Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: Pervinca_    14/06/2007    6 recensioni
La nuova generazione era un disastro.Lo dicevano tutti. Come poteva quella banda di sciamannati prendere il controllo del Paese delle meraviglie? Troppo giovani,troppo inesperti. Ma Alice non c'era più. E bisognava cambiare. Era la legge.
Doveva accadere tutto in quel momento?
Perchè?
Ma la legge è la legge.
Il coniglio sospirò.Era quasi ora.
Ispirato sia al cartone disney che al libro di Carroll,che adoro.Sinceramente non so ancora bene che rating e che genere mettere,man mano che andrò avanti lo scprirò^^ Commentate per favore,in base ai commenti vedrò se continuare.
Genere: Generale, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La nuova generazione era un disastro. Lo dicevano tutti nel Paese delle meraviglie. Come poteva quella banda di sciamannati gestire quel mondo?
Il passaggio di generazione era un'evento raro nel Wonderland tanto che nessuno ricordava più l'ultimo. I discendenti di qualsiasi creatura di una cera influenza ne prendevano il posto. Non c'erano regole precise,solo che quando una persona era obbligata a cedere il posto,lo dovevano fare tutte le altre. Era questa la pena di raggiungere un po'di potere. Solo la regina,nonostante i tre figli, poteva restare più a lungo sul trono,almeno fino alla maggiore età e al matrimonio della maggiore.
E la nuova generazione era un vero e proprio disastro. Erano troppo,troppo,giovani.
Ma era necessario cambiare.Impossibile evitarlo. Il coniglio guardò il viso freddo e stanco di Alice,la bambina che aveva cambiato quel mondo,logorato dagli anni e dalla malattia. Era in pace,adagiata sul raso bianco,circondata da rose. Sembrava che il tormento dell'essere una donna e contemporaneamente una bambina fosse scomparso.Non portava più la sua croce.
Ma il Coniglio non può fare a meno di ascigursi una lacrima che gli sta inzuppando il pelo.
Attorno a lui c'era una quiete mai sentita,eppure la folla radunata era talmente tanta che non si vedeva dove finiva quell'orda di creature. Ma il silenzio incombeva,ultimo tributo a colmare il vuoto di chi non c'era più.Il rispetto di un mondo intero,un'onore immenso.
Lo meritava Alice,lo meritava davvero.
Guardò nella bolla gigante che galleggiava daventi a lui. La fissavano tutti. All'interno si susseguivano le immagini del funerale nel mondo degli umani. I due mondi non erano mai stati così vicini,incantesimo possibile solo nel dolore.

