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Autore: SexyJames    25/11/2012    5 recensioni
Chi cerca di sbarazzarsi della solitudine e del dolore di una perdita, chi prova ad allontanarsi da se stesso e dai sentimenti per adempiere al proprio dovere, e chi cerca il controllo assoluto sul prossimo per sentirsi onnipotente.
Un ragazzo terreno con un dono speciale, un essere glaciale ed introverso deve proteggerlo, e proteggersi, dal tentativo di schiavitù forzata da parte di un popolo meschino e assetato di potere. Riuscirà ad evitare la guerra che sta aggirando da secoli, o ci andrà inconsapevolmente incontro per amore?
[ Adommy ]
Genere: Angst, Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era rinchiuso nel suo studio dalla notte prima, studiando il libro di sua madre da cima a fondo. I racconti sembravano non essere minimamente collegati tra loro, ogni singola storia era differente l'una dall'altra, tuttavia aveva una strana sensazione dentro di sé che lo spronava a cercare. C'era solo una storia che non aveva mai letto, ma che purtroppo aveva vissuto sulla pelle, Heaven. Avrebbe dovuto mettere da parte il suo quieto risentimento e leggere la storia della sua vita da quel libro, ma leggerla avrebbe solo aumentato la sensazione di vuoto che aveva dentro e in quel momento non poteva permetterlo, aveva una missione da portare a termine. 


In realtà, non vedeva l'ora di tornare da lui. Non riusciva a fare a meno di provare il desiderio sfrenato di stargli vicino e toccarlo, il modo in cui si era sentito accanto a lui aveva placato inspiegabilmente la sua rabbia. Era tornato al castello provando una strana sensazione di pace dentro di sé, avrebbe solo voluto riposarsi, dormire per giorni e provare a ritrovare se stesso, quel se stesso che si era perso più di un millennio prima durante infinite battaglie e vite spezzate. C'erano giorni in cui il senso di colpa per aver agito troppo spesso con mortale brutalità lo soffocava. Non avrebbe mai voluto prendere vite che non gli appartenevano o combattere battaglie che non avrebbero mai avuto fine, non avrebbe mai voluto chiudere se stesso al di fuori di qualsiasi tipo di rapporto sentimentale in modo così devastante. L'amore che sua madre gli aveva donato durante i primi vent'anni di vita l'aveva sempre spronato a desiderare di avere accanto qualcuno da amare in modo totalizzante ma, purtroppo, era finito tutto troppo presto, gli era toccato prendere il posto di suo padre, trasformando se stesso in un essere gelido e crudelo per portare avanti il regno. 

Il suo dolce umano gli faceva desiderare di abbandonare tutto per qualche tempe e rifugiarsi con lui in qualche mondo lontano, un mondo che non fosse costantemente controllato da forze assetate di potere ma solo dall'amore. Amore, era doloroso anche solo pensarci. Non era destinato ad avere pace, a sentirsi completo e amato, non era ciò  per il quale era stato addestrato. I guerrieri per vincere le loro battaglie si nutrono di rabbia, di rancore e di sofferenza, non si fanno coccolare dal primo belloccio di turno. Doveva stare attento, Adam lo distraeva e lo rendeva debole, e non poteva proprio permetterselo. Forse non era più sicuro di voler passare l'eternità rinchiuso nel suo castello, ma aveva accettato da tempo il suo compito e non poteva fallire. Il regno contava su di lui, la fedeltà del suo popolo era sincera e non li avrebbe delusi, mai.  

Suonò il campanello di casa sua ripetutamente, sentendo il proprio cuore cominciare a fare le capriole nel petto quando attese per minuti interminabili e di Adam nemmeno l'ombra. Suonò ancora un paio di volte, perdendo poi la pazienza. Era stato lui a invitarlo e ora non si faceva trovare? Cos'era, un giochetto di pessimo gusto per dargli una lezione? Si allontanò mestamente, deluso di non aver ricevuto il caloroso benvenuto che si aspettava. Attraversò il vialetto del palazzo perso nei suoi sentimenti feriti, senza accorgersi di Adam che spalancò bruscamente il portone e gli corse dietro con solo i pantaloni del pigiama indosso. " Tommy, aspetta!! Oh mio dio, scusami " Si voltò giusto in tempo per ritrovarsi schiacciato contro il suo petto, stretto con forza dalle sue braccia toniche. " Mi dispiace così tanto, non l'ho dimenticato, solo non riuscivo a svegliarmi completamente. " Alzò il viso, guardandolo dritto negli occhi, che dietro le palpebre ancora appesantite dalla stanchezza erano limpidi e sinceri, dimostrando tutto il dispiacere che il moro provava per non essersi fatto trovare pronto per il loro appuntamento. " Puzzi "
Lo spinse con dolcezza, liberandosi dalla sua presa. Il corpo di Adam era coperto da una leggera patina di sudore che emanava un profumo esotico e maschile, incendiando pericolosamente il suo desiderio. Stava davvero combattendo una battaglia contro se stesso cercando di trattenersi dal rilasciare gli artigli e attaccarlo. Era un pur sempre una creatura oscura, i suoi istinti spesso lo dominavano e contrastarli non era mai stato il suo forte, aveva sempre cercano di assecondarli con giudizio, ma con un uomo perfetto e sensuale davanti a sé, che non faceva altro che farlo sentire terribilmente vulnerabile, era quasi impossibile. Avrebbe solo voluto premerlo contro la prima superficie disponibile e prenderlo senza troppe cerimonie, tuttavia, lo impedì a stesso, non era così crudele. Lo vide arrossire, mentre cercava di annusare se stesso per controllare il proprio odore. Rise con divertimento, scuotendo la testa con finta disapprovazione. " Sei l'essere più strano che abbia mai incontrato " 

