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Autore: PsycheLilith    04/11/2012    0 recensioni
Isabella e sua sorella Azzurra si sono appena trasferite a Ikebukuru dall'Italia, studiano alla Raira e troveranno pane per i loro denti ...
Genere: Comico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve, scusate la mia morte prematura ma è stato un periodaccio =_=

Questo capitolo è stato molto sofferto anche perché non avevo assolutamente idea di cosa Celty potesse volere da Isabella.

Spero vi piaccia e spero vi piaccia il nuovo cambiamento di Xiwan perché lei è volubile.

Buon capitolo nove!

 

Damn human …

 

Un ruggito, e poi un boato.

Un pianoforte mi sfiora andando a schiantarsi contro la parete dell’aula di musica deserta.

Prendo un lento sorso del mio succo, facendo rumore, sentendo il brik assottigliarsi fra le mie mani.

Poi rilascio sentendo il rassicurante sibilo dell’aria che torna a riempirlo.

Mi sarei aspettata di vedere Izaya sbucare fuori da qualche parte. Invece è solo. È solo e mi guarda negli occhi, colmo di rabbia e risentimento.

Quel pianoforte era per me.

Sbatto le ciglia. È davvero incredibile che Izaya non riesca a comprendere un libro aperto come Shizuo-kun.

Ringhia avanzando verso di me.

Aspetto.

Aspetto il momento giusto.

Si blocca sconcertato.

-Io non sono Izaya- sibilo prendendo un altro sorso di succo alla pesca.

Il respiro accelera, e lo sento contro la canna della trentotto che gli punto al petto.

-Temevo foste simili in tutto- borbotta calmandosi lievemente.

-Non paragonare mai una persona ad un’altra, perché esse hanno percorso strade diverse nella loro vita- getto il brik vuoto nel cestino -volevi parlarmi, o sbaglio?-

Lui annuisce e sposta lo sguardo sulla pistola. Con un gesto del polso alzo la canna al soffitto togliendo l’indice dal grilletto.

Aspetto che si volti per tornare a nascondere l’arma, anche se dubito che uno come lui sarebbe così ardito da perquisirmi.

Lo seguo per i corridoi mentre fa strada in silenzio.

Chissà cosa vuole.

“So io cosa voglio da lui!”

Sei una pervertita, Xiwan.

“Ma dai, guarda che bel sedere che ha!”

Non ci sono scuse per te.

“Scommetto che è bellissimo da nudo …”

Finiscila!

“Uffa! Che palle! Fammi fare la zoccola, ogni tanto!”

Scordatelo! Tu sei solo una vocina nella mia testa, sono io che controllo il resto!

“Allora aspettati mesi e mesi di sogni piccanti, tesoro!”

Xiwan sparì in una nuvola di fumo, come il genio della lampada. È incredibile come cambi sempre aspetto nella mia mente. Ogni volta è qualcuno di diverso. Qualcuno di inaspettato.

Tempo addietro era lei la fredda razionale incapace di lasciarsi andare, ora lo ero io. Anche se non riesco bene a comprendere come e quando sia avvenuto lo scambio di ruoli.

Shizuo-kun spalanca le porte della palestra precedendomi al suo interno.

Al centro vi è una donna di spalle. Nera. Le tenebre paiono essersi tutte condensante nella sua figura esile.

È a braccia incrociate e, credo, mi stia fissando. Non ne sono sicura però … ha un casco ridicolo.

Shizuo-kun mi da una spintarella, ho recepito il messaggio ma non mi muovo.

Ha qualcosa di strano quella donna.

Che sia lo Shinigami di cui parlano?

Il misterioso centauro senza testa?

La moto nera?

-Vai- ringhia lui sottolineando l’ordine con un’altra spinta.

Eseguo.

Ora sono di fronte a lei e non riesco a distogliere lo guardo da quel ridicolo casco.

“Dai che è carino”

Chiudi il becco Xiwan!

“E’ un gattino”

Lo vedo anche io!

Sbuffa spazzolandosi i lunghi capelli rossi.

Da quando hai i capelli rossi? E da quando sono lunghi?

“Lo sai no? Sono volubile”

Sembri Grell …

“Sebas-chan amami~ ” ridacchia accasciandosi sulla specchiera.

