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Autore: postit2    22/04/2007    7 recensioni
1814. Una ragazza dai poteri diversi da quelli degli altri maghi dovrà innamorarsi di un mostro e baciare un principe... La leggenda narra che chi trovi una rosa in pieno inverno abbia trovato il vero amore...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18
 
 
 
Era di nuovo fra le sue braccia. Non fosse stato per quella massa di circa cinquanta chili appollaiata sulla sua schiena, sarebbe stata una meraviglia. Se Malfoy non l’avesse presa al volo ora sarebbe con la faccia sulla polvere della strada, una vera schifezza. Ma avrebbe dovuto capirlo. Un attimo prima Draco la stava fissando con quello sguardo che la faceva sciogliere, e un secondo dopo fissava la strada alle sue spalle con un espressione stupita.
“Hermione scendi immediatamente!” gridò Ginevra soffocata dalla camicia del ragazzo.
“Ma dov’eri finita? Ti ho cercata per un’intera ora! Il tuo felino qui non vale la metà di quello che mangia. Non è riuscito a sentire il tuo odore nemmeno da dietro l’angolo, sono dovuta arrivare io per vederti. Ma stai bene? Mi hai fatto venire una paura pazzesca” disse la ragazza scendendo con un piccolo balzo dalle spalle di Ginevra, sperando di non averle rotto nulla con la sua solita irruenza.
“No che non sto bene! Mi sembra di essere passata sotto una carrozza” esclamò irritata Ginevra storcendo avanti e indietro il busto, cercando di sgranchirsi la schiena dolorante.
“Stai insinuando che sono grassa?” chiese minacciosa Hermione stringendo gli occhi a due fessure e appoggiando le mani sui fianchi.
“Guarda, questo è un tuo vestito. Ci sto dentro due volte, fai tu i conti” brontolò Ginevra allontanando la scollatura del vestito di parecchi centimetri dal petto.
“Tesoro quelle si chiamano curve. Se sei piatta come una tavola, non venire a criticare me che a differenza tua ho il seno” disse melensa la ragazza castana incrociando le braccia al petto con orgoglio.
“Il mio fisico è proporzionato” esclamò piccata Ginevra.
“Magari fosse proporzionato alle stupidaggini che dici, allora sì che avresti delle belle curve”
“Ma così ti offendi da sola” cantilenò Ginevra indicando i generosi ma armoniosi fianchi di Hermione.
“Quanto siamo simpatiche questa sera, hai mangiato un riccio?”
“Signore direi che data l’ora e il nervosismo sarebbe meglio per tutti se andassimo a letto” disse pacato Draco frapponendosi fra le due ragazze pericolosamente vicine.
“Tu sta zitto!” esclamò energica Ginevra mentre lo afferrava per un braccio scostandolo violentemente.
“Già non parlare, dalle un bacio. Così mi cade in trance e riesco a trascinarla per i capelli a letto” brontolò Hermione prendendo Draco per l’altro braccio.
“Oppure cosa fai? Mi rincorri per tutta Londra con una scopa in mano, come facevi con Evan?” domandò sarcastica Ginevra cercando di nascondere il leggero rossore delle guance.
“Ora ho la bacchetta, mi basta schiantarti” disse con pratica semplicità Hermione, continuando a tenere artigliato il braccio di Draco.
“Tanto non mi prendi” esclamò quasi divertita Ginevra strattonando il braccio di Malfoy per fare arrivare il corpo del ragazzo davanti al suo.
“Senti ma cosa hai fatto hai capelli? Sembrano il nido di un uccello” chiese perplessa Hermione inclinando la testa di lato.
“Ho avuto un piccolo diverbio con il ladro di questa mattina. Quello che voleva rubarmi il pollo. Stanno così male?” domandò Ginevra cercando di rimettere una ciocca ribelle al suo posto.
“No, ho visto di peggio. Una volta ho incontrato una ragazza che aveva in testa un pettine da due anni. Diceva che quando aveva provato a pettinarli la spazzola si era rotta e un pezzo le era rimasto incastrato fra i capelli” raccontò con enfasi Hermione.
“Ma non le dava fastidio?” chiese scettica Ginevra mollando la presa sul braccio di Draco che si spostò prontamente da quelle due pazze.
“Quando si lavava i capelli le graffiava un po’ le mani ma niente di più. Ad ogni modo, non doveva lavarli molto spesso” spiegò Hermione facendo qualche passo verso la strada del ritorno.
“Certo che doveva avere dei capelli molto strani” disse pensierosa Ginevra seguendo l’amica “ma Onice ci sei anche tu? Che bravo micio mi sei venuto a cercare?” esclamò dolce inginocchiandosi vicino al gatto che la fissava da terra.
“Su torniamo a casa” disse poi afferrando Onice a alzandosi.
“Quel coso è stranissimo” disse Hermione guardando di sottecchi Onice che le regalò un’occhiata gelida.
“Ha il suo carattere” borbottò Ginevra mentre faceva scorrere la mano sul lucente pelo del gatto.
“È uno sfaticato, probabilmente questa sera ha fatto la passeggiata più lunga della sua vita. Poi mi guarda male, e ruba tutto il letto”
“Questo è vero” ammise Ginevra annuendo con la testa “Hermione aspetta un secondo. Torno subito” disse la ragazza passando uno scocciato Onice fra le braccia dell’amica.