" Non sei la prima persona che lo pensa " Già, peccato che il suo non fosse un pensiero negativo, bensì ammirazione totale. " Non che mi interessi, ma non credo che stare mezzo nudo in mezzo alla strana sia una buona idea " Non lo era affatto, le persone lo fissavano e Tommy era sicuro che l'odore della sua pelle lentigginosa avrebbe potuto attirare milioni di spiriti lussuriosi non proprio puri e innocui. " Oh, si, emm.. Possiamo recuperare la nostra serata? " 
" Ok ... " Il sorriso di Adam, di nuovo, colmò il suo vuoto, facendolo sentire strano, pieno di sensazioni che aveva sempre pensato di non poter provare. Lo seguì in silenzio, dispiacendosi un po' per averlo messo in imbarazzo dicendogli che puzzava. Il moro continuava a tenersi a distanza, anche in ascensore, arrossendo sempre più violentemente. " Stavo scherzando, Adam " 
" No, hai ragione, ieri sera non ho nemmeno avuto la forza di fare una doccia. Mi dispiace, sono un disastro, ho fottuto il nostro primo appuntamento e come se non bastasse puzzo come un maiale " Gli si avvicinò fulmineo, spingendosi contro di lui senza pensarci su nemmeno un secondo. Fanculo le buone maniere, fanculo la sua coscienza, fanculo tutto. Voleva solo sentirlo contro di sé e perdersi un po' nel suo profumo, non stava di certo cedendo e perdendo di vista il proprio dovere. Non appena si poggiò a lui lo sentì irrigidirsi, ancora palesemente a disagio, ma non appena gli accarezzò i capelli sudati sulla nuca, arricciandoli con un dito, lo sentì rilassarsi e sospirare felice. " Rettifico, sei l'essere più strano e affascinante che abbia mai incontrato "
" Non farmi complimenti, potrei crederci " La fragilità che sentì nelle sue parole fu tagliente e non riuscì a fare a meno di sentirsi toccato profondamente dal suo dolore. Era quasi impossibile accettare che un ragazzo così giovane e pieno d'amore fosse totalmente privo di autostima, soprattutto se quel ragazzo era un bellissimo essere speciale con l'anima più pura e meritevole che avesse mai avuto il piacere di sfiorare. Forse lo avrebbe baciato e lusingato, anzi, sicuramente ci avrebbe provato se un completo idiota non avesse disturbato il loro momento. Le porte dell'ascensore si aprirono, permettendo ad una cattiva conoscenza di Adam di mettere la propria boccaccia nella già accentuata diffidenza che il moro aveva verso i complimenti che gli venivano fatti. " Lambert! Non pensavo lavorassi anche nelle ore libere, sei passato dai vecchi pervertiti alle belle bamboline bionde? Non male! " Si voltò verso la voce piena di veleno che aveva appena insultato il suo umano, trovando di fronte a sé il classico palestrato lampadato e privo di un organo ben preciso che gli avrebbe fatto più che piacere strappare senza vergogna, il cervello. " Chiedigli scusa " Si staccò da Adam, avvicinandosi minacciosamente all'estraneo. Una piccola parte ancora attiva della sua coscienza gli stava urlando di smettere, di non farsi travolgere in quel modo da quello che provava, ma il suo profondo risentimento verso la cattiveria che alcuni esseri umani possedevano lo accecava, facendogli perdere la ragione. " Chi sei, il suo protettore? " Stava quasi per perdere la battaglia contro se stesso e scagliarsi sul ragazzo quando Adam lo afferrò da un braccio, tirandolo fuori dall'ascensore. " Lascia perdere, è solo uno stronzo, e non voglio che tu ti faccia male " Se avesse voluto si sarebbe liberato dalla sua presa in un secondo, ma il moro sembrava davvero preoccupato per lui, così decise di seguirlo, ignorando completamente lo sguardo pieno d'odio che li trafisse alle spalle. Adam lo trascinò in casa, bloccando la porta freneticamente. Lo guardò con attenzione, captando sulla pelle la sua paura. " Quell'essere ti vuole " 
" Sei geloso? Allora non è così impossibile entrare nel tuo cuore " Lo vide avvicinarsi, ma non appena capì le sue intenzioni fece un passo indietro. Il bisogno frenetico di affondare gli artigli nella sua pelle gli offuscava sensualmente la ragione, spingendolo al limite di se stesso. Non voleva scagliarsi contro di lui e fargli del male, era già abbastanza doloroso sentire la paura che si era impossessata del suo profumo non appena quel ragazzo era entrato in ascensore. 
" Sento la tua paura, cosa ti ha fatto? " 
Adam, confuso, aggrottò le sopracciglia. Tommy era visibilmente teso e arrabbiato, e non riusciva davvero a capire come potesse passare da unoo stato d'animo all'altro in così pochi istanti. Quando lo aveva raggiunto in strada gli era sembrato amichevole e affettuoso, quasi rilassato, in quel momento invece la sua voce era dura e glaciale, mentre la sua postura sembrava pronto a difendersi da un attacco. " Cosa stai dicendo? Calmati " Gli si avvicinò, accarezzandogli dolcemente i capelli. Era da tempo che desiderava farlo, sembravano sempre così morbidi e profumati, e lui amava le cose belle. Tommy rimase immobile sotto le sue carezze, sentendo il potere di Adam propagarsi ad onde per tutto il salotto. Non aveva nessuno effetto su di lui, non come poteva averne sugli umani o sugli essere più deboli della sua specie, per questo era ancora più preoccupato per quello che provava. Era Adam a fargli perdere il controllo su se stesso, non il curatore di anime che era in lui. Cercò di non fargli vedere il suo tumulto interiore, continuando a mantenere le distanze. " Smettila di fare finta che ti dispiaccia, so che non vedevi l'ora che lo facessi " Adam lo prese in giro, provando a distrarlo da ciò che lo aveva portato di nuovo a nascondersi in se stesso, ma Tommy gli afferrò il polso in una morsa decisa, strattonandolo un po'. " Dimmi perché hai paura di quell'essere? " Si chiese come il biondo avesse fatto a capire che era spaventato? Era diventato bravo a nasconderlo, o almeno così credeva. " Siamo usciti insieme una volta e non è stato molto delicato con le sue avance " 
La stretta sul suo polso sparì immediatamente, lasciandogli una strana sensazione sulla pelle. Si sentiva sempre in quel modo quando veniva toccato da lui, non sapeva nemmeno dargli una definizione, ma in quel momento era diverso, il formicolio che sentiva sul polso era il malessere di Tommy. Poteva chiaramente vedere nei suoi occhi neri e arrossati il risentimento che provava verso i gesti poco delicati che spesso aveva con lui. " Non ho paura di te, non mi hai mai trattato come fanno loro " Era vero, Tommy non aveva mai forzato le sue intenzioni, i suoi tocchi erano sempre pieni di cura, anche se faceva di tutto per mascherarli.
" Possiamo riprendere il nostro appuntamento, per favore? " 

" Voglio solo sapere se ti ha fatto male ... " La voce del biondo era ferma e glaciale, ma dentro di sé l'angoscia lo consumava. " Nessuno è mai riuscito a farmi male fisicamente, so come difendermi da loro " Non ne aveva dubbi, tuttavia, però, non si sentiva completamente tranquillo. Adam spesso dimostrava di essere fragile e delicato, e molti degli uomini meschini che lo circondavano non aspettavano altro che vederlo in difficoltà per attaccare. Lo guardò negli occhi, con dolcezza, sorridendogli leggermente. " Vai a fare la doccia, puzzola, ti aspetto qui " 
Con quella frase concluse il suo scivolone, sperando di riuscire a ricomporsi e a equilibrarsi una volta per tutte. Il moro arrossì, di nuovo, scappando velocemente in bagno mentre si annusava le ascelle. Lo osservò divertito, ridendo rumorosamente a causa dei suoi buffi modi di fare. Gironzolò per casa, curiosando di qua e di la, sorridendo a tutte le piccole particolarità che rendevano l'appartamento speciale e rispecchiavano alla perfezione la personalità vivace del suo umano. Era così perso nella sua beatitudine da non essersi accorto di star sorridendo ad oggetti inanimati e che Adam lo stava osservando con un luccichio affettuoso negli occhi.
" Hai un bel sorriso " Rimise al proprio posto la foto che stava osservando, voltandosi verso di lui e osservandolo con occhi imbarazzati. Il moro gli si avvicinò, piazzandogli poi un bacio delicato sulle labbra. Adam in confronto alle prime volte si sentiva molto più sicuro di sé e non aveva nessuna intenzione di lasciargli sempre l'iniziativa, era bello coccolarlo, non vedeva l'ora di poterlo fare liberamente. " E' mio fratello " L'aveva visto osservare la foto con un'espressione strana stampata in viso e per qualche strano motivo si sentì in dovere di dargli una spiegazione. " Vi somigliate molto. Dov'è? E' come te? " Tommy si morse la lingua non appena vide lo sguardo confuso nei suoi occhi. Ok, il suo interesse era sospetto, ma aveva bisogno di sapere se doveva preoccuparsi anche di un altro possibile pericolo.
" Cosa vuol dire è come me? " Adam lo aveva sempre trovato ambiguo, Tommy nascondeva molte cose, ma il fatto che sentisse la sua paura e gli chiedesse così animatamente della sua famiglia, quando era sempre stato più che distaccato, lo insospettiva davvero. " Scusami, non volevo impicciarmi, voglio solo conoscerti " E l'improvviso comportamento docile che aveva assunto non gli quadrava, per niente. " Non voglio parlarne " Era un'ingiustizia che il loro tempo assieme fosse sempre dominato da sbalzi d'umore spiacevoli, ma in quel momento si sentiva preso in giro da lui. Aveva bisogno di calmarsi e il modo giusto per farlo era preparare la cena. Si diresse in cucina, senza dire nulla, muovendosi sapientemente tra le sue doti culinarie. Tommy lo lasciò nascondersi per un po', concentrandosi però sulle sue emozioni. Il profondo sentimento di mancanza che Adam provava era un chiaro suggerimento, si era davvero perso qualcosa, qualcosa che aveva estremamente bisogno di sapere. Ne valeva del suo popolo, della sua vita e anche di quella di Adam. 


