
- Ma che dici, Herm!? – protestò Harry – Io li prendo
molto sul serio! -
- Sei stato con Cho? – domandò a bruciapelo la ragazza.
Hermione lo vide arrossire in zona gote prima di negare
tutto: - Ma come ti vengono in mente certe cose, scusa? –
- E allora dove sei stato fino a quest’ora della notte?
-
- In giro -
- In giro -
- Sì… -
- Harry… smettila di mentirmi – disse stancamente
Hermione – C’è qualcosa che non va? Vuoi parlarmene? – aggiunse con dolcezza.
Harry si grattò un attimo il mento, pensieroso, poi si
sedette in una sedia vicino ad Hermione, la sala comune era deserta e
silenziosa, solo lo scoppiettio del fuoco proveniente dal camino spezzava
l’atmosfera taciturna che si era venuta a creare.
Hermione si mordicchiò il labbro inferiore, indecisa
per una volta su cosa dire: le era capitato spesso di vedere Harry bandirla dai
suoi pensieri e dal suo mondo, quell’anno in particolare per Harry era stato
particolarmente difficile, tra pettegolezzi, la Umbridge, Voldemort e Silente.
Aveva pensato che almeno vedere per le vacanze natalizie Sirius e poter stare
assieme al suo amato padrino potesse sollevare il morale a Harry… ma non aveva
pensato a tutta quella serie di eventi che avevano non soltanto allontanato
Harry da loro ma anche da sé stesso.
Stava crescendo Harry, Hermione lo sosteneva con un
leggero velo di imbarazzo, faceva scorrere il suo sguardo lungo il suo profilo,
quell’espressione matura di una persona che era dovuto crescere troppo in
fretta e che ne aveva viste troppe nella sua breve vita, e lungo il suo corpo,
sì, Harry era proprio cresciuto.
Harry era cresciuto, tutti stavano crescendo, portando
con loro domande strane, interrogativi mai posti precedentemente, desideri
inconfessati…
Stavano cambiando tutti, Hermione lo sapeva, guardava i
suoi migliori amici e non poteva ignorare la strana gelosia possessiva di Ron o
la rabbiosa malinconia di Harry… poi guardava sé stessa allo specchio e si
vedeva diversa, si vedeva così diversa, in corpo e pensiero.
Sì, perché ormai c’erano domande, tante domande, tanti
pensieri strani nella sua testa: aveva sempre pensato ad Harry come il suo
migliore amico, quello sensibile, quello generoso, sempre pronto a dare, ad
amare.
Harry, testardo e malinconico, a volte strano,
bersagliato continuamente da continui sguardi e continue avversità.
Gli aveva sempre voluto bene come un fratello.
Ora invece si stava muovendo qualcosa dentro di lei…
stava serpeggiando nei suoi pensieri un filone diverso, estraneo alle sue
usuali riflessioni.
Aveva cominciato a provare per Harry un attaccamento
molto più che fraterno, aveva cominciato a guardare in Cho e vedervi una
nemica. Si era ritrovata spesso a pensare a quanto sarebbe bello se fosse stata
LEI a baciare Harry sotto il vischio, a Natale. A quanto sarebbe stato bello se
fosse stata LEI quella ad essere invitata per un’uscita a Hogwarts per San
Valentino.
E questi NON erano pensieri da fare sul suo migliore
amico.
Questi non erano SUOI pensieri, non della Hermione
assennata e intelligente. No, non lei.
Ammise a sé stessa che con Harry si sentiva bene, molto
meglio che con altri – Ron e Viktor compresi – ma mai, mai, aveva provato le
strane sensazioni che ora attanagliavano il suo cuore e la sua mente.
Il batticuore non era affetto fraterno, il rossore
sulle sua guance non era dettato dalla vicinanza con l’amico… no, era qualcosa
di diverso, più profondo.
La sua amicizia con Harry si stava trasformando in…
amore?
- Se ti pensi tra dieci anni, come ti vedi? – domandò
inaspettatamente Harry.
