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Autore: Ladychic    09/11/2012    0 recensioni
«Non sei bravo allora a trovarti i passatempi giusti, Malfoy» decretò lei superando il muro di pietra che permetteva l’accesso alla Sala Comune dei Serpeverde.
Astoria stava per arrivare alle scale del dormitorio femminile. Scale che fortunatamente Draco Malfoy non avrebbe potuto superare.
«Esci con me Greengrass, sono certo che tu non mi annoieresti» le sussurrò lui, serio per la prima volta.
Astoria alzò un sopracciglio e sorrise.
«Essere un passatempo di qualcuno si trova all’ultimo posto tra le cose che non farei mai e poi mai, la sola idea mi fa venire il vomito. Ora ti saluto.» disse superando le scale.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Vita a capitoli di due serpi complessate.

Le femmine erano davvero perfide

Era un afoso pomeriggio di Giugno, del tre Giugno per la precisione.

Una bambina di quasi cinque anni, con dei boccoli castani legati con un grazioso fermaglio e con dei grandissimi occhi del colore della cioccolata fissava spaesata la maestosa casata che le si stagliava imponente davanti.

Il giardino che la circondava era immenso, ricco di altissimi abeti e siepi. Era decorato per quell’occasione con nastrini, palloncini magici, e fronzoli.

Sua sorella, Daphne, da subito era andata a giocare con gli altri bambini, lei invece si stringeva timida alla gonna della madre.

«Sophia, che gioia vederti!» disse una bella signora bionda salutando sua madre.

«Narcissa, è sempre un piacere venire alle tue magnifiche feste, devo constatare che questa volta hai dato il meglio di te»

La signora Malfoy sorrise e poi si rivolse alla bambina.

«Astoria, ma come sei cresciuta! Sei proprio una bella bambina»

Astoria abbozzò un timido sorriso e incitata dalla madre ringraziò quella signora così gentile.

«Non vuoi andare a giocare con gli altri bambini? C’è da divertirsi, sai?»

La bambina scosse il capo e tentò di nascondersi di più dietro la veste della madre.

«E’ molto timida, poi sono tutti bambini più grandi» la giustificò Sophia.

In quel momento un pavone passò tranquillo accanto alle tre streghe. Gli occhi di Astoria si illuminarono.

«Puoi giocarci se vuoi, con i pavoni, sono addestrati e innocui» continuò la signora Malfoy.

«Si mi piacerebbe moltissimo!» disse la bimba con una vocetta acuta.

Salutò con un piccolo inchino  quella bella signora e iniziò a seguire il pavone non prima di aver sentito in lontananza la voce della madre dire all’amica «Non c’è niente da fare, mai che giochi con qualche bambola, spero non diventi un maschiaccio, ah è così diversa da Daphne»

Astoria non badò molto a quelle parole e corse interessatissima dietro quell’animale dalla piume colorate.

Ben presto la piccola notò che nel giardino vi erano moltissimi altri pavoni!

Si distaccò dalla folla di invitati e si inoltrò sempre più nel grande giardino.

Più si avvicinava all’uccello e più quello si allontanava da lei.

«Ehi, non scappare! Voglio solo accarezzarti!»

Niente, il pavone zampettava così tanto in fretta che la bambina dovette iniziare a correre allontanandosi sempre di più.

Stanca si appoggiò al tronco di un alto abete per riprendere il fiato.

Dove era finita? Non riusciva più a vedere il punto in cui aveva lasciato la madre, attorno a lei solo un vastissimo prato pieno di fiori con tanti cespugli verdi e alberi.

Era leggermente preoccupata per il fatto di non sapere dove fosse ma non troppo. Allo stesso tempo ammirava stupita quel magnifico paesaggio colorato e profumato che aveva intorno.

Superò un cespuglio particolarmente fitto e davanti a lei si stagliò un piccolo laghetto. Sulle sponde del lago si trovava un salice piangente sotto al quale sedeva un bambino biondo che immediatamente si accorse di lei.

«E tu chi sei!?» disse sgarbato il bambino avvicinandosi a lei con una faccia minacciosa.

«Io.. Mi chiamo Astoria Greengrass…» balbettò lei.

« Questo è il mio posto segreto! Nessuno può venire qui senza il mio permesso, soprattutto se si tratta di una femmina»

Astoria si strinse nelle spalle e guardò a terra imbarazzata.

«Scusa, stavo inseguendo un pavone e mi sono persa!» esclamò sull’orlo delle lacrime.

«Perché non sei a giocare con le altre femmine!? Voglio essere lasciato in pace!»

«A me non piacciono i giochi da femmina!» urlò lei decisa.

«Sei la solita bambina capricciosa. Siete tutte uguali voi femmine, opportuniste e piagnucolose»

«Tu invece, sei un bambino antipatico e maleducato! Ecco perché sei in questo posto da solo! Scommetto che nessuno vuole giocare con te!»

«Piccola mocciosa! Come osi parlare in questo modo di me! Io sono Draco Malfoy, se nessuno te l’avesse detto!  Devi portarmi rispetto perché sono maschio, perché sono un Malfoy, perché sono più grande di te e anche perché oggi è il mio compleanno e tutti devono fare quello che voglio io, chiaro?» finì il bambino incrociando soddisfatto le braccia al petto.

La bambina si sentì offesa e avvilita. Subito si portò le mani al viso ed iniziò a piangere.

«Sei cattivo! Io non volevo fare niente, non volevo venire qua!»

Draco preoccupato si avvicinò di più e portò avanti le braccia.

«Ehi smettila subito di frignare! Non voglio che qualcun altro scopra il mio nascondiglio! Mi basti già tu come scocciatura!»