Il moro dopo circa un'ora smise di evitarlo e lo raggiunse in salotto, sentendosi un po' in imbarazzo per essersi fatto dominare in quel modo dalle sue paure. 
" Mangiamo sul divano? " Spesso lo faceva da solo, era comodo e divertente per lui, ma aveva sempre desiderato farlo con qualcuno di speciale e Tommy sembrava proprio il tipo di persona che non l'avrebbe giudicato per le sue strane abitudini. Cenarono in silenzio, godendo appieno della presenza reciproca, anche se Adam poteva chiaramente vedere la curiosità negli occhi del biondo. " Credimi, non vuoi ascoltare la drammaticità della mia vita " 

" Se hai bisogno di parlarne puoi farlo con me, voglio solo che tu lo sappia, non ho intenzione di prendermi gioco di te " 
" Perché sei così gentile? " Era felice che il biondo, finalmente, dimostrasse un po' di interesse per lui, ma non voleva crollare davanti ai suoi occhi, non voleva fargli vedere quanto in realtà fosse fragile e smarrito. " Perché, come hai detto tu stesso, forse non è così difficile entrare nel mio cuore. Molto spesso mi permetto scivoloni che dovrei evitare, ma per qualche strano motivo non posso farlo, non ci riesco, anche se ci provo con tutto me stesso " La verità di quelle parole lo sconvolsero un po', non si sarebbe mai aspettato che Tommy si aprisse a lui in quel modo. Sentì di dover ricambiare la sua sincerità allo stesso modo, scegliendo di raccontargli l'accaduto che più lo aveva segnato negli anni passati. " Gli volevo molto bene, sai? Era forte e intelligente, forse a volte un po' fastidioso, ma non era nemmeno lontanamente come me. Siamo cresciuti in collegio, lontano dal mondo reale, e nonostante avesse sempre saputo ciò che ci aspettava all'esterno non ebbe mai paura. Quando raggiunsi la maggiore età lo portai via, ci trasferimmo qui a Los Angeles e per me fu molto più difficile impossessarmi della libertà che mi spettava. Non facevo altro che sentirmi fuori luogo e inferiore a chiunque, non riuscivo a relazionarmi alle altre persone o persino a trovare il coraggio di affrontare un colloquio di lavoro. Sono stato istruito alla perfezione in quel luogo, ma la realtà in cui mi trovavo non era per niente simile a ciò che mi era stato insegnato, niente di quello che avevo imparato dai libri poté aiutarmi. Il canto lo fece, fu l'unica cosa che sentii di saper fare, e infine, grazie a lui, trovai lavoro in un teatro locale. Cominciai a prendere confidenza con me stesso e con le altre persone, imparai a vivere la vita come tutti gli altri e il fatto che lui si impegnasse molto per realizzare il suo sogno mi spronò a capire il mio. Volevo essere un artista, volevo aiutare le persone come me ad affrontare la vita, a credere in loro stessi e a non perdere mai le speranze, ma le tasse del suo college divennero sempre più costose e così iniziai a pensare solo al suo bene e a mettere da parte il mio. Iniziai a lavorare giorno e notte, riuscendo a malapena a nutrirci, ma mettendo il suo sogno al sicuro ogni trimestre. Non mi sono mai pentito di averlo fatto, vedere la sua vita prendere forma fu abbastanza per me, mi rese orgoglioso di lui, anche se la mia era un disastro. Non avevo limiti, era estroso e provocatorio, senza pensare mi buttavo in relazioni pericolose con uomini che volevano solo il mio corpo e dopo avermi usato mi trattavo come una nullità, come una puttana. E forse lo sono stato davvero, ma non era il sesso che stavo cercando, desideravo solo qualcuno che mi amasse e si prendesse cura di me, che, anche solo per qualche ora, mi liberasse dal disagio che provavo verso me stesso. Una notte persi davvero il controllo, tornai a casa dopo il lavoro completamente sballato e mio fratello, consapevole già da tempo di quello che mi stava accadendo, era li ad aspettarmi. Assistette alla mia disperazione con orrore stampato in viso, ma quello che ero diventato non aveva spazzato via nemmeno un pizzico della stima e dell'amore che aveva sempre provato nei miei confronti. Fu proprio quella consapevolezza a salvarmi. Fu la mia forza, mi aiutò ad accettare me stesso e le mie debolezze, mi aiutò a trovare i miei punti di forza e a combattere i pregiudizi delle persone, mi amò come nessuno aveva mai fatto. Dopo molto tempo riuscii a trovare l'equilibrio giusto tra quello che ero e quello che volevo essere, ma, a quanto pare, la vita ancora non ne aveva avuto abbastanza di me e della mia sofferenza. Neil un giorno uscì di casa e non tornò mai più. Non ho idea di dove sia, non ho idea del perché se ne sia andato, sono solo consapevole di essere completamente solo " Le lacrime cominciarono a rotolare docilmente dai suoi occhi, accompagnando le sue parole con dolore. Non era mai stato capace a tenere dentro di sé quello che provava, ma non si era mai sentito debole come in quell'istante. Era la prima volta che parlava di suo fratello ad alta voce, realizzando davvero quanto sentisse la sua mancanza. Tommy lo tirò contro il suo corpo, stringendolo forte al petto e confortandolo con estrema cura. " Sei forte, Adam, più di quanto tu creda " 
" Ogni volta che ci penso spero solo che sia morto, che non se ne sia andato per colpa mia, che non abbia tradito la mia fiducia abbandonandomi in questo modo. Ma, puntualmente, appena questi pensieri cominciano a tormentarmi mi odio con tutta l'anima, dovrei solo sperare che ovunque sia abbia trovato la pace che non abbiamo mai avuto e non desiderare che sia morto solo perché sono un maledetto egoista " Lo strinse ancora di più, dandogli piccoli baci su una guancia e accarezzandogli i capelli con dolcezza. Se avesse potuto avrebbe preso tutto il suo dolore, il profondo malessere che li circondava era troppo anche per un essere come lui. Aveva visto tante cose durante la sua esistenza, aveva combattuto tante battaglie, aveva trovato soluzioni a milioni di problemi, ma non aveva mezzi o poteri per poter risolvere qualcosa del genere. Non poteva aiutarlo, non aveva nemmeno parole da dirgli per consolarlo, niente l'avrebbe fatto sentire meglio, solo quello di cui aveva bisogno, un compagno che lo amasse, e lui non era proprio la persona giusta. Adam sentendosi completamente svuotato dall'interno si lasciò andare contro di lui, spingendolo a sdraiarsi sul divano. Nascose il viso nell'incavo del suo collo, continuando a singhiozzare lentamente. Anche se si era svegliato non molte ore prima e aveva mangiato una cena abbastanza calorica si sentiva privo di forze, assonnato e un po' lento nei movimenti. Chiuse gli occhi, godendo dei tocchi confortevoli che Tommy gli stava donando. Si addormentò dopo pochi secondi, cadendo in un sonno profondo e indisturbato. Il biondo continuò a tenerlo stretto, consapevole che le difficoltà fisiche di Adam erano solo ed esclusivamente colpa sua. Ma non l'avrebbe lasciato solo, non quella sera. Gli strofinò la schiena con delicatezza, sfiorandogli la pelle con le dita, cullandolo un po' con il suo corpo esile. Rimasero in quel modo per molte ore, fin quando Isaac decise di fare loro una visita e disturbarli con la sua presenza fastidiosa e ficcanaso. 

