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Autore: Pikachu4Ever    03/11/2012    2 recensioni
Raccolta di fanfiction su varie coppie della serie di Paper Mario, tutte accomunate da una grande tristezza intrinseca alle coppie stesse, o in alcuni casi aggiunta da me. Alcune storie, ma non tutte, saranno anche What if. Detto ciò, buona lettura.
1. Perdonami [Blumiere/Farfalà]
2. Errore di sistema [TEC-XX/Principessa Peach]
3. Il più grande errore della mia vita [Cannonio/Scarlet]
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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NTLFFB3 NON TUTTE LE FAVOLE FINISCONO BENE

3. Il più grande errore della mia vita [Cannonio/Scarlet]

... Non so quanti bicchieri ho già bevuto. Sarà il dodicesimo o tredicesimo, oggi?
Non che abbia importanza alla fine, comunque: è tutto inutile, non riuscirò a dimenticarmi di lei.
Scarlette... la più bella donna che io abbia mai conosciuto... la mia cara moglie...
L'avevo conosciuta durante uno dei miei tanti viaggi in mare, portandola dal Regno dei Funghi a Fannullopoli, ed ammetto di essermi sentito parecchio strano, nel vederla.
Solo a guardarla riuscivo a sentire il mio cuore sussultare, qualcosa che nessuno era mai riuscito a farmi provare.
Devo ringraziare il resto dell'equipaggio se ho avuto modo di conoscerla: se non si fossero accorti di come la guardavo, non mi avrebbero spinto a parlare con lei mentre loro si occupavano di guidare la nave fino al porto...
In questo modo, ebbi modo di parlare con lei, presentandoci l'un l'altro e discutendo amichevolmente fino a quando non arrivammo a Fannullopoli, dove lei sbarcò.
Ammetto di essermi sentito triste al vederla lasciare la nave, nonostante avesse detto di aver apprezzato il nostro tempo insieme, ma dopotutto, questa è la vita del marinaio: andare da un porto all'altro, mentre il resto delle persone va e viene liberamente... lasciando solo il mare come compagno fisso di avventure.
Non è una vita che ci permette di creare relazioni stabili con persone al di fuori della propria ciurma... cosa che ho capito fin troppo tardi.
Nonostante mi sarebbe piaciuto conoscerla meglio, non abbandonai il mio dovere, continuando a lavorare sulla mia nave... e fui molto sorpreso quando vidi, un giorno, Scarlet tra i passeggeri imbarcati da Fannullopoli.
Ammetto di essere stato testardo anche quella volta, non volendo lasciare il mio dovere pur volendo parlare nuovamente con Scarlet... è sempre grazie alla mia ciurma se alla fine ho lasciato il mio posto al timone per parlare nuovamente con lei.
Ebbi modo di sapere quindi che faceva spesso viaggi tra Fannullopoli ed il Regno dei Funghi, e che anche lei sperava di potermi rivedere... forse è proprio da quel momento che ho iniziato a capire un pò meglio cosa mi passava per la testa, ogni volta che pensavo a lei.
... ero solo una persona dura di comprendonio ed ancora più cocciuto nelle mie idee, e probabilmente lo sono ancora, chissà.
Continuai ad incontrare Scarlet tra un viaggio e l'altro, diventando sempre più disponibile a parlarle ed a lasciare il mio posto a qualcun altro, iniziando a conoscerla sempre meglio...
Fino a quando, un giorno, riuscì a prendere coraggio e rivelarle ciò che provavo per lei.
Pensavo avrebbe riso di me e non mi avrebbe più rivolto la parola... ed invece, con mia grande sorpresa, lei mi rispose con un semplice bacio sulle labbra.
... è stato uno dei momenti più felici della mia vita, ed è anche il modo in cui voglio ricordare me e Scarlet, due giovani Bob-Ombe ignari del futuro e vogliosi solo di passare del tempo insieme.
Nonostante la dichiarazione, però, non abbandonai il mio lavoro come marinaio, continuando a passare il tempo tra un viaggio al mare all'altro... la ciurma si era ormai abituata a vederci insieme, permettendo alla mia amata di stare vicino al timone con me, al punto da considerare Scarlet come un 'membro onorario' del gruppo, cosa che alle volte mi rendeva un pò geloso... ma erano tra i miei migliori amici, e quindi sapevo che non avrebbero mai fatto nulla che mi avrebbe fatto dispiacere.