Hermione rimase per un attimo spiazzata da quella
domanda, si schiarì la gola, cercando di ignorare quanto fossero belli e
luminosi gli occhi di Harry alla luce del caminetto: - Non saprei… credo che mi
vedrei non molto diversa da come sono ora… -
- Ti immagini con dei figli? -
- Sì, certo… - sorrise – Insomma, stai parlando con un
ragazza, Harry… comunque, perché me lo chiedi? -
Harry scrollò le spalle: - Così. Curiosità –
- Com’è andata con Cho oggi? Veramente, intendo -
Per un attimo Harry fu tentato di chiedere ‘Perché? Che
è successo con Cho?’ ma si frenò in tempo. Con Cho. Già, non aveva pensato a
lei da quel pomeriggio, da quando nella sua vita era arrivata Lily.
Si chiese per un attimo se davvero Lily fosse figlia di
Cho… stranamente però la risposta positiva non lo convinceva. Chissà perché.
- Era gelosa del fatto che io sono venuto da te –
rispose Harry – Ha tirato fuori Cedric, ha tirato in ballo anche Davies che
l’aveva invitata ad un appuntamento… e poi è scoppiata a piangere… è stato un
disastro -
Hermione gli mise una mano sul braccio: - Mi dispiace…
-
- Figurati – Harry le sorrise – Sai non credo che
faccia per me… piange troppo spesso… -
Hermione gli appoggiò la testa sulla spalla,
nascondendo la punta di piacere che aveva invaso il suo cuore: - Davvero? Dici
sul serio? –
- Già – rispose Harry.
.
Rick ricordava perfettamente il suo primo giorno a Hogwarts: il viaggio sopra la barchetta traballante di Hagrid, l’espressione crucciata della McGranitt mentre accoglieva i nuovi studenti a Hogwarts, Pix il poltergeist che li aveva accolti con il suo solito ghignetto arrogante, la stanzetta dove si erano fermati tutti, in attesa di essere chiamati per essere smistati.
Quel giorno non era nervoso, sapeva che sarebbe finito a Grifondoro, al contrario la sua gemella Scarlett non faceva altro che spostare il peso da un piede all’altro, gli occhi chiusi e le mani giunte in preghiera.
Desiderava con tutto il cuore finire a Grifondoro e Rick sapeva che la sua paura maggiore era finire invece a Tassorosso, aveva timore di capitare in una casa di cui non conosceva nessun esponente, senza i fratelli maggiori, senza il gemello, senza Lily.
Oh, sì, Rick ricordava perfettamente quel giorno.
- Vuoi stare un attimo calma, Scarlett? – domandò Rick
mettendo una mano sulla spalla alla sorella. Era parecchio più bassa di lui,
capelli rosso fuoco sciolti sulle spalle e frangia tenuta in ordine da due
forcine, aprì gli occhi blu mostrando al gemello tutto il suo timore di finire
in una casa che non fosse Grifondoro – Rick… -
- Sarai a Grifondoro anche tu, vedrai – la rassicurò
Rick.
Scarlett annuì distratta, tornando a stringere con
forza le mani congiunte, come dire al fratello che lei non era mai stata
coraggiosa o fiera di esserlo? Il suo gemello era, come continuava a ripetere
lo zio Fred, un perfetto Weasley. Lei invece…
Rick si girò verso Lily: - Li, diglielo anche tu che
Scar sarà a… - ma Lily non l’ascoltava, era girata e stava parlando con altri
ragazzi che indubbiamente aveva appena conosciuto, stava sorridendo ad uno in
particolare, basso e dallo sguardo sperduto, mentre conversava con una ragazza
alta e dai lunghi capelli neri.
Bè, almeno non era con ’serpeverde’…
Istantaneamente lo sguardo andò a ricercare quello di
Scipio Malfoy. Eccolo, era assieme a Stephen Zabini e altri due ragazzi dal
grugno indisponente, la sua uniforme era perfettamente stirata e l’espressione
era di quanto più annoiato poteva esistere.
- Li… - la chiamò Rick.
Lily si voltò verso di lui,
elargendogli un gran sorriso: - Non è emozionante, Rick? – tutta eccitata.