" Wow! Mi piace il tuo modo di salvare il nostro mondo, la prossima mossa quale sarà, sposarlo o provare a metterlo incinto? " Il moro apparve dal nulla, sedendosi sul tavolino di fronte al divano e allungando una mano per sfiorare il braccio nudo di Adam." Non toccarlo " Il sibilo di Tommy fu basso e minaccioso, accompagnato da una fiamma pericolosa negli occhi che lo rese molto più intimidatorio di quello che sembrava di solito nella sua forma senza artigli. 
" Sei una cagna gelosa, sappilo " Il biondo roteò gli occhi al cielo, già stanco delle battutine stupide del suo migliore amico. " Idiota, può sentirti. Non è un semplice umano, lo sai, sente quando qualcuno che non è come lui lo tocca " 

" Tu lo fai in continuazione " 
" Interpreta quello che sente per me come attrazione fisica, non credo che tu voglia farlo sentire allo stesso modo e fare incazzare Sophie " Isaac lo fulminò con lo sguardo, facendogli capire immediatamente di non essersi bevuto i suoi trucchetti nemmeno per un istante. " Ho sentito quello ti ha detto, dobbiamo trovare quel ragazzo, non credo che sia sparito per caso o perché si fosse stancato di lui. Adam è un ragazzo troppo amorevole per indurre qualcuno ad abbandonarlo in quel modo, non potrebbe mai essere un peso per nessuno. In più ha speso gran parte della sua giovane vita occupandosi di lui, merita di sapere la verità "
" Non siamo qui per risolvere i suoi problemi, Isaac, ma i nostri "  
" Lui è il nostro problema, Thomas, smettila di far finta di avere tutto sotto controllo, non è così. Siamo stati nel buio totale fin ad ora, ma sei stato bravo, hai scoperto delle informazione indispensabili. Dobbiamo solo trovare il collegio in cui ha vissuto per tutti quegli anni e capire perché è stato abbandonato dalla sua famiglia. Abbiamo bisogno di altre risposte per riuscire a proteggerlo e salvare il nostro impero " 
" Il mio impero, Astaroth, il mio. Sono io che comando, sono io che posseggo le vostre vite, non dimenticarlo " Isaac capì il suo comportamento, era giusto che cercasse di mantenere intatta la propria autorità e il proprio ruolo senza dare segni di cedimento, ma non stava fingendo davanti ad un essere distratto, stava parlando con lui, il suo migliore amico, che lo conosceva meglio di chiunque altro, non c'era bisogno di nascondersi. " Ha ragione mio Signore, le chiedo perdono " Chinò il capo, cercando di recupere la sua fiducia e rimediare al proprio errore. Aveva sempre saputo che spronarlo ad ammettere qualcosa che non voleva accettare lo avrebbe destabilizzato, facendolo ritirare in se stesso più di quanto già non fosse, ma anche lui aveva bisogno di usare qualche trucchetto per spingerlo nella giusta direzione. Tommy odiò il tono freddo con il quale l'amico si scusò, lo conosceva alla perfezione e sapeva che quando reagiva in quel modo, fingendo di arrendersi, era solo perché voleva giocare con la sua coscienza. Stava per dirgli di non provarci nemmeno, che era inutile, ma Adam rise nel sonno, distraendolo completamente dalle sue intenzioni. Lo fissò con sguardo entusiasta, sollevato che i suoi sogni lo aiutassero a dimenticare un po' del dolore che lo accompagnava da sempre. Isaac osservò la scena con attenzione, realizzando finalmente i fatti per quello che erano. Non c'era nemmeno più bisogno di spingerlo verso l'umano, Thomas era già determinato a salvarlo, anche a costo di perdere tutto. " Vi lascio soli " Stava quasi per sparire nella notte quando il biondo lo richiamò, sorprendendolo di nuovo. " Sono io che devo chiederti scusa, Isaac. E' il nostro impero, hai ragione, non sarei quello che sono se tu non fossi stato al mio fianco. Mi dispiace, davvero " Adam non lo stava cambiando, stava solo portando a galla la sua vera natura, il dolce ragazzino fragile che odiava la guerra e qualsiasi altra cosa che fosse legata alle sofferenze altrui. " Scuse accettate, amico. Ci vediamo quando avrai finito di fare l'amante premuroso e ci degnerai di una delle tue riunioni burbere e piene di minacce che tanto amiamo " Lo salutò con un occhiolino scherzoso, lasciandogli vivere l'amore che aveva sempre desiderato vedergli accanto.

Adam si mosse nel sonno, svegliandosi lentamente. Sbatté le palpebre più volte, realizzando con sorpresa che Tommy era ancora con lui e lo stava coccolando. Sospirò rilassato, strofinando il naso contro il suo collo. " Per quanto tempo ho dormito? "
" Solo per qualche ora. Puoi tornare a farlo, è notte fonda " 
" Ti sono crollato addosso e ho piagnucolato sulla tua camicia, ho davvero fottuto il nostro primo appuntamento in grande stile " Tuttavia sorrise un po', non si sentiva a disagio per avergli parlato della sua vita, in realtà era stata una liberazione. Si sentiva molto più leggero e tranquillo, quasi come se il biondo avesse portato via un po' della sua tristezza standogli accanto.  " Io invece penso che sia stato perfetto, ti sono grato per avermi parlato con così tanta sincerità " 
" Davvero? " Tommy annuì, annullando la distanza tra i loro visi. Diversamente dalle volte precedenti lo baciò con dolcezza, accarezzandogli il viso con le mani. Mosse le labbra contro le sue con estrema delicatezza, godendo appieno delle sue labbra morbide e paffute. Approfondì i suoi tocchi leggermente, accarezzandogli la lingua con la sua in modo intimo e sensuale, facendolo sciogliere di nuovo tra le sue braccia. Avrebbe anche potuto farlo per sempre, stare su quel divano con lui, stringendolo in quel modo e baciandolo come se il tempo fosse dalla loro parte e avrebbe risolto tutti i loro problemi. Adam fu il primo a staccarsi dal bacio, sentendo la testa girare e le forze venirgli meno come da qualche giorno a quella parte. " Non so cosa diavolo mi stia succedendo, quasi non riesco a stare sveglio nemmeno per cinque minuti " Si sentiva come un essere inanimato con una coscienza attiva ma privo di capacità motorie. " Andiamo " Tommy lo tirò su dal divano con attenzione, aiutandolo poi a sdraiarsi sul letto senza che il moro se ne rendesse conto. Gli spostò i capelli dal viso con estrema dolcezza, non riuscendo ancora a capacitarsi della sua bellezza mozzafiato, era sempre più difficile trattenersi e non perdersi nelle sensazioni che provava quando era in sua compagnia.
Lo osservò agitarsi un po' nel sonno, mentre combatteva contro il respiro affaticato e superficiale che lo stava disturbando. Gli accarezzò il viso per l'ultima volta, facendogli sentire distintamente il suo tocco. " Starò via solo per qualche ora " Si impose di allontanarsi da lui per il suo bene, per dargli il tempo di recuperare, il corpo di Adam era già abbastanza provato e in quel momento la sua influenza sarebbe potuta essere letale.