“Ma quanto pesi gatto?” esclamò Hermione mentre tentava di afferrare meglio l’ingombrante Onice.
Ginevra si voltò e svelta tornò sui suoi passi. Si sfilò dalle spalle la giacca che l’aveva tenuta al caldo e rabbrividì al contatto con l’aria fredda della notte.
“Grazie” sussurrò appena mentre porgeva l’indumento al suo proprietario.
“Prego” rispose Draco fissando la testa china di Ginevra con un dolce sorriso “tienila tu la giacca, fa freddo questa sera” disse poi rimettendo la giacca sulle spalle nude della ragazza.
“Mi dai davvero la tua giacca da centoventi sterline?” domandò sarcastica Ginevra alzando appena lo sguardo sul ragazzo.
“È un prestito!” esclamò indispettito Malfoy.
“Buona notte Ginevra” bisbigliò poi prima di voltarsi e tornare verso le luci lontane del Victoria casinò.
Ginevra restò a fissare la sua schiena allontanarsi con la solita andatura sicura, quasi prepotente, e aspettò che il suo corpo agisse come la mente gli stava suggerendo di fare. Cominciò a correre e poi saltò. Non era una ragazza molto bassa ma per arrivare alle spalle di Draco Malfoy doveva fare un certo sforzo. Lo stava abbracciando, se lo dovette ripetere diverse volte per accettare il fatto. Non che la sua mente reticente potesse fare grandi cose ora che aveva il corpo premuto contro la schiena del ragazzo e le braccia saldamente legate al suo collo.
“Grazie di non avermi giudicata un essere mostruoso” bisbigliò con voce rotta Ginevra premendo la guancia contro la spalla di Draco.
Nessuna reazione. Non si era mosse di un millimetro se non si contano i capelli mossi dal vento freddo della notte. Per un tremendo attimo Ginevra pensò che la stesse davvero considerando un demonio, una cosa diversa, da allontanare al più presto. In un secondo la sua mente formulò talmente tanti pensieri che alla fine non capì cosa stesse provando, se paura o tristezza.
Poi Malfoy si mosse. Si voltò con inaspettata agilità vista la salda stretta in cui lo teneva Ginevra. Una calda mano costrinse due luccicanti occhi verdi ad alzarsi verso il volto del ragazzo.
“Ginevra guardami. Hai in te una magia sorprendente, forte e allo stesso tempo pericolosa, come il fuoco. Non sei un mostro, quelli in genere sono brutti e viscidi. Ciò non toglie che devi imparare a controllarti. Non puoi andare in giro ad infiammare vicoli sperando che nessuno ti incateni, capisci? Fino a questo momento hai sempre represso quello che avevi dentro, ora devi cercare di importi. Usa la tua magia più che puoi, e possibilmente lontano da boschi o persone. Con il tempo imparerai a gestire i tuoi poteri” spiegò lentamente Malfoy continuando a guardare Ginevra negli occhi.
“E se non ci riesco? Se faccio del male a qualcuno?” domandò preoccupata Ginevra.
“Quanto sei drastica, non ti ho detto di provocare uragani. Per cominciare prova ad accendere la fiamma di una candela” disse Draco inclinando la testa da un lato.
“Va bene, accendere candela” sussurrò Ginevra scandendo bene le parole.
“Ora vai a dormire, credo che la tua amica stia per uccidere il gatto” disse sarcastico Malfoy indicando con la testa Hermione mentre armeggiava con Onice.
“Si sa difendere” esclamò ironica Ginevra, scoprendo il braccio destro su cui faceva bella mostra di se un graffio lungo una decina di centimetri.
“Sei fortunata ad avere trovato amici disposti a cercarti nel cuore della notte. Tienili ben stretti” disse Draco voltando nuovamente lo sguardo verso Hermione. Ginevra restò qualche secondo a fissarlo confusa, cercando di capire se quella nota di malinconia nella voce del ragazzo non fosse frutto della sua fervida immaginazione.
Sentì la presa del ragazzo diventare più debole sul suo viso, finché la sua pelle perse il contatto con le mani di Draco e subito diventò fredda.
Chi era questo ragazzo davanti a lei? Come poteva essere lo stesso arrogante e disgraziato figlio di papà che aveva investito la fidanzata di Ron? Quello che la faceva diventare deliziosamente matta? Nel fisico nulla era cambiato, sempre bello, sempre irresistibile. Ma Ginevra non sentiva più quell’ondata di calore e passione uscire da lui, ora c’era solo gelo. Tristezza e ricordi ormai stantii trasformano le persone in aride lande di carne e ossa, niente di più.
Ginevra alzò lenta una mano e titubante sfiorò la guancia fredda del ragazzo.
“Io ti verrei a cercare” bisbigliò piano guardando gli occhi grigi e piatti di Malfoy.
Poi ci fu solo calore, per la vergogna, per il cuore che batteva al massimo, per lo sguardo di lui illuminato dal sole in piena notte.
Ginevra scacciò con impeto il rossore, e con un furbo sorriso rifilò un deciso pizzicotto alla guancia di Malfoy.
“Fila a letto ora, c’è un bellissimo sogno che ti aspetta” esclamò Ginevra ripetendo con orgoglio le parole sentite tante volte da sua madre quando si intestardiva a restare alzata.
“Subito Signora” esclamò Draco scattando sull’attenti.
Ginevra sorrise divertita, poi si voltò piano e correndo verso Hermione lanciò un ultimo sguardo a Malfoy.
 
