Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: grantmeerkatgustin    12/12/2012    1 recensioni
SPOILER PER LA QUARTA STAGIONE! Dopo essere stato lasciato da Blaine, Kurt riceve una proposta di lavoro interessante che decide di accettare e che, forse, gli cambierà la vita.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
*(ricordate che i dialoghi in corsivo sono in francese)
Se si fosse girato, avrebbe visto la faccia completamente scioccata ma anche vagamente intrigata di Sebastian, che lo guardava andar via.
Tornato a casa ancora rosso per quello che aveva detto, no, quasi urlato al coffee shop, Kurt trovò la scatola con su scritto ‘lavoro’ e tirò fuori degli articoli da portare a Vogue il giorno seguente.
Mise la sveglia al telefono, e dopo essersi girato e rigirato nel letto, si addormentò.
***
I walked across an empty land
I knew the pathway like the back of my hand
I felt the earth ben-
Kurt si rigirò svogliatamente nel letto e spense la sveglia con decisione.  Perché doveva aver scelto proprio quella canzone oggi? Quella mattina doveva significare un nuovo inizio!
Decise quindi di ignorare la sensazione nel suo stomaco e si alzò per andare a farsi una doccia.
Ovviamente, aveva già preparato l’outfit per il suo primo giorno di lavoro quando era a NY. Dopo una modesta (a  suo  parere, e probabilmente anche a quello dei coinquilini di sotto) interpretazione di Defying Gravity Kurt applicò le sue creme sul corpo e sul viso e passò un buon quarto d’ora a sistemarsi i capelli.
Si infilò poi un paio dei suoi adorati skinny, i suoi stivali preferiti, abbinandoci un semplice maglione bianco attillato e una giacca di pelle  piena di zip. Filò una sciarpa al collo e sorrise soddisfatto al proprio riflesso.
Essendo in anticipo decise che un caffè gli avrebbe fatto bene così, dopo aver preso la tracolla con i documenti per il lavoro, il portafoglio e le chiavi ed essersi infilato il telefono in tasca il cellulare, uscì e si diresse a memoria verso il negozio.
Dopo aver brevemente controllato che non ci fosse Sebastian, entrò e si mise in fila per ordinare. Un po’ gli mancava Lima, dove i baristi sapevano tutti il suo ordine, e appena lo vedevano entrare preparavano subito il suo caffè (e non solo il suo…).
Per un attimo il suo cervello traditore si chiese se forse ora, i baristi, vedendo entrare Blaine, preparassero solo il suo caffè… o anche un altro.
Poi arrivò il suo turno e prese il suo caffè. Uscì per cercare di prendere un taxi, che gli risultò abbastanza semplice, visto che in confronto a Parigi c’erano sì meno taxi, ma anche meno persone che lo prendevano che a New York. Si chiese brevemente se forse valesse la pena prendersi un’auto, visto che non c’era molto traffico.
***
Il palazzo di Vogue francese non era molto diverso da quello in cui lavorava prima. Forse, aveva un’atmosfera più elegante, ma Kurt era certo che era semplicemente Parigi a rendere tutto più raffinato e romantico.
C’erano persone che correvano dentro e fuori, portando trolley e stoffe e campioni e che parlavano al telefono a mille parole al secondo per confermare questa o quell’intervista.
Isabelle gli aveva detto di aspettarla fuori, così Kurt si sistemò addosso ad una colonna pulita e si mise ad adocchiare con vago interesse i modelli che entravano nell’edificio.
Quasi saltò sentendo la voce di Isabelle alle sue spalle, «Kurt, Kurt, sbrigati! Oddio, è il primo giorno e abbiamo già così tanto da fare! Cammina tesoro, cammina! »
I due quasi corsero verso l’entrata, mentre Isabelle continuava ancora a parlare, «Devi assolutamente andare a consegnare quei fogli che ti ho dato l’altro giorno al terzo piano, poi devi andare alle traduzioni per dare quegli articoli sugli indumenti arcobaleno, ti ricordi? Vai vai vai Kurt, su! »
Kurt fece una piccola smorfia ma si mise subito alla ricerca degli ascensori, trovando finalmente la scritta ascenseurs e chiamandone uno.
Il terzo piano era un casino, gli impiegati correvano come matti, ma Kurt riuscì coraggiosamente ad infilarsi tra due pazze che si litigavano un telefono per consegnare i documenti di trasferimento ad una delle ragazze alle scrivanie, che lo ringraziò con un sorriso un po’ troppo amichevole.
(Kurt sapeva di urlare gaaaaay, ma immaginava che se fosse stato una ragazza etero che lavorava a Vogue, una rivista di moda, beh, anche lui avrebbe provato ad attaccarsi a tutto).