***

Lasciarlo era stata la cosa più difficile che avesse mai fatto, ogni fibra del suo essere gli urlava di tornare indietro e stringersi a lui. Il bisogno di perdersi tra le sue braccia era intossicante, non riusciva davvero a pensare ad altro, ma il senso di protezione che provava per lui era forte, così tanto da imporgli quei limiti che non aveva mai pensato di possedere. Entrò velocemente nel suo castello, intenzionato a dormire qualche ora e a prendersi una pausa da tutti i pensieri che gli affollavano la mente da ore quando una strana sensazione lo avvolse e, a confermare i suoi sospetti, Isaac lo fermò. " Thomas, andiamo in ufficio, dobbiamo parlare " Il tono di voce preoccupato con il quale l'amico gli parlò lo fece rabbrividire, non poteva essere successo qualcosa di brutto, aveva lasciato la Terra solo da qualche minuto.
" Cosa succede? Perché mi porgi il mio libro? " 

" Non è il tuo, è una copia e l'ho trovata a casa sua "
" Cosa? " Non aveva idea che esistessero copie di quel libro, e men che meno che Adam ne possedesse una. " Tommy, maledizione, scendi dalle nuvole, la situazione è seria " 
" ... merda! Questo complica le cose, non può essere solo una coincidenza " La rabbia lo pervase, era stato un idiota a credere di aver tutto sotto controllo, c'erano ancora troppe cose di cui erano allo scuro, cose che avevano bisogno di conoscere. " Domani rimetterò quel libro al suo posto, gli farò delle domande e cercherò di capire, ma ho bisogno del tuo aiuto " 
" Farò tutto il possibile, Tommy, lo sai " 
" Trova il collegio in cui è stato e indaga. Fai domande, tortura chi diavolo vuoi, ma trovami delle risposte " Isaac era l'unico di cui poteva fidarsi, l'unico che lo avrebbe aiutato nel modo giusto, passando inosservato e trovando le giuste informazioni senza creare caos e attirare attenzione sospetta.
" Non trattarlo male Tommy, non credo che lui sappia qualcosa a riguardo, non consapevolmente " 

" Non lo farò. Ora va,  penserò io alla tua famiglia " Lo fissò negli occhi con decisione, trasmettendogli tutta la fiducia che aveva nei suoi confronti. Il moro lo superò velocemente, sussurrandogli la sua raccomandazione. " Stai attento, fratello " Non sapeva cosa avesse fatto di buono nella sua esistenza per meritare un amico come Isaac, davvero non se ne capacitava, ma avrebbe fatto di tutto per mantenere intatto il loro rapporto e tenere al sicuro la sua famiglia. 




Aprì gli occhi lentamente, tornando alla realtà anche grazie al forte profumo di caffè che gli stuzzicava l'olfatto con prepotenza. Sorrise tra sé e sé, immaginando Tommy con il suo solito atteggiamento burbero e impaziente alle prese con il dramma della colazione. Lo raggiunse in cucina, travolgendolo con la sua felicità e i suoi abbracci affettuosi. " Buongiorno! " Il biondo mugugnò qualcosa di incomprensibile tra le sue braccia, facendolo sorride apertamente. Non si sarebbe mai aspettato che Tommy rimanesse con lui per tutta la notte, men che meno che preparasse la colazione. Lo baciò delicatamente sulle labbra, ringraziandolo col cuore. " Sono così felice che tu sia qui con me " Tommy si irrigidì, sentendosi troppo vulnerabile tra le sue braccia. La notte precedente era stata perfetta, ma in quel momento aveva davvero bisogno di riprendere il suo ruolo e allontanarsi da lui sia fisicamente che emotivamente.
" Smettila con queste moine, mangia " Si staccò bruscamente dal suo abbraccio, fingendo di essere infastidito da quelle dimostrazioni d'affetto dolci e ben mirate al suo cuore. Adam, tuttavia, era troppo rilassato e sereno per prestare attenzione ai vani tentativi dell'altro di essere glaciale e antipatico. Si sedette a tavola con un sorriso luminoso sulle labbra, gustandosi con calma il caffè e la frittella bruciacchiata che Tommy gli aveva preparato con evidente sbadataggine. Sorrise di nuovo a se stesso, forse non era stato così male aprirsi a lui e raccontargli la sua vita. " Cosa facciamo oggi? " Lo osservò alzare le spalle con indifferenza e dirigersi velocemente verso il salotto, pronto a scappare da un momento all'altro. " Non posso rimanere, ho delle cose da fare " Sospirò rassegnato, accettando i suoi sbalzi d'umore senza dire una sola parola. Era pronto a tenerlo con sé in quel mondo piuttosto che non averlo del tutto. Non voleva un cagnolino inserviente attaccato al fianco pronto a soddisfare tutti i suoi bisogni, voleva lui per quello che era e per come si adattavano alla perfezione quando erano insieme. Avrebbe preso tutto quello che Tommy era disposto a dargli, anche se erano solo brevi appuntamenti fugaci che lo avrebbero tenuto sulle spine per giorni e giorni interi. " Chiamami quando avrai tempo " Gli parlò con tono di voce dolce ma deciso, sorprendendolo, facendogli conoscere un'altra parte di sé. Non era solo un ragazzino in cerca di affetto, era un uomo, un uomo che sapeva come mettere da parte il proprio orgoglio a favore delle insicurezze della persona che voleva accanto. Tommy lo fissò attonito, davvero stupito dal suo comportamento, si sarebbe aspettato una sceneggiata in piena regola e non un Adam ancora rilassato e sereno nei suoi confronti. Tuttavia, non poté restare, aveva davvero bisogno di occuparsi di due graziose donne che contavano su di lui.


***

Non aveva mai corso da un mondo all'altro come stava facendo da qualche tempo a quella parte. Era passato dal pensare solo ed esclusivamente ai propri affari a preoccuparsi dei problemi di chiunque, ed era sfinito. Isaac aveva trovato le informazioni di cui avevano bisogno senza problemi, era ritornato a casa dalla propria famiglia illeso e sorridente, permettendogli, di nuovo, di fuggire e rifugiarsi tra le braccia di Adam. Si trovava davanti alla porta d'ingresso del suo appartamento con ancora in mente il sorriso dolce e felice che gli aveva visto abbellirgli le labbra quella mattina, fremendo letteralmente nell'attesa di vederlo. Suonò il campanello, sperando di non aver scelto un brutto momento. Adam aprì la porta dopo una manciata di secondi, spalancando gli occhi non appena vide Tommy davanti a sé.
" Non guardarmi in quel modo, mi mette ansia, sembri un pesce palla " 

