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Autore: Belinda Nero    02/11/2012    1 recensioni
Della mia fantasia, un tempo glorioso castello, luogo magico ed incantato, non resta che un ammasso diroccato, un mucchio di rovine crollate al suolo dove le margherite vi spuntano in mezzo, bellissime e spietate giudici della mia disfatta.
Questi fiorellini delicati sono i miei dodici capitoli: possiedono petali bianchi ma sono macchiati di tutte le tinte del mondo!
Mi chiamo Hesrhel e ho sessantanove anni. Un tempo sono stato “il” pittore, capace di affascinare chiunque con i miei dipinti. Ora però il tempo a mia disposizione è scaduto.
Con questo mio scritto, concludo la mia grata esistenza di artista.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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C5
Cambiai persino stile di vita. Paradossalmente, con il colore non cercavo più la luce ma al contrario, preferivo rifugiarmi nel scuro violetto del crepuscolo. Avevo imparato ad amare quella tonalità, insieme al verde chiaro ed al giallo acceso.
Cominciai a dipingere di notte, sforzando gli occhi e stravolgendo il mio naturale ciclo del sonno.
Sviluppai una propensione per l'astratto. Ritraevo paesaggi ed animali notturni donando loro però un colore completamente diverso da quello che avevano nella realtà.
A volte, sempre nel crepuscolo, riuscivo ad intravedere nei tronchi d'albero delle espressioni. Divenni pittore di assurdità: volti negli oggetti, arcobaleni nel nero.

   
 
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