Ormai, non avevo più solo il mare come compagno: c'era anche Scarlet, e con il passare degli anni, il mio amore per lei diventò anche più forte di quanto fosse all'inizio, quasi più di quanto amassi navigare per il mare.
Fu per questo che, anni dopo, sposai finalmente la mia amata... ovviamente, durante uno dei tanti viaggi del nostro veliero, con il mozzo della nave che si improvvisava ministro per concedere il matrimonio.
A ripensarci, sembrava più una comica che un matrimonio, specie quando il mozzo era accidentalmente finito sopra la torta mentre chiedeva se volevo accettare Scarlet come mia sposa... ma alla fine, sia io che lei lo trovammo molto divertente, e dopotutto, chi avrebbe mai potuto scordarsi un matrimonio del genere?
Tuttavia, nulla dura per sempre, ed anche la mia felicità giunse al termine.
Scarlet, infatti, iniziò a diventare troppo debole per continuare la nostra routine di viaggi continui... e per questo, dovette rimanere a Fannullopoli, nella casa che avevamo acquistato per spendere quelle sere in cui eravamo costretti a ormeggiare per fare rifornimenti.
Io continuai il mio lavoro di marinaio, pur controvoglia, passando a trovarla e portandole souvenir da ogni porto in cui ormeggiavo, cercando di non farle mancare niente e assicurandomi con il locandiere della porta accanto affinchè badasse a lei mentre ero via.
I miei compagni erano preoccupati quanto me per Scarlet, e mi hanno intimato più e più volte di abbandonare il mio lavoro e pensare a lei... ma io, testardo com'ero, non li ho voluti ascoltare, continuando il mio lavoro nonostante anch'io pensavo fosse il caso di cambiare vita.
Purtroppo, sin da quando ero ragazzo, non ho fatto altro che lavorare su quella nave... e per questo, la vedevo come una parte di me. Non riuscivo a concepire l'idea di abbandonarla, anche se sarebbe stato per aiutare Scarlet.
E fu così che il peggio successe.
Una sera, a poca distanza dal nostro anniversario di nozze, stavo pianificando insieme alla mia amata come passare il nostro giorno speciale... quando il mio secondo in comando venne a chiamarmi, avvertendomi di aver ricevuto un incarico piuttosto remunerativo per una spedizione, dicendo che se ne sarebbero occupati loro mentre io rimanevo con Scarlet.
Fu in quel momento allora che insistei per accompagnarli, essendo io il capitano, scusandomi con Scarlet e promettendole che le avrei portato qualcosa di speciale al mio ritorno.
Lei, come al solito, la prese bene, sorridendomi ed augurandomi buon viaggio, al che io le sorrisi di rimando, salutandola con un 'Arrivederci'.
Non sapevo ancora che non avrei mai potuto mantenere la mia parola con lei.
Durante il viaggio, infatti, una terribile tempesta colpì la nave, obbligando me e la ciurma ad ormeggiare ad un vicino porto, perdendo due settimane di tempo prima di poter portare a termine il nostro incarico, tornando una settimana dopo a Fannullopoli.
In quel periodo, non feci altro che sentirmi male, odiandomi per ogni secondo che passavo lontano da Scarlet, e comprando quante più cose possibili nei negozi del porto per preparare qualcosa di quanto più speciale possibile per lei.
Una volta tornato a casa, corsi a casa, portando con me tutti i regali per Scarlet, sorridendo ed entrando dentro con un sorriso, aspettandomi di vedere il radioso volto della mia amata...
Trovando invece il suo corpo coperto da un velo, e Mastro Borlotto a poca distanza, osservandomi con sguardo triste e facendomi immediatamente capire cosa fosse successo.
Scarlet era morta. La mia amata, dolce Scarlet... non c'era più.
Si era ammalata durante la mia assenza... e, nonostante Borlotto abbia fatto di tutto per trovare una medicina adeguata, non ha potuto fare nulla per salvarla.
Il mio mondo era caduto a pezzi. Avevo perso la mia ragione di vita, la mia luce, colei che ha motivato tutte le mie giornate per tutti quegli anni...