“Sei un completo disastro” sbuffò Hermione mentre si stiracchiava le braccia ancora addormentate. Finalmente era tornato il sole, dopo tre giorni di pioggia e pioggia, ora si poteva godere un po’ del tiepido caldo autunnale. A Hermione non era mai piaciuta molto la pioggia. Oltre al fatto che con l’umidità i suoi capelli diventavano un covone di paglia, le dava fastidio quel costante rumore sul tetto del carro e il poter uscire solo correndo con un mantello in testa.
“Devo perfezionarmi tutto qui” borbottò Ginevra prendendo un'altra foglia secca dal mucchio che aveva di fianco a se.
“Per migliorare è quantomeno necessario saperla fare una data cosa. Tu non hai neppure questo” cinguettò Hermione facendo svolazzare una mano per aria con fare superiore.
“Sai che sei uguale alla figlia del direttore del casino?” disse provocatoria Ginevra guardando di sottecchi l’amica.
“Chi la gallina? Per carità, il mio sarcasmo è mille volte più costruttivo del suo. Poi sono più bella”
“Ma certo” esclamò con troppa enfasi Ginevra dando una leggera pacca sulla spalla di Hermione “ora mi aiuti?” domandò poi tornando alle cose serie.
Aveva deciso di seguire il consiglio di Malfoy, ma non stava facendo nessun progresso. Nei tre giorni passati nel carro per via della pioggia non si era azzardata a far nulla, per paura di combinare un guaio tremendo. Ora se ne stava seduta a terra davanti a una stupida foglia che non voleva prendere fuoco.
“Cosa devo fare?” chiese curiosa Hermione avvicinandosi di poco all’amica.
“Non ne ho idea” ammise schietta Ginevra continuando a fissare imperterrita la foglia accarezzata dal debole vento.
“Tu sei molto peggio di un completo disastro, non hai proprio speranze” disse seccata Hermione tornando al suo posto con uno sbuffo di vestiti.
“Non ho mai usato i miei poteri volontariamente, vengono fuori da soli quando mi arrabbio” bisbigliò depressa Ginevra pizzicando l’erba con le dita sottili.
“Pensa a qualcosa che ti ha fatto arrabbiare” disse con semplicità Hermione mentre si sistemava un ciocca di capelli sfuggita al suo controllo.
Corrugando la bianca fronte Ginevra cercò di ricordare quello che aveva provato quella sera nel vicolo, la rabbia e il desiderio di vendetta verso quel povero ladro. Si concentrò al massimo, visualizzò nella sua mente le fiamme che le lambivano i vestiti, il calore sul viso e la sensazione di vittoria provata davanti allo sguardo terrorizzato dell’uomo.
Niente. Nemmeno un pizzico di fumo.
“È una cosa snervante!” esclamò indispettita Ginevra sbattendo una mano a terra “e guarda mi sono persino tagliata con una spina” borbottò mentre esaminava il piccolo graffio sul palmo della mano.
“Guarda cosa hai fatto, piccola stupida”
Una voce nella testa, forte come un tuono ma comunque lontana. E poi sangue, gocce sul pavimento e sul coccio di vetro a terra. Alzò i vispi occhi da bambina e osservò con una punta di divertimento il grosso uomo davanti a lei. Le era sempre stato antipatico, entrava in casa sua come se fosse il padrone solo perché era amico di suo padre e non si preoccupava minimamente di trattarla come una schiava. Il bicchiere rotto era stato un incidente, ma non le dispiaceva affatto che quell’antipatico avesse sbattuto la mano proprio su un pezzo di vetro molto tagliente. Se non fosse stata intimorita dalla stazza e dalla nota violenza dell’uomo, sarebbe scoppiata a ridere urlando vittoria.
“Smettila di guardarmi così mocciosa” esclamò furibondo l’uomo alzando la mano illesa verso il viso della bimba davanti a lui.
