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Autore: AlephBlack    02/11/2012    3 recensioni
"Pensava sempre a qualche tempo prima, quando era lei al posto della rossa. Era lei che divideva il letto con lui, era lei che gli stava sempre vicino. Era lei che avrebbe dovuto mostrare quell’enorme diamante al dito. "
Questa è la mia fan fic su Harry Potter e in tutta onestà, spero vi possa piacere. (:
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ehm..salve a tutti. Io sono Aleph e questa è la prima fan fic che scrivo. La prima che pubblico online, ben inteso. Tutte le altre le ho sempre tenute al sicuro nei miei quaderni *-*
Ad ogni modo, questa è una Fremione. Ho deciso di cimentarmi con questa per prima cosa perchè voglio aspettare prima di scrivere qualcosa su Draco-Hermione, senza scadere nel banale. 
Spero vi piaccia. E mi raccomando recensite. Fa sempre piacere sapere ciò che le persone pensano riguardo il proprio lavoro, no? E ogni critica, costruttiva o meno, è sempre ben accetta (:

Aleph. 

Capitolo 1. Sometimes it hurts instead.

Hermione non ne poteva veramente più. Ogni Natale alla Tana era sempre peggio. Ron si era appena sposato con una deliziosa Babbana dagli occhi castani, George era diventato padre da poco e quasi come un trofeo esibiva il figlio di pochi mesi e Angelina, sua moglie, lo voleva quasi strozzare. E Harry? Harry..beh..al solo pensiero, la ragazza si sentiva veramente male. Harry avrebbe chiesto a Ginny di sposarlo quella sera stessa. O lo aveva già fatto? Ogni volta che incrociava per sbaglio quegli occhi verde smeraldo, sentiva una stilettata al cuore. Pensava sempre a qualche tempo prima, quando era lei al posto della rossa. Era lei che divideva il letto con lui, era lei che gli stava sempre vicino. Era lei  che avrebbe dovuto mostrare quell’enorme diamante al dito.
“Dannazione, perché?” si chiese lei affranta. Si era seduta sul divano stringendo con forza il calice di cristallo, colmo di vino frizzante.
“Spaccherai quel bicchiere, Herm” le disse una voce che la fece scuotere dai suoi pensieri. Fred. C’era anche lui. L’altro cuore infranto costretto a sorbirsi la stessa scena ogni Natale, quando in realtà dentro di lui c’era una gran desolazione.
“Ciao Freddie. Come stai?” Altra domanda di rito. Anche lui da due anni a quella parte si sentiva così: spettatore nella propria famiglia.
“Come vuoi che stia. Sono ottimista però. Presto tutto andrà per il meglio, ne sono certo.” “Certo, come no” rispose Hermione truce.
“Ad ogni modo, Buon Natale sorella.” E le porse una piccola scatolina. La ragazza l’aprì e scoprì che dentro era contenuta una piccola collana in oro bianco, con un piccolo punto luce. Un diamante.
“Fred..io..davvero, non so cosa dire..è..è un regalo bellissimo, il tuo..Io però non ho nulla” Hermione in quel momento si sentiva una merda.
“Oh, non ti preoccupare. Sono dell’idea che è già un bellissimo regalo il fatto che tu sia qui stasera, con me, a sopportare tutto questo quest’ eccesso di felicità. “
E sorrise. Non era un sorriso triste a cui l’aveva ormai abituata. Quel sorriso arrivò agli occhi e li riaccese. Hermione si scoprì a fissarlo intensamente. Distolse lo sguardo dopo essere arrossita leggermente. Riprese a bere qualche sorso di vino. Non le piaceva un granché, ma era sempre meglio di nulla. Doveva fare qualcosa.
E intanto i flash back si affollavano nella sua testa, quasi a voler prevalere l’uno sull’altro, nella gara a farla stare peggio.
Rivide se stessa abbracciata ad Harry, mentre erano a letto a parlare. Hermione nemmeno si era resa conto della crisi che stava per far affondare il suo rapporto. Non aveva visto, o forse non aveva voluto vedere, la freddezza negli occhi del ragazzo ogni volta che li incontrava. Non aveva voluto vedere che Harry le stava vicino il meno possibile. Eppure lei credeva che tutto stesse andando nel migliore dei modi possibili. Con il senno del poi, Hermione riconobbe che spesso la causa delle liti era lei. Lavorava troppo, si assentava troppo spesso. Lo aveva lasciato troppo spesso da solo, a combattere contro i fantasmi di una guerra che aveva fatto troppe vittime. Egoisticamente aveva pensato di essere più o meno l’unica a dover smaltire un trauma di tale portata. Ebbene, sapeva che si stava sbagliando della grossa ma la pensava veramente così. Ne era convinta.
Rivide se stessa che piangeva davanti a Harry che impietoso le diceva di farsi un’altra vita. Senza di lui. Durante le sue numerose assenze a causa di un lavoro che ogni giorno le prosciugava ogni forza, lui aveva iniziato a sentirsi sempre più libero di uscire con chi più gli piaceva. Finché un giorno non aveva rivisto Ginny. La più piccola di casa Weasley era diventata più bella di quanto ricordasse, le aveva raccontato Harry. E così iniziò ad uscire con lei, finché non si rese conto di quanto in realtà ne fosse innamorato.