Rick le fece segno di guardare
Scarlett che ormai era tesa come una corda di violino, Lily capì al volo,
lasciò perdere le persone che aveva appena conosciuto per dedicarsi alla sua
migliore amica: - Scar, non ti devi preoccupare… non crederai mica a zio George
a proposito degli incontri di sumo per lo smistamento, vero? – rise leggermente
– Se ti può rassicurare ho letto che lo smistamento avverrà con un cappello
tutto rattoppato, pensa, apparteneva a Godric in persona! –
- Tanto io non ci finirò a
Grifondoro… - soffiò fuori Scarlett – Finirò tra quegli idioti di Tassorosso… -
Lily le mise una mano sulla
spalla: - Non essere così classista. Anche tassorosso è una buona casa, con
caratteristiche diverse da Grifondoro, ma è una buona casa ugualmente –
- Ma io voglio essere a
Grifondoro! – esclamò con voce acuta Scarlett.
- E ci finirai, non è vero Li?
– Rick occhieggiò Lily, ammonendola di dargli manforte. Lily sospirò, annuendo.
In quel momento la voce della McGranitt
sommerse il loro chiacchiericcio e cominciò a chiamare per lo smistamento.
Quando giunsero chiamò ‘Malfoy Scipio’, Scipio scontrò con finta casualità la
spalla di Lily, la ragazza si girò, mostrandogli il pollice alzato,
sorridendogli. Ovviamente andò a riempire il suo posto ‘prefissato’ a
Serpeverde, subito, chiamarono ‘Potter Lily’ e mentre la ragazza lasciò la
saletta, Rick si sporse dalla porticina, osservando la Sala Grande piombare in
un silenzio irreale, seguito immediatamente da un chiacchiericcio continuo.
La figlia di Harry Potter…
Rick incrociò le dita,
sperando che l’amica possa essere assegnata a Grifondoro: sapeva che per lei
era indifferente, ma Rick sperava davvero che finisse nella sua stessa casa.
Infondo Lily poteva finire o a Grifondoro o a Corvonero.
Quando il Cappello Parlante
gridò a tutta la sala riunita ‘GRIFONDORO’ Rick tirò un sospiro di sollievo,
salutò con una mano i fratelli che si slanciarono su Lily trascinandola a
sedere accanto a loro, e cercò di ignorare lo sguardo che si scambiarono lei e
Scipio.
Non era sicuro, ma sembrava che Scipio avesse sollevato un calice in suo onore e lei gli abbia sorriso, facendogli un occhiolino divertito.
E forse era la sua impressione ma mentre Lily si girava e
cominciava a stringere la mano a tutti colore che gliela tesero, con uno stesso
sorriso felice sul volto, Rick vide Scipio
arrossire leggermente.
Rick sbuffò, quanto non
sopportava quell’idiota di Scipio!
Fin da quando erano bambini
era abituato a vedere Lily con Scipio, era l’unica amica che aveva, se si
escludeva Stephen Zabini, era abituato vederli confabulare qualcosa con aria
cospiratoria ed era abituato a vedere spesso nascere un sorriso spontaneo sulle
labbra di Malfoy quando era in compagnia di Lily.
Però.. però… non poteva
evitare di non sopportarlo: con tutte le sue arie, con le sue moine, con la sua
espressione scostante, indifferente. Forse non era la fotocopia del padre, come
spesso gli ripeteva papà, ma per quanto si potesse guardarlo, si vedeva lontano
un miglio da chi avesse preso quell’espressione astiosa sul viso.
Una volta aveva chiesto a Lily cosa ci trovasse nella compagnia di Scipio.
Lily aveva finto di pensarci su poi, con aria estremamente seria gli aveva risposto “Se lo conoscessi meglio, sono sicura che troveresti anche tu che è un’ottima compagnia”, aveva cinque anni, ma aveva le idee ben chiare.
Quando lo chiamarono, ormai era il terzultimo della lista, dopo di lui c’era solo la sorella che era diventata viola in viso e Zabini, calcandosi il Cappello Parlante in testa aveva aspettato il responso.
- E dove, se non nella Casa Di Grifondoro potrai difendere le persone che ami di più? GRIFONDORO! – e Rick si era alzato dalla sedia con gesti puramente meccanici, felice di essere finito nella casa che ormai era diventata uno ‘storico’ per la sua famiglia, non aveva inteso bene le parole del Cappello, ma si impose di pensarci dopo, con più calma, quando avrebbe fatto riposare le sue membra stanche su un letto del dormitorio.