Quella fu la prima volta che perse il controllo. La frustrazione, l’odio e la vergogna regnarono incontrastate nella mente di Ginevra accecandola o, riflettendoci più a fondo, facendole scorgere per un secondo la verità sulla sua vita da serva. Per un secondo tutto divenne scuro, poi arrivò la luce accecante delle fiamme a illuminarle il viso contratto.
“Ginevra guarda!”
Occhi verdi, fino a quel momento persi fra una nuvola di passaggio, tornarono a guardare cose reali. Della foglia accartocciata davanti a Ginevra non restava che un piccolo e fragile scheletro di radici, che dopo qualche istante venne spazzato via dal vento.
Ginevra restò a fissare l’erba leggermente bruciacchiata su cui era posata la foglia. Forse era riuscita a trovare la chiave dei suoi poteri.
“Certo che sei davvero formidabile!” esclamò entusiasta Hermione mentre sfiorava con le dita l’erba annerita.
“Adesso ho qualche speranza?” domandò divertita Ginevra ricordando le parole dell’amica.
“Direi di si, ma Ginevra?” disse con aria guardinga Hermione.
“Si?” chiese curiosa la rossa sorridendo felice.
“Sta lontana dai miei capelli”
“Promesso” recitò solenne Ginevra posandosi una mano sul petto prima di scoppiare a ridere.
E fu così che le trovò Luna dopo averle cercate a lungo, stese per terra a ridere tanto forte da tenersi la pancia.
“Vi ho trovato, ho fatto una corsa pazzesca” ansimò Luna accasciandosi al fianco di Hermione.
“Avverti se stai per svenire” disse ironica la bruna osservando l’amica annaspare in cerca d’aria.
“Grazie, ma per il momento credo di poter restare in me” rispose con quanta più stizza poteva Luna.
“Se devi restare in te allora perdi i sensi ti prego” cantilenò Hermione.
“Perché non fai un favore all’universo e ti mangi un porcospino? Morto però, non sopporterei l’idea di aver condannato un essere vivente a una sorte tanto orribile. Ad ogni modo sono qui per avvisarvi delle ultime novità!”
“Cosa è successo?” domandò curiosa Ginevra mentre afferrava saldamente il braccio di Hermione.
“Hai sentito cosa mi ha detto?” brontolò la ragazza cercando di divincolarsi dalla presa dell’amica.
“Impara a essere meno aggressiva e potrai andare dove vuoi” spiegò con calma Ginevra rimettendo Hermione a sedere con uno strattone.
“Questo pomeriggio arriverà il nuovo attore! Jhonny ha ricevuto il telegramma in risposta alla sua lettera proprio questa mattina. Quel suo amico non si trovava in grandi condizioni finanziarie a quanto ho capito, e appena ha visto la proposta di Jhonny è partito sul primo treno”
“Le poste di Londra devono essere migliorate parecchio se in tre giorni sono arrivate prima la lettera e poi la risposta” disse Hermione con aria compiaciuta. Si era già scordata delle parole poco carine di Luna, adesso era impegnata ad immaginare la faccia del nuovo attore.
“Chissà com’è?” si domandò Ginevra interpretando a parole gli stessi pensieri dell’amica.
“Viene dall’Irlanda, è probabile che abbia la carnagione chiara e i capelli rossi” considerò Luna arricciando le labbra verso l’alto.
“Se è amico di Jhonny allora è di bocca buona. Vedrete ci troveremo davanti un omone con una pancia enorme” disse Hermione descrivendo davanti alla sua sottile vita una pancia immaginaria.
“Forse ha una certa età, e magari ha perso i capelli! Per la commedia avremo uno spiritello con la pancetta e la calvizie. Per lo meno saremo unici nel genere” esclamò divertita Ginevra riprendendo a ridere come una matta.
 