Hermione si riscosse da quei pensieri. Guardò l’orologio e quasi con gioia si rese conto che entro qualche ora sarebbe potuta tornare a casa. Già, la sua casa. Quel piccolo appartamento nella periferia di Londra. Lo aveva comprato con i suoi soldi dopo essere scappata per sempre dalla Londra magica. Era scappata da chiunque potesse ritenere un legame con il passato.  Il passato che l’aveva quasi portata all’orlo della pazzia. Inconsapevolmente si sfiorò il braccio dove spuntava una cicatrice. “Mezzosangue”  diceva. Bellatrix Lestrange non c’era andata leggera.
Ora era sola. I suoi genitori erano ancora in Australia, totalmente inconsapevoli di avere una figlia. Avevano aperto uno studio dentistico, erano felici. Hermione sapeva che era meglio lasciare ogni cosa al proprio posto.
Una mano gentile ma ferma la stava scossando. Hermione se ne rese conto solo in quel momento.
“Fred, scusa..io..stavo pensando.” Hermione sapeva di non dovergli dare troppe spiegazioni. Lui avrebbe capito.
“Vieni, la cena è pronta. Dopo ti prometto che ti porterò a casa.” Fred le porse la mano e lei quasi gli si aggrappò. Era calda e asciutta.
“Grazie Fred..ti ringrazio.”
Molly aveva messo Hermione al centro della lunga tavolata. Di fianco a lei avevano il posto Fred e Lupin. La giovane strega cercò con lo sguardo la signora Weasley, ma non appena incontrò due gemme del colore dello smeraldo abbassò lo sguardo. Iniziò a provare un insano interesse nei confronti dell’orlo della tovaglia, finché una voce la ingiunse a voltarsi.
“Hermione, sei bellissima” Tonks le era arrivata di fianco, radiosa e sorridente, con il piccolo Teddy in braccio. Entrambi sfoggiavano una capigliatura rosso fuoco e verde muschio.
“Tonks cara. Mi spiace non averti salutata prima.” Hermione era davvero dispiaciuta. Si era avvicinata molto a Tonks, dopo la guerra.
“Non dire sciocchezze, si vede lontano un miglio che hai la testa a mille chilometri di distanza da qui. Non sei affatto da biasimare se..” Ma la donna fu interrotta dall’arrivo di Lupin, il miglior insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure di cui Hermione avesse ricordo.
La cena ebbe inizio ed Hermione fece fatica a rimanere seria, stando in mezzo a Lupin e a Fred, che si contendevano la sua attenzione. Il primo raccontandole aneddoti di quando era studente ad Hogwarts, il secondo con aneddoti riguardanti la vita nel suo negozio. Poco ci mancava che rotolasse per terra come un involtino, inguaiata com’era in quello strettissimo tubino che aveva comprato pochi giorni prima.
Molly iniziò a sparecchiare e il momento fu propizio per lei, si alzò, prese la borsa, la stola di lana che aveva con sé e stava per Smaterializzarsi quando una voce la distrasse.
“Dove credi di andare, Granger?”
“Scusa Fred, sono molto stanca. Però se vuoi puoi venire lo stesso a fare una passeggiata con me. Vorrei solo cambiarmi di abito.” Rispose lei contrita.
Fred capì che stava dicendo la verità e andò verso di lei. Le strinse la mano e si Materializzarono nel piccolo appartamento della ragazza.
“Fred, accomodati pure. Io mi tolgo questi aggeggi infernali e arrivo subito. Dopo potremo uscire” Hermione sorrise. Era felice che Fred fosse venuto lo stesso. Aveva bisogno di compagnia. Chi non aveva bisogno di compagnia la sera di Natale?



****Ok, mi stagliuzzo un piccolo spazietto qui in fondo. 
Bene, sapete già che è la prima fan fic che pubblico e blabla simili. 
Intanto vorrei ringraziare subito pulce_9, che alla fine è la mia compagna di classe Chiara. Grazie a lei non avrei mai scoperto questo bellissimo sito e non avrei mai letto tutte queste bellissime storie. Inoltre è stata lei a suggerirmi il nome del capitolo, che è poi il verso di una canzone di Adele, "Someone like you".  Quindi grazie a lei, ma grazie anche a voi che avete allietato le mie serate più brutte e solitarie. Grazie per tutti i pomeriggi che mi avete regalato, passati a leggere tante fantastiche storie. 
Ah, un'altra cosa. 
Per quanto riguarda l'aggiornamento, non so se sarò più o meno costante. La scuola è uno stress perenne(molte/i di voi lo sanno) e in più ho un altro milione e mezzo di cose da fare (il flauto non si suona da solo, per quanto mi piacerebbe xD). Ho le scalette già pronte per diversi capitoli, e finchè riesco aggiornerò spesso approfittando di momenti morti, tipo questi giorni. 

Quindi, ringrazio di nuovo tutti quanti!

Aleph

  
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