Per ora, l’abbraccio con cui l’accolse Lily lo stava prendendo completamente, corpo e mente.
Rick sospirò un attimo, si
sporse, con lo sguardo alla ricerca della sagoma famigliare di Silente, quando
si rese conto di essere ancora solo si sedette per terra, raccogliendo le gambe
al petto, aspettando impaziente che il professore arrivasse di fronte al suo
ufficio.
In realtà non sarebbe dovuto
essere da solo ma Lily era andata a cercare il padre mentre Scipio era stato
bloccato da Madama Chips, si rassegnò a rimanere lì per tutto il tempo che sarebbe
durata la cena, con lo stomaco che gorgogliava e mille pensieri in testa.
Non era uno stupido, sapeva
che stava succedendo qualcosa, aveva intuito che Malfoy e Lily stavano
nascondendo un segreto e che non avevano intenzione di mettere al corrente terzi.
Che cosa stavano nascondendo?
Rick lo avrebbe scoperto, ma
ogni cosa a tempo debito.
Ora l’importante era salvare
Lily.
La sua Li.
.
Scipio si sfilò da sotto le
coperte cercando di fare meno rumore possibile, appoggiò i piedi per terra e
tese l’orecchio alla ricerca di qualche rumore che anticipasse che Madama Chips
lo aveva sentito e si riproponeva a fargli una scena madre sulla sua salute.
Salute, tzè!
Scipio aveva avuto il suo bel
daffare a convincere quella pazza di un’infermiera sclerotica che il suo
mancamento era stato un piccolo incidente, aveva persino accusato Rick di
averlo fatto inciampare, ma poi quell’idiota di Weasley si è rifiutato di
reggergli il gioco e l’infermiera l’aveva segregato in infermeria.
Grandioso, lui stava per
sparire come se non fosse mai nato e doveva rimanere rinchiuso là dentro!
Non aveva importanza di quanto
Lily mentisse, lui sapeva che la ragazza stava sparendo, e se lei stava
dissolvendosi certamente non sarebbe mancato molto tempo prima che anche lui
stesso cominciasse a diventare un pallido ricordo dimenticato.
Stupida Lily… chissà che cosa
aveva in mente mentre diceva che sì, sarebbe stato bello vivere in quel tempo…
Come al solito aveva pensato
più per curiosità che per altro.
- Che cosa fai? -
Scipio sobbalzò nel sentire
quella domanda, alzando lo sguardo per vedere Lily che incombeva sopra di lui,
guardandolo al contrario, alle sue spalle. I capelli neri scendevano a
incorniciarle il viso, solo alcune ciocche, il resto era raccolto in una
disordinata mezza coda sulla nuca. Teneva premuto contro il petto il libro di
pozioni e lo guardava curiosa, cercando di sbirciare cosa l’amico tenesse tra
le mani e cercasse invano di nasconderlo al suo sguardo attento.
- Che ci fai qui? – domandò
senza pensare.
Lily gli sorrise e si sedette
accanto a lui, sistemandosi la gonna e appoggiando la borsa accanto a lei,
posizionò il libro che aveva tra le mani sulle gambe piegate e mentre si
scioglieva i capelli chiese: - Cosa pensi che faccia dopo pranzo, in una
scuola? – quando finalmente i capelli scesero liberi lungo le spalle Lily
abbassò lo sguardo, giocherellando distrattamente con l’elastico per capelli –
Senti… se avessi scoperto una cosa, Scip… una cosa molto importante sul passato
di tuo padre… -
- Sul passato di mio padre? –
Scipio schioccò le labbra scettico, diede una stirata con le dita ad una piegolina
dei pantaloni della sua divisa – Mio padre nemmeno mi rivolge la parola, figuriamoci…
e poi mio padre ha così tanti scheletri nell’armadi da far gola ai libri di Stephen
King -
Lily smise di giocherellare con
il suo elastico e guardò di fronte a sé, con un’espressione così triste che a Scipio
venne istintivo chiederle se tutto andasse bene.
- Scip… - disse invece, per tutta
risposta – oggi a pozioni mi hai invitato ad andare a Hogsmeade con te…-
Scipio annuì.