" Cosa ci fai qui? " 
" Abbiamo una cena in sospeso. Vestiti in cinque minuti, ti porto fuori " 
" Non seguo gli ordini di nessuno, tanto meno di uno come te che appare e scompare a suo piacimento " Incrociò le braccia al petto, assumendo un atteggiamento buffo ed infantile che fece ghignare malignamente il biondo. " E se prometto di comportarmi bene e darti un bacio mozzafiato? " 
" No! Non puoi corrompermi sempre con i tuoi stupidi baci, sei uno stronzo e non intendo più perdere del tempo prezioso dietro questi giochetti " 
" Peggio per te, troverò qualcun altro da coccolare e tenere per mano " Tommy si voltò, camminando verso l'ascensore con un sorrisino compiaciuto sulle labbra, la gelosia nelle iridi blu di Adam era ribelle. Il moro strinse gli occhi minacciosamente, trafiggendogli la schiena con il suo sguardo arrabbiato. Gli corse dietro, superandolo e piazziandoglisi davanti come una furia. Lo spinse bruscamente, continuando a fulminarlo con lo sguardo. Era davvero incazzato.
" Sapevo che mi saresti corso dietro " 

" Sei uno stronzo " 
" L'hai già detto " Lo prese da colletto del giubbotto, tirandolo contro di sé. " Dio, mi fai venire voglia di prenderti a pugni " Ogni volta che era in sua presenza perdeva la ragione, ma quando veniva provocato da lui in quel modo si trasformava completamente, si sentiva solo aggressivo e privo di controllo. " Non si dicono le bugie, Adam, l'unica cosa che vuoi è baciarmi. Fallo " Non se lo fece ripetere due volte, schiantò le labbra sulle sue, baciandolo con ferocia. Gli morse il labbro inferiore di proposito, soffocando il suo rantolo doloroso con la lingua. La possessività che mise in quel bacio infiammò l'animo di Tommy, che si staccò dalla sua bocca per nascondere il viso nel suo petto. " Meriteresti una lezione solo per avermi insultato, due volte " Respirò a pieni polmoni per qualche minuto, continuando a nascondere gli occhi dal suo sguardo attento. Aveva perso il controllo su se stesso a causa di quel bacio, oltre ad aver avvertito il cambiamento dei suoi occhi era sicuro di aver sentito gli artigli scivolare dalle sue dita e aggrapparsi leggermente alle spalle di Adam. " Non sono io che mi presento a casa degli altri per provocarli. Andiamo, ti farai perdonare con la cena che mi devi " Roteò gli occhi al cielo, sentendosi esattamente come ogni volta che Sophie, la moglie di Isaac, lo obbligava a chiedere scusa. Privato dell'innocente autorità che gli piaceva esercitare su gli altri per divertirsi un po'. 

Più lo fissava alla luce del sole più gli sembrava piccolo e indifeso. Erano le sette di sera, Los Angeles era ancora luminosa e Tommy sembrava tremendamente intimidito dai raggi UV. Si era nascosto dietro un paio di occhialoni scuri, con il cappuccio della felpa che indossava tirato sulla testa e le mani al sicuro nelle tasche dei jeans. Era diverso da come appariva di notte, l'aura misteriosa che lo circondava al buio era sparita, portandosi dietro il suo atteggiamento da predatore sfrontato. " Sei sicuro di stare bene? Non ti è piaciuta la cena? " 
" Sto bene, smetti di chiederlo " No, non stava per niente bene. Tommy, cogliendolo di sorpresa, si era appena avvicinato a lui, poggiandosi contro il suo fianco. Per un momento si sentì disorientato, non era usuale che il biondo si accoccolasse a lui in quel modo, ma cercò di far finta di niente. Gli passò un braccio sulle spalle, tirandolo dolcemente contro di sé. " Odio il sole, è così fastidioso " Tommy mugugnò il suo disappunto, spingendo il viso contro il collo del moro. Di per sé non ce l'aveva col sole in quanto fonte di calore, stesso e identico calore che provava quando era accanto ad Adam, ma perché lo rendeva debole fisicamente. I suoi muscoli si irrigidivano pian piano, impedendogli anche i movimenti più semplici. Per non parlare poi dei suoi occhi, bruciavano intensamente, sfuocandogli la vista.
" Non è che per caso sei un vampiro? "

" Molto peggio, piccolo umano insignificante " Gli morse il collo con fare scherzoso, facendolo ridere e contorcere sotto il suo assalto improvviso. Adam rise gioiosamente, stando al gioco, fingendo di essere la sua vittima, ignaro di non essere andato poi così lontano dalla verità. Tommy non era un vampiro, ma di certo non era nemmeno un creatura luminosa come gli esseri umani. " Tommy, posso chiederti una cosa? " 
" Non chiedermi di fare qualcosa di romantico, Adam, sai che non ne sono capace " 
" Hai mai provato? " Lo sfidò con impertinenza, arrossendo subito dopo. Non voleva chiedergli nulla di esagerato, ma solo di andare in spiaggia ad osservare il tramonto. Tommy sospirò sconfitto, cedendo a lui in meno di un secondo, attribuendo la colpa all'influenza negativa che il sole aveva su di lui. " Cosa devo fare? " 
" Niente, solo permettermi di portarti in spiaggia e stringerti un po' " 
" Me ne pentirò, ne sono sicuro " 

Dopo circa dieci minuti di lotte continue sorrise vittorioso quando riuscì a sedersi sulla sabbia con Tommy, bloccandolo tra le sue braccia e facendogli posare la schiena contro il suo petto. " Mmm perfetto, sei semplicemente perfetto sottomesso nel mio abbraccio " Gli strofinò il naso contro il collo, ribadendogli per l'ennesima volta la sua vittoria. " Dovevo proprio trovarlo io l'essere più patetico e miserabile sulla faccia della terra " Lo lasciò agitarsi per un po', convinto che primo o poi si sarebbe stancato. Il biondo continuò ad inveirgli contro per interi minuti, ma quando sentì i propri muscoli cominciare ad irrigidirsi notevolmente si calmò, cercando di non fargli capire le sue difficoltà. Il sole cominciava a calare, non sarebbe stato difficile fingere ancora per un po'.
" Adam, ora sono io adesso a doverti chiedere delle cose .... " Non avrebbe mai voluto interrompere il loro momento a causa del suo 'dovere', ma doveva capire se Adam era a conoscenza di qualche leggenda particolare riguardante il libro che Isaac aveva trovato. " Dimmi tutto, dolcezza "

" Ieri mentre curiosavo in casa tua ho trovato un libro, un libro che doveva essere un pezzo unico, il mio pezzo unico, invece tu ne hai una copia. Chi te lo ha dato? " 
" Il libro di leggende? Era dei miei genitori, è l'unica cosa che hanno lasciato a me e mio fratello quando ci hanno abbandonato in collegio " 
" Capisco.. " Isaac aveva trovato il collegio in questione, aveva persino parlato con le suore del posto, che erano semplicemente streghe bianche in incognito, ma nessuno di loro era stata in grado di dare informazioni su Adam e il fratello, era come se nelle loro menti ci fosse un buco. Qualcuno aveva cancellato la loro memoria per proteggere i due ragazzi, qualcuno molto potente e ancora in circolazione. E qualcosa gli diceva che i genitori di Adam non erano così lontani come credeva. 
" C'è una ragione particolare per cui non dovrebbe esserci una copia? " 
" In realtà no, è un semplice libro che racchiude le leggende dei Mondi, mi è solo stato detto che era un pezzo unico " L'unica sua preoccupazione era che, per qualche strano incantesimo che non era mai riuscito a scoprire, il libro si aggiornava autonomamente, di millennio in millennio, anche se la storia di Adam sembrava essere l'ultima. E, sinceramente, se lo augurava con tuto il cuore, non aveva più la forza di assistere ad altre guerre, era davvero stanco.
" Beh, forse esistono solo queste due copie ed erano destinate a noi " 