La bambina si calmò. Draco decise di ignorarla e si diresse nuovamente sotto il salice.

Astoria era davvero spaesata. Non sapeva cosa fare, voleva tornare dai suoi genitori e allontanarsi il più possibile da quel bambinetto odioso. Però non sapeva la strada per rientrare e soprattutto era incuriosita da ciò che stava facendo il bambino sotto l’albero.

Cauta gli si avvicinò.

«Cosa stai facendo?» Chiese lei titubante. Non voleva restare sola, si sarebbe accontentata anche della sua compagnia.

«Sei una femmina, non potresti capire»

«E perché sei qua nascosto?»

«Beh, perché sto per fare una cosa pericolosa, non mi deve vedere nessuno»

«Allora se non mi dici di che cosa si tratta mi metto a urlare, e dirò tutto ai tuoi genitori!»

«Perfida mocciosa! Non oseresti!»

«E invece si! Avanti dimmi cosa stai facendo!»

Draco alzò gli occhi al cielo: era inutile, le femmine erano davvero perfide, egoiste e portatrici di problemi. Da quel giorno capì che con quella bambinetta testarda qualsiasi cosa sarebbe stata una battaglia persa.

«Va bene, ma mi devi giurare su Salazar Serpeverde che non lo dirai a nessuno! NESSUNO!»

«Lo giuro!»

In quel momento il bambino si spostò e le permise di vedere quello che nascondeva sotto l’albero.

Era una scopa volante.

«Stamattina tra la confusione per i preparativi della festa quello stupido elfo ha dimenticato di chiudere lo stanzino dove mio padre tiene la sua scopa. Io ho già volato un sacco di volte, e sono anche bravissimo, tuttavia, non mi ha mai permesso di usarla completamente solo, quindi oggi la userò!»

«Woaw!» esclamò emozionata Astoria. «Non ho mai visto una scopa così grande! Solo quelle per bambini!»

«Questa è una scopa professionale, di quelle che usano nel campionato di Quidditch, ovviamente mio padre si può permettere sempre il meglio!» Disse cavalcando la scopa.

«Ehi voglio salire anche io!» sbottò Astoria decisa.

«Non se ne parla! Non volo con una femmina! Strilleresti per tutto il tempo!»

«Non è vero, e poi, se è vero quello che mi hai detto prima, ovvero che sei andato un sacco di volta sulla scopa e che sei bravissimo a guidarla non avrei nessun motivo per strillare e tu non faresti alcuna storia per portarmi. Forse non sei così bravo come dici e hai paura di non riuscire a volare con me!»

Draco la squadrò. Era astuta quella femmina. Però era stato ferito nell’orgoglio, e ciò non può capitare a un Malfoy. Mai.

«Astoria Greengrass, sali subito sulla scopa. Ma ti avviso, se urli, sei finita.»

La bambina emozionatissima si posizionò sulla scopa dietro a Draco.

«E vedi di non appiccicarti troppo a me, mocciosa!»

Astoria annuì e subito si alzarono in volo.

Il decollo non era andata tanto male, certo la scopa tremava un po’, ma Draco se l’era cavata egregiamente.

Volavano sopra il laghetto, Draco fiero e orgoglioso di se stesso, Astoria felice ed emozionata come non lo era mai stata.

In quel momento una farfalla iniziò a volare vicinissimo ad Astoria, la bambina iniziò ad agitare le mani terrorizzata.

«Ehi, smettila di agitarti! Vuoi forse farci cadere?!» le urlò contro Draco tentando inutilmente di tenere salda la scopa.

«Ma c’è una farfalla!» gridò lei.

«E quindi? Le femmine adorano le farfalle!»

«Io ho paura delle farfalle!!! Sono gli unici insetti di cui ho terrore, mi fanno schifo!» strillò dimenandosi sulla scopa.

Non riusciva a stare ferma, e Draco non riusciva più a controllare la scopa che iniziò velocemente a precipitare.

Tra le grida spaventate di entrambi i bambini la scopa cadde nel laghetto trascinando i due con lei.

Draco fu il primo a riemergere. Acciuffò spaventato Astoria per il colletto del vestito e la trascinò fuori.

«Stupida femmina! E’ tutto colpa tua se siamo precipitati in acqua!» le urlò contro Draco.

Astoria, più che altro per lo spavento, scoppiò nuovamente in lacrime.

«E smettila di piangere! Fortunatamente sono sano e salvo e la scopa non si è rovinata» Disse Draco più tranquillo. «Non diremo mai a nessuno quello che è successo oggi, intesi?»

«Ma sono fradicia! Come farò a spiegare a mia madre che..»

«Non è un mio problema, inventati una scusa!»

«Va bene, promesso».

I due bambini rientrarono tra gli invitati, nessuno disse niente del motivo per il quale si presentarono davanti a tutti bagnati fradici, entrambi però finirono in punizione e a entrambi venne un brutto raffreddore il giorno seguente.

Angolino autrice:

Carissimi lettori, eccomi qua con una nuova fan fiction a più capitoli. Lo so, non ho più postato capitoli della fan fiction su Oliver e Katie, ma ci sto lavorando!

Ora sono presissima da questa storia e spero che anche a voi possa minimamente piacere! Io adoro la coppia DracoAstoria! Da sempre mi sono chiesta come le cose tra loro si fossero svolte. Escluso questo primo capitolo, in cui ho descritto il loro primo incontro, penso dedicherò loro un capitolo per ogni anno passato a Hogwats e magari qualcuno anche una volta cresciuti.

Spero in qualche commento, un bacio. Chiara.

  
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