- Ti dispiacerebbe fare una
piccola deviazione prima? -
- Per dove? -
- Per la Stamberga Strillante
-
- Lily… non vorrai di nuovo… -
Lily scrollò le spalle: -
Voglio solo sapere la verità, Scip. So come sono andate le cose, mamma me ne ha
parlato, ma voglio anche capire. Voglio capire perché se papà e tuo padre –
Scipio si irrigidì alla menzione del padre – si amavano così tanto, si sono
lasciati. E voglio capire se… -
- Se noi due siamo stati
realmente voluti? – Scipio rise senza allegria – Come sei ingenua, Lily, come
sei ingenua… -
Lily si voltò verso di lui,
gli occhi verdi fiammeggianti di determinazione: - Ma se le cose fossero andate
diversamente tra di loro… se… - fece un gesto con la mano nervosamente – Se…
noi non fossimo nati, credi che loro starebbero ancora assieme? Credi che… - si
bloccò, senza riuscire a dire quello che realmente pensava.
Scipio si spazientì: - Vuoi
dire se mio padre non fosse stato così idiota da rovinare tutto? Da distruggere
la propria vita, quella di Harry, quella di mia madre e la mia?! Oh, credo che
se anche tornassimo indietro diecimila volte non cambierebbe nulla! È sempre il
solito maledetto egoista bastardo! Smettila di parlare di queste cose Lily, non
fa male solo a TE! – si alzò di scatto – Io lo odio, Lily –
- E vuoi continuare ad
odiarlo? – gli domandò, si alzò anche lei – Scip, non voglio rinvangare il
dolore passato solo… -
- Io non ci sto Lily. Non voglio
sapere niente di questa storia. Forse per te è un allegro divertimento… -
- No! Non lo è! -
- … ma per me è difficile. Molto
difficile -
- Scipio… io non voglio farti
soffrire… - Lily sospirò – Scusami, sono stata priva di tatto, scusami davvero.
È solo che… è difficile anche per me Scipio -
- Allora scopri la verità da
sola! Ma poi non venire a piangere da me! – si allontanò a rapidi passi con i
suoi libri nella borsa, in mano ancora teneva l’oggetto che cercava di
nascondere a Lily. Un piccolo regalo.
Lui non voleva sapere la verità.
Lily e il suo maledetto senso
dell’onore Grifondoro poteva pensare quello che voleva, ma Scipio era ben
intenzionato a tornarsene nel suo presente, quello grigio, di un ragazzo tutto
sommato felice.
E poi, al diavolo!
Non poteva permettere alla
ragazza di sparire… non poteva.
A costo di rovinare lui ogni
possibile relazione tra Draco Malfoy e Harry Potter.
Forse era venuto nel passato proprio
per quel motivo.
Per darsi la speranza di
nascere. Per darla anche a Lily.
E togliere una speranza a suo
padre.
Fine diciassettesimo capitolo
Continua…
Mistress Lay
Notes: Ok… non succede
assolutamente niente in questo capitolo. È noioso anche.
Ma almeno un po’ vi è
piaciuto? O.o
Come vedete alla fine, dopo averlo
annunciato su ‘Raggi di Speranza’, eccomi… XD
Mimi88, credo che sia giunto il momento fatidico… Bax bax!
^^
Moony*, Emi? Ma no, c’è da aspettare ancora poco credo
(cioè secondo i miei conti bislacchi…). Si vede così tanto che adoro Sirius?
Dici? Ma dai, pensavo di no! XD Bax bax!
Haley, una domanda da un ,milione di galeoni… chissà… XD Bax bax!
Millie, eh sì, tutta farina del mio sacco, che ci vuoi
fare! XD Bax
bax!
Kira, questa fic non è frutto del mio cervello, ma del
mio NON-cervello! ^^ Nessuna persona normale potrebbe pensare ad una fic del
genere… ah, se il mio Neurone non mi avesse abbandonato forse sarebbe tutto
diverso… o no? XD Draco ne mangerà di bile… non c’è assolutamente da
preoccuparsi, anzi! Bax
bax!
James_Prongs, a chi lo dici… il pensiero di continuare questa
fic mi fa spuntare MISTERIOSAMENTE un pressante cerchio alla testa… chissà da
cosa deriva. XD No, non preoccuparti, per tua grande felicità Draco non ha
capito proprio un bel niente! Bax bax!