-HO BISOGNO DI PARLARTI

Reprimo un sussulto quando quelle parole si presentano sullo schermo del cellulare che la donna tiene in mano.

“Non mi piace”

Nemmeno a me …

-Esponi- l’incalzo mantenendo un tono piatto e neutrale.

-PRIMA DEVO SAPERE SE PUOI AIUTARMI

-Come?-

Xiwan si alza, il viso contratto da una smorfia diffidente.

Mi mostra lo schermo del cellulare con disinvoltura.

M’irrigidisco.

-LO PRENDO COME UN SI

-Sì, ne so qualcosa …- sfioro involontariamente la prima cicatrice -cosa vuoi sapere?-

-MI BASTA QUESTO, PER ADESSO- fa sparire il telefono e si dirige verso l’uscita.

“Temo di non aver afferrato …”

Temo che tu non sia l’unica … Ehi perché adesso sei una lolita?

“Sono volubile~ ” canticchia sparendo.

· · ·

-Perché credono tutti che sia te?- brontolo accasciandomi sulla mia sedia

-Non lo so, io sono unico …- sorride Izaya voltandosi verso di me

-La solita primadonna- poso la guancia sul palmo della mano voltando il viso verso la finestra. La pioggia battente aveva creato finti arabeschi sul vetro. Il cielo era scuro dopo il temporale, quasi il grande buio non si lacerasse, in lontananza una luce fioca faceva capolino sul profilo dell’orizzonte e si faceva sempre più forte verso la collina. Un lampo rischiarò quell’idilliaco paesaggio e la pioggia scrosciò nuovamente mesta.

Sbuffo chiudendo gli occhi.

Che palle.

“Che capita mon amour?”

Ignorerò il tuo abbigliamento …

“Non c’è nulla di male nel burlesche”

Ah quello è un vestito da burlesche …

“Esatto! Anche se in realtà dovrebbe starmi su per poco” sorride maliziosa “cosa ne dici Isa-chan?”

Dico che non mi interessa vedere uno spogliarello

“Sono frutto della tua immaginazione amore mio” fa una piroetta su se stessa ed improvvisamente è abbigliata in modo totalmente diverso “sei tu che mi comandi”

A me sembra proprio che tu faccia di testa tua

“Se è così è perché tu lo vuoi” tira le bretelle teatralmente “ehi gringo questa città è troppo piccola per tutti e due!”

Sospiro rassegnata, è troppo dura confrontarmi con lei. Troppo.

-A cosa pensi Isa-chan?- alzo gli occhi. Izaya è rimasto tutto il tempo a guardarmi?

-Al disprezzo profondo che nutro per il genere umano-

-Perché ti ostini ad odiare gli umani? Sono creature meravigliose, marionette perfette-

-Sono noiosi, fanno esattamente ciò che ti aspetti da loro- sbuffo - non ti sorprendono mai-

-E’ esattamente questo il bello-

Lo guardo -Abbiamo un concetto differente di divertimento tu ed io-

-Shizu-chan è imprevedibile per questo lo odio-

Rido -Davvero trovi quel protozoo imprevedibile?-

-Tu no?-

Scuoto la testa sghignazzando -Lo è quanto lo sei tu-

-Io non sono prevedibile!-

Gli sorrido felina -Per me lo sei-

Sbuffa tornando a girarsi spazientito.

-Finirà che vi metterete insieme …-

-Cosa?!- si gira di scatto

-Tu e Heiwajima-kun … finirà che vi metterete insieme …-

-Passi troppo tempo con Eri-chan …-

-Dico sul serio, vedrai se non è così …-

-Non sarà mai così-

-Uhm okay … facciamo così se hai ragione tu mi darai il tuo anello- indico distrattamente il cerchietto metallico al suo indice sinistro -se invece ho ragione io ti darò il mio- sorrido mostrandogli il cerchietto che adorna il mio pollice destro.

-Uhm … affare fatto- ghigna porgendomi la mano. Gliela stringo con un sorriso, sono sicura che il mio anello gli starà benissimo sull’indice destro.

 

Fine capitolo nove~

Chi credete abbia vinto la scommessa?

 

  
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