Cos’è che doveva fare dopo? Ah già, gli articoli di Isabelle sui vestiti arcobaleno.
Dopo aver rischiato di essere ucciso da una signora con le unghie davvero troppo lunghe per aver osato chiederle un’informazione, Kurt riprese l’ascensore e si diresse al quinto piano, dove arrivavano gli articoli dalle altre parti del mondo per essere tradotti, e ci trovò anche Isabelle.
«Oh ecco il mio assistente, ce li ha lui gli articoli, » fece un gesto a Kurt e lui le si mise accanto, dando al ragazzo con cui stava parlando gli articoli «per il problema di prima, come sarebbe a dire che non avete più modelli? Non è possibile! Ne avrete a milioni! »
«Si calmi Miss Wright, la prego. », disse il ragazzo, «purtroppo siamo molto impegnati con il nuovo servizio per il nostro articolo esteso su Prada, quindi siamo a corto di modelli al momento. Probabilmente dovremo spostare il suo articolo sul numero del mese pross- »
«Cooosa? No, no, no, non se ne parla! Mi era stato promesso un articolo in questo numero, e lo avrò! »
«Ah sì, allora deve procurarsi almeno un modello. Ha intenzione di proporre il suo assistente? Per me sarebbe perfetto. » Il ragazzo guardò Kurt, sorridendogli maliziosamente, e quest’ultimo abbassò lo sguardo, arrossendo, non abituato a questo tipo di commenti.
«Eh? No, lui mi serve per altre cose! Però conosco la persona perfetta! Dammi un minuto. » Isabelle prese il telefono e iniziò a parlare velocemente, ma Kurt non la stava ascoltando perché beh, era un po’ impegnato a rispondere agli sguardi che il ragazzo di fronte a lui gli stava lanciando spogliandolo con gli occhi.
Intanto Isabelle aveva finito la sua chiamata «Verrà qui poco dopo pranzo, ok? Te lo porto a far vedere così poi iniziamo subito a lavorare. »
«Ok Miss Wright, vi aspetto con ansia. Mr assistente di Isabelle, noi due ci vediamo a pranzo. »
Kurt alzò le sopracciglia, ma va bene, d’accordo, in fondo che c’era di male? Era single!
«Va bene. E il mio nome è Kurt, comunque. »
«Kuuuurt! Smettila di flirtare e muoviti, ci sono delle telefonate nel mio ufficio che aspettano risposta! » Kurt alzò gli occhi al cielo ma, dopo aver lanciato un occhiolino a come-si-chiama,  si diresse all’ufficio di Isabelle, prima del quale era presente un’anticamera con la sua scrivania e il telefono a cui avrebbe dovuto rispondere ogni giorno. Oh, la gioia.
Tra telefonate e documenti, mezza giornata passò in fretta, e finalmente arrivò la pausa di Kurt, che prese la sua borsa del pranzo e si diresse verso l’area relax.
Prese una bottiglia d’acqua fresca alla cassa e si mise a sedere su un tavolo libero, tirando fuori un panino al roast beef, ed era così felice di non avere più una vegana come coinquilina, perché onestamente i panini agli hamburger vegetali potevano stancare dopo due mesi.
Poco dopo lo raggiunse sorridendo il ragazzo di prima, sì insomma, quello che voleva chiudersi in uno sgabuzzino buio con lui e fargli cose indicibili ( o almeno, questo gli avevano suggerito i suoi sguardi).
«Ciao, Kurt », anche solo dal suo piccolo saluto, l’accendo francese era molto pronunciato.
«Ciao, non-so-come-ti-chiami. »
«Oh già, che stupido, mi chiamo Roberto. Sono quello che organizza i servizi fotografici qui.  »
«Beh, piacere di conoscerti. »
«Ti posso assicurare che il piacere è tutto mio, Kurt. » Roberto gli sorrise malizioso, poi si misero a parlare di cosa facesse Kurt per Isabelle e poi di perché Kurt non facesse il modello.
«Immagino che gli altri si sentirebbero troppo intimiditi da me. Voglio dire, perché sono esageratamente bello. Sai, non vorrei rovinare la carriera di tutti gli altri modelli del mondo, non sono così cattivo. »
Roberto rise, «Io non ci scherzerei molto, è sicuramente la verità. Quando dici che sei troppo bello, intendo. Quindi è davvero un peccato, però accetto anche sessioni prova- »
«Oh, eccovi! », interruppe Isabelle, arrivando al tavolo, «Dai che lui è già arrivato, Kurt metti via quel panino e seguimi, anche tu, Roberto, andiamo. » Roberto la guardò un po’ male per averli interrotti, ma si alzò comunque, così come Kurt, a cui lanciò uno sguardo come per dire, dopo.