" Non esiste il destino, Adam, le cose non accadono per ragioni decise da qualcuno, accadono e basta " Era vero, le storie del libro si aggiornavano di passo in passo, mentre accadevano gli avvenimenti, non erano decise in precedenza. " Perché ti stai arrabbiando? " 
" Mi dispiace, non sono arrabbiato con te " Lo era solo con quell'essere che nei secoli aveva rubato la mente di molte persone innocenti, che aveva distrutte molte famiglie, compresa la sua, e che forse minacciava anche la vita dell'unica persona per il quale avesse mai provato sentimenti che non fossero rabbia e disprezzo.
" Se ti scusi oggi deve esserci davvero qualcosa che non va con te " Adam gli accarezzò il ciuffo delicatamente, dandogli poi un soffice bacio su una guancia.
" Sai, c'è una storia, la mia preferita, che non riesco davvero a smettere di rileggere in continuazione. Credo anche di esserne un po' innamorato, è intensa e drammatica, sembra quasi che sia vera " 

" Immagino sia la storia del demone della vendetta, fa piangere come un bambino anche Isaac " 
" No, non è quella. E' la storia di Heaven, la curatrice di anime " Tommy s'irrigidì tra le sue braccia, sentendo tutta la rabbia che ancora provava nei confronti della madre scatenarsi dentro di sé. " Quella puttana ha meritato ogni singola tortura fattale dall'essere con cui ha tradito la propria famiglia " 
" Come fai a dire una cosa del genere? L'amore che provava per il marito era puro e devoto, ha solo cercato di proteggere il loro bambino, a costo di non vederlo schiavizzato da un popolo che lo avrebbe solo usato per i loro scopi ha sacrificato la propria vita senza pensarci su un secondo. " 
" Lasciami! " Si mosse tra le sue braccia, cercando di scappare dalla sua presa e dalle sue parole, ma la debolezza causatagli dal sole si era già impossessata delle sue gambe. 
" No, Tommy, no! Toglitelo dalla testa, non ti lascerò scappare via, non ora che hai bisogno di me " Adam lo strinse con forza, facendogli male senza che se ne rendesse conto. Il biondo a stento riuscì a trattenere il lamento doloroso che gli si formò in gola, maledicendo se stesso per essersi esposto così ingenuamente alla sua unica fragilità terrena. " Non m'importa sapere cosa ti ricorda quella storia, se avessi saputo che ti avrebbe fatto così male non l'avrei nemmeno menzionata, ma lascia che ti tenga così per un po', va bene? " Annuì impercettibilmente, riposandosi di nuovo contro il suo petto. Rimase in quella posizione per molto tempo, in silenzio, cercando in tutti i modi di non pensare alle parole di Adam. Non avrebbe mai accettato giustificazioni per quella donna che aveva amato con tutto se stesso e che lo aveva condannato alla vita che aveva sempre odiato, non era in quel modo che doveva andare, non era a lui che spettava il compito di dirigere un regno in costante assedio come lo era il suo. Non si era nemmeno mai sentito abbastanza intelligente per capire appieno le questioni politiche e militare che fin da ragazzino gli erano state affidate, figuriamoci averne piena responsabilità. Ma, ormai, dopo secoli e secoli passati a dedicarcisi non le odiava nemmeno più, aveva accettato il proprio dovere, aveva imparato ad amare e dirigere il suo popolo come meritava. Nonostante quello, però, nulla gli avrebbe mai fatto mettere da parte il disprezzo che provava per Heaven. L'amore che insieme a suo padre aveva provato per lei aveva distrutto entrambi, non glielo avrebbe perdonato, mai. 

Il sole calò lentamente all'orizzonte, permettendogli di recuperare un po' di forze. Tornò a casa con Adam, continuando a nascondersi tra le sue braccia per tutto il tragitto. Il sostegno fisico ed emotivo che stava ricevendo da lui lo stava aiutando molto, ma ad un certo punto del loro appuntamento sarebbe scappato via, di nuovo, spezzandogli il cuore. Si era appena reso conto di essere troppo fragile in sua compagnia, Adam lo rendeva debole, lo privava di tutti quei sentimenti ostili e rabbiosi che lo avevano sempre aiutato a sopravvivere alle battaglie. Doveva prendere le distanze, per il bene di entrambi. Si accoccolarono sul letto l'uno accanto all'altro, di tanto in tanto scambiandosi qualche bacio delicato che presto diventò qualcosa di più. Ma non appena sentì il suo dolce umano diventare sempre più esigente e bisognoso lo frenò, imponendo anche a se stesso di fermarsi. Adam non insistette, lo rispettò con devozione, accortosi anche della diversità con il quale Tommy, lentamente, si stava lasciando andare a lui. Si poneva nei suoi confronti con fare delicato e baci pieni di sentimento, anche se continuava a fare di tutto per nasconderlo. Tuttavia, una strana atmosfera aleggiava intorno a loro, qualcosa stava per accadere. " Mi fai sentire così amato e protetto, Tommy, avevo davvero bisogno di sentirmi di nuovo così. Grazie, grazie di cuore " Posò dolcemente la testa sul suo petto, abbracciandolo goffamente sia con le braccia che con le gambe.
" Vorrei che non mi lasciassi mai, ma so che lo farai. Prima o poi tutti se ne vanno, anche chi non vorrebbe " Tommy percepì ancora una volta il suo dolore, condannando se stesso per essere sempre così egoista con lui e continuare a dargli false speranze che non facevano altre che fargli male ulteriormente. Rimase immobile, osservandolo poi cadere addormentato dopo una decina minuti. Lo baciò dolcemente sulle labbra, facendosi scappare una piccola lacrima solitaria che aveva impiegato secoli a liberarsi. 


