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Autore: bsalvatore    09/11/2012    2 recensioni
Il mio nome è Lillian. 145 anni fa sono morta. Sono stata addestrata a diventare un'assassina di vampiri per conto di un gruppo di sole donne chiamato "Le Cacciatrici". Mi hanno insegnato a non amare e mi hanno costretta ad abbandonare i miei affetti. Sono diventata una delle migliori cacciatrici esistenti ed è ora mio compito proteggere la seconda doppelganger Petrova, a costo della vita.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Pioggia.

L’unica cosa che riuscivo a sentire era il rumore della pioggia che scendeva.
Sentivo il suono di ogni singola goccia cadere sull’asfalto.
Le guardavo cadere, completamente assorta.
Lentamente alzo lo sguardo e vedo delle macchine parcheggiate lungo il viale in cui mi trovo.

Guardo le gocce di pioggia cadere sui loro parabrezza, sulle loro portiere.
Alzo ancora lo sguardo e vedo una grande casa, qualcosa mi dice di averla già vista.
Mi sforzo di ricordare, ma è troppo faticoso, così ritorno a concentrarmi solo sul rumore delle gocce di pioggia.
Alzo gli occhi al cielo e osservo attentamente le nuvole nere da cui quelle goccioline cadono.

Riguardo velocemente la casa, le macchine, l’asfalto e mi accorgo di una cosa a cui non avevo fatto caso: è tutto completamente bagnato.
L’asfalto è bagnato, le macchine sono bagnate, la casa è bagnata.
Osservo le mie mani e noto con stupore che esse non sono bagnate.
Le goccioline di pioggia non stanno cadendo sul mio fragile corpo.
Per quanto io mi senta confusa in questo momento so per certo che questo è impossibile.

Non posso trovarmi sotto un acquazzone e non bagnarmi.
I miei pensieri vengono interrotti da una voce proveniente dall’interno della casa: “Non può essersene andata per sempre!”
Riconosco quella voce calda, ferma, ma allo stesso tempo tesa e preoccupata.
So di averla già sentita, ma non ricordo dove, in quale contesto.

È come se ogni mio ricordo andasse al di là del tempo e dello spazio.
Essi sono vaghi, sparsi disordinatamente nella mia testa e non riesco a farvi ordine.
Sento un’altra voce provenire sempre dalla casa davanti a me, questa volta è più dolce e deve appartenere a una donna: “Damon, per favore sta calmo!”
Appena sento pronunciare quel nome il tempo sembra fermarsi e scorrere velocemente all’indietro.

I ricordi si sistemano da soli, ciascuno nel suo cassetto della memoria.
Le persone che hanno segnato, in qualche modo, la mia vita tornano alla mente a poco a poco.
Ricordo Lexi e Rebekah, le mie migliori amiche; Elena e Katherine, le doppelganger; Damon e Stefan i miei amati fratelli; Klaus, l’amore della mia vita.
E poi tutti gli altri : Caroline, Bonnie, Tyler, Elijah, Kol …

Ma in particolare c’è un nome che mi frulla per la testa: Diana.
Non riesco a ricordare cosa mi abbia fatto, ma il mio cuore sembra dire che mi ha provocato dolore.
Ricordo una forte fitta che mi ha percorso tutto il corpo e, forse, questo è proprio il mio ultimo ricordo perché poi c’è il buio più totale.
Ripensare a tutto questo mi fa stare male e mi riporta a momenti angoscianti e dolorosi, così preferisco andarmene.

Decido di incamminarmi verso il bosco, ma dopo qualche metro percorso sento un rumore, simile ad una porta che si apre.
Mi volto di scatto e vedo un ragazzo alto, moro, sui 16-17 anni.
Sono sicura di non averlo mai visto così lo squadro da capo a piedi.
Una volta uscito dalla porta d’ingresso, comincia ad inzupparsi di acqua e questo conferma che c’è qualcosa che non va in me.

Mi guarda anche lui, stupito.
Dopo qualche secondo comincia a parlare: “Tu devi essere Lillian.”
Lillian.
Credo sia questo il mio nome, così annuisco.

Il ragazzo sembra attendere qualcosa, come se si aspettasse qualcosa da me.
Decido di farli la domanda che mi sto ponendo da qualche minuto: “Perché io non mi bagno sotto la pioggia?”
Sorride amaramente, con compassione.
Un dubbio atroce mi assale: “Sono morta?”

Lo dico con il groppo in gola e attendo una sua risposta.
Annuisce lentamente dopo qualche secondo.
Vorrei piangere, ma non riesco.
“Q-quando?”

“Ieri. Damon, Stefan, tutti stanno davvero male.”
Dopo qualche istante riprende a parlare: “Vuoi entrare?”
Annuisco meccanicamente.
Mi fa cenno di seguirlo e io eseguo come un automa.

Quando entriamo in quella che deve essere la casa dei miei fratelli, nessuno ci degna di uno sguardo.
Vedo Damon seduto sul divano che si tiene la testa tra le mani.
Accanto a lui c’è Stefan, completamente sconvolto.
Mi viene spontaneo chiamarlo: “Damon?”

La voce è roca, ma lui sembra non sentirla.
Al contrario, il ragazzo moro mi sente benissimo e mi informa della triste verità: “Non possono sentire i morti, io sono l’unico.”
Damon alza lo sguardo e osserva il ragazzo speranzoso.
“La vedi?”

Elena, seduta sull’altra poltrona, si rivolge al ragazzo: “Jeremy? È qui?”
Il ragazzo, Jeremy, fa cenno di sì con la testa.
Ricomincio a guardare i miei fratelli: “Mi dispiace.”
Jeremy ripete ciò che ho detto: “Dice che le dispiace.”

