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Autore: Cosorinco Perrato    21/11/2012    10 recensioni
Le fiamme ardenti dell'inferno che si mischiano al corpo caldo di un quasi umano.
Un amore tempestato, un conflitto che dura da secoli, e che verrà forse infranto, grazie all'amore.
Lei, una gelida succhiasangue, e lui, un licantropo.
Impareranno a credere nel 'per sempre', e a impossessarsi dell'eternità.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ebbi l'impulso di trattenere delle urla.
Mentre quell'uomo affondava i denti nell'incavo del mio collo, esattamente 533 anni fa.
Sentii l'adrenalina penetrarmi da dentro, una voglia matta di uccidere qualsiasi cosa mi capitasse a tiro. Quando si allontanò dal mio collo, quanto basta per vedere i miei occhi trasformarsi in un rosso ardente, gli presi il viso tra le mani, e con tutta la forza che non sapevo nemmeno di possere, lo uccisi con un colpo secco.
Non avevo mai ucciso un uomo. Tantomeno in un modo così brutale. Ma quella forza, che mi uscii dai muscoli, come una carica di bombe pronte ad esplodere dentro di me, mi avevano spinta a desiderare .. Sangue.
Rimasi scioccata. 
Nelle settimane seguenti, il mio corpo diventò più affusolato, le gambe più slanciate. Arrivai al punto di guardarmi allo specchio e chiedermi se quella fossi realmente io. Dov'era finita da diciassettenne paffutella dal colorito roseo? Aveva fatto spazio ad un corpo per cui, se fossi stata lesbica, mi sarei tranquillamente saltata addosso da sola, il mio cuore non batteva più nel petto. La mia pelle era color ceramica, e i miei occhi rossi. Rossi come il sangue, come la passione.
Non riuscivo più a mangiare, o a guardare il cibo con aria disinvolta. Mi schifava. L'unica cosa di cui avevo bisogno, era sentire sengue, scorrermi lungo la gola.
Ma non risolvevo nulla, se non qualche animale sfortunato nel bosco. Nulla mi attirava di più come l'odore del corpo mortale.
E per una ragazza come me, abituata ad essere presa in giro a scuola, a farsi piccola cercando di non essere notata tra la folla, quello fù un trauma.
Passare per i corridoi trattenendo il fiato, indossare fastidiosissime lenti a contatto color nocciola, avere la paura di saltare addosso a qualcuno da un momento all'altro, ed essere riempita di complimenti ed attenzioni dai ragazzi, mi stordii.
A tal punto da farmi isolare da tutto e da tutti.
Era colpa sua. Di quel lurido verme che 533 anni fa decise di rovinarmi la vita. Ma avevo avuto lo sfizio di vendicarmi, anche senza accorgermene. 
Vidi mia madre, i miei cari, morire uno dopo l'altro sotto i miei occhi. Costretta a trasferirmi di città in città perchè la gente non si rendesse conto che non crescevo, che non invecchiavo. E odiai l'eternità.
Odiavo sapere che sarei rimasta così per sempre.

Mi aggiravo per i corridoi, seguita da Damon.
Lui è l'unico che può capirmi. L'ho incontrato in un combattimento, in Uruguai, 125 anni fa. E da quel momento, non mi separai più da lui. Divenne la mia unica ancora di salvezza, l'unica finestra che mi faceva affacciare al mondo. E farmi rendere conto che noi non appartenevamo più a quella gente.
Lui, il mio migliore amico, dagli occhi rossi come i miei, e i capelli di un arancione carota, ricci, e le lentiggini sul naso. In ogni scuola andassimo, era uno dei più popolari.  La stessa cosa sarebbe stata per me, se non mi fossi isolata così, con i rimpianti e le frustrazioni.
Le immagini di mia madre, che moriva sotto i miei occhi. Lei non sapeva. Lei non seppe mai la verità. Nessuno la seppe.
Quando salii il secondo piano, diretta insieme a lui nella nostra aula, mi bloccai di colpo.
Respirai a fondo, cosa che facevo raramente, e iniziai a guardarmi introrno. Damon non capì, e continuò a spintonarmi per portarmi in classe. Ma anche se eravamo entrambi due.. mostri.. si, eravamo mostri. Anche se lo eravamo, io ero di gran lunga più forte di lui. Puntai i piedi a terra e continuai a cercare tra gli studenti.
Una puzza, terribile, che non avevo mai sentito prima. Se non nella battaglia in Danimarca qualche mese prima. Ma no, era impossibile trovare chi mi facesse quell'effetto, tra tutti gli studenti che si aggiravano per il corridoio. 
Mi arresi, e sbuffando andai in classe con Demon.
Mi sedetti accanto a lui e iniziarono a fare l'appello.
Quello sarebbe stato il nostro penultimo anno in quella scuola, per poi trasferirci nuovamente. Nuova città, nuova scuola, stessa età, stessi noi.. Era tutto monotono. Troppo monotono. Odiavo la vita di quei mortali, che avevano un cuore che batteva, che potevano poggiare la mano del proprio amato sul petto e dire 'senti? batte per te' il mio cuore, non batteva e basta. Non povevo arrossire ad un complimento, riuscivo solo a diventare un pezzo di ghiaccio.
La maniglia della porta si aprii velocemente, mentre una testa riccia irrompeva in classe. - Professore, avrei bisogno di parlarle della gita in Svezia.. - Di nuovo quell'odore. Ma ora lo sentivo, lo percepivo benissimo.
Drizzai la testa fissando quel ragazzo come non avevo mai fissato nessuno. Lui sembrò irrigidirsi, sentendo qualcosa nell'aria, e il suo sguardo saettò su di me. Sembrava mi stesse penetrando l'anima, mentre mi guardava con quei fari verdi.
Non poteva essere, di sicuro era chissà quale demenziale dopobarba.. non poteva davvero avere.. quell' odore.
Guardai Demon, che non sembrò capire. Probabilmente solo io lo sentivo.. Così mentre fissavo il mio migliore amico, gli penetrai nel pensiero. Cosa che potevo fare solo io, e solo quando lo volevo. Potevo parlare, o farmi delle allegre chiaccherate con il pensiero delle persone. Cosa che mi frustrava, perchè non avrei mai voluto sentire certi pensieri. Povevo fare molte, molte altre cose. Mi ero allenata a tal punto, che riuscivo a modificare l'umore della gente, potevo sentire le emozioni che provava. Ma averi voluto tanto vedere il futuro. Anche se avevo paura, di vedermi, tra quattrocento anni, sempre la stessa, col il mio migliore amico accanto, in una classe, di nuovo.Lui invece, poteva percepire i sentimenti con un solo tocco.
- Lo senti anche tu? - Gli chiesi nella mentre, mentre Damon si affrettava a rispondermi, sempre comunicando nella mia testa. 
- Cosa? Vedo solo che ti stai scopando il ricciolo con lo sguardo - Lo fulminai.
- No, sento puzza. -
Continuai - Puzza di cane. -






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HOLAAAA! 
QUESTA è UNA NUOVA FF U.U LOOOL DEVO ANCORA FINIRE QUELLA SU ZAYN LO SO, LO SO. MA MORIVO DALLA VOGLIA DI METTERE QUESTA :'D BHE, LASCIATE TANTE RECENSIONI, VI PREGO :')
SPERO VI PIACCIA,
KISSKISSGOSSIPGIRL(?)
-ANGY
  
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