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Autore: bic    08/12/2012    1 recensioni
Chiunque fosse interessato a leggere questa storia deve sapere che è il seguito di If, storia pubblicata nel lontano 2009. Questa storia parte dal presupposto che Sirius non sia finito ad Azkaban e che si sia riuscito a costruire una vita che comprende anche il piccolo Harry, ma non solo lui.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Harry Potter, Remus Lupin, Sirius Black, Sorelle Black | Coppie: Ted/Andromeda
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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- Questa storia fa parte della serie 'Korat And Black Chronicles'
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Natale alle porte
Harry si svegliò di buon’ora e si accorse che vicino a lui non c’era nessuno, gli capitava spesso quando era nella sua cameretta solo che in quella stanza ci era stato poche volte, così raccolse tutto il coraggio che può avere un bambino di due anni e si arrampicò fuori dal lettino, per fortuna le sbarre erano basse e riuscì a scavalcarle senza farsi troppo male, pur finendo con il sedere per terra, ringraziando il pannolino aveva attutito il colpo. Così recuperò il suo cane a molla e la sua copertina e cominciò ad esplorare la casa da solo, voleva proprio capire dove fosse finita Mia.
Trovò la cucina, ma era deserta, il bagno vuoto ed infine, su un lato del salotto vide la porta di una stanza in cui non ricordava di essersi avventurato. In punta di piedi si avvicinò, abbassò la maniglia e vide dei grossi mobili, un tavolo per scrivere ed un enorme letto; le coperte del letto si muovevano come se sotto ci fosse qualcosa, per un attimo Harry ebbe paura: poteva anche darsi che il grosso cane nero stesse dormendo lì sotto e che se lo avesse svegliato lo avrebbe mangiato. Poi prese il coraggio a quattro mani: lì sotto avrebbe anche potuto esserci la sua Mia, e se il cane se la fosse mangiata poi chi lo avrebbe portato a passeggio? Con chi avrebbe potuto giocare? Chi lo avrebbe consolato se avesse sognato di nuovo la luce verde? Harry guardò il comodino e vide quella cosa lunga con cui Mia faceva le cose che lo facevano ridere, la prese e si arrampicò sul letto.
In effetti sotto le coperte c’era Mia che dormiva, sembrava un angelo con i capelli lunghi lunghi che disegnavano strane cose sul cuscino. C’era solo un problema Ciu dormiva nel letto con Mia, la abbracciava come faceva lei quando lui faceva un sogno brutto. Il bambino rimase prima stupito, poi decise che se Mia non si era ancora alzata forse si poteva ancora dormire un po’, appoggiò il suo cane sul fondo del letto e lo coprì con la sua copertina, poi si intrufolò sotto le coperte e si fece spazio tra Mia e Ciu che non si svegliarono. Fu quando si fu accoccolato in quel nido caldo che provò una sensazione che non sentiva da tanto tempo e si riaddormentò felice.
Mira si sfregò gli occhi e si stiracchiò, poi notò un’anomalia: il letto le sembrava decisamente troppo affollato, ricordò di essersi addormentata con Sirius, ma la mano che le stava attorcigliando una ciocca di capelli era decisamente troppo piccola per appartenere a quel cagnaccio, così si decise ad aprire finalmente gli occhi.
Non aveva mai visto Harry dormire così serenamente, Sirius ovviamente non si era accorto di nulla anche se Mira si rese conto che la propria bacchetta era pericolosamente vicina alla narice sinistra dell’Animagus.
Si alzò lentamente dal letto per non svegliarli e recuperò la sua macchina fotografica, la stessa che aveva usato il Natale precedente: la macchina fotografica magica che aveva comprato con il suo primo stipendio.
Il flash fece sussultare Sirius che si svegliò.: - Che cosa Morgana stai facendo?
Mira si mise un dito sulle labbra facendogli cenno di tacere e Sirius si accorse della bacchetta puntata contro il suo naso, della manina che teneva la bacchetta e del proprietario della manina che dormiva con un sorriso serafico stampato sul volto.
Sirius fece una smorfia strana:- Ogni giorno che passa assomiglia di più a James, quando suo padre aveva questa espressione potevi giurare che al risveglio ci avrebbe tediati con uno dei suoi fantasmagorici sogni sulla splendida, dolce, amabile, fenomenale Lily Evans.
Mira sorrise: - Metto su il latte per Harry, tu vuoi un the?
Sirius allontanò la bacchetta dalla propria narice, si stiracchiò un momento poi balzò in piedi ed agguantò Mira: - No, voglio te.
Disse con fare suadente.
Lei lo guardò come si guarda un vermicolo e rispose: - Ti consiglio una bella doccia, possibilmente fredda così calmi i bollenti spiriti, poi si va a fare shopping, dobbiamo anche preparare il pranzo di Natale, invitare Remus, perché non contatti anche quella tua cugina? Mi sembra che si chiami Andromeda se non erro, il Natale è una festa da passare in famiglia, no?
Sirius la guardò come un cucciolo infreddolito ed abbandonato sul ciglio di una strada in una notte fredda e tempestosa.
- Senti cane, è inutile che mi guardi così. – Prima che lui potesse fare una sola mossa gli prese il viso fra le mani, gli scoccò un bacio decisamente approfondito per poi lasciarlo nel bel mezzo della stanza mentre si apprestava a preparare la colazione.
 La giornata di shopping natalizio fu più traumatica dell’anno precedente: Sirius e Harry si videro sballottare avanti e indietro per tutta la giornata a parte una breve pausa in un fast food super affollato.
Giunti nell’appartamento di Sirius Mira posò le borse, che avevano raggiunto le dimensioni di due cuccioli di elefante, ed intimò a Sirius di levarsi dalle scatole e andare a fare il bagnetto a Harry, rendendosi utile una volta tanto.
Recuperò dal borsone da viaggio il vecchio libro di cucina regalatole da sua madre e si cimentò ai fornelli.
 Era quasi notte quando finalmente riuscì ad inviare i suoi doni a genitori e fratelli.
Sirius si avvicinò cingendola con le braccia, lei si voltò e gli disse: - Ci sono ancora una paio di piatti da lavare, ci pensi tu? Tanto Harry si è addormentato sul divano, io lo porto a letto.
Sirius sbuffò ed entrò in cucina: il lavello e tutti i ripiani limitrofi erano ricoperti da pentolame in condizioni ignominiose, pentolame che tra l’altro non ricordava neanche di avere.
Lanciò un incantesimo degno dell’Apprendista Stregone ed andò a cercare Mira.
La ragazza si era tranquillamente addormentata nella sua parte di letto. Sirius si soffermò a guardarla, in effetti così addormentata, senza quella lingua tagliente in continuo movimento non era male, chissà, magari aveva fatto bene a scegliere il regalo che gli aveva consigliato Remus.
Si affacciò al camino e contattò il suo vecchio amico e sua cugina per prendere accordi per il giorno di Natale.
  
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