Damon interviene subito: “Tu non hai colpa. È stata Diana a ucciderti.”
Ora capisco.
Diana è la donna che mi ha uccisa.
Stefan puntualizza: “Per salvare me. Il fratello che ti ha trasformata e che ti ha reso la vita un inferno.”

Ricordo tutto ora.
Diana voleva uccidere Stefan, ma io mi sono posta davanti a lui, salvandolo.
Stefan continua a parlare, pieno di sensi di colpa: “Per salvare me. Me …”
“Ti perdono Stefan.”

Jeremy fa da tramite: “Dice che ti perdona.”
“No, Lilly, tu hai tutte le ragioni del mondo per avercela con me. Te ne sei andata …”
Lo vedo piangere.
Lo chiamo: “Stefan! Sei mio fratello! Ti ho sempre voluto bene! Anche se non te lo dicevo!”

“Dice che ti ha sempre voluto bene, anche se non te lo diceva spesso.”
Guardo nuovamente Damon: “Mi dispiace così tanto! Avevo promesso che vi avrei protetto!”
Damon parla tra se e se, ma io riesco a sentirlo: “Dio, quanto ti vorrei qui! Se potessi fare qualcosa per riportarti qui!”
A quelle parole, un ricordo riaffiora nella memoria, credo che fosse il 1966, circa …
 
Esco da camera mia in pigiama, pronta per una serata con la mia migliore amica che deve essere scesa a prendere qualcosa da mangiare, o meglio da bere …
Gironzolo per la casa e ad un tratto la mia attenzione è attratta da una perla luccicante.
È una collana d’oro con un grosso smeraldo al centro.

Lo scruto attentamente, mi sembra di averlo già visto.
Ricordo una figura simile sul libro di Jenny, era una pietra se non sbaglio …
O mio dio!

La pietra del Bene e del Male?!
No, impossibile.
È stata distrutta secoli fa, così dicono …

Sento la porta aprirsi e la voce di Lexi: “Che cosa possiamo fare stasera? Io opterei per …”
Appena mi vede con la sua collana in mano, smette di parlare.
Le rivolgo la domanda fondamentale: “è la Pietra?”

“è la Pietra.”
“E tu tieni la Pietra del Bene e del Male in casa!”
“Shhh!!! Abbassa la voce e stai calma!”

“No! Non dirmi di stare calma! Come fai ad averla tu! L Pietra è solo per donne con …”
Non mi lascia finire la frase e conclude lui per me: “Con il cuore puro, lo so.”
“L’hai rubata?”

Mi si avvicina e me la prende di mano: “Non l’ho rubata! Mi è stata data dalla Guardiana presedente.”
“A te.”
“Sì, a me.”

La guardo perplessa.
Sembra decidersi a darmi spiegazioni: “Devo portarla alla prossima Guardiana. È in Alaska. Per questo di ho chiesto di accompagnarmi in Canada.”
“E chi è la prossima Guardiana.”

Mi guarda seria.
So che in teoria non me lo potrebbe dire, ma tentar non nuoce.
“Esme Cullen.”

La guardo ancora più perplessa di prima.
“E lei la terrà per molto?”
“Il patto è per un secolo.”

Annuisco.
Mi alzo dal divano su cui nel frattempo ci eravamo sedute e faccio per andarmene.
“Lilly!”

“Sì?”
“Questa Pietra ha un potere assoluto. Se ti ho detto a chi la darò è solo per assicurarmi che tu, un domani, la possa usare per Stefan. Ricorda che in mani sbagliate potrebbe generare una catastrofe. Può risorgere i morti, Lillian.”
Annuisco: “Lo so. Grazie.”
 
Quindi c’è un modo per riportarmi in vita!
Non devo assolutamente perdere tempo: “Jeremy? Dì loro che c’è un modo per riportarmi in vita e che Klaus sa qual è. Dobbiamo andare da lui. Subito!”
Jeremy riporta le mie parole e gli altri sembrano esterrefatti.
Damon, per primo, interviene: “Sei morta Lilly, per sempre.”

“Non ti fidi di me?”
Sembra quasi sentirmi.
“Ma mi fido di te. E se potrò riportarti in vita, in qualche modo, allora lo farò. Andiamo da Klaus.”
Tutti si alzano e si avviano fuori verso casa Mickaelson, me e Jeremy compresi.
 
 
ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti!
Siete assolutamente autorizzati a tirarmi pomodori, prendermi a sassate o cose del genere. Lo dico io per prima che questa svolta fa schifo. Io odio quando in un film muore il personaggio principale, ma non disperate perché la nostra Lilly continuerà a dominare tutto, in un'altra veste e in un’altra forma però. Penso che la storia andrà avanti per altri 5-6 capitoli, credo. Dipende se lascerò solo la coppia Lilly/Nick o se aggiungerò un possibile Delena e quindi un loro avvicinamento. Attendo vostri consigli a riguardo.

Spero, inoltre, di essere riuscita a far capire la storia della Pietra del Bene e del Male, comunque non preoccupatevi perché nel prossimo capitolo ribadirò il concetto.
Ho nominato Esme Cullen che fa parte della saga di Twilight e, sì, probabilmente, anzi, sicuramente la famiglia Cullen verrà introdotta nella storia.
Recensite, per favore, così potrò sapere cosa ne pensate a riguardo.
Baci! Al prossimo capitolo!

p.s: ho deciso di cambiare titolo del capitolo, come avrete notato.
 
 
 

 
  
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