*******************************************************************


Continua a piovere.
Alin guarda fuori dal finestrino,distratta.
Sono tre giorni che dorme sul divano della casa dell'avvocato di sua nonna,è giunta l'ora di trovare un'altra sistemazione. I debitopri hanno portato via tutto quello che avevano.Neanche il vestito che indossa è realmente suo.
Ma ad Alin non importa dove andrà,non le importa più nulla di nulla.
E' sola. Di nuovo completamente sola.
Loro se ne sono andati di nuovo,lasciandola lì a cavallo tra due mondi,senza pace.
Plic,plic,plic.
Il cielo piange per lei,che ha finito le sue lacrime. A che serve piangere?
A nulla,assolutamente inutile. Come lei.
La macchina si ferma sulla sabbia che scricchiola oppressa dalle ruote di gomma. Scrieck.
Scende,non sa neanche quello che sta facendo.Si sente vuota,sperduta,stanca di vivere.
Talmente stanca,da fregarsene anche di quello che le accade attorno.Il suo cuore è anestetizzato.Intorpidito.E' tutto ovattato.
Attraverso la sua nebbia riconosce a malapena il posto.
La piccola spiaggia che bisogna attraversare per raggiungere il vecchio cancello di legno,il numero civico di terracotta,inutile in quel posto sperduto senza altre abitazioni.La grande casa bianca,dalle linee morbide e il grande portico,la finestra della stanza al piano più alto,circondata da buganville che abbracciano l'intonaco e la persiana di legno.
La Casa. Ci ha vissuto per i primi sette anni della sua vita,eppure non ricorda granchè. Solo il runmore del mare,e l'amore per quel luogo.
Come in trance attraversa il grande giardino fino alla fine,dove l'erba si interrompe bruscamente sul mare,per la precisione sopra una scogliera.
Shhh,shhaa,shhh.... le onde infrangonola loro folle corsa sugli scogli,come un suicida incapace di fermarsi nell'euforia del suo ultimo volo,del suo ultimo istante di vita. Come sarebbe semplice lasciarsi andare,e cadere giù,aprire le ali e volare sul mare per poi trovare la pace su quegli scogli aguzzi...sarebbe così semplice....
Qualcuno le mette una mano sulla spalla e la guida nella casa. A giudicare dagli abiti austeri ma disordinati,con la cravatta sciolta e lenta e la camicia fuori dai pantaloni e macchiata di caffè è il più giovane dello studio legale,un ventiseinne fresco di laurea. Alin non ricorda il suo nome.
Una volta entrati suona un cellulare,l'uomo si allontana.
Alin non si muove,rimane in piedi grondante di pioggia,bagnando le mattonelle verde scuro del pavimento. Fa freddo,il grande camino biancosu cui sono appesi antichi utensili in legno è spento.
Il gemito del vento si sente chiaramente,mentre infila i suoi sospiri nelle fessure del grande soffitto di legno.
L'uomo ritorna,le dice qualcosa,ma Alin non lo capisce.O forse non vuole capire.Si limita ad annuire,semplicemente,stanca del ronzio monotono delle parole.
Il tizio se ne va,dopo averle lanciato un'ultimo sguardo impietosito.Povera ragazzina....ha perso tutto.
Alin percepisce la sua pietà,che la colpisce come una lancia nell'anima.
Sì,fa pena.
Si guarda nello specchio,i capelli ricci e scuri sono fradici,la frangia stranamente liscia e troppo lunga le si è appiccicata alla fronte e le copre gli occhi grigi ,arrossati e cerchiati da occhiaie nere per il troppo pianger che spiccano sulla carnagione pallida e insana.
Il vestito nero della figlia dell'avvocato più vecchio,troppo grande per lei, la fa sembrare molto più piccola dei suoi quindici anni.Una figurina che si stringe nelle spalle,tremando vistosamente,come un gattino spaventato.
Povera ragazzina...
Il vento ulula sempre più forte,il mare ruggisce in lontananza.
E improvvisamente lo sente.Così forte da spezzarle il fiato.Lo sente.
Sente il richiamo infrangere la sua coltre di indifferenza,spazzare via la sua barriera di dolore e colpirle il cuore.
Alin senza nemmeno rendersene conto apre la porta e esce fuori sotto la pioggia divenuta sottile.Il cielo è strano,oltre al grigio delle nuvole e del temporale è mista anche una strana sfomatura blu -verdastra,e le nubi girano in costante movimento,come in una spirale.
Sì,una spirale.
Il centro della spirale,il centro di tutto,il centro del richiamo.
Ed Alin risponde.Non può farne a meno.
La sua eredità risponde per lei.
**********************************************
- Siete tutti pronti?-
- Sì. Ora sta calmo coniglio,è la quarta volta che ce lo chiedi.-
- Piantala di fare lo strafottente. E' un momento cruciale,te ne rendi conto?!- la voce del Coniglio è stridula dall'apprensione,la nota di isterismo non passa inosservata.
Un ragazzino biondo sugli otto anni, dall'aria angelica alza lo sguardo. Gli occhi blu sono attraversati da un lampo di malizia irrequieta,e le lunghe orecchie bianche hanno un fremito.:- Tranquillo zio.Ma sei preoccupato per la buona riuscita del passaggio o per a chi toccherà?-
Il Coniglio guarda suo nipote,poi fa scorrere lo sguardo sui ragazzi radunati attorno a lui. Anche se cercano di fare gli spavaldi è evidente che hanno paura.
Paura per un'incarico troppo grande,paura di fallire,paura di sbagliare.Semplicemente paura. E confusione.
Confusione in un mondo confuso.
- Per entrambi- risponde il Coniglio - Per entrambi...-

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Grazie tantissime a Nicamon,Cami_war,Black Moon, ed Amantha che hanno commentato! Più un ringraziamento particolare a Francesco,che da sempre si sorbisce i miei scritti e i miei deliri,che mi ha aiutato a sopportare le tediosissime lezioni di greco in questo primo anno di classico,che fin dalla prima elementare si è sempre comportato da vero amico,e che è stato per tutto l'anno un fantastico avversario nella "guerra delle palline di carta durante le ore inutili" ^^

Piccolo chiarimento: in questa storia mi sono divertia a portare la popolazione del paese delle meraviglie avanti di una generazione (ma noooo,non si era capito!^^), di conseguenza ho piazzato figli e nipoti a tutto spiano. Perciò il ragazzo-gatto è il figlio del gatto del Cheshire ( e della ninfa dai capelli verdini che lo teneva in braccio al funerale.) ! Almeno uno dei due,visto che ha una gemella ,ma meglio non anticipare troppo^^

Alla prossima,e continuate a commentare!! ( Questa volta aggiornerò più in fretta,promesso! Senza la scuola ho più tempo^^)



  
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