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Autore: Burnt Orchid    21/06/2007    28 recensioni
Harry soffre per la perdita di Sirius e viene maltrattato, ma qualcuno di inaspettato viene a salvarlo. Il suo salvatore riesce a ridargli la speranza,e lo aiuta a guarire dalle ferite dell'anima. Sappiate che per me le critiche vanno bene, ma cercate di avere pietà...spero che vi piaccia!
Genere: Drammatico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Contenuti forti
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L'inizio della fine...
luce verde...Voldemort...
"perderai, Harry, perderai ogni cosa, proprio come hai perso loro"
mamma...papà...Cedric...Sirius...
luce verde...





"NOOOOO!!!"



L'urlo uscì dalle labbra di Harry, che aprì gli occhi, in preda al panico, il quindicenne tentò di calmarsi facendo respiri profondi.
Si zittì con la paura di aver svegliato il suo amorevole zio. Harry sapeva benissimo che Vernon non sarebbe stato felice di venire svegliato nel cuore della notte dalle urla di suo nipote.
Il ragazzo si concesse qualche secondo per ripensare al suo confusionario incubo.
Era davvero terribile: sembrava che riassumesse tutti gli orrori della sua vita in un flash di pochi secondi.

Harry si chiese perchè Voldemort dovesse prendersi il disturbo di comparire ogni notte nei suoi incubi, che sarebbero stati terrificanti anche senza la sua, tanto costante quanto non richiesta, presenza.

Il ragazzo si riscosse quando sentì dei passi pesanti avvicinarsi alla porta della sua camera.
Erano passi assolutamente riconoscibili, nessuno avrebbe potuto confonderli.
Zio Vernon si era svegliato e non sarebbe entrato nella sua stanza per una visita di cortesia.
Harry si rintanò nel letto e finse di dormire, sperando nella misericordia dello zio.

Vernon entrò e lo prese per il colletto della maglietta consumata, scaraventandolo fuori da letto.
Harry lo guardò e si accorse che lo zio era furioso e gliel'avrebbe fatta pagare stavolta, quindi non sprecò tempo e disse con una voce debole "Mi dispiace, zio Vernon, non succederà più, la prossima volta non mi farò sentire".
Lo zio gli diede uno schiaffo e ribattè "la prossima volta!?! o no...o no no no, ragazzo, non ci sarà una prossima volta. Mi sono stancato della tua insolenza, d'ora in poi mi occuperò io di te... e sta sicuro che non ti sentiremo, perchè tornerai a dormire nel tuo habitat naturale: il sottoscala... e non provare a lamentarti o le conseguenze non ti piaceranno.".
Harry era congelato alla parola -sottoscala-, era terrorizzato, dopo tutti quegli anni passati lì dentro, in lui si era scatenata una paura tremenda degli spazi piccoli, bui e chiusi, e, nonostante la sua mente fosse invasa da questi pensieri, non protestò, sapeva che sarebbe stato peggio.
Suo zio continuò "domani, piccolo ingrato, ti alzerai presto e cucinerai la colazione, poi andrai a potare le piante del giardino, farai la spesa, pulirai la cantina e tutta la casa, poi vedremo se avrai il tempo di urlare. Ora alzati, scansafatiche!".
Harry si mise in piedi e sentì le mani dello zio spingerlo verso le scale.

Vernon lo guidò fino alla porticina del sottoscala e lo fece entrare, fece per rinchiuderlo dentro ma si volto e disse con la voce suadente, tanto simile a quella del suo amato professore dai capelli unti, "ah e dimenticavo: resterai senza mangiare per una settimana" e chiuse la porta.

Harry si abbracciò le gambe mentre il panico si faceva strada nel suo corpo; gli mancava l'aria e cominciava a pensare ai suoi incubi.
Pensò a Sirius e a come sarebbe potuto essere felice con lui.
Ma, per colpa sua, il suo padrino se n'era andato; era solo colpa sua se adesso anche l'ultima possibilità di avere qualcuno simile a un padre era svanita dietro ad un maledetto velo, e Harry non potè fare a meno di pensare che tutto ciò che avrebbe subito nelle mani dello zio era ben meritato.

Harry rimase lì, tutta la notte sveglio, a sperare di svenire per smettere di pensare alla paura ed al dolore. Desiderava non doversi più preoccupare di respirare profondamente.
Ma le sue preghiere non furono ascoltate ed il povero ragazzo rimase immobile nel buio, in preda al panico, ad aspettare impazientemente il mattino.

La mattina seguente, Petunia lo fece uscire dal sottoscala e il ragazzino corse subito in bagno per vomitare.
Non si sentiva per niente bene, ma, almeno per il momento, era uscito e avrebbe fatto di tutto pur di non rientrare in quello stanzino orribile.
Harry si mise a lavorare e stava pulendo il pavimento della sala qundo entrò suo zio, che, con uno sguardo di repulsione, gli rivolse la parola "Sicuro che stai pulendo bene? Mi pare di vedere una macchia sul pavimento, proprio lì" disse mentre versava un bicchiere di birra sul pavimento appena pulito.
Harry lo fulminò con lo sguardo ma non ne ottenne nulla di buono.
Suo zio lo schiaffeggiò un paio di volte prima di urlargli "Non osare guardarmi così, ragazzo, non ti permettere, è solo grazie a me che sei vivo e devi benedire il fatto di avere un padrino, altrimenti in questo momento saresti già morto a causa del tuo carattere petulante e insolente".
Per Harry questo fu troppo,e si alzò fronteggiando la faccia infuriata dello zio "Non osare nemmeno nominare il nome del mio padrino, non sei degno neppure di leccargli le scarpe, lurido babbano. NON hai il diritto di parlare di lui quindi non farlo mai più o te ne pentirai".
Vernon scoppiò e cominciò a trascinare il nipote verso la sua camera da letto dove lo schiaffeggiò e gli diede calci nello stomaco finchè l'adolescente cedette e cadde a terra svenuto.
Harry sentì dolore, ma non pianse.
Si lasciò picchiare perchè sapeva di meritarselo.
Pensò a Sirius e a ciò che avrebbe pensato di lui a vederlo ridotto in quello stato, ma Harry preferì cadere tra le comode braccia dell'incoscienza.








SPAZIO AUTRICE

Ciao a tutti
, questa è la mia prima fanfic e spero che vi piaccia.
Mi dispiace che questo capitolo sia così breve, ma era una specie di prologo, in seguito i capitoli diventeranno sempre più lunghi, credetemi. Vorrei tanto che continuaste a leggere la mia fanfic, niente potrebbe rendermi più felice, dico davvero!

Quindi recensite, e grazie per aver sprecato il vostro tempo per leggere la mia storia, spero che ne sia valsa la pena!
Al prossimo capitolo, che arriverà presto!
Baci







   
 
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