«In realtà è mio nipote, » spiegò Isabelle sul modello, «e non è un professionista, ma ha davvero il look giusto, voglio dire, è davvero bello, e ci sa fare con una macchina fotografica. Penso abbia molto charm, infatti, sapete? E penso sia fondamentale, e- » oddio, ogni tanto Isabelle gli ricordava un po’ Rachel. Quando non stavano.mai.zitte.
Arrivarono all’ufficio di Isabelle, dove c’era un ragazzo castano, alto e ben piazzato che li aspettava di spalle.
«Ragazzi questo è mio nipote e sarà il mio modello per l’articolo. »
Il ragazzo si girò, e Kurt lo vide raggelare nello stesso momento in cui lo fece lui.
«Kurt, Roberto, vi presento Sebastian Smythe. »
Intanto Kurt e Sebastian si guardavano ancora, come se non ci potessero credere. Poi, Kurt indicò l’altro ragazzo, contrariato.
«TU? »
«Casomai tu! Che palle, ma sei dappertutto? Non è possibile! »
«Ragazzi, vi conoscete? » intervenne Isabelle, apparentemente sorda agli epiteti di Sebastian.
«Sì, lui… cioè… ci conosciamo dall’Ohio, sì, ehm. » Kurt non sapeva come dire che il nipote del suo capo era praticamente il suo più acerrimo nemico da quando Karofsky aveva lasciato il posto.
«Che carini! Siete amici? Oddio sono così contenta! I miei due ragazzuoli preferiti si stanno tanto simpatici! »
Apparentemente, Sebastian non aveva la forza di contraddirla, così anche Kurt stette zitto, pianificandosi nella memoria le due ore di dare testate contro il muro fino a creare una bella opera d’arte moderna col sangue. Avrebbe potuto chiamarla con uno di quei nomi stravaganti tipo: Kurt, Hummel, ‘il silenzio della mangusta’, 2012, sangue su muro, museo degli stronzi sfigati.
Intanto il mondo era andato avanti, e Roberto e Isabelle stavano discutendo per il servizio, i vestiti eccetera. Sebastian lo guardava ancora male, poi si avvicinò a lui.
«Quindi sei tu l’assistente d’oro di cui parlava mia zia. Ovviamente tra tutte le persone del mondo, tu dovevi lavorare per lei. »
«Tu invece sei il nipote di cui non parla mai. Beh, non mi stupisce. Mi chiedo come facciate a venire dalla stessa famiglia. »
«Che simpatia, checca. Quasi come ieri al negozio. » Sebastian ghignò, e Kurt arrossì fino alla punta dei capelli.
«Senti, Craigslist, sei tu che- »
«Ragazzi, smettetela di parlottare e venite qui. Sebastian, domani iniziamo il servizio fotografico, dovrai venire qui alle 8. Kurt, visto che io devo lavorare alla disposizione e rilasciare una piccola intervista, ci penserai tu a Sebastian, ok? Mi raccomando, mi fido di te. »
«Ma- »
«Quindi domani tu qui arrivi alle 7.30, capito? »
«Sì, Isabelle. » perché, perché la vita odiava Kurt?
«Bene, ora vai dove ti pare, manca un quarto d’ora alla fine del pranzo. »
Finalmente Roberto parlò, «Potremmo finire il discorso di prima, sì? »
«Oh? Sì, sicuro, andiamo. » Kurt e Roberto si allontanarono chiacchierando, sotto lo sguardo curioso di Sebastian.
«Noi ci vediamo domani, Sebby. Non far tardi, ti prego »
«Certo, zia. A domani. » Sebastian sperò che Isabelle non lo chiamasse mai ‘Sebby’ di fronte a Kurt.
 
 
Note:
Ok, ok, non ho scuse per il ritardissimo. Cioè, in realtà ce l’ho. Appena è iniziata scuola è iniziata una tortura immonda, ho dovuto fare circa 516458445 modellini per la mostra di architettura e centinaia di quadri e progetti stupidi. Inoltre, ho tipo smesso di guardare Glee verso la 3x05, perché non ho davvero tempo.
Oggi, invece di mettermi a studiare storia come dovrei, mi sono messa a scrivere questo capitolo ;P spero mi perdoniate. Il prossimo aggiornamento non so quando arriverà, c’è una os che ho iniziato da un mese che vorrei pubblicare prima di domani poi si entra nel periodo pazzo del pre-vacanze natalizie in cui bisogna concludere tutto  e non so proprio se ce la farò. Però di sicuro, l’aggiornamento sarà prima del 27.
Stay tuned ;)
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: grantmeerkatgustin