Non seppi più cosa fare, una volta avuta la notizia. L'unica cosa che sapevo... era che era stata tutta colpa mia.
Se non avessi voluto fare quell'incarico, se fossi rimasto con lei... forse sarei riuscito a salvarla, e lei sarebbe ancora qui.
Era stata colpa mia, mia e della mia testardaggine... ma soprattutto, è stata colpa di quel dannato mare che mi aveva impedito di stare con lei nei suoi ultimi momenti.
Fu per questo che decisi di maledire il mare e tutto ciò che vi era collegato, chiudendomi dentro la mia casa ed abbandonando i miei compagni, tagliando i miei contatti con loro.
Ancora oggi, non so che fine abbiano fatto. Forse sono morti in un naufragio, forse si sono semplicemente ritirati anche loro, chi lo sa.
Non mi importa più di niente. Senza Scarlet, non ho alcuna ragione per andare avanti con la mia vita: non ho fatto altro che pensare a lei ed a come io sia stato stolto a dare la priorità al mare piuttosto che a lei, la mia adorata moglie.
L'unico momento in cui esco di casa ormai è per andare alla locanda di Borlotto, mangiando e bevendo alcolici per cercare di dimenticare il mio dolore, fallendo ogni volta.
Borlotto non accetta mai i miei pagamenti, offrendomi tutto gratuitamente, ed ogni volta che mi vede abbassa lo sguardo, come se qualcosa lo rendesse triste. Sarà sicuramente perchè gli faccio pena...
... per il resto della giornata, non faccio altro che pensare a Scarlet, osservando tutti i regali che le ho fatto e tutte le cose che ho conservato: non ho osato togliere nulla di ciò che aveva lasciato in casa, per rispetto della sua memoria...
Ho ancora con me la bottiglia di Vintage Viola che avevo intenzione di regalarle, ancora chiusa e conservata con cura. Non ho alcuna intenzione di berla: avevo intenzione di consumarla insieme a Scarlet, ed ho deciso che la berrò solo e soltanto prima di ricongiungermi a lei.
... Scarlet, vorrei tanto poterti vedere anche solo una volta, riabbracciarti e dirti quanto ti amo, cosa che non sono riuscito a fare quanto avrei voluto...
Sei stata una delle cose più belle che mi siano capitate... e lasciarti scivolare via così, uno dei più grandi errori della mia vita.

Nota: Dopo ben due anni, eccomi di ritorno sulla mia raccolta, dopo aver avuto una fulminea ispirazione. A causa del mio disprezzo per il prossimo Paper Mario per 3DS e di tutti i cambi assurdi che ha fatto alla formula, ho deciso di ridare un'occhiata ai vecchi episodi e di ricordarmi tutte le cose belle che essi avevano (considero anche Paper Mario: Il Portale Millenario uno dei migliori GdR che io abbia mai giocato, e dubito che cambierò mai idea)... e mi è venuta voglia di scrivere una storia su Cannonio/Scarlet, una coppia triste su cui avrei dovuto scrivere molto prima, essendo probabilmente uno dei punti più tristi del gioco (specie visto che, fino a quel momento, ogni momento triste si era risolto bene... ed anche se Cannonio è tornato a navigare, sua moglie è comunque rimasta morta). Visto che non dicono moltissimo su Scarlet nel gioco, ho cercato di improvvisare un pò per quanto riguarda la personalità di Cannonio e di lei e su come si sono incontrati, dando a Cannonio un atteggiamento cocciuto visto come abbia continuato a viaggiare per mare nonostante la moglie e rendendo lei dolce e comprensiva, visto cosa vi era scritto nella sua lettera al marito: e, a tal proposito, il motivo per cui Borlotto abbassa lo sguardo nella narrazione è per via della lettera che non ha il coraggio di dare a Cannonio. Detto questo, spero che questo capitolo vi piaccia: personalmente, mi è piaciuto molto riscrivere qualcosa su Paper Mario, e forse uno di questi giorni riprenderò a scrivere anche Paper Mario & Il Portale Millenario 2... detto questo, vi do appuntamento alla prossima one-shot della raccolta, e ringrazio in anticipo chiunque leggerà!
  
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