" Non tornerai più, vero? " Lo sentì scivolare via dal suo abbraccio con estrema lentezza, forse intenzionato a non farsi sentire, ma lui non era così ingenuo, gli aveva solo fatto credere di essersi addormentato profondamente, aveva persino sentito il suo bacio delicato. " Lo farò... " La voce di Tommy tornò ad essere fredda e austera, esattamente come lo era prima del loro appuntamento. Ma ora una cosa era diversa, aveva visto un lato del biondo che non pensava nemmeno esistesse, non in modo così distinto, e non aveva più nessuna intenzione di lasciarlo andare senza provare a fermarlo.
" Perché ti comporti così? Un secondo prima sembra che tu voglia prendermi e tenermi con te per sempre e il secondo dopo sei glaciale, perché fai questo a te stesso? " 
" Non so di cosa tu stia parlando " 
" Lasciati amare da me, Tommy, prometto che sarò buono, prometto che ti darò tutto ciò di cui hai bisogno. Non ti farei mai del male, posso farti dimenticare tutto quello che hai passato. Per favore, tesoro, non andare via " Lo abbracciò da dietro, bloccandolo tra le sue braccia con prepotenza, facendogli sentire appieno il suo sentimento." Non puoi. Non posso mettere da parte il mio compito, ho dei doveri da rispettare " Davvero non riusciva a capire cosa volesse dire con quelle frasi, ma avrebbe fatto di tutto per lui, anche affiancarlo in qualcosa di cui non era a conoscenza. " Ti voglio con me " 
" Mi vuoi solo perché sei solo " 
" No! Te l'ho già detto, mi sento al sicuro con te, mi fai sentire speciale. Non ho provato niente di così intenso per nessuno, so che per te è lo stesso " 
" Non puoi darmi quello che voglio " Tommy si staccò bruscamente dal suo abbraccio, parlandogli con estremo distacco. " Non sono abbastanza? " Non riuscì a trattenere le lacrime, cominciarono a rotolargli copiosamente lungo il viso come ogni volta che non si era sentito abbastanza, come ogni volta che qualcuno gli aveva fatto credere di essere una nullità senza nulla di buono da dare. Il biondo capì che trattarlo in quel modo era l'unico mezzo per indurlo a reagire, a scacciare le persone sbagliate dalla sua vita anche se non avrebbe mai voluto farlo, e ne approfittò, a costo di spezzargli il cuore irreparabilmente. " Pensavo fossi diverso, che avessi qualcosa in più da offrire oltre ad un bel culo da scopare " Gli parlo con disprezzo, che non era rivolto a lui, bensì a se stesso. " Non l'hai nemmeno fatto, devo essere davvero orribile per te " Adam con una risatina isterica si asciugò le lacrime con un lembo della maglietta che indossava, alzando poi la testa in modo fiero, fissandolo negli occhi anche se era appena stato ferito e umiliato da lui. " Non ti credo! So di non essere abbastanza, non lo sono mai stato per nessuno, ma tu mi vuoi, lo sento anche in questo preciso istante. Stai solo cercando di farmi sentire una merda in modo tale che io ti lasci andare e tu possa scappare lontano da ciò che ti fa paura, incolpando me quando ti mancherò " Centrò il segno, senza conquistare però la reazione che sperava di ottenere da lui. Tommy non cedette, gli si avvicinò velocemente, spingendolo contro una parete. " Mi fai pena, sei così patetico da esserti strusciato a me come un puttana per tutta la notte, cercando di offrirmi qualcosa per restare. So che vuoi essere scopato, ho sentito l'odore del tuo bisogno fin da quando ci siamo incontrati " 
" Insultami, non m'importa, ma ammetti di voler stare con questa puttana. Ammettilo!! " Lo spinse lontano da sé con forza, accecandolo con il suo potere, facendogli sentire tutta la forza di cui era dotato." Sei un vigliacco " Tommy per la prima volta da quando si erano conosciuti si sentì debole e affaticato a causa di uno dei loro scontri, perdendo per un attimo l'equilibrio del proprio corpo. Barcollò leggermente all'indietro, sorpreso dalla vera potenza che il suo dolce umano possedeva dentro di sé. Sbatté le palpebre più volte, cercando di mettere bene a fuoco il suo viso attraverso la luminosità accecante che si scatenava  intorno a lui ogni volta che si arrabbiava in quel modo, fissandolo negli occhi per qualche secondo, voltandogli poi le spalle e incamminandosi verso la porta d'ingresso senza dire una sola parola. Fu in quel momento che Adam, sentendo il proprio cuore spezzarsi per l'ennesima volta, realizzò di non poter più avere nulla a che fare con una persona così, con un uomo che gli avrebbe solo fatto rivivere costantemente il dolore pungente che l'abbandono ti regala, lasciandolo perso in uno stato d'animo pietoso per lungo tempo. " Non tornare più, Thomas " Devastò sé stesso con quell'affermazione, per certo a mente lucida se ne sarebbe anche pentito, ma doveva fargli capire che non era lo zerbino di nessuno e che pretendeva un po' di rispetto. Tommy senza nemmeno voltarsi a guardarlo per un misero istante si chiuse la porta dietro le spalle, sparendo apparentemente dalla sua vita.

***

Un colpo, due, tre o una decina non aveva importanza, nulla lo avrebbe aiutato a scaricare la rabbia che provava verso se stesso e verso quell'essere che con un solo sorriso aveva colmato il suo vuoto dopo millenni di gelo interiore, nemmeno andare a caccia di qualcosa da uccidere. Continuava a ripensare al modo in cui Adam quel giorno aveva ricambiato i suoi baci, con passione e trasporto viscerale, con amore. Isaac lo trovò nella foresta di fronte al castello, fuori controllo, lottando contro un essere qualsiasi che infestava i boschi proibiti da sempre. " Smettila!Smettila! " Cercò di fermarlo, ma finì solo per attirare la furia dell'amico su di sé.
" Non toccarmi " Tommy lo afferrò per la gola, sollevandolo leggermente dal terreno. " Thomas, torna alla tua forma umana, ti prego, possiamo risolvere questa cosa in modo diverso. Spaventare e allontanare le persone che ti vogliono bene non risolverà nulla, lo sai " Strinse forte la presa, fissandolo con occhi bui e tempestosi, esasperato dalla situazione in cui era andato a cacciarsi. Fino a qualche settimana prima era stato più che convinto di non essere in grado di amare o di poter trovare qualcuno che lo amasse come desiderava, un compagno di vita che lo sostenesse e lo aiutasse ad alleggerire il peso del dovere che gli gravava sulle spalle da molto tempo, invece inaspettatamente aveva trovato lui, Adam, con un cuore pure e gentile, che gli aveva permesso di avvicinarsi e capire cosa aveva perso in passato chiudendosi in se stesso ed estraniandosi dai sentimenti. 
" Zietto Tommy, perché tratti così il mio papà? "
Una bambina mora di circa dieci anni, con dei bellissimi occhioni verdi, sorridenti e giocosi gli parlò, fissandolo dolcemente. Non aveva paura di lui, nemmeno quando lo trovava nella sua forma più pura e priva di autocontrollo come in quel momento. Tommy non appena la vide spinse Isaac lontano, ritornando alla sua forma umana e avvicinandolesi. " Cosa ci fai qui, Nirvana? E' pericoloso! " 

" Papà è scappato via e l'ho seguito, sapevo che stava per raggiungerti. Mi sei mancato tanto, zietto, anche se sei stato via solo poche ore " La prese in braccio, ricevendo in cambio un amorevole abbraccio che lo quietò immediatamente, regalandogli un po' di pace emotiva. " Scusa, principessa, ho avuto del lavoro da fare " 
" Papà ha detto che eri con il tuo fidanzato. Me lo farai conoscere, vero? Sono sicura che è bello come un principe, proprio come te! " Si voltò verso Isaac, che ghignò compiaciuto, lanciandogli un'occhiataccia minacciosa. Nirvana, invece, rise scioccamente di loro, continuando a rivelare tutti i dettagli che il padre gli aveva raccontato su Adam e a metterli l'uno contro l'altro con le sue chiacchiere infantili. " Adiamo, stasera sarai ospite nelle mie stanze, non voglio che tu stia ad ascoltare altre frottole insensate proveniente dalla bocca inutile di tuo padre. Ascolteremo un po' di musica e mangeremo un sacco di schifezze, che ne dici? "
" Ti voglio tanto bene, Tommy, sarai sempre il mio preferito " Poggiò la testa sulla sua spalla, sospirando felice, sollevata che il suo zietto fosse di nuovo con lei.
Isaac li fissò con affetto, grato sia alla sua piccola bambina, per essere sempre così utile in momenti come quello, sia a Tommy, per averla amata con tutto il cuore fin da prima che nascesse. Lei era l'unica in grado di fermare la furia omicida dell'imperatore quando era davvero ferito e sconvolto, era il dono più prezioso che Thomas avesse accanto, non avrebbe mai ringraziato abbastanza Isaac e Sophie per aver portato un po' di luce e calore nel suo mondo, mai.


   
 
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