Stè_Wormy, no, no, Rick è più intelligente di quanto
sembri, non a caso sua madre è Luna, che sarà anche strana, ma è finita a
corvonero, no? XD E, prima che tu ribatta che anche Cho è a corvonero e non
dovrebbe, prevengo la tua replica e ti dico che a Luna piace, ergo, trai tutte
le implicazioni logiche del caso. Bax bax! XD
Wichita Kid, ah sì, l’ho sempre detto, io! XD bax bax!
ragazza interrotta, emi… eh sai, è una persona che… ^^’’’ No,
aspetta ancora un po’, poco poco, ci siamo quasi (credo). Per la suspence… eh,
sai, ormai sono fissata. Ognuno ha le sue fissime! XD Bax bax!
Mixky, e io ti ringrazio, con tanto di inchino! *.* Sia
per averla continuata a leggere, sia per il tuo commento! Bax bax!
Saphira, eh sì, anche a me piacciono moltissimo Lily e
Scipio assieme… ma per forza di cose qualcuno viene e qualcuno se ne va… XD Per
ora ho lasciato da parte il presente, ma lo riprenderò con il prox capitolo,
non ti preoccupare, i due malandrini non resteranno con le mani in mano. Non
ora che è entrato in scena anche Remus. XD Bax bax!
NamiTheNavigator, ehm… non ti saprei proprio dire… XD Bax bax!
Sara, un’occasione stupenda, servita su un piatto
d’argento… peccato che Malfoy ha frainteso tutto! ^^ Bax bax!
Narsil, effettivamente le date non sono molto
importanti… ^^ molto onorata che tu sia ‘l’erba cattiva…’, questo mi riempie di
gioia! XD Bax bax!
Elanor, bene bene, così hai apprezzato il bonus chapter,
eh? ^^ Ho come l’impressione che ne dovrò allegare un altro alla fine della fic
o anche prima… non per altro, ma anche per me che non ci sto capendo niente da
tutte le volte che ho modificato la trama… -.- Sirius ha gli occhiali come ‘travestimento’
se così si può chiamare… XD Comunque no, non sono alla Harry Potter, pensavo
una montatura argento a forma rettangolare (mica oscura la sua fulgida
bellezza! XD) Rick è più intelligente di quanto sembri, sarà anche figlio di
Ron ma ti assicuro che la maggior parte delle DOTI di Ron vanno a Scarlett… XD
Sì, ammetto che mi hai
ispirato la scena del punteggio, chissà che non lo riutilizzi in futuro… XD
Noo, come si fa a superare la bellezza fulgida, splendente e sfolgorante di
Sirius Black? *.* Chi mai potrebbe? (io! NdRon) (ceeerto. Continua a sognare…
ndLay)
Infatti, infatti, come
potrebbe Malfoy capire tutto quando la sottoscritta stessa non ci si raccapezza
più? =.= ß me confusa. E poi… bè, alla fine non ha capito
niente come al solito, ma che ci vuoi fare, casi della vita! (ammettilo che non
potevi permettere che IO sapessi qualcosa che tu ignori… ndDraco) (ancora una
parola e vai a fare compagnia a Ginny ndLay) (e dov’è Ginny? Non la vedo in
giro effettivamente ndElanor) (Lay ghigna in maniera crudele) (… non lo voglio
sapere ndDraco) Bax bax, alla prossima!
Mono, temo che dovrai aspettare ancora un po’ per
vedere Malfoy alle prese con la dura verità… XD Scherzi? Come potrei perdermi
un commento? Soprattutto ad una fic incasinata come questa? XD (diciamoci la
verità, io per prima mi sento mooolto confusa nei riguardi di questa fic… e la
cosa è problematica. Molto problematica. Dici che potrebbe aiutarmi smettere
ogni volta di cambiare la trama? XD) Bax bax!
Toruchan, grazie! ^^ Era una scena che mi sono immaginata
un po’ di tempo fa… che dire, mi faceva troppo ridere! Bax bax! ^^
Giulia, ah… ecco che cos’era quel bagliore che si
sprigiona ogni tanto dalle mie mani! XD Bax bax!
Commentate!
*Miss*