“Ragazzi, Christine, questo è William”
“Oh Santo Cielo”
Luna fu la prima a parlare.
“Di sicuro non ha la calvizie” sentenziò con poco entusiasmo Hermione.
“Come fai a dire se ha i capelli?” brontolò a bassa voce Blasie.
“La smettete? Non sta bene parlare così davanti lui” disse secco Harry, ma neppure lui riusciva a chiudere la bocca rimasta spalancata.
“Che roba è?” domandò piano Evan.
“Non ne ho idea ma è spaventosa” rispose con un filo di voce Ginevra.
“Ben arrivato William, non ti dispiace se ti chiamo per nome vero?” disse con allegria Christine alzandosi e andando incontro al nuovo arrivato.
 
 
 
 
 
Fine capitolo! Dovete scusare questo immenso ritardo, ma questa volta non è dipeso da me. Il mio povero computer, come se non fosse già abbastanza malridotto, si è preso un bellissimo virus, ed è stato fuori combattimento per un mese. Chiedo ancora scusa.
Passando oltre cosa ne pensate del capitolo? È arrivato il nuovo attore! Come prima impressione ho voluto renderlo indescrivibile! Vi lascio quindi un po’ sulle spine, e ringraziandovi per l’appoggio mando un bacio grande grande. A presto!
 
 
Per julietta: scusami davvero tanto! La tua recensione era finita sotto una del capitolo precedente e non l’ho vista! Mi era sembrato strano che non ci fossi in effetti… beh che ne dici del nuovo capitolo? Hai capito com’è il nuovo attore? Bacio.
Per MiaBlack: grazie davvero. Ci ho messo ancora una vita per aggiornare ma alla fine arrivo sempre! Ti piace il capitolo? Fammi sapere ci tengo. Bacio.
Per Thaiassa: ti piace come si separano i due piccioni? Mi è sembrato carino fare vedere un lato malinconico di Draco… a presto un bacio!
Per dady: come ti sembra il capitolo? All’altezza delle tue aspettative? Anche se non c’è ombra di baci… ciao bacio!
Per lola91: grazie grazie davvero di cuore, questo capitolo ti piace? Un bacio.
Per Aurora: grazie davvero era un capitolo così bello? In questo non succede molto ma nel prossimo presento il nuovo personaggio! Ti è piaciuto Draco perso nei ricordi? Bacio.
Per Ginevra_Malfoy: allora cosa ne dici? Grazie e a presto un bacione.

 

  
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